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Notizie scottanti (eLit): eLit
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E-book174 pagine2 ore

Notizie scottanti (eLit): eLit

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Info su questo ebook

Per Grace Drummond, ambiziosa giornalista, potrebbe essere lo scoop della vita: Importante uomo d'affari coinvolto in un traffico di droga!. Ma Grace ormai è stanca di rischiare, non è più disposta a sacrificare tutto per la carriera. Non quando si trova in un serio pericolo di vita. Le preziose prove che ha in mano le dovranno infatti servire per salvarsi la pelle e per aiutare il suo ex fidanzato, l'agente segreto Brady Morgan, che ha l'incarico di proteggerla, a sgominare l'organizzazione criminale.
LinguaItaliano
Data di uscita28 feb 2018
ISBN9788858981627
Notizie scottanti (eLit): eLit
Autore

Amanda Stevens

Amanda Stevens is an award-winning author of over fifty novels. Born and raised in the rural south, she now resides in Houston, Texas.

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    Anteprima del libro

    Notizie scottanti (eLit) - Amanda Stevens

    successivo.

    Prologo

    «Non riesco a credere che andrai fino in fondo. Lo sai cosa ti farà quella gente se ti prenderà? Sono killer, Grace. Assassini spietati.»

    L'avvertimento dell'amica riecheggiava nella testa di Grace Drummond mentre tentava di trovare una posizione più comoda dietro i giganteschi pallet di tappeti.

    Premette il pulsante dell'orologio per illuminare il quadrante e notò che era l'una e quarantatré. Secondo il suo contatto all'interno dell'operazione, l'incontro tra Lester Kane e i rappresentanti della Rialto Industries era fissato per le due di notte. A Grace restavano diciassette minuti per fuggire da lì, ma sapeva che non l'avrebbe fatto. Come reporter del Dallas Exami ner, si era già trovata in situazioni pericolose.

    «Non ricordi cos'è successo a quegli agenti della DEA che, in Messico, si erano messi contro il cartello della droga dei Calderone? Mi vengono ancora i brividi.»«C2»

    Grace non aveva bisogno che Helen Parks glielo ricordasse per sapere che stava camminando sul fino del rasoio tra coraggio e stupidità. Se il suo piano avesse funzionato, sarebbe riuscita a dimostrare il collegamento tra Lester Kane e la Rialto Industries, una compagnia petrolifera con base a Houston e legami segreti con il cartello dei Calderone in Messico. Tutta l'operazione Gulf Coast dei Calderone avrebbe rischiato di fallire perché una volta che lei avesse trovato le prove contro Kane, lui avrebbe collaborato con la polizia per salvare la pelle, sempre che la poli zia fosse riuscita a tenerlo in vita abbastanza a lungo.

    Naturalmente, se l'avessero presa...Grace immaginava che non fosse molto peggio essere morta e stupida che essere semplicemente stupida. Quanto meno, avrebbe tentato di riparare un errore.

    Ma per quanto lo desiderasse, Grace sapeva di non poter tornare indietro e cancellare gli errori che aveva commesso cinque anni prima. A causa sua, Lester Kane era sfuggito a una trappola sulla quale la Divisione Narcotici della polizia di Dallas aveva lavorato per mesi. E per quel motivo, un agente di nome Brady Morgan era uscito per sempre dalla sua vita.

    Quella sera, aveva finalmente la possibilità di riscattarsi, ma dubitava che a Brady sarebbe importato. Allora le aveva detto di non volerla più rivedere, e aveva mantenuto la parola. Negli anni che erano passati da quando aveva lasciato la città, Grace non aveva più avuto sue notizie.

    Guardandosi in giro, si assicurò di essere ben nascosta. Nel magazzino, uno dei molti di proprietà di Kane, erano stoccate cataste di tappeti alte più di cinque metri. Una fila di finestre sotto il soffitto lasciava entrare il pallido chiarore della luna, quel tanto che bastava per distinguere le sagome ma poco altro.

    Il suo contatto aveva lasciato una porta aperta sul retro del magazzino, e Grace si era servita della torcia quel tanto che bastava per piazzare un microfono e cercarsi un nascondiglio.

    I minuti passavano lenti. Guardò di nuovo l'orologio. Quasi le due. Ormai, a ogni istante...

