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Un uomo sincero: Harmony Collezione
Un uomo sincero: Harmony Collezione
Un uomo sincero: Harmony Collezione
E-book162 pagine1 ora

Un uomo sincero: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Basta giocare, adesso!

Per chi l’ha presa, per uno di quegli stupidi giochi elettronici che crea per lavoro? Alicia Scott continua a sentirsi “il passatempo” dell’uomo con cui sta vivendo una relazione tutt’altro che esaltante. Forse è arrivato il momento di chiuderla.

Un giorno si accorge che...
LinguaItaliano
Data di uscita10 mar 2017
ISBN9788858961858
Un uomo sincero: Harmony Collezione
Autore

Kathryn Ross

Americana, viene giustamente considerata uno dei nuovi "talenti" della narrativa rosa targata Harlequin.

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    Anteprima del libro

    Un uomo sincero - Kathryn Ross

    successivo.

    1

    Come avrebbe fatto a dirglielo? La domanda che aveva rovinato il sonno di Alicia in quelle ultimi notti era ben presente nella sua mente, anche mentre rispondeva al telefono.

    «Dexter Computer Software» disse automaticamente. «Buongiorno, posso aiutarla?»

    «Salve, Alicia, sono Maddie McDowell. Mi passi Dex, per favore?»

    «Vedo se è libero» replicò Alicia, prima di premere il tasto che l'avrebbe messa in comunicazione con l'ufficio alle sue spalle.

    «Dex, c'è Maddie in linea per te. Hai tempo per parlarle?»

    «Naturalmente» fu l'immediata risposta. La voce profonda e sensuale del suo capo non mancò di farle correre un brivido lungo la schiena. Cielo!, pensò, le bastava sentir parlare Dex Rowland, e già le girava la testa.

    Fu una telefonata lunghissima. La luce rossa sembrò restare accesa per un'eternità. O forse era solo il tempo che scorreva troppo lento quella mattina.

    L'orologio appeso alla parete accanto alla porta l'avvertì che era quasi ora di pranzo. Avrebbe aspettato che la telefonata finisse, poi sarebbe andata a parlargli. Quello che aveva da dirgli non poteva più aspettare.

    La luce rossa sul telefono si spense. Alicia non si mosse. Era il momento che stava aspettando, ma l'apprensione le impedì di passare all'azione. Forse il problema era troppo delicato per poterne discutere in ufficio. Forse avrebbe dovuto aspettare...

    «Alicia, puoi venire un istante, per favore?» La voce di Dex risuonò dall'interfono facendola sobbalzare.

    Lei si alzò, passò una mano sulla semplice gonna blu che indossava e si avviò lentamente verso la porta.

    «Ehi, ho grandi notizie!» esclamò Dex quando la vide. Era seduto sulla sua ampia poltrona di cuoio, aveva le mani intrecciate dietro la nuca e sembrava felice e rilassato.

    Alicia si limitò a guardarlo, incantata come al solito dalla sua bellezza. Ogni volta che quegli intelligenti occhi scuri incontravano i suoi le rubavano un altro pezzetto di cuore. Era terribile, ma era ciò che immancabilmente accadeva.

    Dex aveva ventisette anni, un viso perfetto come quello dei divi del cinema, capelli scuri e corti, un fisico mozzafiato. Tuttavia sembrava in qualche modo inconsapevole dell'effetto che aveva sulle donne. La sua mente era sempre fissata sul lavoro.

    «Maddie ha apprezzato i miei programmi.»

    «Questo è ovvio» replicò Alicia con un sorriso. «Tu sei un genio. Un giorno inventerai un programma che ti renderà terribilmente ricco.»

    Dex la osservò per un lungo istante. «Mi piace quando mi parli così» replicò infine. «Dimmi qualcos'altro, Alicia Scott.»

    «Bene...» Lei appoggiò le mani sul ripiano della scrivania e si chinò un po' in avanti. I suoi lunghi capelli biondi erano raccolti in una coda di cavallo; non si truccava e la pelle del suo viso era chiara e fresca, le labbra rosse e ben delineate.

    Alicia non era una bellezza nel senso convenzionale del termine, ma era senz'altro molto carina. Possedeva una classe innata, e c'era qualcosa in lei che attirava l'attenzione. Forse i grandi occhi blu, o l'ovale del viso... O forse si trattava del suo fisico da fotomodella.

    «Henry Banks e George Mitton sono ansiosi di parlarti. La stima che ripongono in te è evidente, dal momento che hanno già telefonato due volte questa mattina per sapere quando avrai tempo per contattarli.»

    Dex sorrise. «I tempi stanno cambiando, vero?»

    «Vero» affermò Alicia annuendo. «Una volta, Mitton e Banks non sapevano neanche che tu esistessi. Ora sono ansiosi di ricevere una tua telefonata. Dunque, chi hai intenzione di scegliere?»

