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Incanto d'oriente: eLit
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E-book164 pagine2 ore

Incanto d'oriente: eLit

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Info su questo ebook

BELLA LUCIA'S KITCHEN - Vol. 7. Ammaliata dalla magia del deserto. In attesa di un nuovo impiego come bambinaia, Melissa Fox accompagna Max Valentine, suo fratellastro, in un viaggio nell'esotico regno di Qu'Arim. Lo scopo di Max è quello di fondare un nuovo ristorante Bella Lucia all'ombra delle dune, e la bella Melissa potrà essergli molto utile come interprete. Ma l'incontro con il carismatico e affascinante sceicco Surim Al-Thani rivela un'intrigante sorpresa: inaspettatamente, il nobile arabo reclama l'aiuto di lei.

I romanzi della serie:

1) Rebecca Winters - Fascino francese

2) Patricia Thayer - Sposa d'estate

3) Raye Morgan - Il principe ribelle

4) Ally Blake - Appuntamento in abito bianco

5) Linda Goodnight - Baci sotto il vischio

6) Teresa Southwick - Quel romantico del mio capo

7) Barbara McMahon - Incanto d'oriente

8) Liz Fielding - Innamorarsi a San Valentino

LinguaItaliano
Data di uscita30 set 2015
ISBN9788858943595
Incanto d'oriente: eLit
Autore

Barbara McMahon

Originaria della California, adora il panorama della Sierra Nevada che gode dalla sua casa.

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    Anteprima del libro

    Incanto d'oriente - Barbara McMahon

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Nanny And The Sheikh

    Harlequin Mills & Boon Tender Romance

    © 2006 Harlequin Books S.A.

    Traduzione di Rita Orrico

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    © 2008 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5894-359-5

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    Melissa Fox lasciò cadere la penna sul foglio, si strofinò gli occhi, poi inarcò la schiena per allentare la tensione dei muscoli. Tradurre documenti commerciali non era il lavoro più stimolante che conoscesse.

    Intorno a lei, il quartier generale del Bella Lucia brulicava di attività, a cominciare dalla receptionist con la quale divideva lo spazio di lavoro, che sembrava rispondere a un milione di telefonate al giorno.

    Non poteva lamentarsi, comunque. Al contrario, era contenta di aver trovato qualcosa da fare mentre aspettava di assumere il nuovo incarico come babysitter. Sua madre aveva ottenuto quell’impiego per lei grazie al suo nuovo marito, Robert Valentine. Era solo un lavoro temporaneo, finché Melissa non fosse partita per gli Stati Uniti per occuparsi di una nuova famiglia.

    Bambinaia diplomata, aveva di recente lasciato il suo lavoro presso un prestigioso hotel di Ginevra, dove aveva trascorso cinque anni molto felici. In Svizzera aveva conosciuto i McDonalds, che l’avevano convinta ad accettare un impiego presso di loro a cominciare dal febbraio seguente. Era in arrivo il loro terzo figlio, e la loro tata li lasciava per sposarsi.

    Dopo la fine della sua relazione con Paul, Melissa aveva accolto come una benedizione la prospettiva di un cambiamento e non vedeva l’ora di riprendere a lavorare con i bambini.

    Abbassando lo sguardo sui documenti che stava traducendo, riandò con la mente agli avvenimenti delle ultime settimane. Quando sua madre aveva pregato suo marito di dare alla figlia un lavoro temporaneo, il figlio maggiore di Robert, Max, le aveva offerto quell’impiego presso l’esclusivo ristorante di famiglia, il Bella Lucia. Melissa aveva cominciato come archivista e centralinista, ma quando Max aveva scoperto che conosceva bene il francese le aveva assegnato la traduzione dei documenti provenienti da Qu’Arim, un piccolo stato arabo affacciato sul Golfo Persico. Lo sceicco Surim Al-Thani e Max Valentine progettavano di aprire un ristorante Bella Lucia a Qu’Arim, e sebbene la loro corrispondenza fosse in inglese, le offerte e i preventivi delle ditte di costruzione erano stilati in francese.

    Dovendo occuparsi della traduzione, Melissa aveva appreso molte cose riguardo alla ristorazione e al modo in cui Max conduceva gli affari; per la famiglia Valentine quel progetto rappresentava il primo passo verso l’espansione sul mercato estero. Forse un giorno sarebbe stato aperto un Bella Lucia anche a Boston, e lei avrebbe avuto modo di visitarlo mentre lavorava per i McDonalds.

