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Riscoprirsi vicini: Harmony Destiny
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E-book158 pagine2 ore

Riscoprirsi vicini: Harmony Destiny

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Info su questo ebook

Katie Jones aspetta un figlio dall'uomo che sta per sposare e di cui crede di essere innamorata. Non le ci vuole molto però a capire che è un farabutto, il giorno delle nozze, quando lo aspetta invano insieme alla folla di invitati in evidente imbarazzo. Dovrà farsene una ragione, ma per niente al mondo si trasferirà nella casa che avrebbe dovuto dividere con quel vigliacco! Per fortuna Neil Logan, figlio della famiglia adottiva con cui è cresciuta, è disposto ad aiutarla.

LinguaItaliano
Data di uscita10 nov 2015
ISBN9788858941201
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    Anteprima del libro

    Riscoprirsi vicini - Charlotte Hughes

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Millionaire Cop & Mom-to-be

    Silhouette Desire

    © 2002 Charlotte Hughes

    Traduzione di Cecilia Bianchetti

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2003 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5894-120-1

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    Katie dormiva rannicchiata sotto l’abito da sposa, una montagna di satin con crinolina e uno strascico lungo un chilometro.

    Neil Logan scosse la testa tristemente.

    «Okay, Katie, esci di lì o verrò a prenderti io!»

    Il vestito parve acquisire vita propria e fece strani movimenti mentre Katie cercava di strisciare fuori. Prima apparve una massa di capelli biondi che incorniciava un viso assonnato, poi due occhi cerchiati che fissarono l’uomo in jeans. «Oh, no! Vattene!»

    «Uno...»

    «Piantala, Logan.»

    «Due... tre!» Neil afferrò Katie per i polsi e tirò.

    Lei imprecò, cercando invano di liberarsi dalla stretta. Neil la disseppellì da strati e strati di stoffa, esponendo il suo fondoschiena all’aria fredda della camera da letto. «Neil, vai al diavolo!»

    Lui deglutì, vedendo la tenuta di Katie, reggiseno di pizzo e slip trasparenti, che rivelavano un fondoschiena perfetto.

    Che cos’era successo alla bimba di sei anni che sua madre aveva accolto in casa quand’era rimasta orfana? Dov’era finita la ragazzina dalle ginocchia ossute con l’apparecchio ai denti? «Bel didietro, signorina Jones» commentò, con un fischio di ammirazione.

    Con un grido, Katie si sedette sul pavimento e cercò di coprirsi. «Chi credi di essere per entrare qui? Sei un...» strillò indignata.

    «Cosa? Disgraziato? Pervertito?» Neil incrociò le braccia sul torace possente e la guardò divertito. «Vedo che non usi più quegli informi camicioni da notte di flanella e le pantofole a forma di coniglio.»

    Alto e robusto, Neil la stava fissando con un sorriso che, secondo le amiche di Katie, era in grado di sciogliere un iceberg.

    «Come hai fatto a entrare?» gli domandò.

    «Ho trovato la chiave in un vaso di fiori. Idea molto originale! Io lavoro grazie a gente come te. Ovviamente prima ho suonato il campanello, ma tu non mi hai risposto.»

    «Non ti è passato in quella mente ottusa che forse non volevo vedere nessuno?»

    «Abbiamo sempre la lingua tagliente, eh, peste?»

    «Smettila, non è giornata! E non chiamarmi peste! ho ventinove anni ormai, anzi, quasi trenta.» Katie sapeva di essere ingiusta, ma dopo quel che le era successo aveva detto a tutti di voler restare sola. Invece il telefono squillava in continuazione e Neil le era piombato in casa con aria da padrone, come suo solito, e guardava dove non avrebbe dovuto.

    Certe cose non cambiavano mai; Neil era il solito mascalzone. «Vattene!» gli gridò.

    Neil osservò i capelli biondi e spettinati, simili a un prato di ranuncoli, e gli occhi verdi e lucenti come smeraldi. «Ti pare il modo di rivolgerti al tuo salvatore?»

