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Cioccolato sulla pelle: eLit
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E-book101 pagine1 ora

Cioccolato sulla pelle: eLit

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Info su questo ebook

LE DELIZIE DI PAPA' VALENTINO - Vol. 2. Alexis è tra le clienti affezionate di Papà Valentino, proprietario di Valentine Delights dove si trova tutto ciò che ha a che fare con il cioccolato, anche creme particolari da spalmare sulla pelle. Quando un giorno di febbraio lo sguardo di Alexis incrocia quello di Kyle, i loro gusti coincidono all'istante.

I romanzi della serie:

1) Messaggi al fondente

2) Cioccolato sulla pelle

3) Consigli al cacao

LinguaItaliano
Data di uscita29 gen 2016
ISBN9788858948842
Cioccolato sulla pelle: eLit

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    Anteprima del libro

    Cioccolato sulla pelle - Meryl Sawyer

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Chocolate Fantasy

    Harlequin Books

    © 1997 M. Sawyer Unickel

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    © 2001 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5894-884-2

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    «Oh, dannazione! Le lenzuola sono sporche di cioccolato!»

    Gordon aprì pigramente un occhio e lanciò ad Alexis Evans uno sguardo che probabilmente voleva dire: Che cosa ti aspettavi? Non fai che mangiare cioccolato a letto! Poi si acciambellò sul cuscino, chiuse gli occhi e si addormentò.

    Chi l’avesse udita conversare con il suo gatto l’avrebbe giudicata matta, pensò Allie, ma che altro poteva fare? Viveva sola e per molte ragioni aveva installato l’ufficio in casa. Senza Gordon avrebbe parlato con i muri.

    «Bell’aiuto mi dai» borbottò, guardando il letto cosparso di decine di pezzi di quella che sembrava una locomotiva giocattolo. Traduttrice tecnica nonché critica di ristoranti, Allie trasformava le istruzioni scritte in lingue straniere in un semplice e divertente inglese, in modo che i giocattoli potessero essere assemblati facilmente. «Ah! Senza troppe difficoltà! Che barzelletta. Basandosi sulle istruzioni accluse, ci vorrebbe uno scienziato per mettere insieme questa autopompa dei vigili del fuoco.»

    Disturbato di nuovo durante il suo pisolino, Gordon socchiuse gli occhi e le lanciò uno sguardo indignato. Ignorandolo, Allie frugò sotto i pezzi dell’autopompa cercando il cioccolato. Trovata la scatola, aprì il coperchio e vide che era vuota.

    «Questo significa che dovrò andare al Valentine Delights per comperarne dell’altro» borbottò.

    Il gatto si sedette, si stiracchiò e la guardò come se sapesse che quella era una scusa per non lavorare.

    «Penserò meglio dopo un caffelatte» affermò lei, sapendo che insieme a quello avrebbe mangiato uno dei peccaminosi dolcetti al cioccolato di Papà Valentino o un biscotto altrettanto ipercalorico. Peccati di gola! Pazienza, l’aspettava una nottata di veglia per permettere a sconosciute coppie di genitori di assemblare una stupida autopompa dei pompieri il Natale successivo.

    Dopo essersi infilata una tuta, Allie uscì di casa senza prendersi il disturbo di chiudere a chiave la porta. Grazie al cielo, a Cedar Ridge il tasso di criminalità era bassissimo. Era per quel motivo che si era trasferita in quella cittadina vicina ad Atlanta. Poteva andare a qualsiasi ora al bar dell’angolo senza temere di essere aggredita e derubata.

    Solidi edifici di mattoni e olmi secolari conferivano a Cedar Ridge un aspetto tranquillo e antico che le piaceva. Così come le piaceva abitare in un bel posto pieno di persone cordiali. L’anno precedente, arrivando lì, aveva temuto di rimpiangere la grande città invece, sebbene Atlanta non fosse lontana, vi andava solo quando doveva dare un voto a un ristorante nella sua rubrica domenicale sul Cedar Ridge Tribune.

    All’esterno il tiepido sole di febbraio gettava lunghe ombre sulle strade acciottolate. L’aria era fresca, ma lei non rimpianse di non essersi messa una giacca. A passo rapido percorse il marciapiede, evitando le grandi aiuole piene di viole del pensiero rosse e gialle e la gente che entrava e usciva dai negozi.

    Dinanzi a lei vide la vetrina bombata del Valentine Delights. La combinazione vincente di Papà Valentino, che consisteva in dolci squisiti e in cioccolatini di tutti i tipi, aveva reso quel posto molto famoso tra gli abitanti della zona. Pensando a quante volte entrava in quella caffetteria e si sedeva a un tavolo con qualche pagina da tradurre, Allie sorrise tra sé.

    Circondata dal brusio di voci si sentiva meno sola.

    Mentre entrava nel locale, si vide riflessa nel vetro. «Sembri un fantasma» sbuffò, rivolta alla propria immagine.

    Quel mattino si era legata i capelli castani, folti e dritti, in una coda di cavallo che la sua abitudine di scuotere la testa mentre lavorava aveva fatto scivolare di lato, dandole l’aspetto di un marinaio ubriaco. Alcune ciocche, sfuggite al nodo, le scendevano intorno al viso e aveva dei cerchi lividi intorno agli occhi.

    «Ehi, Allie! Come ti va?» la salutò Papà Valentino.

    Alto e ben curato, l’uomo aveva una testa calva, circondata da una corona di capelli bianchi e un sorriso cordiale che conquistava la gente al pari delle sue torte. Allie pensò per l’ennesima volta che era molto fortunata ad averlo come amico.

    «Sono impazzita nel tentativo di mettere insieme un’autopompa dei vigili del fuoco» confessò.

    «Continua a lavorarci. Scoprirai il trucco. Ti succede sempre.» Papà Valentino guardò l’orologio e si accigliò. «Rudy è in ritardo.»

    Allie scosse la testa con comprensione, pensando al ragazzo con un anello al naso e due incisivi tanto prominenti da inorgoglire un castoro.

    «Gli avevo detto di non tardare oggi.»

    Allie diede un’occhiata circolare alla caffetteria e il suo aspetto vecchiotto le scaldò il cuore. L’aria era impregnata del gradevole profumo di caffè e sulla porta un cartello augurava Buon San Valentino.

    «Dimenticavo! Il venerdì nero» gemette, pensando all’ultimo San Valentino. A quell’epoca viveva ancora ad Atlanta e stava organizzando il suo matrimonio. Naturalmente prima che Drew la tradisse e la sua vita cambiasse in modo radicale.

    «Venerdì nero?» le fece eco Papà Valentino. «Non essere tanto cinica. Non c’è niente come l’amore, credimi. Oggi è il giorno in cui gli innamorati festeggiano se stessi.»

    «Lasciali festeggiare e preparami un caffelatte...»

    «Vuoi farmi un favore?» la interruppe l’uomo. «Sono le tre e io devo recapitare ventiquattro scatole di cioccolatini in altrettanti uffici prima che chiudano. Puoi darmi una mano con i clienti finché Rudy arriva?»

    «Vestita in questo modo?» replicò lei, indicando la propria tuta grigia, imbrattata di cioccolato e di inchiostro.

    Papà Valentino ridacchiò. «Mi piace il messaggio che lancia e cioè che il cioccolato non si deve mangiare o bere solo a colazione. È perfetto.»

    Era bravo a mettere ogni cosa sotto la luce migliore. Se gli avesse raccontato di Drew, si disse Allie, Papà Valentino avrebbe trovato delle parole di conforto. Una parte di lei avrebbe voluto dirgli

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