    Melissa riprese in mano la penna e si apprestò a finire la traduzione. Lo sceicco stava costruendo un albergo di lusso direttamente sul Golfo e riteneva che il ristorante avrebbe rappresentato il gioiello più sfavillante di quel nuovo complesso turistico.

    Le sarebbe piaciuto molto visitare il posto: Londra era fredda e piovosa, la Svizzera, dove aveva vissuto negli ultimi anni, era ricoperta di neve e sarebbe stato meraviglioso per una volta trovarsi al caldo nel bel mezzo dell’inverno, impigrirsi sulla spiaggia, visitare il suk e fare acquisti.

    La famiglia dei McDonalds viveva nel Massachusetts, a sua volta famoso per gli inverni rigidi; sembrava che il suo destino la portasse solo verso i climi freddi.

    In quel momento Max si avvicinò alla sua scrivania, interrompendo quel sogno a occhi aperti.

    «Hai un momento?» le chiese.

    «Certo. Che cosa c’è?» Melissa non si era ancora abituata del tutto all’idea che Max Valentine fosse il suo fratellastro, ma ne era felice, perché lui le piaceva molto. Alto, scuro di capelli e decisamente bello, non era difficile capire il motivo per cui le donne lo seguissero con lo sguardo ovunque andasse.

    «Puoi venire nel mio ufficio, per favore?»

    Lei accettò l’invito e prese posto di fronte alla sua scrivania. Lui si sedette a sua volta e la osservò con attenzione, mentre un lieve sorriso gli incurvava le belle labbra.

    «Devo recarmi a Qu’Arim domenica prossima per incontrare Surim prima della firma definitiva del contratto. I lavori di costruzione del resort sono già cominciati e mi piacerebbe vedere il posto. È grazie alle tue traduzioni se i lavori preliminari si sono svolti senza intoppi, quindi...» Max fece una pausa, prima di concludere: «Ti piacerebbe venire con me?».

    «A Qu’Arim? Mi piacerebbe da morire!» esclamò lei, sentendo montare l’entusiasmo. Solo pochi minuti prima sognava le spiagge dorate e adesso aveva l’occasione di vederle di persona. Più che un viaggio di lavoro, per lei quella sarebbe stata una vacanza, e un’occasione di conoscere qualcosa di più del mondo.

    «Ci tratterremo solo una settimana e saremo ospiti di Surim» spiegò lui con un sorriso. «La sua casa è abbastanza grande per accogliere un esercito.»

    «Ci sei già stato?»

    «Diverse volte. Lui è mio ospite quando viene a Londra. Surim e io abbiamo frequentato insieme Eton fino al penultimo anno.»

    «E poi cos’è successo?» chiese Melissa, intrigata dall’idea che presto avrebbe conosciuto un vero sceicco, uno che per giunta aveva studiato in Inghilterra.

    «Suo padre è morto e Surim è dovuto tornare nel suo paese per assumere il ruolo di leader.»

    «A diciassette anni? Come può una persona così giovane governare un paese?»

    «Era giovane, ma aveva molti consiglieri» spiegò Max. «Lavorando con le varie fazioni del suo paese per anni è riuscito a creare un fronte politico unitario, il che ha senza dubbio salvato anche l’economia di Qu’Arim.»

    «Credevo che quel paese fosse noto per l’estrazione del petrolio e per la coltivazione delle perle» osservò Melissa, che si era documentata.

    Lui annuì. «La loro industria delle perle ha contribuito al benessere del paese in passato e, anche se adesso è stata soppiantata da quella del petrolio, le perle di Qu’Arim sono considerate tra le migliori al mondo.» Max si alzò dalla scrivania, a indicare che la conversazione era finita. «Tieniti pronta per partire domenica mattina. Metti in valigia qualche vestito elegante; conoscendo Surim, parteciperemo ad almeno un ricevimento a palazzo.»

    Melissa annuì e si alzò a sua volta. «Apprezzo molto la tua offerta, Max.»

    «Mi sarai di grande aiuto come interprete, inoltre sei informata sugli ultimi sviluppi dei lavori. Penso che tu sia la persona più qualificata per accompagnarmi in questo viaggio» concluse il fratellastro.

