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Due spose per Alex (eLit): eLit
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Due spose per Alex (eLit): eLit
E-book151 pagine1 ora

Due spose per Alex (eLit): eLit

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Info su questo ebook

L'avventurosa e anticonformista Riley Page, nella sua movimentata carriera di fotografa, ha superato innumerevoli e difficili prove. Ma questa è decisamente la più ardua: partecipare al matrimonio del suo migliore amico. Come sarà la ragazza che ha fatto perdere la testa al suo Alex? Dolce, intelligente... la moglie ideale insomma. Allora perché Riley è convinta che non sia lei la donna giusta per lui? Forse perché l'intuito femminile va oltre le semplici apparenze, o forse perché...
LinguaItaliano
Data di uscita31 mar 2016
ISBN9788858951484
Due spose per Alex (eLit): eLit

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    Anteprima del libro

    Due spose per Alex (eLit) - Lisa Bingham

    successivo.

    1

    Riley Page non sarebbe dovuta entrare nell'appartamento di Alexander Montgomery, e per giunta a mezzanotte. Invece, aveva infilato la chiave nella serratura con gesto deciso e si era messa a suo agio. Dopotutto, a qualcosa dovevano servire gli amici.

    Si sistemò la maglietta che aveva preso dalla lavanderia, tra la biancheria fresca di bucato. Era di due misure più grandi della sua e le arrivava a metà coscia. Forse avrebbe fatto meglio a indossare un paio di calzoncini da ginnastica. Infatti c'era la probabilità di trovarsi a faccia a faccia con quella dannata fidanzata di Alex.

    La smorfia sul suo viso si trasformò in un sorriso malizioso. Doveva ammettere di essere stata più audace del solito: anche se Alexander era un amico di vecchia data, avrebbe dovuto avvertirlo del suo arrivo. Eppure, se si trovava a camminare a piedi nudi nel suo attico, con indosso una delle sue magliette, era solo perché in cuor suo sapeva che Alex le avrebbe dato in ogni caso il benvenuto. Ogni volta che era capitata inaspettatamente a casa sua per una delle sue lunghe visite, lui l'aveva sempre accolta a braccia aperte.

    Ma Riley doveva anche ammettere che prima di allora lei non lo aveva mai sorpreso in dolce compagnia.

    Si avvicinò di nuovo all'arcata che portava nel soggiorno. Non era stata sua intenzione cogliere in flagrante Alex e la sua fidanzata. Si era accorta dei loro corpi avvinghiati sul divano solo quando se li era trovati davanti, circa mezz'ora prima.

    Aveva fatto un sonnellino nella camera degli ospiti e si era svegliata con addosso gli abiti sporchi del viaggio.

    Infatti, non appena era entrata nell'appartamento di Alex, si era buttata sul letto e si era addormentata.

    Erano state le voci a svegliarla e non era più riuscita a prendere sonno, tanta era stata l'eccitazione di rivedere Alex dopo diciotto lunghi mesi. Poi il suo stomaco si era messo a brontolare, coprendo i rumori di sottofondo. Il suo corpo reclamava del cibo. In due giorni di viaggio, a piedi, in Land Rover, in Cessna e in jumbo, aveva mangiato solo panini, cibi freddi e i pasti preconfezionati dell'aereo.

    Il primo pensiero che le era venuto era stato quello di andare a razziare la dispensa di Alex, con la speranza che lui l'avrebbe portata a cena fuori il giorno dopo. Le veniva l'acquolina in bocca solo a pensarci. Aveva passato sei interminabili mesi nelle remote regioni dell'Africa, a fotografare per il World Wildlife le specie in via di estinzione. Per portare a termine l'incarico in modo scrupoloso aveva alloggiato nelle case degli indigeni in diverse zone dell'Africa. Aveva perciò rinunciato per molto tempo all'acqua calda, a un proprio bagno e al cibo americano. E ora non era più disposta ad aspettare.

    Ma davanti all'arcata che portava in soggiorno, Riley aveva scoperto con orrore che Alex non era solo. Sul divano con lui c'era una donna: la nuova fidanzata di cui le aveva scritto. Sospirando, aveva fatto marcia indietro e si era rifugiata nella lavanderia, dove aveva indossato la maglietta di Alex.

