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Scherzo di natale: Harmony Collezione
Scherzo di natale: Harmony Collezione
Scherzo di natale: Harmony Collezione
E-book148 pagine1 ora

Scherzo di natale: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Mariah Ashe vive a pensione presso Opal e Ruby, due vecchiette che la trattano come una figlia. Quando, un giorno, le tre donne danno un passaggio a Tony, un simpatico ragazzone, rimasto in panne sulla strada, la frittata sembra fatta. Le due sorelle lo invitano a pernottare da loro fino a che il suo autocarro non sia stato riparato. Potrebbe essere subito grande amore: i due giovani sono attratti l'uno dall'altro. Ma sono stati entrambi scottati da esperienze precedenti e il loro rapporto stenta a decollare. Malgrado ciò, tra i due nasce una tenera relazione che rischia di essere spazzata via definitivamente, quando, come un ciclone, giunge una notizia sorprendente: Mariah non è sola al mondo, come pensava. Si preannunciano grandi festeggiamenti per la notte di Natale e Tony, sentendosi improvvisamente escluso, decide di partire tutto solo. Subito Mariah si dispera, ma qualcuno ha deciso di farle un regalo...

LinguaItaliano
Data di uscita10 set 2014
ISBN9788858925720
Scherzo di natale: Harmony Collezione
Autore

Linda Varner

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Anteprima del libro

    Scherzo di natale - Linda Varner

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Lone Star Bride

    Silhouette Romance

    © 1998 Linda Varner Palmer

    Traduzione di Anna Vassalli

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 1999 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5892-572-0

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    Anche una scimmia ammaestrata avrebbe potuto guidare lungo quel tracciato, pensò Mariah Ashe con un sospiro annoiato. Tuttavia continuava a tenere gli occhi fissi sulla strada a due corsie che scorreva diritta davanti a sé, senza il minimo di traffico che rompesse la monotonia.

    A un certo punto, però, Mariah individuò un puntino qualche miglio più avanti, dove la strada si perdeva nel piatto orizzonte del Texas del Sud.

    Questa novità risvegliò immediatamente la sua curiosità, e lei guardò con interesse quel puntino che a mano a mano stava prendendo la forma di un’auto con roulotte, parcheggiata ai margini della strada.

    «Ma... io ho già visto quella roulotte!» esclamò Opal Crawford, una delle due passeggere.

    «Anch’io...» fece eco Ruby Smythe, la sorella gemella e seconda proprietaria. «Rallenta un pochino, Mariah, per favore; voglio vedere meglio.»

    Mariah acconsentì di buon grado e superò la roulotte quasi a passo d’uomo. Sulla fiancata della vettura faceva bella mostra un’insegna commerciale del Texas e dalle tendine alzate si poteva intravedere il genere di merce che veniva venduto.

    Le parole Tony Mason - Artista erano dipinte sulla fiancata sia della roulotte sia dell’antiquata vettura, che tuttavia era lucida e brillante sotto l’anemico sole che riusciva a malapena a far capolino tra la fitta coltre di nubi che da giorni opprimeva la zona.

    «Tony Mason... Tony Mason... Come suona familiare questo nome!» mormorò Opal, mentre Mariah stava lentamente superando la roulotte. «Eppure sono sicura di averla già vista.»

    «Anch’io» intervenne Ruby. «Ma... dove?»

    Opal propose alcune alternative.

    «San Francisco? Santa Fe?»

    «Avete già visto questo veicolo?» chiese Mariah, mentre ricominciava a premere sull’acceleratore.

    «Ho trovato!» esclamò Opal. «L’ho vista a...» Aggrottò la fronte nello sforzo di ricordare.

    «Adesso mi viene in mente!» intervenne Ruby, soddisfatta. «È stato a Colorado Springs!»

    «Brava!» si complimentò Opal, ricacciando indietro i capelli d’argento e accompagnando le parole con un gesto di soddisfazione. «Quattro anni fa, quando siamo andate al matrimonio della nipote della figliastra della cugina Elsie.»

