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Stregata dal milionario: Harmony Collezione
Stregata dal milionario: Harmony Collezione
Stregata dal milionario: Harmony Collezione
E-book160 pagine2 ore

Stregata dal milionario: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Blake McClelland, playboy incallito, domina la scena sia negli affari che in camera da letto. Quando ha bisogno di trovare una fidanzata per concludere l'affare più importante della sua carriera, Blake sceglie una donna abbastanza innocente da poter convincere il mondo intero di essere cambiato.



Dopo essere stata abbandonata all'altare, Matilda Toppington non ha alcuna intenzione di infilarsi un altro anello al dito. Accettare la cinica proposta di un arrogante milionario abituato a sentirsi dire sempre di sì? Non se ne parla neanche! Ma gli oscuri piaceri che gli occhi di Blake sembrano prometterle la indurranno presto in tentazione.
LinguaItaliano
Data di uscita21 mag 2018
ISBN9788858982655
Stregata dal milionario: Harmony Collezione
Autore

Melanie Milburne

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Anteprima del libro

    Stregata dal milionario - Melanie Milburne

    successivo.

    1

    Era la torta di nozze più bella che Tillie avesse mai decorato. Sfortunatamente, però, non ci sarebbe stato alcun matrimonio. Sarebbe dovuto essere un ricevimento da sogno, desiderato e pianificato per più anni di quanti volesse ammettere.

    Osservò la torta a tre piani, decorata con intricati petali di boccioli d'arancio che avevano richiesto ore e ore di lavoro. Erano così realistici che quasi si poteva annusarne il profumo e il difficile merletto ai lati del dolce era da perdere la testa. Aveva addirittura dato alla sposina di marzapane sulla sommità della torta i suoi stessi capelli castani, pelle chiara e occhi nocciola, e aveva usato un piccolo lembo di stoffa dell'abito nuziale per farne una replica in miniatura. Certo, si era presa una piccola licenza artistica nel far sì che il fisico della statuina sembrasse essere stato forgiato da ore in palestra e non in una cucina piena di torte deliziose, che dovevano però essere assaggiate per ottenere il giusto equilibrio di sapori.

    Lo sposo, invece, era identico a Simon: biondo e con gli occhi azzurri. Il completo che indossava però era crivellato da numerosi forellini. Tillie sollevò di nuovo il punteruolo e mirò ai pantaloni della statuina.

    «Prendi questo, traditore!»

    Chi avrebbe mai detto che le sculture di marzapane potessero funzionare anche come bambole vudù? Magari avrebbe potuto avviare un nuovo business per spose piantate in asso, creando delle torte con le sembianze dei loro ex.

    Joanne, la sua assistente, entrò in cucina. «Il tuo cliente preferito ti sta aspettando. Forse dovrei avvisarlo di questa tua nuova avversione per il genere maschile.»

    «Quale cliente?»

    Joanne spalancò gli occhi. «Il signor éclairs al cioccolato.»

    Tillie avvampò all'istante. Nelle ultime due settimane, ogni volta che quell'uomo entrava nella sua pasticceria insisteva nel voler essere servito da lei. La faceva sempre arrossire e ordinava esclusivamente degli éclairs al cioccolato belga. Lei non sapeva se odiarlo per il modo in cui si prendeva gioco della sua emotività o per il fatto di mangiare dolci ogni giorno senza ingrassare di un solo grammo.

    «Non puoi servirlo tu questa volta?»

    Joanne scosse il capo. «No, vuole parlare con te e mi ha detto che non se ne andrà finché non riuscirà a farlo.»

    Tillie aggrottò la fronte. «Ma ti avevo detto che non volevo essere disturbata questo pomeriggio. Devo decorare tre torte di battesimo e devo anche fare visita al signor Pendleton in clinica. Gli ho preparato il suo dolce preferito.»

    «Quell'uomo non sembra il tipo che accetta rifiuti. A ogni modo, dovresti vedere quant'è affascinante oggi. Ma dove le mette tutte le calorie che gli vendi?»

    Tillie si voltò verso la torta nuziale e fece per mirare all'occhio destro dello sposo. «Digli che sono occupata.»

    Joanne sbuffò. «Senti, Tillie, so che per te è stata dura essere scaricata da Simon, ma sono ormai passati tre mesi. Devi guardare avanti. Penso che il signor éclairs al cioccolato abbia un debole per te. Di certo ti dedica molte attenzioni. Chissà, magari potrebbe essere la tua occasione per uscire e festeggiare come non hai mai fatto.»

    «Guardare avanti? Perché dovrei farlo? Sto bene come sono, grazie. Non ne voglio più sapere di uomini.» Tre ulteriori spilli punsero le parti intime della statuina. «Mai, mai, mai più!»

