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Tutto in una notte: Harmony Collezione
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E-book149 pagine2 ore

Tutto in una notte: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Natale non era già passato?

Come “regalo” natalizio consegnato con sessanta giorni di ritardo non era male, ma Lucas Hunter fatica ancora a rendersi conto che la notizia appena ricevuta sia vera e non, invece, una grande bugia recitata ad arte.

Una dipendente l’ha informato che...
LinguaItaliano
Data di uscita10 apr 2017
ISBN9788858963395
Tutto in una notte: Harmony Collezione

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    Anteprima del libro

    Tutto in una notte - Karen Rose Smith

    azionario!

    Prologo

    Vigilia di Natale

    «Forse sarebbe meglio tornare separati alla festa. Vai tu per prima» suggerì Lucas Hunter a Olivia, mentre si allacciava la fibbia della cintura. Era ancora sconcertato per la passione inaspettata che lo aveva sopraffatto, perciò il suo tono fu più brusco di quanto lui avrebbe voluto. Il desiderio incontrollabile che provava per quella donna lo aveva indotto ad appartarsi con lei nel suo ufficio. Per un po' avevano parlato, ma poi avevano messo da parte ogni ritrosia.

    L'imbarazzo fra di loro era evidente, mentre in silenzio lei si riabbottonava la camicetta di seta e si sistemava la gonna. Per la prima volta dopo che avevano fatto l'amore sul divano di pelle nera, lei lo guardò con i suoi intensi occhi verdi.

    «Dovremmo evitare i pettegolezzi, se io mi allontano per prima» confermò Olivia, la voce ancora roca di passione.

    Per una ragione che ancora non gli era chiara, l'attrazione che Lucas provava nei confronti di Olivia McGovern ogni volta che la vedeva passare per i corridoi della Barrington Corporation era esplosa quella sera. Alla festa aziendale avevano chiacchierato, poi si erano baciati sotto il vischio, e alla fine erano andati nell'ufficio di lui. Avevano così scoperto che entrambi avrebbero trascorso un Natale solitario. Senza nemmeno sapere come, si erano ritrovati avvinghiati sul divano.

    Lucas aveva bevuto soltanto una coppa di champagne, quindi non poteva attribuire all'alcol il proprio comportamento. Come se non bastasse, non aveva tardato a scoprire che Olivia era vergine.

    Era stata una scoperta del tutto inaspettata, soprattutto a causa dei pettegolezzi che in ufficio si facevano sul conto di Olivia e del suo superiore, Stanley Whitcomb. Correva voce che lei avesse trascorso più di una serata in ufficio insieme a Stanley. I loro rapporti, inoltre, erano molto confidenziali, e molti colleghi avevano visto Olivia guardare Whitcomb senza nascondere la propria ammirazione.

    «Lucas...»

    «Lascia perdere le spiegazioni, Olivia. Diciamo che ci siamo lasciati trascinare dal clima festivo, dalle palme agitate dal vento. A Phoenix non nevica in dicembre, ma anche qui il Natale ha il suo fascino. Abbiamo ceduto alla magia della stagione. Mi spiace solo che... Insomma, se avessi saputo che per te era la prima volta...»

    «Non avrei mai creduto che mi sarebbe successa una cosa del genere» confessò lei, arrossendo fino alla radice dei capelli.

    «Nessuno di noi due lo credeva» disse lui, che aveva imparato a non lasciarsi ingannare dall'aspetto innocente che alcune donne assumono in certe circostanze. Eppure Olivia gli sembrava sincera.

    Fu costretto a rammentare a se stesso che quella ragazza era un procuratore legale, che presto avrebbe sostenuto l'esame per diventare avvocato, e che aveva già messo gli occhi sul suo capo. Dopo l'ultima esperienza, Lucas non era disposto a dare fiducia a nessuna donna, se non per pochi attimi di piacere.

    «Torna alla festa, Olivia. Qui non è successo niente che non possa essere dimenticato nel giro di pochi giorni.»

    Lei esitò, si passò una mano fra i capelli color tiziano e poi aprì la porta.