    Ma ora non riusciva più a resistere ai morsi della fame. Fidanzata o non fidanzata, non avrebbe rinunciato a mettere qualcosa sotto i denti.

    Ritornò perciò alla carica ed entrò in soggiorno in punta di piedi. Dalle finestre affacciate sui grattacieli di Chicago filtrava abbastanza luce da poter vedere che i due piccioncini erano ancora sul divano peruviano. Lo stesso divano che lei e Alex avevano comprato insieme l'ultima volta che gli aveva fatto visita, prima che lui incontrasse...

    Dannette. Era così che si chiamava.

    Fece una smorfia ironica e piegò le braccia sul petto. Le era bastata un'occhiata per capire che tipo di donna fosse Dannette. Era proprio così che se l'era immaginata quando aveva ricevuto la romantica partecipazione dal bordino dorato.

    Dannette. Più precisamente, Dannette Marquis-Dunne di Atlanta. Georgia.

    Dalla sua postazione, Riley riusciva a vedere distintamente la coppia. Avrebbe scommesso la sua ultima tavoletta di cioccolato che Dannette era una ex reginetta di bellezza.

    Aveva lunghi capelli neri ben pettinati, la pelle vellutata. Il trucco leggero era applicato con cura. Portava un filo di perle al collo e indossava un tailleur rosa confetto, collant e scarpe dello stesso colore. Un tipo così avrebbe potuto solo frequentare dei circoli d'élite o fare beneficenza alle feste patronali.

    Col tempo sei diventato meno selettivo, Alex. Dovevi proprio dichiararti a una donna così stereotipata?

    Ma Riley avrebbe dovuto prevederlo. Per anni Alex aveva profuso ogni sua energia nel lavoro, lontano dal Midwest. E alla fine aveva fatto fortuna applicando per primo una nuova tecnologia alla costruzione di case prefabbricate. Si era quindi trasferito a Chicago e aveva comprato quell'attico.

    E ora si era trovato una compagna. Un bella statuina dai gusti raffinati che gli avrebbe fatto fare bella figura in società.

    Contento lui!

    Riley si liberò da quei pensieri, rimproverandosi per la loro malignità. Di solito non le piaceva esprimere dei giudizi affrettati, perché sapeva bene che la prima impressione è spesso ingannevole.

    Ma guardala! Come puoi pensare che il tuo giudizio su di lei sia affrettato?

    La verità era che Riley aveva provato un'istintiva antipatia per Dannette non appena aveva saputo della sua esistenza. Quella donna avrebbe distrutto il meraviglioso legame di amicizia che c'era tra loro. Riley e Alex insieme erano sempre stati un duo affiatato. E adesso quella specie di... femmina si sarebbe messa di mezzo.

    Con un sospiro Riley si domandò se Alex amasse davvero Dannette, o se lei non fosse piuttosto un'altra delle sue conquiste, un diversivo in grado di soddisfare un bisogno più fisico che mentale ed emotivo. Scosse il capo. Eppure Alex non si era mai fermato all'apparenza delle cose, lo ricordava diverso, da adolescente aveva sfidato con coraggio ogni convenzione e quando era diventato imprenditore aveva imposto le proprie regole.

    Riley intendeva solo assicurarsi che lui non stesse commettendo un errore. Assicurarsi che quella donna potesse davvero renderlo felice per tutta la vita. Sull'aereo di ritorno aveva stilato la lista delle caratteristiche che avrebbe dovuto possedere una donna per poter sposare Alex.

    Un sorriso di sfida si disegnò sulle sue labbra. Perlomeno su un punto non c'erano dubbi: Alex e Dannette erano sessualmente compatibili.

    Accidenti, se lo erano!

    Probabilmente Riley avrebbe dovuto schiarirsi la voce o annunciare in qualche altro modo la sua presenza.

