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Una scomoda tentazione: Harmony Destiny
Una scomoda tentazione: Harmony Destiny
Una scomoda tentazione: Harmony Destiny
E-book175 pagine2 ore

Una scomoda tentazione: Harmony Destiny

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Info su questo ebook

Il destino decide di far incrociare le strade del ricco nipote di una milionaria, inaspettatamente privato dell'eredità, e dell'assistente della donna, divenuta improvvisamente ricchissima. Le accuse reciproche e le inevitabili battaglie legali non bastano però per impedire all'attrazione tra Lucy Campbell e Oliver Drake di divampare. Com'è ovvio, non è semplice conciliare la tentazione incontrollabile che spinge Lucy e Oliver l'uno verso l'altra con i sospetti e le ombre del passato.
I due possono scegliere la strada dello scontro oppure immaginare di costruire un futuro insieme: la scelta non sarà facile, né scontata.
LinguaItaliano
Data di uscita19 lug 2019
ISBN9788830500761
Una scomoda tentazione: Harmony Destiny

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    Anteprima del libro

    Una scomoda tentazione - Andrea Laurence

    successivo.

    1

    «E a Lucy Campbell, mia assistente e amica, lascio il resto dei miei beni, compresi i saldi dei conti correnti e dei pacchetti azionari, inoltre tutti i miei effetti personali che includono la collezione d'arte e l'appartamento sulla Fifth Avenue.»

    Quando l'avvocato terminò la lettura del testamento di Alice Drake, sulla stanza calò un silenzio così improvviso da indurre Lucy a chiedersi se anche il resto della famiglia Drake non fosse morta sul colpo a quella notizia.

    Continuò ad aspettare che l'avvocato dicesse alle persone sedute intorno al tavolo nella sala riunioni che stava solo scherzando. Anche se sembrava uno scherzo quanto mai inappropriato da fare a una famiglia in lutto.

    Non c'erano dubbi che stesse scherzando. Lucy non era un'esperta di proprietà immobiliari, ma l'appartamento di Alice da solo doveva valere più di venti milioni di dollari. Si affacciava sul Metropolitan Museum of Art. Aveva quattro camere da letto e una sala dove erano esposte una dozzina di opere importanti, compreso un Monet. Lucy non poteva permettersi gli emolumenti mensili dell'associazione, tanto meno possedere un appartamento come quello.

    «Parli sul serio?» Una voce brusca infranse alla fine il silenzio.

    Finalmente, qualcuno si era deciso a porre la domanda che lei stessa aveva sulla punta della lingua. Lucy si voltò verso la voce e si rese conto che apparteneva a Oliver, il fratello della sua migliore amica Harper Drake. Harper l'aveva aiutata a ottenere quell'incarico presso la prozia. Fino a quel giorno, però, non aveva mai incontrato suo fratello. Ed era strano, considerando che da più di cinque anni si prendeva cura della loro zia.

    Era un peccato. Lui era uno degli uomini più belli che avesse mai visto, ed essendo seduto di fronte a lei, ne aveva un'ottima visione. Harper era una bella donna, ma gli stessi lineamenti aristocratici su Oliver erano straordinari in maniera diversa. Avevano tutti e due capelli castani ondulati, zigomi accentuati e mento a punta, ma lui aveva gli occhi grigioazzurri e la fronte sempre corrugata del padre. Le sue labbra erano più sottili di quelle di Harper, anche se non era sicura che fossero sempre così o se, al momento, le tenesse serrate per l'irritazione.

    Il suo sguardo si posò per un attimo su Lucy, e lei avvertì un'imprevista ondata di desiderio correrle lungo la spina dorsale. Il formicolio che lasciò nella sua scia la fece arrossire mentre si agitava a disagio sulla sedia. Non avrebbe saputo dire se la causa fosse l'incredibile notizia appena appresa o quello sfacciato apprezzamento, tuttavia d'improvviso nella sala faceva un caldo insopportabile.

