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Sedute di sesso
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E-book187 pagine2 ore

Sedute di sesso

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Info su questo ebook

L'ultima volta che Trent l'ha vista, lei l'aveva lasciato nudo sulla spiaggia. Adesso il suo ritorno gli può dare la possibilità di appagare un antico desiderio. Lei gestisce una clinica di terapia sessuale e così lui fingerà di aver bisogno di sedute di sesso. Quando Trent l'avrà eccitata come non mai l'abbandonerà lasciandola insoddisfatta. Ottimo piano, in teoria.



Josie non è stata mai in grado di resistere al sensuale Trent. Il suo problema è che ogni volta che tocca le lenzuola, lei viene presa dal panico e scappa. Ma se lei riuscirà a gestire le sedute di terapia rimanendo calma, finalmente si libererà di lui. Semplice, se questo è il suo obiettivo.
LinguaItaliano
Data di uscita10 feb 2017
ISBN9788858960868
Sedute di sesso
Autore

Jamie Sobrato

Giovane autrice molto promettente, ama le storie sensuali e piccanti. Nata e cresciuta negli Stati Uniti, ha vissuto a lungo in Europa prima di farci ritorno.

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    Anteprima del libro

    Sedute di sesso - Jamie Sobrato

    successivo.

    1

    Dolciumi... Dolente... Dolore... e non c'è nessuna Dominatrice? Josie Marcus sfogliò di nuovo le Pagine Gialle per essere sicura di aver guardato bene. Magari le era sfuggita un'annotazione che diceva: Per dominatrice, vedi servizio erotico professionale. Controllò un'altra volta, ma non trovò niente che potesse fare al caso suo.

    Dove poteva trovare all'ultimo minuto qualcuno disposto a fare il discorso d'introduzione all'S&M?

    La dominatrice che aveva prenotato si era appena ritirata e le restavano ventiquattr'ore per cercare qualcuno che la sostituisse.

    Al centro Amanti per la Vita c'era stata un'agenda piena dei numeri telefonici degli oratori precedenti, ma la settimana prima, Eros, il gatto del centro, aveva scelto l'agenda come cassettina delle bisogni, rendendola inservibile.

    Josie dirigeva da due mesi il centro e stava andando in rovina. Prendersi carico dell'attività di sua madre era stato un grave errore. Lei era una consulente matrimoniale, non una sessuologa, e non possedeva la vasta esperienza di sua madre in quel campo. Ma sua madre l'aveva supplicata e, come al solito, lei aveva ceduto.

    In ogni modo aveva già deciso di tornare a San Francisco. Dopo aver lavorato un anno con le coppie in crisi, aveva pensato che organizzare dei seminari del tipo Cinquanta modi per farlo impazzire sarebbe stato divertente.

    Josie guardò i suoi appunti, cercando di non pensare che entro pochi minuti avrebbe dovuto parlare di orgasmi multipli come un'esperta, pur non avendo mai avuto un'esperienza del genere. Le donne anziane che partecipavano al seminario intitolato Risveglio delle Dee. Sesso Travolgente dopo i Sessant'anni l'avrebbero mangiata viva.

    La porta d'ingresso si aprì e Josie, sollevando la testa dal banco, vide entrare Miriam MacAfee, una cliente fissa del centro. La donna le si avvicinò a passo deciso e, arrivata davanti al banco, posò una mano macchiata di scuro sulla sua.

    «Tua madre tornerà presto, cara?»

    «Salve, signora MacAfee. Temo di no. Ha deciso di restare a Praga fino all'anno prossimo.»

    «Che peccato. Questo centro non è lo stesso senza di lei.»

    «Lo so.»

    «Anche se tu svolgi un ottimo lavoro.»

    «Grazie.»

    «Sei solo troppo... chiusa.» La donna si protese in avanti e abbassò la voce. «Soffri di secchezza?»

    «Come ha detto?»