    «Non ho bisogno di essere salvata, so badare a me stessa.»

    «Ma ti sei guardata? Sei spettinata come una strega, ti è colato il mascara e hai gli occhi gonfi e rossi. Sei peggio di certe mie ex fidanzate.»

    «Che orrore!»

    Neil alzò le spalle, ma nei suoi occhi si accese una fiamma divertita. «E hai rovinato l’abito da sposa che sarà senz’altro costato metà della mia eredità. Spero che almeno mi terrà caldo quando sarò costretto a vivere in macchina.»

    Katie non aveva nessuna voglia di scherzare, invece Neil, quando lei era nei guai, non riusciva a resistere. Unico erede di una dinastia di editori, Neil aveva le stesse possibilità di un Kennedy di ridursi a vivere in macchina. Ma guardando l’abito le venne da piangere. L’aveva disegnato la madre di Neil ed era degno di una regina, anche se a lei era sembrato un po’ eccessivo. Era stato fotografato da una rivista specializzata, descritto nella cronaca mondana dell’Atlanta Journal and Constitution, e adesso era una massa informe.

    Katie se lo tirò fino al mento e Neil s’inginocchiò accanto a lei, fissandola negli occhi. «Non devi nasconderti, tesoro, la biancheria sexy non mi eccita, ho gusti più eccentrici.»

    Katie preferì non indagare. «Scusami, ma fruste e catene erano finite.» Neil aveva una bella faccia tosta. Aveva sette anni più di lei, ma non li dimostrava, visto che madre natura era stata generosa con lui. Era alto e muscoloso, con leggere rughe attorno agli occhi, colorito olivastro, capelli scuri e mossi e un’aria pericolosa che faceva impazzire le donne. A tredici anni Katie si era presa una cotta per lui, ma Neil non se n’era neanche accorto.

    «Ti piace quel che vedi?»

    Katie arrossì. Neil pensava che ogni singola donna, lei compresa, non riuscisse a togliergli gli occhi di dosso. In realtà Katie aveva gusti più raffinati. «Hai perso il rasoio?»

    «Mi sono rasato per le tue nozze, ma sai com’è la mia barba.»

    «Eccesso di testosterone, immagino.»

    «Io trasudo testosterone, bambina, e non posso avere l’aria troppo perfetta, sto lavorando a un caso.»

    «Da che parte stai questa volta?»

    «Dalla parte dei buoni.»

    Non sembrava proprio, con quegli abiti sdruciti, tutto il contrario di suo padre che vestiva Armani, usava valigette portadocumenti di Gucci e cambiava Mercedes ogni due anni. Neil era destinato a succedergli alla direzione della rivista di famiglia, ma l’editoria non gli interessava per niente ed era entrato nella polizia. Era bravissimo e a trent’anni era diventato detective.

    «Ho bisogno di stare sola» mormorò Katie.

    «Vuoi organizzare una festa di autocommiserazione? Potevi dirmelo, avrei portato vino scadente, fiori secchi e palloncini neri.»

    Una lacrima rigò la guancia di Katie.

    Non aveva quasi dormito e nulla avrebbe cancellato il dolore e l’umiliazione che aveva provato quando Drew non si era presentato in chiesa. Rivide l’espressione d’imbarazzo misto a pietà delle damigelle d’onore, lo sguardo ferito della madre di Neil e ricordò un altro giorno di grande sofferenza, quando sua madre era morta e lei era rimasta sola al mondo. Povera piccola, dicevano tutti. Lei non avrebbe voluto fare pena a nessuno allora e, a maggior ragione, non lo voleva neppure adesso.

    «Non voglio organizzare un bel niente, sto solo cercando di decidere che cosa fare» replicò. «Ho venduto la casa, i miei mobili sono in un magazzino e non so dove andare.» Drew aveva combinato un bel casino, ma questa volta aveva coinvolto altre persone.

    Neil si addolcì. Poche persone lo facevano andare in collera come Katie, ma stavolta non era il caso di infierire. «Tesoro, non è la fine del mondo. Se sapessi quante volte sono stato piantato...»

