Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Ritrovarsi per sempre: Harmony Collezione
Ritrovarsi per sempre: Harmony Collezione
Ritrovarsi per sempre: Harmony Collezione
E-book167 pagine2 ore

Ritrovarsi per sempre: Harmony Collezione

Valutazione: 4 su 5 stelle

4/5

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

E' successo tutto così in fretta che il magnate Nikos Lakis fatica a spiegarsi gli eventi. Non solo del passato, ma anche quelli che riguardano la cena con la fidanzata del suo migliore amico. Nikos si è appena ritrovato davanti, infatti, la bellissima moglie Katie, sette anni dopo che avevano rotto il matrimonio d'interesse. Quella sera, tra frecciate al vetriolo e allusioni sottointese, succede qualcosa che nessuno dei due immagina. Tornando a casa scoprono...
LinguaItaliano
Data di uscita10 mar 2016
ISBN9788858947074
Ritrovarsi per sempre: Harmony Collezione
Autore

Kim Lawrence

Autrice inglese, rivela nei suoi romanzi la propria passione per le commedie brillanti.

Leggi altro di Kim Lawrence

Autori correlati

Correlato a Ritrovarsi per sempre

Ebook correlati

Narrativa romantica per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Ritrovarsi per sempre

Valutazione: 4 su 5 stelle
4/5

1 valutazione0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Ritrovarsi per sempre - Kim Lawrence

    successivo.

    1

    Soltanto pochi potevano avere il privilegio di arrivare all'ultimo piano del grattacielo di vetro di proprietà dei Lakis. Ed era ancora più esclusivo poter entrare nella sala riunioni. Per questo quei pochi che la occupavano quel giorno rimasero sbalorditi quando videro spalancarsi la doppia porta a vetri ed entrare un'attraente signora dai capelli rossi che si fermò nel bel mezzo della sala.

    Nikos Lakis dovette reprimere un cenno di protesta, solo i suoi occhi a mandorla di un colore nero-argento si chiusero a fessura mentre da dietro la sua segretaria faceva gesti di scusa per non essere riuscita a trattenerla.

    «Bene!» Caitlin Lakis fece una ben studiata pausa dando a tutti il tempo di alzarsi. « È vero Nik? È vero che hai intenzione di sposare quella donna? Sei forse impazzito?»

    Caitlin non si aspettava una risposta dal suo figliastro. Sapeva bene, per esperienza, che in Grecia gli uomini non erano molto inclini a dare spiegazioni in materia di sentimenti. E ancora meno i Lakis.

    L'uomo a cui quella domanda era rivolta sembrava il meno imbarazzato tra tutti quelli che erano attorno al tavolo. Si era riseduto mantenendosi calmo, l'unico segno di nervosismo era la lucente penna stilografica di marca che rigirava tra le lunghe dita.

    «Se nessuno ha delle obiezioni...»

    Gli uomini in doppiopetto ai quali si era rivolto si alzarono, pronti a scendere da quel ventottesimo piano che aveva una spettacolare veduta sulla città, senza dare segni di protesta, gli stessi che due anni prima erano stati riluttanti ad accettare la sua presenza in quella stanza, convinti che non ce l'avrebbe fatta a sostituire il padre. Il rispetto che ora avevano per lui era basato sui risultati ottenuti. Il playboy aveva dimostrato di avere polso di ferro e sangue freddo, dava tutto se stesso al lavoro e pretendeva altrettanto da chi lo circondava.

    «...Questo è tutto per oggi, signori. Grazie.» Con un breve saluto lasciarono rapidamente la sala.

    «Come sta papà?» chiese Nik.

    «Tuo padre sta bene ma tu non cambiare argomento. Sto aspettando una risposta.» Nikos, nonostante tutto, parve più divertito che arrabbiato.

    Anche se impaziente di avere una risposta, Caitlin riuscì a trattenersi fino a quando l'ultimo membro della riunione chiuse la porta dietro di sé, rispondendo educatamente persino a quello che le chiedeva come stava.

    La donna che aveva sposato suo padre più di diciotto anni addietro, aveva molte virtù ma tra quelle non c'era la pazienza. Anche se allora aveva solo dodici anni, Nik si ricordava di come era riuscita a conquistarlo davanti a una tavola apparecchiata con argenti antichi e preziose porcellane. Si era chiesto se quel viso meravigliato fosse stato per fargli piacere, o forse per lo scintillio della tavola.

    «Non ha importanza che tipo di forchetta usi, l'importante è come la tieni in mano» aveva detto Nik.

    Lei per qualche minuto aveva guardato quel ragazzo in silenzio per poi commentare. «Parli come tuo padre.»

    Nikos aveva provato un fremito dentro di sé. «Ho paura che mi abbia scambiato per mio fratello Dimitri.»

    Dimitri era il fratello maggiore, educato per prendere il posto del padre.