    «La tua vita sessuale, tesoro» spiegò la signora MacAfee, stringendole la mano con fare rassicurante. «Si è inaridito tutto?»

    Josie avvampò. Era mai possibile che quell'insegnante di pianoforte settantenne le facesse delle domande del genere?

    «Mmh... Ecco...»

    «Va tutto bene. Capisco.»

    «Davvero?»

    «Oh, certo. La tua reputazione professionale esclude una vita sessuale attiva.»

    «Davvero?» ripeté Josie.

    «E per una giovane come te è imbarazzante ammettere che a letto non succede niente. Ma lascia che ti dica una cosa. Quando avrai la mia età, capirai che non c'è alcuna vergogna nell'aver bisogno ogni tanto di una bella rotolata nella paglia.»

    «Mmh...» Josie posò la rubrica telefonica e si mise a studiare i suoi appunti.

    Miriam allungò il collo e diede una sbirciatina all'agenda. «A quanto pare, questa sera sentiremo una bella discussione. Hai qualche esperienza di orgasmi multipli?»

    «Ecco, io...»

    «Oh, santo cielo, non l'hai, vero?»

    «In ogni caso, conosco bene l'argomento» mentì Josie.

    In realtà, era da molto tempo che non faceva sesso. Forse, se avesse annunciato pubblicamente il suo problema, qualche maschio volenteroso avrebbe avuto pietà di lei.

    Come avrebbe fatto, quella sera, a dirigere il seminario, se tutte le persone presenti avrebbero capito al primo sguardo che lei aveva un disperato bisogno di fare un po' di pratica?

    Josie arrossì ancora di più, pensando ai sogni peccaminosi che faceva da quando gestiva quel centro. Tutto quel parlare di sesso l'aveva contagiata. Se per la strada avesse incontrato un bel ragazzo, avrebbe fantasticato su di lui fino a ridursi un grumo di desiderio.

    Miriam finì di sbirciare l'agenda e le rivolse un sorriso di scusa. «Sono proprio una peste, vero?»

    «Niente affatto.»

    «Detesto solo vedere una ragazza come te sprecare la sua vita.» La donna le diede un colpetto sulla mano e raggiunse delle signore che chiacchieravano vicino alla finestra.

    Un nutrito gruppo di studenti entrò, parlando e ridendo. Josie contò molte teste grigie e bianche. Ormai erano tutti presenti e lei poteva cominciare il seminario. L'idea di parlare di lubrificanti vaginali e di improbabili erezioni a un gruppo di nonne non la esaltava, ma ormai era troppo tardi per tirarsi indietro.

    Aveva abbandonato San Francisco proprio per evitare quel tipo di umiliazioni. Il centro Amanti per la Vita era il motivo principale per cui era fuggita appena uscita dal college. Il suo desiderio era stato farsi una vita lontana dalla reputazione scandalosa che sua madre godeva in seno a quella comunità di psicopatiche.

    «Signore, se volete accomodarvi in classe, possiamo cominciare» annunciò.

    Tutte le donne presenti, clienti affezionate del centro, si diressero verso l'aula a forma di anfiteatro. Per altre sedute più pratiche, il pavimento dell'aula era fatto di materassi e cuscini, ma quelle donne non erano interessate a sdraiarsi.

    Josie sfogliò i suoi appunti, sentendosi sempre più nervosa. L'avrebbero mangiata viva. Miriam MacAfee aveva ragione. La sua vita sessuale era inesistente. Come poteva parlare da esperta di sesso a delle donne che avevano passato la vita a farsi una ricca esperienza?

    Le conoscenze letterarie che aveva avrebbero dovuto bastarle.

    Sua madre aveva cominciato a parlarle di uccelli e di api molto prima che le bambine della sua età avessero pensato di mettere Barbie e Ken in posizioni scandalose. Josie sapeva per intuito che cosa avrebbe reso indimenticabile un'esperienza sessuale, ma il sesso non era una cosa che si potesse studiare in un libro.