    «Ma non tutti gli uomini sono come...»

    «A parte mio padre e il signor Pendleton, gli uomini sono tutti uno spreco di tempo, denaro e sentimenti.» Aveva speso molti soldi per Simon, aiutandolo ad avviare la sua ennesima attività fallimentare, e si era dedicata anima e corpo a quella relazione, rispettando con pazienza la promessa di non avere rapporti prima del matrimonio a causa della fede di lui, solo per poi scoprire che Simon aveva una storia con una ragazza che aveva conosciuto online. Tillie aveva trascorso anni al suo fianco, facendo molte rinunce per poter essere la fidanzata perfetta, fedele e devota. No. Guardare avanti avrebbe significato fidarsi di un altro uomo, cosa che non era più disposta a fare in vita sua.

    «Quindi vuoi che dica al signor éclairs al cioccolato di ritornare un altro giorno?» le chiese Joanne, fremendo nel vedere tutti gli spilli sul piccolo Simon.

    «No, arrivo.» Quindi slegò il grembiule, lo gettò a lato e si diresse verso il bancone del suo piccolo negozio.

    Il signor éclairs al cioccolato stava osservando le torte, i biscotti e i pasticcini in vetrina. Non appena si voltò e i loro sguardi si incrociarono, un fremito le percorse la schiena. Sbatté le palpebre. Com'era possibile avere gli occhi di quella sfumatura incredibile? Erano grigiazzurri, con un sottile cerchio più scuro attorno all'iride. I suoi capelli erano castano scuro, con riflessi naturali, come se avesse trascorso molto tempo al sole. Evidentemente non in Inghilterra dato che, sebbene fosse già giugno, fino ad allora l'estate era stata deludente. La sua pelle era abbronzata e sembrava che quella mattina fosse stato troppo pigro per radersi, assumendo così un'aria selvaggia che lei trovava eccitante. Era anche molto alto, a tal punto che doveva abbassarsi per poter entrare dalla porta del negozio. Ma era la bocca ad attirare maggiormente la sua attenzione. Non importava quanto ci provasse, non riusciva a distogliere lo sguardo. Il labbro superiore era scolpito e più sottile di quello inferiore, conferendogli così un'aria molto sensuale. Il modo in cui la bocca era curvata in un sorriso indicava che quell'uomo era sicuro di sé e determinato a ottenere quello che voleva in ogni occasione.

    «Il solito?» chiese Tillie, afferrando le pinze e un sacchetto di carta.

    «Non oggi.» La sua voce era profonda e allo stesso tempo dolce. «Mi trattengo dalle tentazioni, anche se solo per questa volta.»

    Tillie arrossì. «Posso tentarla con qualcos'altro?» Pessima scelta di parole.

    «Penso che sia giunto il momento di presentarmi. Sono Blake McClelland.»

    A quel nome suonò un campanello nella sua mente. Blake McClelland, il playboy, uomo d'affari di successo e famoso mago della finanza. McClelland Park era la tenuta che Tillie gestiva per conto dell'anziano proprietario, il signor Pendleton. Era stata venduta controvoglia da Andrew McClelland dopo che la sua giovane moglie Gwen era morta tragicamente, lasciandolo da solo con un figlio di dieci anni da crescere. Quel figlio era decisamente cresciuto. Doveva avere trentaquattro anni, dieci più di lei.

    «Come posso... aiutarla, signor McClelland?»

    Lui allungò una mano che lei, dopo un breve attimo di esitazione, si decise a stringere. Il calore della sua pelle la elettrizzò e l'atmosfera attorno a loro le parve più tesa e pesante.

    «Possiamo parlare in privato?»

    Tillie cercò di riaccendere la mente. Anche il semplice respirare era una sfida difficile. Nonostante avesse lasciato la stretta della sua mano, la sensazione del suo tocco la solleticava ancora.

    «Sono molto occupata in questo momento...» Avrebbe voluto rifiutare, ma era pur sempre una donna d'affari. Essere gentili con i clienti, anche con i più seccanti, era importante. Magari voleva solo ordinare una torta speciale, o forse organizzare il catering di un evento. Sarebbe stato scortese rifiutarsi di parlare con lui solo perché la faceva sentire un po' sottosopra.

    «Il mio ufficio è da questa parte» rispose facendogli strada verso il retro del negozio.

    Joanne sollevò lo sguardo dalla torta di compleanno che stava fingendo di decorare con i giocattoli di marzapane che Tillie aveva realizzato nell'ultima settimana. «Do un'occhiata io al negozio, giusto?» chiese sorridendo.

    «Sì, grazie» rispose lei, aprendo la porta dell'ufficio. «Non ci vorrà molto.»

    All'interno, Tillie indicò la sedia davanti alla sua scrivania. «Prego si accomodi.»