    «Nessuno» replicò Dex, gli occhi fissi sulla scollatura di Alicia. Riuscì a intravedere il pizzo color crema del reggiseno. La cosa lo distrasse. «Maddie McDowell mi ha già fatto l'offerta più interessante.»

    «Davvero?» Alicia raddrizzò le spalle. La notizia stranamente la disturbava. Si trattava di affari, del mondo in cui viveva Dex. A lei spettava semplicemente rispondere al telefono e organizzare l'ufficio con efficienza. Tutto lì.

    «Vuoi che scriva una lettera a Mitton e Banks per rifiutare cortesemente la loro offerta, pur riservandoti il diritto di ripensarci?»

    «No.» Lo sguardo di Dex si soffermò per un istante sul primo bottone della maglia che lei indossava, poi tese il braccio e le strinse il polso. «Non è affatto questo che voglio.»

    «Allora cosa vuoi?» indagò Alicia, la voce esitante.

    Dex la costrinse a girare intorno alla scrivania per raggiungerlo. Scostò la poltrona poi mormorò: «Credo che tu lo sappia».

    «Non mi sembra un comportamento da tenere in un ufficio» protestò Alicia, ma non oppose alcuna resistenza quando lui la invitò a sedersi sulle sue ginocchia.

    «Lo so» ammise Dex, «eppure ti ho già ripetuto un sacco di volte di non venire a lavorare con un abbigliamento così provocante. Sei una distrazione.»

    Alicia osservò la gonna e la maglia che indossava. Non erano indumenti seducenti. Le gambe erano addirittura coperte fin quasi ai polpacci! «Non mi sembra di rappresentare una distrazione» borbottò.

    «Non lo sei?» Dex fece scorrere un dito sul suo viso, fino a giungere al collo. Quel semplice gesto provocò un fremito in Alicia. «Allora deve trattarsi di quello che hai detto a proposito del mio successo» riprese Dex. «Lo sai che mi eccito quando mi parli così.»

    «Dovrò tenerlo a mente, allora» mormorò lei, prima di chinarsi per baciarlo.

    Un bacio che da esitante e gentile divenne ardente. Alicia affondò le mani nei folti capelli scuri di lui e si abbandonò fra le sue braccia. Si rese conto che Dex le stava togliendo la maglia, percepì la sensazione delle sue dita sulla pelle. La mano di Dex si richiuse su un seno, sollecitandolo con carezze erotiche e continuò, fin quando ogni pensiero razionale l'abbandonò.

    L'inopportuno squillo del telefono li interruppe. «Diavolo!» esclamò lui, chiaramente infastidito.

    Alicia avrebbe voluto dirgli di lasciar perdere. Avrebbe voluto chiedergli di baciarla ancora. Avrebbe voluto che il resto del mondo svanisse come per incanto. I loro sguardi si incontrarono. «Io... Non posso rispondere» balbettò, il respiro affannoso, i pensieri confusi.

    Dex tese la mano per sollevare il ricevitore. «Parla Dex Rowland» disse in tono fermo. Chi avrebbe potuto immaginare che solo pochi secondi prima lo stesso uomo aveva vissuto attimi di passione?, si chiese Alicia. Se di passione si era trattato, ovviamente.

    «Cosa? Questo pomeriggio?» sbottò Dex. La sua mano abbandonò il seno di Alicia per prendere l'agenda che era posata sulla scrivania. «Avevo un appuntamento per pranzo, ma posso rimandarlo» mormorò. «Bene, allora. Ci vediamo.» E interruppe la conversazione.

    «Scusami, Alli» disse poi, guardandola.

    «Non è un problema.»

    «Era Maddie. Ha organizzato un incontro con un suo amico banchiere, per pranzo.»

    «Certo che non perde tempo» commentò Alicia.

    «Be', è una donna in gamba.»

    L'ammirazione e il rispetto evidenti nella voce di Dex non mancarono di suscitare la gelosia di Alicia. La sensazione non le piacque, e fece del suo meglio per ignorarla. «Basta che ti ricordi che sono io la donna con la quale hai una relazione» gli ricordò, con voce incerta.

    «Ti assicuro che non riuscirei a dimenticarlo nemmeno se lo volessi» replicò lui. «Ti sei coperta» aggiunse, sfiorando la maglietta. Sorrise soddisfatto quando avvertì l'immancabile reazione del corpo di Alicia alle sue carezze. «Cosa ne diresti di finire stasera ciò che abbiamo iniziato adesso?»

    «Penso che sia un'idea fantastica» sorrise lei, sentendosi già meglio. «Lo sai che oggi è il nostro anniversario?»

    Dex la guardò, un'espressione sorpresa sul viso.

    «Un anno da quando mi hai sottratta a MacDales. Lo hai dimenticato?»