    «Hai ragione» confermò Ruby. «E mi ricordo anche che John Andrew, il cugino del figliastro di Elsie, aveva comprato un berretto e sua moglie, Misty, una maglietta.»

    Per l’ennesima volta, Mariah, che non aveva parenti, si stupì dell’infinito numero di persone che facevano parte della famiglia delle due gemelle, ma non espresse commenti.

    «Dove pensi che sia, adesso, Tony Mason?» chiese Opal.

    «Probabilmente è andato avanti a piedi, benché non capisca come abbia potuto abbandonare quella meravigliosa roulotte.» Ruby si sporse per guardare avanti. «Accelera un po’, Mariah. Potremmo incontrare Tony e dargli un passaggio fino in città.»

    «State scherzando, spero!» rispose inorridita Mariah. «Non mi sembra opportuno dare dei passaggi a sconosciuti.»

    «Ma... Tony non è uno sconosciuto» protestò Ruby. «Abbiamo chiacchierato tutto il tempo, mentre dipingeva la maglietta di Misty. Ci ha raccontato dei suoi viaggi e del suo lavoro.»

    «E questo è sufficiente per fare di lui una brava persona?» Mariah scosse il capo con disappunto. «Credo sia inutile ricordarvi che cosa è capitato a Sarah Riley...» Si riferiva a un’amica settantottenne, coetanea delle gemelle e altrettanto vivace e giovanile, che recentemente era stata derubata di tutti i suoi soldi da un autostoppista al quale non avrebbe mai dovuto dare un passaggio.

    «Povera Sarah!» Opal scosse la testa con un gesto di simpatia.

    «Povera, povera Sarah...» fece eco Ruby.

    Soddisfatta di aver chiarito il suo punto di vista, Mariah si dedicò completamente alla guida e dimenticò la roulotte e tutto il resto. I pensieri andarono alla casa dove, da qualche anno, viveva pagando un piccolo affitto alle due gemelle, ambedue vedove e con figli ormai grandi.

    Ruby e Opal erano due simpatiche e generose anziane signore di campagna. Lei le adorava e, appena poteva, esaudiva i loro desideri, come quello di accompagnarle in Messico per gli acquisti natalizi. Ormai era esausta e si chiedeva da dove le due anziane signore traessero tutta la loro energia. Loro avrebbero volentieri passato altre ore alla ricerca di regali da comprare, mentre lei era distrutta dal caldo: il clima somigliava più a quello del quattro di luglio che non a quello di metà dicembre.

    «È lui! È lui!» esclamò improvvisamente Ruby, afferrando Mariah per la spalla.

    «Certo che è lui!» convenne Opal.

    Un giovane camminava lungo la strada. Indossava un paio di jeans, una maglietta bianca e un paio di stivali; si voltò e vide l’auto che sopraggiungeva. Un attimo dopo, alzò un dito con il gesto inconfondibile di chi chiede un passaggio.

    Mariah non si sorprese di avere puntati su di sé gli occhi delle due gemelle. «Io non gli do un passaggio!» annunciò, premendo il piede sull’acceleratore. La macchina acquistò immediatamente velocità, mentre il giovane si stava dirigendo sulla sua traiettoria. Mariah premette disperatamente il pedale del freno: l’auto sbandò, quindi si fermò di traverso, a pochi centimetri dall’autostoppista, che era caduto sulle ginocchia in mezzo alla strada e stava alzando le braccia al cielo in una muta preghiera di ringraziamento per lo scampato pericolo.

    Agitata per l’incidente evitato a malapena e al tempo stesso furiosa per l’idiozia dell’uomo, Mariah si appoggiò al volante per riprendersi e lo guardò.

    Capelli biondi color del miele, occhi marroni, viso abbronzato, mascella volitiva... Il battito del cuore di Mariah passò dal ritmo accelerato della paura alla cadenza dell’apprezzamento sessuale. Comunque, presto l’indignazione prese il sopravvento. Spalancando la portiera con violenza, scese infuriata dall’auto.