    Impossibile. Era stregata dalle carezze di Alex, dalle sue braccia vigorose, dalla determinazione con cui perseguiva il suo obiettivo. Dannette aveva inarcato la schiena, piegando indietro la testa, e teneva gli occhi chiusi mentre Alex le baciava il collo e iniziava a slacciarle la camicetta. Ma non rimase passiva. Dovette lottare prima di riuscire a sciogliere il nodo della sua cravatta, a sbottonargli la giacca, la camicia. Quando affondò le dita tra i suoi capelli un gemito le uscì dalla gola.

    Accipicchia!

    Sembrava che la potente energia sessuale che emanava dai loro corpi facesse vibrare la stanza. Riley non riusciva a distogliere lo sguardo, malgrado si rendesse conto di comportarsi come un voyeur. A poco a poco, mentre osservava le mani di Alex che accarezzavano la schiena di Dannette, si sentì incendiare il sangue nelle vene.

    Adesso basta, Riley, si ripeté. Si avvicinò di un passo al divano.

    Ma Alex e Dannette erano troppo impegnati per accorgersi della sua presenza. Riley tossì.

    Come se niente fosse.

    Non sapendo più cosa fare, pensò che fosse meglio battere in ritirata. Ma il buco allo stomaco le ricordò il motivo per cui si era spinta fin lì. Se fosse ritornata in camera digiuna, non sarebbe mai riuscita a prender sonno.

    Si allontanò dalla coppia e si diresse verso la cucina. Le bastò aprire la dispensa per dimenticare tutto il resto: davanti a lei c'era ogni ben di Dio. Il domestico tuttofare di Alex, James Addington, doveva essere ancora alle sue dipendenze.

    Le si allargò il cuore. Perlomeno qualcosa non era cambiata dall'ultima volta che era venuta a trovare Alex.

    Aveva solo l'imbarazzo della scelta. C'era pane, marmellata, ciambelle e biscotti, tonno e carne in scatola, patatine all'aglio e alla cipolla.

    Caro, vecchio James! Doveva sapere che lei stava per tornare. Solo così si poteva spiegare quel vasto assortimento di cibi stuzzicanti che Alex, da vero salutista, disdegnava.

    Da dove posso cominciare?, si domandò leccandosi i baffi. Dal cioccolato e dalle crostatine o dal burro di arachidi e dalla pasta di acciughe?

    Emise un sospiro e optò per i cereali al miele. Ne afferrò la scatola e richiuse l'anta della dispensa con un colpo d'anca. Prese una tazza dalla credenza, la riempì di cereali e andò ad aprire il frigorifero.

    Qui lo zampino di James era meno evidente. Le verdure e le bottiglie di acqua minerale di Alexander regnavano sovrane. Ma in un angolo Riley vide con piacere una sgargiante lattina di Coca-cola. Caffeina, zucchero e bollicine erano tra i suoi ingredienti preferiti. Nel ripiano superiore c'erano anche tre bottiglie di latte al cioccolato, una vera manna dal cielo. Le avrebbe tenute per ultime.

    Prese il cartone del latte e lo versò sopra i cereali.

    Così, con la tazza in mano, sgranocchiando qualche cereale al miele, ritornò sfacciatamente in soggiorno, sicura di aver fatto abbastanza rumore da aver attirato l'attenzione dei due innamorati.

    Ma arrivata vicino allo schienale del divano, dovette riconoscere di essersi sbagliata. I due piccioncini erano ancora avvinghiati, anzi erano scivolati sui cuscini, e il loro abbraccio si era fatto più appassionato.

    Questo la irritò più di quanto avrebbe mai creduto possibile. Aveva attraversato mezzo mondo per venire a trovare il suo più caro amico e per fargli da testimone alle nozze, e quella era l'accoglienza che lui le riservava! Non l'avrebbe tollerata un minuto di più.

    Si schiarì la voce.

    Ma loro non si accorsero di niente.

    Sbuffò rumorosamente.

    Niente.

    Fu allora che si fece coraggio e ruppe il silenzio. «Non vorrei interrompervi ma...»

    Dannette lanciò un grido e spinse Alex sul tappeto portandosi automaticamente le mani ai capelli. Rimase con gli occhi sbarrati dallo spavento.

    Quella reazione fece sorridere Riley. Si piegò in avanti per vedere

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