    «Sì, Dimitri assomiglia molto a tuo padre» aveva ammesso Caitlin, «ma sei tu che parli come lui.»

    Caitlin era proprietaria di un atelier di moda. Nonostante i suoi quarantacinque anni, era nel pieno del suo fascino. Era bella come quando l'aveva conosciuta, pensò Nik.

    «Bene!» esclamò lei dopo che la grande porta automatica si era chiusa dietro l'ultimo direttore, «purtroppo ho avuto tempo di vederti solo ora. Sono appena tornata da Atene e tutti non hanno fatto altro che chiedermi a quando il giorno delle nozze.» Caitlin, con le labbra ben delineate dal rossetto, fece una lieve smorfia. «Non vorrai farmi credere che sei innamorato di quella Livia Nikolaidis.»

    «Che cos'è l'amore?»

    Caitlin a quella piccola provocazione alzò gli occhi al cielo. «Parli così solo perché hai avuto un paio di esperienze negative, ma chi non ne ha avute?» Poi proseguì con aria di chi la sa lunga, «per favore, risparmiami il tuo cinismo!»

    Nikos, con un sorriso tirato, accettò il rimbrotto. Era sì la sua matrigna ma era anche una donna e il suo viso preoccupato si addolcì quando lei non poté fare a meno di dire: «Mi farebbe piacere vederti sorridere qualche volta». Si rendeva però conto che non aveva molto tempo per farlo, viste tutte le responsabilità che gravavano sulle sue spalle.

    «Non sono innamorato di Livia» ammise calmo. Essere innamorati era più complicato, inoltre non gli avrebbe permesso di vedere Livia qual era... bella ma anche egoista e venale. Non avere grandi aspettative voleva dire, in futuro, non essere delusi. Erano della stessa estrazione sociale e anche quella era una buona ragione per sposarla.

    «Allora è vero?» chiese lei con un profondo sospiro.

    «Io non ho detto niente. Potrebbero essere fantasie della gente quando c'è di mezzo un uomo ricco... Per non parlare delle donne, hanno una particolare abilità per...»

    «Sento che hai un'opinione smisurata sulle donne, compresa me.»

    Nikos sorrise. «Posso solo parlare per esperienza personale.»

    «Che naturalmente è molto vasta.» Nonostante il tono di disapprovazione, Caitlin non era affatto sorpresa dell'opinione che lui aveva delle donne. Da sempre le ragazze erano attirate da lui come da una calamita ma quando si accorgeva che accadeva solo perché era ricco, faceva presto a mollarle.

    «Tu sei una donna eccezionale mentre Livia non lo è, sono però convinto che sia la donna giusta per me.»

    Caitlin lo guardò esterrefatta. «Oh, mio Dio!» esclamò. Non c'era niente di peggio che un playboy ravveduto.

    «Ne deduco che non ti piace» osservò lui con un sorriso provocatorio.

    «La mia opinione non è importante.» Nikos si limitò ad alzare un soppracciglio. «Be', forse un po'» concesse la donna pensando alla brunetta sempre molto curata, dagli occhi freddi e con un sorriso studiato. «Nik caro, quella ragazza non fa per te, non puoi sposarla!»

    «Questo è vero, non mentre sono ancora sposato.»

    «Che meraviglia!» esclamò Sadie senza fiato. E afferrò la mano dell'amica prima che la nascondesse sotto il tavolo. Guardò il brillante che sembrava esageratamente grosso per quella giovane mano. «È favoloso» proseguì con una punta di invidia nella voce, «anche se devo ammettere...» E si arrestò osservando il lieve rossore sul viso dell'amica, «pensavo che avresti scelto qualcosa di meno...»

    «Vistoso» proseguì Katie un po' risentita. Queste erano le amiche!

    «... Meno tradizionale» cercò di mitigare l'altra, «qualcosa di più adatto al lavoro che fai. Non stai forse gestendo una piccola vendita di vestiario a scopo benefico. Non è giusto, spendo più io in vestiti in una settimana che tu in un anno. Guardami, anche se non mangiassi per un intero mese non avrei mai il tuo look! E non servirebbe a niente, finirei per avere un seno più piccolo di quanto non abbia già.» E dopo un profondo sospiro portò alla bocca l'ultimo pezzo di dolce che aveva nel piatto.

    Katie fissò il suo anello di brillanti mentre col pensiero tornava a quell'anello con un rubino contornato di perline che aveva visto in un negozio di gioielli antichi. Anche a Tom era piaciuto ma quando aveva visto il prezzo l'aveva subito scartato come troppo modesto per lei.

    «Il prezzo determina la qualità» le aveva spiegato pazientemente lasciando il negozio a mani vuote, «sei ben strana» aveva aggiunto guardandola con quel viso da bravo ragazzo, «normalmente se dici a una donna che il prezzo non ha importanza, lei ti porta subito dal più costoso gioielliere della città. Io per te non bado a spese, tesoro.»

