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Chi ben comincia...: Harmony Collezione
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E-book155 pagine1 ora

Chi ben comincia...: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Iniziamo bene!

Eve Copeland non sa se ridere, piangere o, peggio, abbandonare su due piedi l’importante colloquio cui tiene tantissimo. La squallida scena cui ha appena assistito, infatti, riguarda uno dei suoi possibili “capi”.

All’ultimo momento le comunicano...
LinguaItaliano
Data di uscita10 mag 2017
ISBN9788858965832
Chi ben comincia...: Harmony Collezione
Autore

Margaret Way

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Anteprima del libro

    Chi ben comincia... - Margaret Way

    successivo.

    1

    Le ci vollero esattamente dieci minuti per percorrere i due isolati che separavano la banca in cui lavorava dalla nuova sede della Trans Continental Resources. Era a soli pochi passi dall'entrata dell'edificio, quando il campanile batté l'ora: l'una in punto. Eve era perfettamente in orario. Non essendo abituata a lasciare nulla al caso, voleva avere il tempo di calmarsi e di riordinare le idee prima del colloquio.

    A Brisbane era scoppiata un'ondata di caldo, ma nel momento stesso in cui oltrepassò le porte a vetri della TCR, con la serigrafia in blu del logo della società, venne investita da una folata d'aria fredda.

    Che refrigerio! Eve inspirò a fondo, mentre si guardava attorno con curiosità. I nuovi uffici della TCR erano stati trasferiti da poco in quel grattacielo ultramoderno tutto vetro e acciaio. Verso sera, quando veniva illuminato dai raggi del sole al tramonto, si aveva l'impressione che all'interno del grattacielo fosse divampato un incendio. Eve aveva assistito spesso a quello strano spettacolo.

    La Trans Continental Resources, una grande società che possedeva miniere sparse un po' per tutta l'Australia, era una delle poche grandi aziende del paese in cui veniva data la possibilità alle donne di rivestire cariche di prestigio. Le promozioni all'interno della compagnia venivano decise basandosi sul merito e questo per Eve rappresentava un dato essenziale, dal momento che lei era decisa a dedicare la propria vita alla carriera professionale.

    A ventiquattro anni, infatti, era già giunta alla conclusione che il matrimonio non le sarebbe mai interessato. Il vincolo matrimoniale era appannaggio delle ottimiste, delle inguaribili romantiche, di chi aveva alle spalle una famiglia in cui avevano regnato l'amore e la stabilità, di chi non aveva conosciuto l'inganno e il tradimento.

    Purtroppo esistevano donne con cui la vita non era stata altrettanto generosa. Donne capaci di lasciarsi morire perché private dell'amore. Eve questo l'aveva imparato a proprie spese. Non sempre l'amore andava a braccetto con la felicità.

    Suo padre, per esempio, cui lei era stata molto legata in passato, aveva distrutto la vita di sua madre quando Eve aveva tredici anni e suo fratello Ben solo nove. Una sera Brad Copeland era tornato a casa e aveva detto alla moglie: «Io me ne vado, Maureen. Non avrei mai voluto farti del male, ma mi sono innamorato di un'altra donna.» Anche la scelta del giorno dell'annuncio era stata infelice, visto che mancavano due settimane a Natale. La causa era stata un'altra donna, una segretaria che lavorava nel suo stesso ufficio e che aveva poco più della metà della sua età.

    «Ho bisogno di lei» aveva aggiunto il padre di Eve evitando di guardare sua moglie direttamente negli occhi. «Non posso vivere senza di lei. Il nostro matrimonio era comunque finito.»

    Un punto di vista assolutamente nuovo per sua madre, la quale era convinta che lei e il marito si amassero ancora come il primo giorno.

    Mentre il padre cercava di giustificare la sua decisione e la madre singhiozzava disperata, Eve e Ben si erano rifugiati sulle scale. Anzi, lei aveva cercato di consolare il fratellino che non riusciva a smettere di piangere. Eve, al contrario, non aveva versato una lacrima. Lei non era addolorata, era letteralmente accecata dalla rabbia.

