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Bellezza e potere (eLit): eLit
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E-book146 pagine2 ore

Bellezza e potere (eLit): eLit

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Info su questo ebook

Fortune's Children: The Brides 1
Mac Fortune ha sempre svolto il ruolo di figura paterna per i suoi fratelli minori. Ora che è diventato il presidente della Fortune Cosmetics è un uomo forte e sa come affrontare le responsabilità che la vita richiede. Così, quando un giorno soccorre Kelly Sinclair, che ha subito un'aggressione nel parcheggio della società, non può fare a meno di offrirle il proprio aiuto e farle una proposta... sconcertante.
Kelly Sinclair, assistente di Kate Fortune alla Fortune Cosmetics, è cresciuta senza un padre e ora sta per offrire lo stesso tipo di vita al bambino che porta in grembo, frutto di una fugace storia d'amore. Così ora lei accetterebbe qualunque compromesso pur di dare un nome a suo figlio.
LinguaItaliano
Data di uscita3 feb 2020
ISBN9788830510845
Bellezza e potere (eLit): eLit

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    Anteprima del libro

    Bellezza e potere (eLit) - Jennifer Greene

    successivo.

    1

    Era uno sbaglio.

    Sposarsi le era sembrata la soluzione a tutto due settimane prima, la settimana precedente e anche quella mattina, al suo risveglio. Ma in quel momento Kelly Sinclair era perfettamente lucida e capiva che sarebbe stata una pazzia.

    Il bouquet di gardenie che stringeva in mano cominciò a tremare, mentre l'ansia le serrava lo stomaco in una morsa dolorosa. Un po' di tremarella è normale in tutte le spose, il giorno delle nozze; ma non tutte le spose sono al settimo mese di gravidanza. Paura a parte, Kelly si sentiva orribilmente grassa e goffa, e così pesante che non avrebbe potuto nemmeno darsela a gambe, se avesse deciso di farlo.

    Frugò nella sua memoria chiedendosi in quale altra occasione si fosse sentita così pietrificata, ma non trovò nulla che potesse paragonare a quel profondo terrore. A ventisette anni, aveva avuto le sue delusioni, affrontato altri momenti di paura, ma non si era mai sentita così disperatamente in trappola.

    La porta della saletta messa a sua disposizione si aprì. Kate Fortune, l'energica settantenne che da anni era alla guida della Fortune Cosmetics Corporation, entrò e avanzò verso di lei. Con un gesto istintivo, le raddrizzò il pettinino che manteneva il velo sui capelli scuri, spostandolo appena a sinistra. «Sono tutti seduti. Ho chiesto all'organista di aspettare un minuto, prima di cominciare. Pensavo che avessi bisogno di aiuto, ma vedo che sei pronta. Sei splendida, mia cara.»

    Kelly incrociò lo sguardo dell'altra donna nello specchio. «Assomiglio a una grossa anguria, altroché!»

    «Hai ragione. E sapessi quanto ti invidio. La gravidanza dà una luce tutta speciale agli occhi di una donna, e tu non fai eccezione...»

    La porta tornò ad aprirsi. Mollie Shaw piombò nella stanza con un sorriso raggiante, lasciando ondeggiare sulle spalle i lunghi capelli rossi. «Ecco la nostra sposina! Sei un po' sulle spine, vero? Niente paura: è tutto a posto. Non hai niente di cui preoccuparti. E tu stai di incanto...» Le abbassò un tantino il velo sulla destra. «Ecco, ora sei perfetta. La musica sta per cominciare. Ricordi cosa ti ho detto? Fa' tre bei respiri, e va' tranquilla.»

    «Ci provo.»

    «Ecco, brava. Ora torno di là, ma sarò sempre nei paraggi se avessi bisogno di me, durante il ricevimento. Andrà tutto bene, cara, vedrai.»

    Non sarebbe andato bene per niente, invece. Tuttavia Molly andò via prima che Kelly potesse aprir bocca o anche solo trovare il coraggio di annunciare la sua decisione di scappare, mandando a monte il matrimonio.

    «Quella ragazza ha un'aria così familiare...»

    Il commento di Kate la distolse dai suoi pensieri. «È naturale. Mollie ormai è di casa qui.»

