La cortigiana: eLit

Di Marguerite Kaye

Londra, 1818 - Sono passati solo sei mesi da quando Costance ha scoperto di avere una gemella. Non l'ha conosciuta nel periodo di massimo splendore e fama che ha fatto di lei La Perla, la cortigiana più esclusiva e ricercata di Londra. Ma il poco che le ha raccontato della sua vita peccaminosa le è parso colmo di piaceri deliziosi e immorali, tanto da indurla a desiderare in segreto di sperimentarli almeno una volta su di sé. E quando Troy Templeton, Conte di Ettrick, la scambia per la sorella, la tentazione di non rivelargli l'errore è irresistibile...

• Lingua: Italiano
• Editore: HarperCollins Italia
• Data di uscita: 28 nov 2014
• ISBN: 9788858931899

Marguerite Kaye

Marguerite Kaye has written almost sixty historical romances featuring feisty heroines and a strong sense of place and time. She is also co-author with Sarah Ferguson, Duchess of York, of two Sunday Times bestsellers, Her Heart for a Compass and A Most Intriguing Lady. Marguerite lives in Argyll on the west coast of Scotland. When not writing, she loves to read, cook, garden, drink martinis, and sew, though rarely at the same time.

Anteprima del libro

Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

Behind The Courtesan’s Mask

Harlequin Historical Undone

© 2012 Marguerite Kaye

Traduzione di Anna Polo

Questa edizione è pubblicata per accordo con

Harlequin Books S.A.

Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

persone della vita reale è puramente casuale.

© 2013 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

eBook ISBN 9788858931899

www.harlequinmondadori.it

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1

Londra, estate 1818

Constance fissò ammirata il ritratto, dipinto da un certo Thomas Lawrence nel maggio del 1817, poco più di un anno prima. La donna, con il famoso giro di perle che spiccava chiaro e lucente sulla pelle olivastra, era distesa su un divanetto, i folti capelli ramati sciolti sulla schiena. Era praticamente nuda: un’impalpabile vestaglia di pizzo le copriva appena le natiche; schiena, caviglie e piedi erano ben visibili e così pure una generosa porzione di seno, tanto che Constance era certa di poter intravedere un capezzolo. Lo sguardo di quella bellezza seducente sembrava contemplare, con le palpebre socchiuse e le labbra carnose distese in un sorriso pigro, un punto appena fuori dal quadro. Forse un amante.

Era un ritratto provocante ed erotico e Constance si sentì invadere da uno strano turbamento. Toccò quello stesso filo di perle, ora avvolto intorno al suo collo, e le parve di guardare un’altra versione di sé, un’immagine speculare di cui aveva ignorato l’esistenza. Come se un alter ego sensuale fosse rimasto intrappolato per anni nella vita limitata e rispettabile che aveva condotto.

Un velo di lacrime le annebbiò la vista. Annalisa! Non l’aveva mai conosciuta nel periodo di massimo splendore e fama che avevano fatto di lei La Perla, la cortigiana più esclusiva e ricercata di Londra. La donna fragile giunta in modo drammatico e inatteso alla sua porta era solo una pallida ombra della bellezza sensuale del ritratto, il corpo ormai indebolito e divorato dalla tisi.

Annalisa. La Perla. La sua gemella.

Constance si asciugò gli occhi con un fazzoletto orlato di pizzo. Il fazzoletto di Annalisa, così come erano di Annalisa la casa in cui si trovava e il vestito che aveva indosso. All’inizio quel pressante impulso a inserirsi nella vita della sorella le era parso strano, ma poi l’istinto aveva avuto la meglio: in quel modo, anche se per poche ore, avrebbe potuto forse conoscere e capire la creatura esotica di cui solo sei mesi prima non aveva nemmeno immaginato l’esistenza.

Girandosi, passò una mano sul copriletto di satin. Rosso, viola, porpora. I colori del peccato. Un fremito eccitato la scosse, come una folata di vento estivo. Se mai l’avesse incontrata, Granville, il suo defunto marito, avrebbe descritto Annalisa come una creatura che profumava di perdizione. Era stato un uomo di chiesa e compiva i suoi doveri coniugali con la stessa mescolanza di pignoleria e disgusto con cui ascoltava le confidenze dei fedeli. Eppure, il poco che Annalisa le aveva raccontato della sua vita peccaminosa le era sembrato colmo di piaceri deliziosi e immorali, tanto da indurla a desiderare in segreto di sperimentarli almeno una volta di persona.

Un grande specchio era inserito nel soffitto proprio sopra il letto. Accanto a esso, un cassettone di lucido legno di noce conteneva una collezione di oggetti esotici e bizzarri; Constance non riusciva quasi a immaginare l’uso che potevano avere alcuni di essi. Una corda di velluto, lunghe piume colorate... I visi sorridenti e i vestiti elaborati di quelle che all’inizio le erano sembrate bambole nascondevano in