    Per tutta la vita aveva creduto che la sua famiglia fosse indistruttibile, che i suoi genitori si amassero di un amore eterno, nonostante i litigi occasionali. E ora, improvvisamente tutto il suo mondo era stato messo sottosopra. E tutto ciò a causa dell'improvvisa quanto deleteria passione di suo padre per una ragazzina!

    I ricordi si susseguirono uno dopo l'altro. Eve rammentò di essere corsa giù per le sale, di aver tempestato di pugni suo padre, di averlo insultato. A differenza di Ben, infatti, lei era sempre riuscita a esprimere le proprie emozioni. Rammentò che suo padre quasi non riusciva a difendersi e che con le lacrime agli occhi, aveva piagnucolato: «Mi dispiace, Eve, mi dispiace... tu non puoi capire...»

    A distanza di tanti anni, la scena era ancora vivida nella mente. Eve non era mai riuscita a dimenticare, il dolore era stato troppo intenso e profondo. Basta! Non era certo quello il momento migliore per ripensare alla separazione dei suoi genitori. Adesso doveva concentrarsi sull'imminente colloquio, cercare di dare la migliore immagine di sé: l'immagine di una donna equilibrata, decisa, professionalmente competente e non certo quella di una donna debole e angosciata dal proprio passato. Le persone psicologicamente vulnerabili rappresentavano un potenziale rischio di insuccesso, per una società.

    Eve si mise la valigetta sotto al braccio e attraversò l'atrio in marmo grigio. Emozionata, si diresse verso gli ascensori. Eve sapeva che la qualifica assistente di direzione avrebbe potuto significare qualsiasi cosa. Non poteva avere la certezza che le sarebbero state offerte delle reali e interessanti opportunità. Cambiare lavoro era un rischio e lei nella vita non aveva mai amato rischiare, ma una volta tanto aveva voluto dare retta all'istinto.

    Lavorava per la banca Musgrave da quando si era laureata con il massimo dei voti in Economia e Commercio. In tre anni aveva fatto molta strada, ma ora doveva accettare la realtà dei fatti ovvero che, se fosse rimasta, non avrebbe mai potuto raggiungere il vertice, nonostante le sue capacità.

    Lo staff dirigenziale della banca Musgrave era composto esclusivamente da uomini. Le donne non erano ammesse ai vertici, dovevano accontentarsi di un ruolo secondario. Ma Eve non era disposta a rassegnarsi, lei voleva arrivare lontano e sapeva di potercela fare.

    Quello che infine l'aveva convinta a rispondere a quell'inserzione apparsa sul giornale, era stato il fatto che un suo collega maschio, un uomo senza dubbio intelligente, era stato promosso al posto suo quando tutti sapevano che lei era decisamente più esperta e professionalmente superiore a lui.

    Ben aveva davanti ancora molti anni di studio e, una volta laureato in medicina, avrebbe dovuto fare la scuola di specializzazione. Nonostante lavorassero sodo entrambi, spesso il denaro che guadagnavano non era sufficiente a coprire le spese.

    Una volta superato il devastante effetto del ciclone Sally - così Eve definiva il divorzio dei suoi genitori prendendo spunto dal nome della seconda moglie di suo padre - Brad Copeland aveva cercato di comportarsi da buon padre, così almeno diceva lui. Aveva provveduto alla loro educazione per tutto il periodo del liceo, fino a quando le esigenze della sua seconda famiglia gli avevano impedito di continuare a finanziare gli studi dei due figli più grandi. Da quel momento, il denaro era diventato un problema per Eve e Ben.

    Eve aveva lavorato per tutti gli anni di università, occupando il tempo libero come cameriera in un ristorante e come contabile presso un vecchio amico di famiglia, un rispettato gioielliere. Al tempo stesso, aveva dovuto prendere in mano le redini della casa e della famiglia, perché sua madre non si era più ripresa dallo choc.

    Eve aveva scoperto in giovane età quanto potesse essere intenso il dolore di una donna abbandonata dal marito. Lei non aveva mai ceduto alla disperazione e aveva sempre cercato di proteggere in tutti i modi sua madre e il suo fratellino.