    «Ma fammi il piacere! Non ti è mai successo, sei tu, invece, abituato a troncare le relazioni perché non vuoi impegnarti.»

    «In prima elementare mi ha piantato Marcie Henderson.»

    «Io amo Drew.»

    «E lui non ti merita. Pensavo che te ne fossi accorta e che lui non si fosse fatto vedere proprio per questo.»

    Un’altra lacrima. «Ti sbagli, Drew è una brava persona con un brillante futuro.» Katie difendeva quell’imbecille perché Neil non doveva pensare che lei era stata sul punto di sposare un perdente. «È onesto, sincero, affettuoso e...»

    «E si sta godendo con un’altra il sole della Giamaica.»

    «Non ci credo!» affermò Katie stupefatta. «Come fai a saperlo?»

    «Ho le mie fonti. Il tuo fidanzato è andato in viaggio di nozze usando il regalo dei miei genitori, e non è partito da solo.»

    Sconvolta, Katie cercò dapprima di negare, poi fu colta da una furia cieca che le tolse il fiato. «Chi è lei?» sibilò.

    «Non ho i particolari, e poi che cosa importa?»

    Katie era sicura che lui sapesse tutto, ma che non avrebbe mai parlato. «Grazie» borbottò.

    «Bambina, la vita continua. Forse è ora che tu capisca che l’amore non è bello come dicono.»

    «Tu che ne sai dell’amore?»

    «Sono un esperto, so che cosa succede quando le cose vanno male.»

    Nel suo lavoro Neil doveva avere visto molti casi di violenza domestica. «E quando invece va bene?» obiettò Katie. «Pensa ai tuoi genitori. Sono sposati da quarant’anni e innamorati come il primo giorno. Tu hai un cuore di pietra, pensi sempre il peggio del tuo prossimo, invece io amo credere che ci sia tanta gente sincera e buona. Se ti aspetti il meglio da qualcuno di solito lo ottieni.»

    «Drew sarebbe un campione di bontà?» le fece osservare Neil. «E tuo padre, che ha piantato tua madre quando ha scoperto che era incinta?» Vedendo l’espressione di Katie, avrebbe voluto rimangiarsi le parole. «Scusami» mormorò, ma era troppo tardi, e lo sguardo gelido di Katie gli disse che aveva esagerato.

    «Grazie per avere chiarito le cose.»

    Neil fece un sospiro frustrato. «Ti ho chiesto scusa, ma tu riesci sempre a tirare fuori il peggio di me, accidenti. Chi me l’ha fatto fare? Perché sono venuto qui?»

    «Appunto, perché?»

    «Mi hanno mandato i miei, sono preoccupati da morire.»

    «Li ho chiamati due volte, dicendo che avevo bisogno di stare da sola» rispose Katie sulla difensiva. «Mi serve tempo e non voglio che June e Richard mi stiano attorno peggiorando le cose. Sai come sono.» I suoi occhi si riempirono di lacrime. «Li ho messi in un tale imbarazzo! Tutte quelle feste, quei regali! E gli invitati che hanno assistito in diretta alla mia umiliazione quando lo sposo non si è fatto vedere. Non riuscirò mai a farmi perdonare dai tuoi genitori, dopo tutto quel che hanno fatto per me.»

    «Non è colpa tua» ribatté Neil. «E i miei sono sollevati all’idea che tu non abbia sposato quel bastardo.» Il vestito di Katie scivolò e Neil notò suo malgrado un capezzolo eretto. Avrebbe dovuto vergognarsi, ma la piccola Katie Jones era diventata una donna splendida dalla sera alla mattina. «Come mai fa così freddo?» si informò.

    «Ieri hanno tagliato il riscaldamento. Non pensavo certo di ritornare qui. I nuovi proprietari arriveranno domani.» Katie si prese il volto fra le mani. «La mia vita è un disastro! I miei vestiti invernali sono nella casa in cui dovevo andare ad abitare

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