    «Prima le signore.»

    Lei si sforzò di sorridere, ma invece di sedersi preferì appoggiarsi alla scrivania.

    «Cosa posso fare per lei, signor McClelland?» gli domandò.

    «In realtà, sono io che devo fare una cosa per lei.» La sua voce era enigmatica e la sua espressione la fece rabbrividire.

    «Cioè?» chiese freddamente.

    Blake osservò la pila di bollette posate sulla scrivania. Tre di esse riportavano un timbro rosso, che indicava che fossero degli ultimi avvisi. Sarebbe dovuto essere daltonico per non notarli.

    «Voci di corridoio dicono che lei sta affrontando un periodo economicamente difficile.»

    «Mi perdoni se sembro scortese, ma non riesco a capire come la mia attuale condizione finanziaria possa riguardarla.»

    Lui non distolse lo sguardo. Le ricordava un cecchino che mirava al suo obiettivo con il dito pronto sul grilletto. «Ho notato la torta nuziale nel laboratorio.»

    «Nulla di cui sorprendersi, dato che è una pasticceria. Matrimoni, feste... lavoriamo per questo.»

    «Ho sentito anche che il suo fidanzato l'ha lasciata il giorno delle vostre nozze.»

    «Sì, be', è difficile mantenere un segreto del genere in un paese così piccolo. Mi scusi di nuovo se le sembro sgarbata, ma cosa mi deve dire di preciso? Perché se vuole solo parlare del mio ex e della sua nuova ragazza che sembra uscita ieri dall'asilo, allora farebbe meglio ad andarsene subito.»

    Lui sorrise in un modo che le fece desiderare di sollevare una mano e prenderlo a schiaffi. Era delusa con se stessa, per avergli permesso di capire quanto si sentisse umiliata dalla nuova fidanzata di Simon.

    «Ecco quindi la sua occasione per vendicarsi: fare finta di essere la mia fidanzata per un mese. In cambio, io pagherò tutti i suoi debiti.»

    «Far finta di essere la sua... cosa?»

    Blake afferrò la pila di scartoffie dal tavolo e cominciò a leggere a voce alta gli importi dei debiti, fischiando stupito quando incappò nella cifra più alta. Prese quindi a picchiettare con le dita sui fogli, fissandola negli occhi. «Pagherò tutti i suoi debiti e l'unica ricompensa che desidero è che lei dica al vecchio Pendleton che siamo fidanzati.»

    Tillie spalancò gli occhi. «È impazzito? Dovrei fingere di essere fidanzata con lei? Non la conosco nemmeno!»

    Lui abbozzò un mezzo inchino. «Blake Richard Alexander McClelland al suo servizio! Sono il precedente proprietario della tenuta McClelland Park e sono intenzionato a riacquistare la mia casa natale.»

    Lei aggrottò la fronte. «Perché non fa un'offerta direttamente al signor Pendleton? Vorrebbe venderla sin da quando ha avuto un infarto due mesi fa.»

    «Non venderebbe mai a me.»

    «Perché no?»

    «A quanto pare la mia reputazione di playboy incallito lo infastidisce.»

    Tillie poteva facilmente immaginare quanti cuori Blake McClelland avesse spezzato nella sua vita. Solo in quel momento si rese conto perché le era sembrato così familiare la prima volta in cui era entrato nel negozio. Aveva letto di una festa scatenata a Las Vegas con tre ballerine di burlesque. Quell'uomo aveva uno stile di vita frenetico che era in disaccordo con la mentalità datata e conservatrice di Jim Pendleton, la cui massima infrazione della legge era stata una multa per divieto di sosta.

    «Ma Jim Pendleton non crederà mai che siamo una coppia. Siamo totalmente differenti.»

    «È proprio questo il punto. Lei è esattamente il tipo di ragazza che Jim vorrebbe che io amassi e sposassi.»

    Come se potesse accadere sul serio.

    Tillie sapeva di non essere brutta, ma non poteva nemmeno aspirare a calcare le passerelle come modella di intimo. Il suo aspetto da ragazza della porta accanto non era da perdere la testa. La probabilità di poter attrarre un uomo così affascinante, garbato e sofisticato come Blake McClelland era pari a quella di entrare in una taglia trentotto. Non sapeva quindi se prenderlo come un insulto o un complimento. In quel momento, però, la tentazione di vedere i propri debiti cancellati era più forte di un intero vassoio di éclairs al cioccolato belga. Anzi, sarebbe anche stato il modo perfetto per vendicarsi del suo ex.

    «Ma al signor Pendleton non verranno dei sospetti se svelassimo all'improvviso di esserci fidanzati? Può anche essere anziano e debilitato dall'infarto, ma non è stupido.»

    «Il vecchio ha un debole per le storie romantiche. È

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