    Lucy portò la mano al bottone in cima della camicetta e lo slacciò più rapidamente che poté, prendendo un respiro profondo.

    Purtroppo, quel respiro profumava della pungente colonia dell'uomo di fronte a lei. Le solleticò il naso, peggiorando il calore.

    Era penosamente chiaro che aveva trascorso troppi anni in compagnia di una donna ultra novantenne. Bastava che un bell'uomo la guardasse perché lei entrasse in fibrillazione. Doveva controllarsi. Non era il momento di lasciarsi distrarre, soprattutto quando l'uomo in questione era tutt'altro che un alleato. Per un attimo chiuse gli occhi e, quando li riaprì, scoprì con sollievo che l'attenzione di Oliver era di nuovo concentrata sull'avvocato.

    Sì, Lucy se lo sarebbe decisamente ricordato se fosse passato a far visita alla zia. In realtà, non aveva mai incontrato nessuna di quelle persone. Solo alla morte di Alice avevano cominciato a presentarsi all'appartamento. Ne riconosceva alcune dalle foto sulla mensola del camino ma nessuno di loro era andato a trovare Alice mentre era viva. E di sicuro Alice non si era recata in visita da loro. Aveva novantatré anni quando era morta, ed era ancora uno spirito libero ed eccentrico benché da decenni vivesse reclusa nel proprio appartamento. Lucy si era sentita attratta dal suo carattere estroso, ma non tutti lo sarebbero stati. Aveva pensato che, forse, i parenti di Alice non la capivano.

    A giudicare dalle loro espressioni sbalordite e furiose, sembrava che ritenessero di essere molto più vicini a zia Alice di quanto lo fossero stati in realtà.

    «Sul serio, Phillip. Il tuo è una specie di scherzo?» Quella volta, a parlare era stato Thomas Drake, padre di Harper e Oliver nonché nipote di Alice. Era una versione più anziana di Oliver, con capelli brizzolati e una barba che gli dava un aspetto distinto. Comunque, non riusciva a mascherare la contrarietà.

    Phillip Glass, avvocato di Alice e suo esecutore testamentario, scosse il capo. Non aveva l'aria di uno al quale piacesse scherzare. «Mi dispiace, ma sono molto serio. Ne ho discusso a lungo con Alice quando, quest'anno, ha deciso di modificare le volontà precedenti. Avevo sperato che ve ne avesse parlato... a quanto pare, non l'ha fatto. Tutti voi dovete ricevere un regalo di cinquantamila dollari, però è stata tassativa sul fatto che il resto dovesse andare a Lucy.»

    «Doveva essere affetta da demenza senile» osservò una donna dall'aspetto acido all'estremità del tavolo, che Lucy non riconobbe.

    «Non lo era!» protestò lei, sentendo di dover prendere le difese di Alice.

    Aveva un cuore malandato e un debole per i buoni vini e i formaggi, però era perfettamente lucida di mente. Anzi, per la sua età, era rimasta in forma splendida fino alla morte.

    «È naturale che tu lo sostenga» ribatté la donna con il volto chiazzato di rossore. «È evidente che sragionava quando ha apportato quelle modifiche.»

    «E lei come fa a saperlo?» sbottò Lucy. «Nei cinque anni che mi sono presa cura di lei, nessuno di voi ha mai messo piede nell'appartamento. Non avete idea di come stesse. Siete venuti solo quando era il momento di esigere la vostra parte dei suoi beni.»

    L'anziana donna si aggrappò alla collana di perle, in apparenza inorridita che Lucy osasse parlarle in quel modo. A Lucy non importava. Non avrebbe permesso che quelle persone infangassero Alice da morta dal momento che ignoravano che donna meravigliosa fosse.

    Harper si allungò ad afferrare Lucy per l'avambraccio. «Va tutto bene, Lucy. Soltanto, la notizia li ha sorpresi e sconvolti. La supereranno.»