    «È impazzito, per caso?» strillò, affrontandolo.

    «No, signora, sono disperato!» rispose l’affascinante giovane. Mentre si alzava in piedi, indirizzò a Mariah un sorriso che avrebbe fatto scomparire Mel Gibson. «La mia auto è in panne, a qualche miglio da qui. Probabilmente l’avrà anche vista, passando. Può darmi un passaggio fino in città, per favore?»

    Mariah rispose senza indugio, scuotendo i suoi lunghi capelli castani. «Io non do mai passaggi agli autostoppisti.» Deliberatamente evitò lo sguardo di quei magnetici occhi scuri. «Se crede, le manderò un meccanico.» Ritornò velocemente alla macchina e trasse un profondo respiro.

    Lo guardò nello specchietto retrovisore e si accorse che il giovane non si era mosso e aveva dipinta sul viso un’espressione attonita, probabilmente perché, conscio del proprio fascino, per la prima volta una donna non gli era immediatamente caduta ai piedi.

    «Non gli diamo un passaggio?» chiese Opal, quasi incredula.

    «No!» scattò Mariah, la cui esperienza con gli uomini dotati di fascino l’aveva portata a odiare la specie. Questo esemplare, inoltre, la turbava, probabilmente perché le aveva risvegliato delle sensazioni che aveva seppellito da lungo tempo.

    Ruby prontamente abbassò il vetro del finestrino posteriore. «Vuole un passaggio?» chiese, decidendo di prendere in mano la situazione.

    Mariah inghiottì amaro; il giovane sorrise e si avviò alla macchina.

    «Sono Tony Mason...»

    «Lo so...» rispose tranquillamente Ruby.

    «Ci siamo già incontrati?»

    «Certamente» sorrise Ruby, e gli aprì la portiera posteriore, indicandogli il posto al suo fianco.

    Mariah diede una veloce occhiata allo specchietto retrovisore e vide Ruby, che aveva divorziato tre volte e aveva seppellito il quarto marito, mostrarsi sorridente e a proprio agio con il giovane sconosciuto.

    «Adesso che ci penso, mi sembra che abbiate un aspetto familiare» disse lui rivolto alle due gemelle, con un affascinante sorriso che esprimeva la soddisfazione per aver frugato vittoriosamente nella propria memoria.

    Le due gemelle risero scioccamente alla sua battuta, come due ragazzine.

    Mariah, invece, per poco non esplose. Opal, che aveva vissuto cinquantacinque anni con lo stesso uomo, era normalmente molto più pratica della sorella; tuttavia ora sembrava colpita, non meno di lei, dall’affascinante giovane.

    A un certo punto, gli sguardi di Mariah e Tony si incontrarono riflessi nello specchietto e lei notò nuovamente il colore dorato della sua abbronzatura e i riccioli biondi che gli cadevano sulla fronte. Il tratto fermo della mascella, che aveva bisogno di una rasatura, emanava forza virile; naso diritto e zigomi alti completavano l’immagine di un uomo decisamente affascinante.

    Tony rappresentava la tentazione con la T maiuscola... e non soltanto per la sua bellezza fisica. C’era in lui qualcosa di innato che lo portava a rivolgersi alle persone nel modo giusto: con le due gemelle faceva leva sul sentimento materno... ma non avrebbe certo funzionato con lei, che era istintivamente agguerrita nei confronti degli uomini di bell’aspetto.

    «Grazie per aver cambiato idea e avermi dato un passaggio» comunicò a Mariah attraverso lo specchietto. «E soprattutto per essersi fermata in tempo.»

    Come se avessi avuto una possibilità di scelta, rifletté lei in silenzio.

    Allora Mariah si estraniò dalla conversazione che si svolgeva intorno a lei e dedicò tutta la propria attenzione alla guida, anche se la strada non lo richiedeva. Lo scenario era finalmente cambiato: era apparso qualche

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