Lo scandaloso vicino di Lady Eugenie: eLit

Di Ann Lethbridge

Inghilterra, 1813 - Lady Eugenie Hartwick non ha ancora avuto il piacere di incontrare il suo vicino di casa, Lord Richard Townsend, ma di lui conosce particolari molto intimi, dopo che lo ha sentito in uno dei suoi appassionati interludi amorosi. Così appassionati, in realtà, da trasmetterle il desiderio di sperimentare in prima persona le arti amatorie di quel noto libertino. E quando infine si ritrovano a tu per tu, la Vigilia di Natale, basta un bacio a risvegliare la tentatrice che è in lei e a trascinare entrambi in un'indimenticabile notte di piacere. Ma Eugenie non può permettersi un altro scandalo...

• Lingua: Italiano
• Editore: HarperCollins Italia
• Data di uscita: 28 nov 2014
• ISBN: 9788858931974

Ann Lethbridge

Ann Lethbridge majored in history and business. She always loved the glamorous, if rather risky, Georgians and in particular the Regency era as drawn by Georgette Heyer. It was that love that prompted her to write her first Regency novel in 2000. She found she enjoyed it so much she just couldn’t stop! Ann gave up a career in university administration to focus on her first love, writing novels and lives in Canada with her family. Visit her website at: www.annlethbridge.com

Anteprima del libro

Copertina. «Lo scandaloso vicino di Lady Eugenie (eLit)» di Lethbridge Ann

Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

A Rake For Christmas

Harlequin Historical Undone

© 2011 Michéle Ann Young

Traduzione di Mariachiara Balocco

Questa edizione è pubblicata per accordo con

Harlequin Books S.A.

Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

persone della vita reale è puramente casuale.

© 2013 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

eBook ISBN 9788858931974

www.eHarmony.it

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Frontespizio. «Lo scandaloso vicino di Lady Eugenie (eLit)» di Lethbridge Ann

1

24 dicembre 1813, ore 8

Esimio Lord Townsend,

con mio rammarico, non posso fare a meno di richiamare ancora una volta la Vostra attenzione sulla delicata questione dei rapporti di buon vicinato.

Comprendo che rientri fra i doveri di un buon padrone di casa, come Voi stesso mi avete cortesemente fatto notare nella Vostra precedente missiva, quello di intrattenere e deliziare le Vostre ospiti. Tuttavia, mi permetto di rammentarVi che è altresì Vostra responsabilità rispettare la sensibilità e la quiete dei Vostri malcapitati vicini.

Dopo l’ennesima molesta notte di baldorie, non posso fare a meno di tornare a pregarVi cortesemente di applicare il Vostro evidente estro creativo alla ricerca di un modo per attutire i rumori che s’insinuano attraverso la parete.

La Vostra vicina

E. H.

P.S. Se poi il Vostro giardiniere avesse comunque la bontà di riparare i buchi nella siepe, sono certa che questo impedirebbe alla mia gatta di sconfinare nella Vostra porzione di giardino.

La lettera, vergata in ordinata grafia, era stata recapitata da un valletto quella stessa mattina, assurdamente di buon’ora. A quanto pareva, la padrona della bestiola – ovvero la vicina che affittava l’ala opposta della casa di Hampstead – era refrattaria all’atmosfera festiva della stagione natalizia. Che peccato.

Bisognava riconoscere, tuttavia, che quelle pareti erano davvero troppo sottili. Richard se n’era reso conto a proprie spese.

Ogni giorno, nelle prime ore del mattino, più o meno verso le sette, incominciavano a filtrare attraverso il muro i suoni della vita di lei. Dal letto dove giaceva in un nebuloso dormiveglia, con l’una o l’altra amante profondamente addormentata sul proprio petto, Richard ascoltava affascinato il brusio di quella tranquilla quotidianità: il leggero, rapido ticchettio di passi; la voce modulata con cui si rivolgeva ai domestici e le intonazioni affettuose che riservava per quella sua dannata bestiola. E che, a lui, rimescolavano il sangue nelle vene.

La notte però, una volta terminate le acrobazie sensuali con la sua più recente conquista, in quell’istante di silenzioso appagamento tra la veglia e il sonno, lo raggiungevano suoni ben diversi. Colpi battuti su un cuscino. Sospiri. E, infine, gemiti soffocati seguiti da un lungo silenzio. In quel silenzio, Richard immaginava la pelle accaldata e il battito sordo del cuore nel corpo rilassato.

E ogni dannata volta, si ritrovava con un’erezione di marmo. Era come far l’amore con una donna senza poterla toccare né vedere e, peggio ancora, senza trarne alcun appagamento. Un tormento dei sensi. Cominciava a pensare che lei lo facesse apposta.

Come se ciò non bastasse, ultimamente, nel bel mezzo di un amplesso con la sua amante di turno, gli capitava di mettersi a fantasticare sulla zitella della porta accanto, figurandosela in ascolto al di là del muro e rimanendo ansioso di ascoltare a sua volta, più tardi, quella che