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Medusa rossa
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E-book71 pagine1 ora

Medusa rossa

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Fantascienza - racconto lungo (48 pagine) - Il cambiamento climatico cambia la vita, cambia la terra e cambierà anche il nostro cibo. Occorre trovare nuovi equilibri


Il cibo è il centro della vita di Nina, Ale e Damiano: perché gestiscono insieme un ristorante, perché uniscono il rapporto professionale a quello coniugale, perché i disaccordi sui menu stanno minando la loro serenità e quella di Gabriele, il loro bambino.

Ale, ai fornelli, propone ingredienti esotici e forse troppo elaborati. Nina invece vuole piatti legati alla loro terra, Mazara del Vallo, anche se magari non sono più gli stessi. Il cambiamento climatico globale si ripercuote sulla flora e fauna, e quindi sulle possibilità alimentari. Bisogna considerare nuovi sapori e modi di cucinare, senza irrigidirsi, senza perdere il legame con il proprio ambiente, ma trovando nuovi equilibri.

Ed è proprio un nuovo equilibrio, quello che cerca Damiano: tra Nina e Ale in conflitto, con Gabriele che assiste alla loro rottura, e anche sul lavoro, in un ristorante che va male, ma che forse non ha ancora perso l'affetto della clientela. Riuscirà il "Medusa Rossa" a rinnovarsi? Riusciranno Ale e Nina a tornare vicini, e a ritrovare, insieme all'intesa professionale, anche quella familiare?

Al suo esordio narrativo da "solista", ambientato in uno splendido scenario siciliano, Gloria Bernareggi ci regala una storia di nuovi sapori e nuovi legami, con l'idea di un mondo che cambia ma che può ancora accoglierci, se ci rendiamo capaci di cambiare con esso.


Classe 1990, Gloria Bernareggi ha conseguito il diploma di Tecnico dei Servizi Ristorativi indirizzo cucina, e ha poi deciso di trasformare la sua passione per il mondo editoriale in lavoro, prima iscrivendosi alla facoltà di Lettere Moderne, poi lavorando come collaboratrice per Il Giornale di Monza. Successivamente, ha iniziato collaborazioni con diverse realtà editoriali come digital content creator (in particolare nel settore food) e come correttrice di bozze.

Scrive a quattro mani con la collega Sephira Riva e co-gestisce il blog Moedisia.eu dove si occupa di letteratura fantastica, narrativa inclusiva e critica letteraria. E per non tradire la propria vena gastronomica ha ideato la rubrica Ricette letterarie: ricette tratte dai suoi libri fantasy preferiti – e non solo.

Per Delos Digital sta scrivendo, sempre con Sephira Riva, la Guida al Fantasy di cui sono già stati pubblicati i primi 5 volumi. Una serie di saggi tematici sul fantasy, per leggerlo e scriverlo in maniera critica, consapevole e attenta alle tematiche attuali con la curatela di Elena Di Fazio e Giulia Abbate.

LinguaItaliano
Data di uscita17 mag 2022
ISBN9788825420449
Medusa rossa

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    Anteprima del libro

    Medusa rossa - Gloria Bernareggi

    Immagina

    Immagina. Ti svegli al mattino. È un mattino come tanti di un giorno lavorativo come tanti. Hai gli occhi un po’ impastati dal sonno, nonostante tu abbia posticipato la sveglia un paio di volte. Non abbastanza per essere in ritardo al lavoro, ma a sufficienza per portarti a non indugiare a guardare fuori dalla finestra mentre le serrande si alzano.

    Esci dalla camera da letto, ti inoltri nel corridoio e bofonchi all’assistente vocale di azionare la macchina del caffè – che sia forte e lungo! – e di impostare la temperatura dell’acqua nella doccia. Chiedi anche una selezione delle notizie più interessanti, e di visualizzarle sul tuo tablet.