    Si udirono i ritmici rintocchi delle campane. Lui inspirò profondamente, e il profumo di Olivia lo avvolse di nuovo, insieme al ricordo della sua pelle morbida e profumata.

    L'avrebbe dimenticata. Non avrebbe mai più permesso a una donna di tenere le chiavi del suo cuore.

    1

    Olivia corse oltre la siepe di oleandri, lungo il muro di mattoni a vista, fino a raggiungere l'entrata laterale della Barrington Corporation. Il profumo dei limoni pareva seguirla nella brezza di febbraio.

    Ora finalmente sapeva perché non riusciva più a fare colazione, la mattina, perché a pranzo beveva soltanto una tazza di tè, e soprattutto perché quello che lei credeva un virus contratto a Natale non aveva ancora esaurito la sua azione di disturbo. La ragione era che non si trattava affatto di un virus.

    Aveva incontrato il suo medico, durante la pausa pranzo, e aveva avuto la diagnosi.

    Era incinta.

    Senza neppure vedere quello che le stava intorno, in ascensore pigiò con forza il bottone del terzo piano, settore legale della Barrington, una florida azienda che possedeva villaggi turistici negli Stati Uniti e alberghi di lusso in Europa.

    Fino a quel momento Olivia aveva programmato con cura la sua vita. Aveva fatto tutto in funzione della futura carriera di avvocato, aveva sognato di accasarsi con un uomo rassicurante, come per esempio il suo diretto superiore.

    Ora, però, tutti i suoi progetti andavano in fumo, e lei non sapeva che cosa fare.

    Se solo lei e Lucas Hunter non si fossero baciati sotto il vischio, se non avessero parlato dei loro Natali da trascorrere in solitudine, se non si fossero avvicinati tanto da finire abbracciati sul divano dell'ufficio di lui!

    Era stata quella la prima volta che Olivia aveva fatto l'amore con un uomo. Non aveva l'abitudine di gettarsi fra le braccia del primo venuto, ma quella volta la passione l'aveva accecata, ed era accaduto l'irreparabile. Così lei e Lucas avevano fatto l'amore sul divano, poi si erano rivestiti in silenzio, avevano scambiato due parole imbarazzate, infine ognuno se n'era andato per la propria strada come se niente fosse accaduto.

    Ma quell'attimo di incoscienza avrebbe cambiato per sempre la vita di Olivia.

    Quando le porte dell'ascensore si aprirono, Lucas era in piedi sul pianerottolo, bello e affascinante come sempre. Indossava lo stesso completo che aveva alla festa di Natale, e un ciuffo di capelli biondo scuro gli ricadeva sulla fronte. Guardandolo, Olivia si sentì venire meno.

    «Ciao, Olivia.»

    Lei scostò immediatamente la mano che si era portata istintivamente al ventre.

    «Buongiorno, Lucas» gli rispose, in tono formale.

    Poi si diresse decisa verso l'ufficio di Stanley Whitcomb. Aveva bisogno di tempo per riflettere, per decidere che cosa fare con il bambino e come comportarsi con Lucas, per stabilire se e quando gli avrebbe comunicato la notizia.

    Non poteva fare a meno di ripensare a tutti i pettegolezzi che aveva sentito sul conto di Lucas.

    Aprì la porta dell'ufficio di Stanley, salutò June, la segretaria, e si mise alla scrivania. Olivia era impiegata in quell'ufficio da quando aveva terminato gli studi universitari. All'inizio aveva lavorato soltanto mezza giornata, ma dalla fine dell'estate, quando aveva perso la sessione dell'esame da avvocato, era occupata a tempo pieno.

    In agosto era tornata a casa, a Tucson, decisa a studiare a fondo per affrontare l'esame. Ma mentre si recava a sostenere la prova, era rimasta imbottigliata nel traffico causato da un incidente stradale. Era quindi arrivata in ritardo e, in ossequio al regolamento, era stata depennata dall'elenco degli aspiranti. Avrebbe dovuto presentarsi alla sessione di esame seguente. Ma stavolta Olivia aveva giurato a se stessa che nulla avrebbe potuto impedirle di sostenere l'esame di abilitazione alla professione di avvocato, alla fine di febbraio. Stavolta si sarebbe presentata alla commissione di Phoenix, e sarebbe partita con un bel po' di anticipo, per essere sicura di arrivare in tempo.

