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Il profumo della tentazione (eLit): eLit
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E-book146 pagine2 ore

Il profumo della tentazione (eLit): eLit

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Info su questo ebook

Lavorare in un'agenzia pubblicitaria ha i suoi vantaggi, soprattutto quando devi scegliere il nuovo testimonial per un profumo maschile. Tess Denison si mette subito all'opera per trovare quello giusto in tutti i sensi, ma il suo capo non sembra molto d'accordo... Chissà perché...
LinguaItaliano
Data di uscita30 nov 2017
ISBN9788858978979
Il profumo della tentazione (eLit): eLit

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    Anteprima del libro

    Il profumo della tentazione (eLit) - Liz Jarrett

    1

    Tess Denison bussò alla porta dell'appartamento di Blake, mentre la tensione serpeggiava dentro di lei. Dov'era? Di sicuro a quell'ora aveva fatto ritorno da Cincinnati, anche se non aveva risposto al telefono per tutta la mattina.

    «Sbrigati!» borbottò bussando un'altra volta. Aveva già perso venti minuti buoni nel traffico di Chicago per recarsi dal suo ufficio all'appartamento di Blake. Se dovevano tornare al lavoro in tempo per l'appuntamento con il nuovo cliente, doveva trovarlo subito.

    Era sul punto di bussare di nuovo quando la porta si spalancò e lei si trovò faccia a faccia con un ampio torace maschile nudo.

    Ritrasse la mano appena in tempo per evitare il contatto, tuttavia non poté resistere alla tentazione di fissare quello spettacolo. I muscoli abbronzati e ben definiti, cosparsi di peluria scura, suggerirono alle sue mani un'esplorazione accurata. Dentro di sé sapeva che la pelle di Blake sarebbe stata calda da toccare e avrebbe potuto marchiare a fuoco anche la donna più composta e assennata, inducendola a comportarsi come non avrebbe dovuto.

    Ma quella mattina Tess non sembrava in vena di assennatezze. Nonostante il proposito di smetterla di starsene lì imbambolata, il suo sguardo vagò seguendo la scia di peli del petto che si assottigliava sul ventre scolpito fino a scomparire nei jeans a vita bassa. Trattenne il respiro quando notò che il primo bottone era slacciato.

    «Mai visto un uomo a torso nudo?»

    Le parole beffarde di Blake indussero Tess a distogliere lo sguardo da quel corpo svestito per posarlo sul suo viso. I folti capelli neri erano scompigliati, a conferma del fatto che lo aveva buttato giù dal letto.

    «È tutta la mattina che cerco di rintracciarti.» Tess si costrinse a tenere lo sguardo ben incollato sul suo viso, il che non comportava una riduzione dei rischi. Blake Sutherland era senza ombra di dubbio l'uomo più attraente che lei avesse mai conosciuto. La situazione era già abbastanza difficile di per sé, ma ciò che la rendeva disastrosa era il fatto che il suo socio sembrava sprizzare idee conturbanti da ogni poro. Tess non poteva guardarlo senza pensare a notti infuocate e lenzuola di raso.

    «Il mio volo è arrivato tardi ieri sera, così ho staccato la suoneria del telefono» si giustificò passandosi una mano sulla mascella non rasata, poi sbadigliò. «Cosa volevi?»

    «Abbiamo un potenziale nuovo cliente. Ha chiamato ieri e vuole incontrarci alle undici.» Guardando l'orologio Tess aggiunse: «Il che significa che abbiamo solo un'ora. Dobbiamo sbrigarci».

    L'accenno a un nuovo cliente ridestò l'attenzione assopita di Blake. Aprì completamente la porta e fece cenno a Tess di entrare nell'appartamento.

    Lei procedette con passo lento nel salone, incerta su quanto avrebbe trovato. Comunque in giro non si vedeva alcuna donna svestita, né dipinti raffiguranti posizioni del Kamasutra, niente fruste né catene sparpagliate sul parquet. A dire il vero, la stanza era arredata con gusto, i divani in pelle color crema e i tavolini in mogano.

    «Ho raccolto tutti i reggiseni e i perizoma prima di aprire la porta» le mormorò Blake all'orecchio, facendola sobbalzare.

    «Furbacchione.» Lo deliziò con la sua migliore occhiataccia, ma lui si limitò a ridere. Quell'uomo la mandava fuori di testa, soprattutto quando sembrava leggerle nel pensiero.