    Guardando fuori dalla finestra le auto che passavano, prese in considerazione l'idea di scappare in un posto dove nessuno avesse sentito parlare del centro Amanti per la Vita e di sua madre, Rafaela Marcus. Ma davanti a lei c'erano nove nonne che aspettavano.

    Sospirando, Josie prese posto nel cerchio di sedie e cominciò. «Lubrificanti sessuali.»

    Il cartello sulla finestra del centro Amanti per la Vita annunciava: Come provare un orgasmo interno. Imparare a fare l'amore, parlando. Una magnifica realtà nella vostra vita! Iscrivetevi subito.

    Trent O'Reilly aveva visto molti annunci propagandistici, ma quello era il più bizzarro.

    Solo a San Francisco poteva esistere una scuola del genere senza che nessuno battesse ciglio. Trent conosceva la proprietaria ed era cresciuto con sua figlia Josie, però lei era tutta un'altra faccenda.

    La dottoressa Rafaela Marcus, fondatrice di quella scuola, era una celebrità nel suo campo, ma a lui non era mai piaciuto spiegare che il suo negozio di articoli sportivi era vicino al centro Amanti per la Vita.

    Sbirciando attraverso la finestra, sperò di vedere Josie Marcus, però non ebbe fortuna. L'ingresso era deserto. Forse era in corso una lezione e lui non sapeva quanto sarebbe durata, ma voleva bloccare Josie prima che se ne andasse. Aveva rimandato troppo quel compito sgradevole. Non poteva più aspettare.

    Tuttavia... non era mai stato capace di resistere a Josie e temeva che le cose non fossero cambiate. Lei era sempre l'oggetto delle sue fantasie erotiche, la ragazza a cui aveva sempre dato la caccia e che non era mai riuscito ad acchiappare.

    Però, da quella notte di tre anni prima, era cambiato tutto. Il fiasco di quella sera in riva all'oceano aveva segnato l'ultima volta in cui si era reso ridicolo per Josie.

    Guardando la sua fiammante Porsche bianca parcheggiata accanto al marciapiede, si domandò chi avesse ammaccato il paraurti, lasciandovi una traccia di vernice rossa. A pochi centimetri di distanza c'era la vettura incriminata. Una familiare Saab rossa, una decappottabile tanto malridotta da far pensare che il suo proprietario fosse un pessimo guidatore. Come Josie. Josie era pericolosa, soprattutto quando parcheggiava. Ricordava bene la volta in cui, durante gli anni del liceo, invece di fermarsi da un lato della strada, era piombata dentro la vetrata di un ristorante cinese.

    Prendendo una rapida decisione, Trent entrò nel centro Amanti per la Vita e osservò le poltroncine di velluto cremisi disposte tutt'intorno. Tutti i locali erano dipinti di rosso in varie sfumature, un colore che, secondo Rafaela, doveva facilitare i discorsi sul sesso.

    Nella sala d'ingresso c'era un banco e dietro una libreria piena di libri e di videocassette. Trent si avvicinò e lesse alcuni titoli. Fantasie di ogni donna e Linguaggio degli amanti. Oltre la libreria s'intravvedeva l'aula principale, dopo la quale ce n'era una più piccola e, in fondo al corridoio, un ufficio.

    Trent tese le orecchie per udire quello che dicevano. Forse non avrebbe dovuto origliare, ma era sempre stato curioso di sapere che cosa succedeva là dentro.

    «... e si possono avere di certo degli orgasmi multipli.»

    Ci furono delle risate e qualcuno commentò che suo marito non era capace di fare una cosa simile. Subito dopo, un'altra donna parlò della sua esperienza.

    Ehi, Trent aveva dell'esperienza da vendere in quel campo. Pensando che il suo ingresso nell'aula avrebbe provocato Josie, ridacchiò e aprì la porta.

    «Quante di voi sentono che il partner ha meno desiderio di voi?» stava domandando Josie, ma, vedendolo entrare, impallidì e si bloccò.