    Stanley uscì dal suo ufficio e venne a deporre un fascio di documenti sulla scrivania di Olivia.

    Quasi cinquantenne, era in forma perfetta. I capelli ancora scuri, spruzzati di grigio, gli conferivano un aspetto distinto e autorevole. Era vedovo da dieci anni, e rappresentava agli occhi di Olivia tutto quello che lei aveva sempre cercato in un uomo. Da quando era arrivata alla Barrington, Stanley le era stato vicino, ma soltanto da un punto di vista professionale, con grande disappunto di Olivia.

    «Ecco, questi sono i nuovi contratti per i direttori... Sei molto pallida, Olivia. Ti senti bene?»

    Lei era in uno stato semiconfusionale. Non riusciva a pensare ad altro che a Lucas, alla vigilia di Natale, al medico che le annunciava la nascita del bambino entro la fine di settembre.

    All'improvviso le parve che l'enormità di quel che era accaduto le piombasse addosso, soffocandola.

    «A dire il vero, mi sento un po' affaticata. Posso portare il lavoro a casa?»

    «Ma certo. Telefonami, se hai qualche domanda.»

    Il suo capo era sempre così dolce e disponibile! Non aveva i modi bruschi di Lucas, non dava quell'impressione di forza trattenuta a stento, di sensualità nascosta...

    Olivia si alzò, sorrise debolmente a Stanley, prese i documenti e la borsa e uscì dall'ufficio.

    Aveva intenzione di guidare fino a casa, prepararsi una tazza di tè e riflettere in pace. Tuttavia mentre passava davanti a un centro commerciale vide un negozio di articoli per neonato. Senza riflettere, si fermò e cercò un parcheggio.

    Agire di impulso non faceva parte del suo modo di fare abituale. Da quando era stata grande abbastanza da capire che erano stati la spontaneità e la capacità di sognare a portare suo padre lontano dalla sua famiglia, Olivia aveva deciso che si sarebbe sempre comportata in maniera prevedibile e matura. Maturità per lei significava assumersi le proprie responsabilità e lavorare per raggiungere uno scopo.

    Si sentiva come Alice nel Paese delle Meraviglie, in quel negozio pieno di carrozzine, passeggini, sonagli e seggioloni. Oltrepassò una fila di seggiolini per auto e si fermò al reparto abbigliamento per neonati. Solo vedendo quelle camiciole minuscole si rese conto dell'enormità di quello che stava per accaderle.

    Chiuse gli occhi per un istante e vide il viso di Lucas Hunter.

    Lui aveva il diritto di sapere che sarebbe diventato padre. Senza perdere tempo, Olivia uscì dal negozio. Sperava che Lucas non fosse già partito per chissà dove. Era stato assunto da Rex Barrington II per condurre un difficile negoziato per una fusione, poi gli avevano chiesto di occuparsi di un altro affare. Dopo appena una settimana trascorsa a lavorare per la Barrington aveva già a disposizione il suo aereo privato, pronto a decollare in qualunque momento per qualsiasi destinazione. Tutti quanti sapevano che ogni venerdì Lucas partiva in aereo per trascorrere i fine settimana in una località sconosciuta. Comunque, pareva che non fosse sposato. Tuttavia, questo non escludeva automaticamente che avesse un legame stabile. Olivia aveva il cuore in gola al pensiero della notizia che avrebbe dovuto dargli.

    In quel momento Lucas avrebbe dovuto pensare soltanto all'albergo di Grand Junction, in Colorado, che la Barrington aveva intenzione di acquisire. Ma da quando aveva incontrato Olivia in ascensore, la sua capacità di attenzione era stata completamente annullata.

    Da cinque settimane non faceva che interrogarsi sulla follia che

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