    Nonostante tutti le riconoscessero il merito di essersi accollata tutto il peso della famiglia, sapeva di non aver fatto abbastanza. Sua madre era stata investita da una moto pochi giorni prima che Eve compisse vent'anni.

    «È scesa dal marciapiede all'improvviso, senza nemmeno guardare!» aveva dichiarato il motociclista alla polizia.

    Eve e Ben vollero credere che si fosse trattato di un incidente. Erano certi che la madre non li avrebbe mai lasciati, non deliberatamente. Alla sua morte, il padre aveva cercato di ristabilire i contatti con loro, ma Eve gli aveva detto senza mezzi termini di stare alla larga e di non farsi vedere nemmeno al funerale. Avevano già sofferto abbastanza per il modo disgusto so in cui lui si era comportato.

    Nessun uomo l'avrebbe mai ingannata, si era ripromessa Eve. Avrebbe preferito restare da sola, piuttosto che vivere l'esperienza di sua madre.

    A soli ventiquattro anni sono dura e cinica, pensò Eve. Era una bugia che si era costruita per difendersi, per nascondere al mondo la sua vulnerabilità.

    L'unico suo punto debole, il suo tallone d'Achille, era Ben. Amava suo fratello con tutto il cuore. Ben era l'unica gioia della sua vita. Stranamente, non avrebbe saputo spiegarne il motivo, Eve desiderava che lui si sposasse, che trovasse la donna giusta, che avesse dei figli. Non voleva che rimanesse solo. Sebbene anche lui si fosse costruito una corazza dietro la quale difendersi dalle future difficoltà della vita, l'abbandono del padre l'aveva reso fragile, timoroso. Anche per questa ragione Eve riteneva che avesse bisogno di una donna che si occupasse di lui.

    Mentre aspettava l'ascensore, Eve si guardò intorno. Alle sue spalle si era riunita una piccola folla, uomini e donne che parlavano tra loro a gruppi. Nessuna traccia di David Forsythe, il leggendario magnate e presidente della corporazione, né di Drew Forsythe, suo figlio ed erede, eletto recentemente direttore generale dal consiglio d'amministrazione. Sembrava che Sir David, come ossequiosamente lo chiamavano tutti, fosse molto orgoglioso dell'operato del figlio.

    Drew Forsythe, il dongiovanni senza scrupoli. Sebbene Eve non l'avesse mai incontrato, dal momento che non frequentavano gli stessi ambienti, era certa di sapere tutto su di lui. Drew Forsythe aveva divorziato dalla bella e giovane moglie dopo... quattro anni? Nulla le dava il voltastomaco più degli uomini che tradivano le mogli.

    Eve aveva un'amica che apparteneva a una famiglia facoltosa, la quale aveva incontrato Drew Forsythe in varie occasioni e le aveva confidato: «È un tipo pericoloso. Hai presente Sean Connery quando interpreta James Bond? Apparentemente rassicurante, certo, ma con quel non so che... Capisci che cosa intendo dire?» E le aveva rifilato una gomitata. Lisa si divertiva sempre a punzecchiarla, sul tema delicato dell'amore.

    Anche il padre di Eve era stato bello e affascinante. E lo era ancora. Eve lo vedeva di tanto in tanto, quando lui si faceva trovare, come per caso, fuori dalla banca. Brad Copeland cercava disperatamente di ristabilire i contatti con lei e con Ben, naturalmente. Ma per loro due ormai quel capitolo della loro vita era chiuso. Il suo tradimento aveva distrutto il loro mondo e causato la morte prematura della madre.

    Si aprirono le porte dell'ascensore. Eve si fece da parte per lasciar uscire le persone. Poi la cabina si riempì di nuovo. Un uomo di mezza età, in un abito gessato color grigio fumo, le fece cenno di entrare ma lei scosse la testa. Avrebbe aspettato il prossimo ascensore, con la speranza di poter salirci da sola.

    Si avvicinò al secondo ascensore. Non c'era nessun altro in attesa. Una coppia ferma nell'atrio stava parlando con un uomo. Eve colse uno stralcio della loro conversazione: la crisi finanziaria in Asia avrebbe danneggiato la TCR? Si diceva che la società non ne avrebbe risentito troppo, grazie

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