    «Sì. E devo dire che la tua amica si è rivelata un aiuto prezioso. Non so come avremmo fatto senza di lei, a organizzare tutto questo in meno di due settimane. Ma non è a questo che mi riferivo. Quei capelli fiammeggianti e quegli occhi verdi... Sì, insomma, ogni volta che la vedo, mi sembra di averla già vista, ma non ricordo dove. Comunque, lasciamo perdere» tagliò corto. «Ora abbiamo un matrimonio da celebrare. E visto che abbiamo ancora qualche secondo, vorrei approfittarne per dirti una cosa.» Kate le raddrizzò di nuovo il velo. «Kelly, tu... mi hai dato una grande gioia chiedendomi di accompagnarti all'altare. Mi spiace che tua madre non sia più tra noi, per partecipare a questo momento così importante, ma sono sicura che sarebbe orgogliosa di te. E volevo anche dirti che non potrei volerti più bene nemmeno se fossi davvero mia figlia.»

    Oh, accidenti! Già le rimordeva abbastanza la coscienza; ora le parole di Kate la fecero sentire ancora più in colpa. Come poteva dirle che aveva cambiato idea e voleva tirarsi indietro?

    Kate aveva fatto tanto per Kelly. Quattro anni prima, quando l'aveva scelta tra tutti gli altri impiegati offrendole di diventare la sua segretaria personale, aveva cambiato la sua vita. Quasi tutti i suoi dipendenti reputavano Kate Fortune una donna irascibile, spietata e autoritaria. Sicuramente lo era, anche coi suoi cari; ma non con Kelly. Da tempo il loro rapporto non era più soltanto di lavoro. Era stata Kate a scegliere l'abito color avorio che Kelly indossava quel giorno e a farlo addebitare sul suo conto. E il vestito era stato solo l'inizio: aveva insistito per sostenere tutte le spese della cerimonia, e suggerito che il matrimonio fosse celebrato nella sede della Compagnia, l'unico posto al mondo nel quale sarebbe stato possibile fare le cose in tutta sicurezza e senza l'intromissione dei media.

    L'aveva trattata anche meglio che se fosse stata sua figlia. «Kate, io non avevo idea che ti saresti disturbata così...»

    «Sciocchezze. Ha pensato a tutto Mollie. Io le ho solo dato una mano con l'organizzazione, e l'ho fatto con piacere.»

    In realtà, aveva fatto molto più di questo, e Kelly lo sapeva. Quelle gardenie fuori stagione ordinate apposta per l'occasione, lo champagne di annata e il vestito da sposa disegnato da un famoso stilista erano opera sua. Kate si era data tanta pena per fare di quel matrimonio un evento memorabile. Kelly non voleva mostrarsi ingrata, ma c'era una sola cosa al mondo che desiderava fare in quel momento: scappare.

    Udì le prime note della marcia nuziale. Un nodo le chiuse la gola. Non poteva farlo. Non poteva!

    «Coraggio.» Kate le prese le mani. «Ora cerca di calmarti e sorridi. Andrà tutto nel migliore dei modi.» La tirò dolcemente verso la doppia porta, che qualcuno aprì dall'esterno.

    Come in un sogno, Kelly percorse il corridoio e un attimo dopo si ritrovò sulla soglia della sala riunioni, allestita per il fausto avvenimento.

    La prima persona che vide fu Sterling, il marito di Kate. E poi Renee Riley, la damigella d'onore, che le strizzò un occhio in segno di incoraggiamento prima di avviarsi davanti a lei.

    Kate continuava a serrarle un braccio, e Kelly si guardò brevemente alle spalle.

    L'uscita di sicurezza non era visibile. L'unica alternativa, per scappare, era saltare giù da una delle finestre, al di là delle quali la neve scendeva fitta.

    Fuori infuriava una vera e propria bufera. Cosa non proprio insolita, considerando che si trovavano in Minnesota ed era la vigilia di Capodanno.

    Decise in quel momento quale sarebbe stato il suo proponimento per il nuovo anno: fosse campata cent'anni, non si sarebbe mai più sposata con nessuno.

    Nel frattempo però Kate l'aveva attirata nella sala e gli ospiti, in segno di rispetto, si erano alzati dalle sedie disposte ai due lati del lungo tappeto rosso. Li guardò tutti. Come ci rimarranno se me la svigno?, pensò.

    Anche il pastore che l'attendeva sulla pedana sistemata in fondo alla sala avrebbe smesso di sorridere quando la sposa, raggiuntolo, avesse chiesto scusa e si fosse defilata.