    Accidenti, tutta colpa del suo fratellastro. Lei era felice e contenta di lavorare come contabile prima che Jason la convincesse a mettere in piedi un'agenzia pubblicitaria assieme a lui e al suo vecchio compagno di stanza del college, Blake. D'accordo, felice e contenta era un'esagerazione. La gigantesca società doveva lavorava la trattava più come un pezzo di arredamento da ufficio che come una persona, tuttavia era circondata da professionisti seri e compassati.

    Adesso invece frequentava dei pazzi. Jason le aveva assicurato che non avrebbe avuto quasi mai a che fare con Blake. I due uomini avrebbero formato il team creativo e lei si sarebbe occupata dell'aspetto commerciale dell'azienda. I due si sarebbero visti di rado in giro. Tutto liscio come l'olio, le aveva assicurato.

    Stupida lei ad avergli creduto. Dopo circa cinque mesi Jason aveva preso il volo per ritrovare se stesso sulle montagne del Tibet, piantandola lì a dirigere la società con Blake.

    Quell'uomo le dava sui nervi. Alla stessa stregua di molti che conosceva, Blake sfruttava il suo bell'aspetto di seduttore impenitente per levarsi dalle seccature. Se le cose non andavano come voleva lui, ecco che sfoderava un sorrisetto abbagliante, sussurrava qualche parolina zuccherosa e si ritrovava il mondo ai suoi piedi. Tess era stata cresciuta da un uomo simile e il suo fratellastro corrispondeva allo stesso identikit.

    Inoltrandosi nel salone si sedette rigida in una delle morbide poltrone di pelle. «Vuoi che ti racconti del cliente o no?»

    Blake sprofondò sul divano di pelle in tinta e le rivolse un sorrisetto. «Certo. Dato che ormai mi hai svegliato da un sogno erotico in grado di resuscitare un morto, ora voglio assolutamente che mi racconti tutto.»

    Tess ignorò il commento sul sogno. «Mi ha chiamato Debra Tomlin, della Desire Perfume. Adesso che suo padre è andato in pensione, vuole riposizionare il prodotto, allargare il target. Vuole attirare nuovi clienti insomma, nella fattispecie maschi giovani.»

    Blake inarcò un sopracciglio scuro. «Con cosa?»

    «Hanno creato una nuova acqua di colonia per uomo» spiegò lei, cercando di concentrarsi sulla conversazione e non sull'immagine di Blake stravaccato mezzo nudo sul divano. «Finora non le sono piaciute le idee che le hanno presentato le loro solite agenzie. Ha visto i tuoi lavori, soprattutto quelli per la Grant, e così ha pensato che la D&S forse poteva fare al caso suo.»

    «Davvero? Tutto qua?»

    Tess sapeva che non la stava sfidando, tuttavia l'onestà la spinse a proseguire: «D'accordo, ha visto anche la pubblicità per l'impresa di pulizie Belpulito e le è piaciuta».

    «E così Debra è della Desire Perfume.» Blake lanciò a Tess una lunga occhiata che le accelerò il battito cardiaco. «Sono quelli che producono il profumo Pupa, giusto? La loro pubblicità è quella con le modelle anoressiche che parlano del destino e della sorte.»

    «Esatto, quella è la società. E comunque a Debra non piace più la loro pubblicità.»

    Blake ridacchiò sotto i baffi. «Lo posso capire. È un modo quantomeno originale di pubblicizzare un profumo che si chiama Pupa

    Tess ignorò il modo in cui l'eco profonda della sua risata le fece venire la pelle d'oca per l'eccitazione. Com'era mai possibile sentirsi attratti da un uomo per cui si provava antipatia? Poteva essere più stupida? Sapeva fin troppo bene come finivano le donne che si prendevano una sbandata per uomini fascinosi e dalla parlantina sciolta come Blake.

    «Ti sei incantata, Tess? Ti ho chiesto cosa vogliono da noi.»

    Tess riportò in tutta fretta la mente sul binario degli affari, tirò il fiato per calmarsi e cominciò: «La loro nuova acqua di colonia per uomo punta sul target dai diciotto ai venticinque. Secondo Debra, noi siamo le persone giuste in grado di arrivare a quei consumatori».