    Riuscendo a stento a contenere l’entusiasmo, Melissa uscì dall’ufficio. Mise in ordine la propria scrivania senza smettere di sorridere. Sarebbe andata a Qu’Arim! Adorava viaggiare e vedere posti nuovi. Durante le vacanze aveva visitato gran parte dell’Europa, ma non era mai stata in Medio Oriente, con i suoi paesaggi esotici e ricchi di mistero. Inoltre, quella era la stagione ideale per fuggire da Londra.

    Era buio quando poco dopo lasciò l’edificio, e la pioggia continuava a cadere senza dare tregua. Il pensiero di attraversare le strade bagnate della città non l’attraeva per niente, così Melissa si concentrò sul pensiero che presto sarebbe stata al caldo.

    Quando giunse a casa, fu delusa di trovarla vuota. Le sarebbe piaciuto condividere la notizia con sua madre. Probabilmente sua madre era uscita con Robert, come facevano spesso da quando si erano sposati, meno di un anno prima. Melissa era contenta che sua madre avesse trovato di nuovo la felicità dopo la lunga vedovanza, ma a volte non poteva fare a meno di sentirsi tagliata fuori dalla famiglia.

    Se le cose con Paul fossero andate in modo diverso, adesso avrebbe sperimentato anche lei le gioie del matrimonio. Ma si era sbagliata di grosso su Paul e quel fatto la faceva dubitare del proprio istinto nel giudicare le persone.

    Mentre saliva le scale verso la sua stanza, si liberò di quel pensiero fastidioso. Paul era un capitolo chiuso del passato, che era servito quanto meno a farla maturare. Il futuro prossimo era molto più interessante. Dopo la doccia avrebbe fatto qualche ricerca su Internet per scoprire tutto il possibile sul paese che presto avrebbe visitato.

    La domenica mattina, Max e Melissa presero il primo volo per Roma, dove avrebbero fatto scalo prima di ripartire per Qu’Arim.

    Era passato da poco mezzogiorno quando raggiunsero la loro destinazione. Non appena mise piede fuori dall’aereo, Melissa sollevò il viso verso il sole. Nell’aria calda aleggiava il profumo dei frangipani, misti all’odore acre del carburante. La brezza leggera che le accarezzò la pelle aveva la qualità morbida della seta. Presto si sarebbero allontanati dall’aeroporto e allora le sarebbe stato possibile distinguere i differenti profumi di quel paese.

    «Mi piace già qui» confessò lei mentre attraversavano la pista.

    «Hai detto qualcosa?» replicò Max, distratto. I suoi modi erano quelli del perfetto uomo d’affari: dopo aver lavorato durante tutto il volo, la ventiquattrore che portava con sé sembrava ormai parte di lui.

    Melissa non era sorpresa. Max amava il suo lavoro, che impegnava tutto il suo tempo, a eccezione delle volte che usciva per un appuntamento con qualche donna.

    «È bello qui» ripeté lei, sforzandosi di assumere un tono formale che si adattasse a quello di lui. Dentro di sé, però, si sentiva più che mai eccitata. Si augurò di trovare il tempo di visitare il paese mentre si trovavano lì e magari trascorrere un pomeriggio o due sulla spiaggia. Il Golfo Persico era apparso blu e cristallino dall’aereo.

    All’interno dell’aeroporto furono ricevuti da un uomo alto, con capelli scuri e occhi quasi neri. Sorrise a Max quando lo vide e il cuore di Melissa tremò.

    Il suo fratellastro era un bell’uomo, ma quello che stava loro di fronte era tutta un’altra cosa! Il completo grigio scuro e la cravatta bordeaux erano di foggia occidentale, come l’abbigliamento della maggior parte degli uomini presenti nell’aeroporto. Pochi vestivano con la tradizionale tunica araba.

    In effetti, avrebbero potuto trovarsi in un qualunque scalo europeo. Per un attimo, Melissa ne restò delusa: desiderava conoscere gli aspetti esotici di quel paese e non trovarsi in una capitale in tutto simile a quelle dei paesi occidentali.

    Poco lontano, due uomini in abito scuro scandagliavano la folla e lei capì che erano le guardie del corpo dello sceicco.

    Max si affrettò a fare le presentazioni. Lo sceicco Surim Al-Thani inclinò leggermente la testa, prese la mano di Melissa e posò un bacio leggero sul dorso. Il calore delle sue labbra la stupì, ma fu lo sguardo intenso degli occhi scuri a incantarla. Quando sentì il proprio

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