    Scivoli fuori dal pigiama e ti lasci ricoprire dalle microscopiche gocce d’acqua della doccia nebulizzante. Fai un versetto soddisfatto: l’AV ha fatto un eccellente lavoro, la temperatura è perfetta. Come lo è il caffè fumante che ti attende in cucina. I chicchi tostati sono stati conservati sottovuoto e macinati pochi istanti prima di essere pressati e filtrati con l’acqua dalla macchinetta. Una densa e profumata schiuma ricopre la superficie bollente della bevanda e tu aspiri diverse boccate di quel profumo inebriante di note al tabacco. Il tuo cervello ancora intorpidito dal sonno, non ancora libero dalle maglie del sogno, ti fa viaggiare sulle volute di quel vapore: ti porta lontano, fin dove i chicchi di caffè sono germogliati, cresciuti. Ora sei una bacca di caffè, senti il calore del sole sulla tua pelle, sulla tua buccia. Un frutto perfetto che viene raccolto da mani callose e sapienti… Ne prendi un sorso, senti l’aroma caramellato che ti solletica le narici un istante prima che le tue papille gustative entrino in funzione: gusti il sentore tostato sulla lingua e percepisci il calore che scorre giù per la gola, fin nello stomaco. L’astringenza che ti avvolge lingua e palato, lasciandoti raggiungere il retrogusto cioccolatoso della miscela, è la chiusa perfetta. Non sparisce subito, nemmeno dopo l’ultimo sorso.

    Posi la tazzina nel lavandino e ti domandi se, prima di uscire, hai tempo per prenderne un altro. Guardi l’orologio e la risposta è no: adesso rischi davvero di arrivare in ritardo al lavoro!

    Ti fiondi nell’armadio e ne emergi pront* per una nuova giornata lavorativa. Un po’ meno allegr* di quando ti sei alzat*. Passi la lingua sulle labbra, sperando di percepire ancora una traccia del sapore del caffè, ma ti sei lavat* i denti e il leggero strato di burrocacao ha cancellato ogni traccia residua e ogni fantasia.

    Ti precipiti fuori di casa sgranocchiando una barretta ai cereali e scorri le notizie che l’AV ti ha inviato sul tablet. Continui a leggerle concentrat* a metà, mentre sali sul convoglio della metropolitana e ti lasci cadere su un sedile libero. Come te, in molt* sono impegnat* nella lettura di notizie o libri, mandano messaggi vocali, fanno chiamate. Qualche gruppo chiacchiera sommessamente per non disturbare l* vicin*.

    Li ascolti, non perché sei pettegol*, ma perché alcune parole hanno attirato la tua attenzione: pranzo; panelle; caponata. Sorridi e non ascolti più, il tuo cervello già deragliato su altri, ma simili, pensieri.

    Non importa che lavoro tu faccia, non importa il tuo status sociale o la tua disponibilità economica. Non importa se hai qualche intolleranza, allergia alimentare o qualche perversione culinaria tutta tua. Non importa neppure quali e quante preoccupazioni occupino la tua mente durante la giornata o nel cuore della notte. C’è una sola cosa che accomuna l’intero genere umano dalla notte dei tempi, fin dal primo sorso di vita che ha abitato la specie: tra un pasto e l’altro, ci sarà sempre un gruppo di neuroni che, a tradimento, faranno emergere il pensiero di cosa ci sarà nel tuo piatto durante il prossimo pasto. Ti faranno venire voglie, acquoline e strane euforie al solo pensarci.

    Quella piccola parte del tuo cervello ti guiderà con la sua insospettabile forza dalla colazione alla pausa caffè (dove non vorresti mangiare un dolcino, ma lo farai), dal pranzo alla merenda (che la dietologa ti ha sconsigliato, ma una pallina di gelato ogni tanto è concessa), alla cena. E se avrai la disgrazia di far tardi la sera, anche allo spuntino notturno e di nuovo alla colazione nelle ore dell’insonnia.

    È per questo che, sces* dalla metropolitana e dirett* al lavoro, accetti di buon grado il volantino che una ragazza ti tende: è un semplice foglietto nero, con stampata sopra una medusa rossa stilizzata. Un buono per la riapertura di un locale che non frequenti da un po’. Ed è sempre per colpa di quei quattro neuroni che sorridi soddisfatt* e felice: hai già un tavolo prenotato a tuo nome da qualche giorno in quel ristorante. Non vedi l’ora di andarci nel weekend con l* tu* compagn*.

    Profumo di durian

    Non credo alle mie orecchie. Assisto impotente alla scena, seminascosto dietro le porte della cucina, mentre i camerieri-bot vanno avanti e indietro con piatti colmi, piatti vuoti, bottiglie da stappare, cestini del pane da riempire. Alle mie spalle è un continuo sferragliare di pentole, di coltelli che affondano fino a scalfire i taglieri, di

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