    «Io non la supererò!» protestò la donna. «Non riesco a credere che tu parteggi per la domestica, Harper. In pratica, ti sta rubando l'eredità sotto gli occhi!»

    «La domestica?» La voce di Harper salì di un'ottava prima che Lucy potesse reagire. Il momento della pacatezza era svanito di colpo. «Wanda, devi chiedere scusa, subito. Non ti permetterò di parlare della mia amica in questo modo. È ovvio che zia Alice riteneva che Lucy fosse qualcosa di più di una semplice dipendente, perciò dovresti trattarla con lo stesso rispetto.»

    Lucy cominciò a non prestare più ascolto mentre i parenti di Alice litigavano tra loro. Gli ultimi giorni erano stati difficili. Scoprire il corpo di Alice, occuparsi del funerale e avere la propria vita sovvertita di colpo era di per sé troppo. Era il rischio di lavorare come dipendente fissa. Perdere la sua padrona significava perdere l'amica, il lavoro e la casa.

    E adesso si trovava coinvolta nella lotta per il denaro della famiglia Drake. Prima di tutto, Lucy non era un tipo litigioso, e quella era l'ultima cosa che si era aspettata quando le avevano chiesto di essere presente. Aveva pensato che, nel migliore dei casi, Alice le avesse lasciato un po' di denaro come liquidazione, in attesa di trovare un nuovo lavoro e un posto dove vivere. Non aveva idea di quanto fosse ricca Alice, anche se, dalle reazioni della famiglia, doveva aver ereditato più di un po' di denaro.

    Per una ragazza che era cresciuta povera e aveva frequentato il college grazie a una borsa di studio, era troppo. Soprattutto dal momento che gli occhi azzurro acciaio di Oliver avevano ripreso a osservarla dal lato opposto del tavolo. Si sarebbe detto che le leggesse nell'anima.

    Sentì che le si accapponava la pelle al pensiero di essere così trasparente. Se la stava studiando, era solo per trovare un punto debole da sfruttare. Anche se era il fratello di Harper, non per questo le era amico.

    Alla fine, l'incantesimo si spezzò quando lui si rivolse alla sorella.

    «So che è tua amica, Harper, devi però ammettere che c'è qualcosa di equivoco in tutta questa faccenda.» Il tono della voce di Oliver coinvolse di nuovo Lucy nella conversazione.

    «Equivoco in che senso?» chiese.

    «Non ti biasimerei se l'avessi influenzata per indurla a lasciarti qualcosa. Eri sola con lei giorno dopo giorno. Sarebbe stato facile convincerla che era stata sua l'idea di lasciarti tutto.» Oliver la fissò di nuovo socchiudendo gli occhi, quasi inchiodandola allo schienale di pelle della sedia con quella accusa.

    «Parla sul serio? Non avevo la benché minima idea di tutto ciò. Non discutevamo mai del suo testamento o del suo denaro. Non una sola volta in cinque anni. Non sapevo nemmeno perché Phillip mi avesse convocata qui oggi. Ero non meno sorpresa di voi.»

    «Ne dubito molto» borbottò Wanda.

    «Per favore» intervenne Phillip. «Mi rendo conto che sia uno shock per tutti voi. Vorrei poter dire qualcosa per migliorare la situazione, tuttavia la conclusione è che questo era ciò che Alice voleva. Ritenetevi liberi di rivolgervi a un legale se volete contestare il testamento in tribunale, però, così come stanno le cose, Lucy eredita tutto.»

    Wanda si alzò dalla sua sedia e, con gesto drammatico, si mise a tracolla la borsa di Hermès.

    «Ci puoi scommettere che chiamerò il mio avvocato» dichiarò mentre si dirigeva alla porta. «Un patrimonio sprecato in questo modo!»

    Il resto della famiglia la seguì alla spicciolata finché seduti al tavolo rimasero solo Harper, Lucy e Phillip.