    «Sì, scusami» ammise lui sorridendo. «Ricordo bene, però, che ho dovuto aspettare ben sei mesi per avere anche il tuo corpo, oltre che la tua collaborazione professionale.»

    L'aveva messa a disagio, pensò, osservando il rossore che era salito alle guance di Alicia. Quell'atteggiamento, il suo pudico abbassare lo sguardo, gli ricordò quanto fosse giovane. Solo vent'anni.

    «Mi auguro che terrai bene a mente il nostro appuntamento» lo ammonì lei, riprendendo il controllo. «Ora sarà meglio se torno al lavoro.»

    «Vengo da te verso le otto, va bene?»

    Alicia annuì.

    «Ti dispiacerebbe procurarmi i resoconti finanziari dell'anno scorso, Alli?» le chiese ancora, mentre lei era in procinto di uscire. «Ho la sensazione che mi serviranno presto.»

    «D'accordo» rispose lei, prima di chiudere la porta alle sue spalle. Che cosa doveva fare? Che diavolo doveva fare? Avrebbe potuto dirglielo quando Dex aveva iniziato a baciarla. Loro due soli in ufficio, quale occasione migliore. Ora tutto quello che aveva ottenuto era stato rimandare ancora il difficile confronto.

    Aprì un cassetto per prendere quello che le aveva chiesto Dex, si sedette alla scrivania e cercò di concentrarsi sul lavoro.

    Lui la raggiunse un'ora e mezzo dopo. Aveva indossato la giacca e si era pettinato diligentemente i capelli.

    «Come ti sembro?» le chiese, un sorriso accattivante che gli incurvava le labbra.

    Alicia scoppiò a ridere. «Impressionante, devo dire. Nessuno potrebbe immaginare lo stato in cui ti avevo ridotto solo poco fa.»

    «Bene.» Dex attraversò l'ufficio per avvicinarsi alla finestra. «Maddie è già qui. Ora vado.»

    «Buona fortuna» gli augurò lei. «Dex?»

    Lui si fermò. Sembrava leggermente infastidito.

    «Hai dimenticato i resoconti.»

    «Grazie, Alli» sorrise lui, prendendo la cartella che gli stava porgendo. «Cosa farei senza di te? Probabilmente non rientrerò per tutto il pomeriggio. Puoi andare via prima, se lo desideri. Solo, non dimenticare di inserire la segreteria telefonica» concluse, e uscì dall'ufficio.

    Qualcosa indusse Alicia ad alzarsi per andare alla finestra.

    Nonostante quella giornata australiana fosse caldissima e afosa, Maddie aveva abbassato il tetto della sua Mercedes color argento. Alicia riuscì a vedere i suoi capelli nerissimi tagliati a caschetto, e a notare il vestito rosa che indossava e che lasciava generosamente scoperte le gambe. In quel momento Dex uscì dall'edificio e salì sull'auto.

    Maddie si sporse e gli baciò la guancia. Parlarono per qualche istante, poi la donna inserì la marcia e lasciò il parcheggio, mentre Dex si toglieva la giacca e la gettava sul sedile posteriore.

    Alicia appoggiò la fronte sul vetro e rimase a guardare fin quando la vettura sparì nel traffico dell'ora di punta. Sorrise. Non c'era da meravigliarsi se Maddie aveva deciso di prendere la sua auto. Non le avrebbe fatto piacere andare in giro nella macchina malandata di Dex. Quel pensiero la fece sentire meglio.

    Dex meritava quell'opportunità. Era l'uomo più ambizioso che avesse mai conosciuto, e lavorava duramente per arrivare al successo. Aveva un gran talento ed era dotato di una mente acuta. Era certa che quel nuovo gioco per computer che aveva appena inventato avrebbe cambiato il suo destino, gli avrebbe spalancato ogni porta. Se Maddie possedeva le chiavi per aprire quelle porte, era perfetto. Era felice per lui.

    Ma Dex sarebbe stato altrettanto felice quando avrebbe scoperto che fra meno di sette mesi sarebbe diventato padre?

    2

    L'aria condizionata non ne voleva sapere di funzionare. Alicia aveva cercato di aggiustarla per un'ora, ma non aveva ottenuto alcun risultato.

    «Non dobbiamo preoccuparci» disse a sua sorella. «Dex sarà qui fra poco, sono certa che lui riuscirà a risolvere il problema.»

    «Vorrei che facesse presto» si lamentò Victoria. «Ho tanti compiti da fare ma questo caldo mi fa venir sonno.»

    Alicia guardò l'orologio. Erano le sette. Poteva chiamare Dex e chiedergli di raggiungerla un po' prima. Sollevò il ricevitore del telefono e compose il numero. Non ottenne risposta. «Ti porto un bicchiere di acqua gelata» disse alla sorella. «Forse ti aiuterà.»

    Una smorfia apparve sul bel viso

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