    La sala sembrava affollata, ma in realtà gli ospiti non erano più di una trentina. Erano tutti Fortune, o parenti del suo futuro marito: non c'era nessuno della sua famiglia, perché Kelly non aveva più parenti in vita. Ma i Fortune l'avevano da sempre considerata una di loro. Tutti i presenti conoscevano la situazione in cui era venuta a trovarsi, e tutti le erano stati molto vicini: la loro presenza in quella sala, quel giorno, era un ulteriore dimostrazione del bene che le volevano.

    Tutti erano lì per partecipare a un evento lietissimo. Nessuno di loro si aspettava che la sposa cambiasse idea all'ultimo momento e li piantasse con un palmo di naso.

    Kate ancora le teneva il braccio, ma Kelly non avrebbe avuto difficoltà a divincolarsi. Doveva solo scegliere il momento giusto. Ancora un istante, e lo avrebbe fatto.

    Fu a questo punto che accadde una cosa strana.

    Le parve che all'improvviso il pastore e tutti i presenti, Kate compresa, svanissero mentre il suo sguardo si posava sullo sposo: Mackenzie Fortune.

    Mac.

    Le sue spalle le parvero ancora più ampie nel doppiopetto scuro, la sua statura più imponente, i capelli più neri e più lucenti del solito; il viso dai tratti decisi, quasi scolpiti, aveva l'espressione risoluta e tenebrosa di sempre.

    Era un uomo tutto d'un pezzo, Mac. Un uomo d'affari di successo, che non aveva dovuto abbassarsi a nessun genere di compromessi per arrivare dov'era. Kelly non lo aveva mai sentito alzare la voce né arrabbiarsi; eppure era il tipo d'uomo capace di ridurre al silenzio una sala gremita al suo ingresso. Quei profondi occhi verdi ti penetravano più a fondo di una spada. Le piccole rughe agli angoli degli occhi e intorno alla bocca denotavano il carattere intransigente di un uomo che combatteva con lealtà, e non si tirava mai indietro di fronte a una sfida.

    Era anche un bell'uomo, ma aveva modi che intimidivano specie le persone che, come Kelly, si sentivano in soggezione di fronte a certe personalità così forti.

    Un anno prima, Kelly era stata pazzamente innamorata del padre di suo figlio, un uomo in cui aveva creduto con tutto il cuore e per il quale era stata pronta a fare qualsiasi cosa. Perciò ci era andata a letto.

    Quell'uomo non era Mac.

    Non era lui il padre del bambino che aveva in grembo.

    Era solo lo sposo.

    Ma il suo sguardo si fissò su Kelly con la precisione di un potente raggio laser, e fu come se fossero improvvisamente soli. Non sorrise, eppure l'espressione dipinta sul suo viso ebbe un effetto balsamico sul cuore di Kelly, che smise di battere a cento all'ora. Kelly giustificò se stessa per quell'attacco di panico folle; egoisticamente, aveva dimenticato quale fosse il vero motivo per cui aveva accettato di sposarsi.

    Se c'era un uomo al mondo in grado di proteggere il suo bambino, quell'uomo era Mac Fortune.

    Questa era l'unica cosa importante. Il resto non contava.

    Perciò fece un lungo respiro, si stampò un sorriso di circostanza sul viso e procedette a passo di marcia verso il suo sposo.

    A trentotto anni, pur non credendo nella magia, Mac si era sempre sentito attratto dalla figura del mago Houdini. Un artista della fuga. Per certi versi, pensava di somigliargli. Solo che a lui erano occorsi anni e anni di pratica, di applicazione costante, e una volontà di ferro per sfuggire alla trappola del matrimonio, impresa resa ancora più ardua da una famiglia che gli stava perennemente col fiato sul collo, per convincerlo a mettere la testa a partito.

    Era stato corteggiato da innumerevoli donne, quasi tutte allettate più dalla prospettiva di avere accesso al patrimonio dei Fortune che non dall'idea di averlo come marito; questo però non infastidiva Mac. L'ambizione era una dote che ammirava. Inoltre gli piaceva essere corteggiato. E andava pazzo per le donne.

    Solo soffriva di una forte allergia nei confronti del matrimonio.

    Kelly aveva quasi raggiunto l'estremità del tappeto rosso quando lui la vide vacillare. Senza

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