    «Lo so bene, infatti sei troppo generoso.» Sulla fronte di Katie era apparsa una piccola ruga. Tom non poteva proprio capire che lei sarebbe stata altrettanto felice anche se le avesse regalato quello con rubino e perline.

    «Una volta sposati ti abituerai» aveva aggiunto lui con tono determinato, «sei una bella donna e meriti di avere tutto ciò che è bello e costoso.»

    «Tutto quello che voglio sei tu» aveva risposto seria.

    Lui, abbracciandola, l'aveva guardata sorpreso ma anche felice.

    «Davvero?»

    «Sicuro!» In realtà Katie, più che rassicurare lui, sembrava che voler convincere se stessa. «So di non essere molto espansiva ma...»

    «Ti ho già detto che non mi importa di aspettare. Sei una ragazza di sani principi, non posso che ammirarti.»

    Sani principi o soltanto poca attrazione fisica? Katie cercò di ignorare quel fastidioso pensiero che le era passato per la testa e di considerare quanto fosse stata fortunata ad avere incontrato un uomo così sensibile e buono che l'amava alla follia. Ma non così tanto da riuscire a tenere le mani a posto, pensò Katie dandogli un lieve bacio sulla bocca.

    «A Tom questo anello piaceva molto» raccontò all'amica.

    «Figurarsi!» Sadie si morse il labbro, «scusa cara, ma spesso agisce ostentatamente.»

    Katie sospirò. «Può darsi ma lo fa senza accorgersene, ti assicuro, è l'uomo più onesto che abbia mai incontrato» rispose con convinzione.

    E piatto come l'acqua stagnante! «Così è ufficiale!»

    Per sei mesi Tom Percival aveva cercato di persuadere Katie a promettergli di sposarlo, e finalmente c'era riuscito sigillando la promessa con quel grosso brillante.

    «Allora, glielo hai detto?» chiese l'amica con interesse, «come l'ha presa?»

    Katie alla domanda curvò le spalle come per difendersi, sorseggiò un poco del suo tè e la smorfia che fece non fu a causa del tè troppo caldo. «Be', veramente... Era così felice... Lo farò in un momento più opportuno.» Suonò una scusa puerile persino alle sue orecchie.

    Sadie soffocò una risata ma non fu sufficiente a evitare che tutti gli occupanti dei tavoli vicini si girassero a guardarla. «Quando sarebbe il momento giusto? Magari all'altare?» osservò guardando l'amica con scetticismo. «Sono la prima a riconoscere che gli scheletri nel cassetto di una ragazza riguardano solo lei ma tu sei ancora sposata, non è cosa da poco. Anche perché non puoi essere sposata a due uomini contemporaneamente.»

    «Lo so... lo so» gemette Katie torcendo le mani, «il fatto è che non mi sento sposata. Glielo dirò, devo solo aspettare di sentire Harvey.»

    «Harvey è l'avvocato che fece da mediatore per il vostro matrimonio?»

    Katie accennò un sì con la testa.

    «Mi sembra un po' intrigante.»

    Sentire dare dell'intrigante ad Harvey Reynolds, importante avvocato, la fece sorridere e si sentì in dovere di difenderlo. «Non proprio, è uno degli avvocati più importanti. Lo conosco da quando ero bambina.» Katie si mordicchiò il labbro inferiore, «non credo ci possa essere alcun problema per ottenere un rapido divorzio.»

    Sadie aggrottò la fronte. «Non sono di certo io che posso darti un consiglio su come ottenerlo.»

    «Non è stato un vero matrimonio. Sicuramente questo è significativo.»

    «Davvero dopo il matrimonio non l'hai più visto?»

    La domanda dell'amica non la sorprese e tanto meno l'incredulità nella voce. Chi non lo sarebbe stato nel sentire che aveva sposato uno sconosciuto? Diavolo, non era uno scherzo. Qualche volta le sembrava di non essere stata lei a farlo ma qualcun'altra.

    Per sette anni l'unico legame era stato Harvey, ammiratore di sua madre pur senza successo.

    «Se pensi di reclutare qualche extracomunitario al quale è scaduto il permesso di soggiorno, scordatelo» le aveva detto Harvey con voce severa nel suo elegante studio, «a meno che tu voglia rischiare un'azione penale» aveva proseguito sistemandosi meglio gli occhiali a lunetta sul naso sottile.

    «Non l'ho assolutamente pensato» aveva risposto lei sbarrando gli occhi spaventata.

    «Mi sembra di capire che non hai pensato a molto.»

    «Non provare a fermarmi!»

    «Se soltanto sapessi di avere una possibilità di successo, lo farei» ammise l'avvocato, «per il bene di tua madre farò il possibile...»

    «Ti

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1