    Gli studenti erano tutte femmine e tanto anziane da poter essere sua nonna. Che cosa diavolo stava succedendo? Quella non era la gente che vedeva entrare di solito nel centro.

    Trent cominciava a rimpiangere di essersi intrufolato, quando si accorse che Josie era in preda al panico.

    Vederla di persona gli diede una sensazione di vuoto allo stomaco. Era passato troppo tempo. Ne era passato troppo poco. Lei lo respingeva e lo attirava con una forza a cui non sapeva resistere. E gli piaceva sempre da impazzire.

    Era ancora più bella di prima, e anche allora era stata stupenda. I suoi capelli biondi e ondulati erano più corti e le arrivavano solo alle spalle, facendola sembrare più matura. Anche le curve sotto la sua giacca nera erano più mature. Chissà come doveva essere morbida a letto.

    Non doveva pensarci. Era così che lei lo aveva sempre stregato. Ma non sarebbe più successo. Non avrebbe più inghiottito quell'amo.

    «Mi... dispiace, i visitatori non sono ammessi» dichiarò Josie.

    Trent pensò di andarsene con grazia, ma una signora grassoccia intervenne.

    «Andiamo, permetta a questo giovane stallone di restare. Il punto di vista di un uomo potrebbe esserci utile.»

    «Sì, lo lasci restare» gridarono altre donne.

    Trent abbozzò un sorriso. Parlare di sesso a una classe di nonne non lo allettava per niente. Però, se restando avesse fatto infuriare Josie, sarebbe rimasto. E lei sembrava già che stesse inghiottendo una palla da bowling. Perfetto.

    «Dovete essere tutte d'accordo» dichiarò Josie. «Prego, alzi la mano chi vuole che rimanga.»

    Tutte le donne l'alzarono e Josie lanciò a Trent un'occhiata minacciosa. «Pare che tu possa restare. Il nostro argomento è come una donna di oltre sessant'anni possa mantenere una vita sessuale attiva. Sono sicura che t'interesserà.»

    Forse non aveva molte cose da dire in proposito, ma lui si sedette da un lato e si mise ad ascoltare.

    «Dunque, chi vuole dirci in che modo è riuscita a mantenere vivo l'interesse del partner?» domandò Josie con voce tremante.

    La prima a parlare fu una donna seduta a sinistra. «Una volta mi sono vestita solo con le pagine sportive del giornale. Il problema è stato che, quando lui me le ha tolte e si è messo a leggere, io mi sono addormentata.»

    «Io ho scoperto che leggere insieme libri erotici riscalda l'atmosfera» disse un'altra.

    Buona idea, pensò Trent, memorizzandola.

    Una signora con dei grandi occhiali blu si voltò verso di lui. «Che cosa può suggerirci il nostro ospite per aiutarci ad attirare l'interesse di un uomo?»

    Trent ridacchiò. «Immagino che voi signore non abbiate problemi a sedurre un uomo.»

    «Il nostro problema è trovare degli uomini che abbiano ancora un po' di nerbo» affermò un'altra donna.

    Tutto il gruppo annuì.

    «Già, come Cutie Pie, laggiù» dichiarò una donna.

    «Che cosa fai domenica sera, tesoro?» domandò un'altra.

    Adesso sembrava che Josie avesse la palla da bowling nello stomaco. «Signore! Stiamo uscendo dal seminato. Temo che il nostro ospite rappresenti più una distrazione che altro...»

    «Non dire una parola di più. Ti aspetto fuori» la interruppe Trent, salutando tutte e abbandonando l'aula.

    Molte donne brontolarono e quella seduta vicino a lui gli mandò un bacio.

    Arrivato nell'ingresso, Trent si sedette su un divano, pronto ad aspettare tutto il tempo necessario, e prese una rivista dal tavolino. La copertina recava un titolo: Il giardino segreto. Storie erotiche per donne. Mmh,

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