    «Sembra divertente.» Blake si alzò stiracchiandosi e il movimento fece scivolare i jeans ancora più giù lungo i fianchi. Tess deglutì a fatica. Quando lo guardò di nuovo in faccia, aveva il suo solito sorrisetto eloquente. «Be', ora sarà meglio che vada a vestirmi, se non vogliamo arrivare tardi all'appuntamento.»

    «Ehm, sì» fu la cosa più intelligente che Tess riuscì a farfugliare.

    «Il prodotto ha già un nome? Forse mi può venire in mente qualche idea mentre mi faccio la doccia.»

    Tess avvertì una vampata risalirle furtivamente il viso, ma si congratulò con se stessa per non aver distolto lo sguardo da lui. «Sì, la nuova acqua di colonia si chiama Gigolo

    Il suo sorriso si allargò. «Gigolo

    Tess si alzò e si sistemò la tracolla della borsa sulla spalla. «Sì. Il nome non è male, a mio parere. Immaginavo che tu non avresti avuto alcun imbarazzo a lavorare su una campagna di questo tipo.»

    «A cosa stai alludendo?»

    La sua espressione petulante era insopportabile.

    «Nulla» mentì lei ignorando il polso sostenuto. «Chi meglio di un uomo brillante può trovare un'idea per vendere una colonia per uomini?» Disse brillante, non meraviglioso come aveva pensato. «Adesso devo andare.»

    Non attese la sua risposta, ma si limitò a infilare la porta sapendo che alla fine Blake si sarebbe presentato in ufficio con un aspetto decoroso. Sexy fino alla perdizione, ma decoroso. Se Debra Tomlin non avesse avuto sessant'anni suonati, si sarebbe lasciata ammaliare da Blake nel giro di quindici minuti.

    Mentre Tess camminava lungo il pianerottolo, verso l'ascensore, udì una porta aprirsi alle sue spalle. Non dovette voltarsi per sapere che Blake se ne stava sull'uscio del suo appartamento e la guardava andarsene. Ordinò a se stessa di non agitarsi, anche se per un secondo non fu certa di ricordarsi come camminare.

    «Ehi, Tess!» urlò Blake.

    Non voleva girarsi, ma quando lui sbraitò di nuovo, cedette. «Cosa?»

    «Grazie per aver seguito da vicino la Desire Per fume. Senza di te non avremmo avuto quest'occa sione.»

    Tess entrò in ascensore sorridendo. «Ci vediamo in ufficio fra mezz'ora.»

    «Il mio obiettivo principale per i cartelloni pubblicitari è quello di convincere le giovani donne ad acquistare la colonia per i loro uomini» dichiarò Debra Tomlin, gli occhi incollati su Blake che le sedeva di fronte. «Voglio che associno il nostro prodotto a un modello di uomo divertente, intelligente e soprattutto... sexy

    Pronunciò l'ultima parola con un mezzo sorriso eloquente, che Blake sapeva essere interamente diretto a lui. Debra Tomlin gli stava facendo delle avance di gran classe, proprio nel bel mezzo della riunione. E la cosa stava davvero irritando la povera Tess, che si contorceva sulla sedia reprimendo a stento commenti di disapprovazione.

    Al momento non poteva preoccuparsi di cosa pensava. Doveva assolutamente convincere Debra che la D&S Advertising era in grado di creare la campagna che voleva, facendole capire nello stesso tempo che quell'uomo attraente non era compreso in nessuno degli accordi che avrebbero siglato.

    Blake si schiarì la gola. Sentiva di averla in pugno, ormai. «Proporrei una serie di foto con dei modelli di città diverse. Il messaggio potrebbe essere: Dovunque tu vada, Gigolo è con te

    «Interessante» osservò Debra.

    «Potremmo cercare i modelli a New York, Los Angeles o Boston» propose Annie Elliott, direttore artistico dell'agenzia. «Nell'idea di Blake ogni città farebbe da sfondo alle foto.»

    «Così avremmo un gruppetto di gigolo» mormorò Debra lentamente, sempre guardando Blake. «Una collezione intera.»

    Lui sorrise, soddisfatto di come stava andando la riunione. «E se accetta il mio consiglio, non dobbiamo necessariamente limitarci alle città più grandi e conosciute. Che ne dice di Seattle e Charleston, invece? Così potrete fare

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