    «Mi dispiace, Lucy» disse l'avvocato. «Alice avrebbe dovuto preparare la famiglia in modo che per loro non fosse uno shock. È probabile che l'abbia evitato perché le avrebbero fatto pressione per costringerla a modificare di nuovo il testamento. Con questa gente, prevedo che ci sarà battaglia. Ciò significa che non sarai in grado di vendere l'appartamento ed è probabile che la maggior parte dei conti correnti saranno congelati fino a quando la questione non verrà risolta. Alice ha aggiunto una clausola che mi autorizza a sostenere tutte le spese per l'appartamento e a continuare a pagarti come governante nell'eventualità che il testamento venga impugnato, così non dovrai preoccuparti di niente. Farò del mio meglio perché tu disponga di un po' di contanti prima che i suoi parenti sporgano querela, però, bada a non spenderli subito.»

    Lucy non riusciva a immaginare che fosse possibile. Si era fatta molti amici ricchi a Yale ma, per necessità, era stata sempre la parsimoniosa del gruppo. Per fortuna, non per questo le sue amiche Violet, Emma e Harper l'avevano trattata in modo diverso.

    Non riusciva a credere che la sua condizione di squattrinata potesse cambiare da un giorno all'altro. Quasi ogni centesimo guadagnato lavorando per Alice finiva nei risparmi per terminare gli studi. Non avrebbe nemmeno saputo cosa fare dei soldi.

    «Wanda è solo chiacchiere» dichiarò Harper. «Si lamenterà, anche se non sgancerà un centesimo di suo per impugnare il testamento. È più probabile che tutti si terranno in disparte e lasceranno che sia Oliver a occuparsene.»

    Lucy si accigliò. «Tuo fratello sembrava davvero arrabbiato. Se la prenderà con te?»

    Harper sbuffò. «No. Non è così ingenuo. Oliver lascerà decidere al tribunale. Comunque, non sorprenderti se si presenterà all'appartamento pronto a sottoporti al terzo grado. È un esperto uomo d'affari, perciò cercherà ogni appiglio che possa sfruttare.»

    Il primo pensiero di Lucy fu che non le sarebbe dispiaciuto se il fratello di Harper le avesse fatto visita, anche se il bel viso non compensava le sue cattive intenzioni. Voleva capovolgere le ultime volontà di Alice ed era probabile che ci sarebbe riuscito. Lei non aveva i mezzi per combatterlo. Poteva dare fondo a tutti i suoi risparmi in avvocati e non sarebbero bastati per sconfiggerlo. Comunque, sarebbe stato uno spreco di denaro. Cose simili non succedevano a donne come lei. Dopotutto, erano sempre i ricchi a diventare più ricchi.

    Questo, però, non dava per scontata la domanda che aveva avuto paura di fare quando gli altri erano ancora presenti. «Phillip, Alice e io non abbiamo mai discusso delle sue finanze. Di quanto denaro stiamo parlando?»

    Phillip sfogliò alcune carte. «Be', a quanto pare, tra l'appartamento, i suoi investimenti, i conti correnti e i beni personali, erediterai all'incirca cinquecento milioni di dollari, Lucy.»

    Lucy si accigliò e si protese, confusa, verso l'avvocato. «Scu... scusami, credo di aver capito male, Phillip. Potresti ripeterlo?»

    Harper le prese la mano e gliela strinse. «Hai capito bene, Lucy. Zia Alice valeva mezzo miliardo di dollari e ha lasciato a te la maggior parte. So che è difficile crederlo, comunque, congratulazioni. Non poteva succedere a una persona migliore.»

    Lucy era ammutolita.

    Non era possibile. Era come se avessero appena estratto i numeri al lotto. Le probabilità erano contro una donna come lei... una che veniva dal nulla e ci si aspettava che realizzasse ancor di meno. Mezzo miliardo? Non c'era

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