    In quel momento, la porta sopra la sua testa si aprì con un cigolio, facendola sobbalzare in modo così violento da rischiare di far cadere il registratore.

    Controllò che fosse acceso e s'immobilizzò. Il suo contatto, un tale Alec Priestley, non solo lavorava per Kane, ma ne era stato compagno d'infanzia. Erano cresciuti insieme a Grapevine, una piccola comunità a nord di Dallas. Kane aveva fatto da testimone alle nozze di Priestley. Grace non aveva nessun motivo di fidarsi di quest'ultimo, tranne per ciò che le diceva il suo istinto. Lui voleva tirarsi fuori. Aveva letto la disperazione nei suoi occhi, aveva avvertito la sua paura quando l'aveva avvicinata con la sua proposta. O era sincero oppure era un ottimo attore. L'avrebbe scoperto tra pochi istanti.

    Una Mercedes nera entrò silenziosa nel magazzino, seguita da una seconda vettura, una Jaguar coupé che Grace sapeva appartenere a Kane.

    Appena la porta si fu richiusa, i fari della Mercedes si spensero e ne scesero tre uomini in abiti scuri. Kane e Priestley scesero dalla Jag e si avvicinarono con cautela al terzetto. S'incontrarono nel bagliore delle luci di posizione della Jaguar, l'unica fonte di luce nel magazzino.

    Grace conosceva Kane e Priestley, ma gli altri tre le erano sconosciuti. Pensò che uno di loro potesse essere Stephen Rialto, ma era girato in modo da avere il volto in ombra. Doveva immaginarsi la linea crudele della bocca, gli occhi gelidi. Da tutto ciò che aveva saputo sul suo conto, sospettava che le avrebbe tagliato la gola senza battere ciglio se l'avesse sorpresa lì.

    Grace non riusciva a vedere nemmeno i lineamenti degli altri due, ma dall'atteggiamento dedusse che fossero guardie del corpo, i cui ordini erano, prima sparare e poi fare domande.

    Il suo sguardo si spostò su Priestley, che si teneva ai margini del gruppo, pallido in faccia e nervoso mentre si guardava in giro.

    Coraggio, pensò Grace. Stai calmo. Non tradirci.

    Pregava che gli altri fossero così impegnati a stipulare il loro scellerato patto da non accorgersi del suo nervosismo. Ma né Lester Kane né Stephen Rialto erano arrivati così lontano comportandosi in modo sconsiderato. Grace non riusciva a udire cosa stavano dicendo, ma capiva che erano tutti tesi.

    Kane stava parlando in tono basso e persuasivo. L'altro uomo alzò la voce quando rispose: «Allora dimostra la tua lealtà, Kane. Dobbiamo sapere che possiamo fidarci di te».

    «Se è questo che volete, così sia» replicò Kane.

    Dal punto in cui si trovava, Grace vide ciò che nessun altro poteva vedere. Senza dare nell'occhio, Kane portò una mano dietro la schiena ed estrasse un'arma dalla cintola dei calzoni. Grace ebbe soltanto una frazione di secondo per chiedersi perché gli uomini di Rialto non reagissero prima che Kane puntasse l'arma contro Priestley. Sparò due colpi con la pistola munita di silenziatore, e Alec Priestley, uomo d'affari, marito e padre di due figli, fu scagliato contro un pallet di legno, con la faccia e il torace trasformati in una chiazza rossa.

    Grace si mise una mano sulla bocca per soffocare un grido. Inorridita, rimase a osservare mentre gli altri uomini tornavano alle loro auto. «Date fuoco a questo posto!» ordinò qualcuno.

    Una delle guardie del corpo prese una tanica di benzina dal baule della Mercedes e cominciò a versarla sui mucchi di tappeti mentre Kane usciva a marcia indietro dal magazzino. Gli altri due uomini sali rono sulla Mercedes e lo seguirono. La prima guardia del corpo terminò il suo lavoro e corse alla porta. Si guardò in giro per un attimo prima di accendere un fiammifero e lanciarlo verso la scia di benzina sul pavimento. Quindi scomparve e la porta si richiuse.

    Mentre il fuoco correva verso i tappeti impregnati di carburante, Grace afferrò il registratore e s'infilò nello stretto tunnel tra i pallet. L'odore acre del fumo le faceva già bruciare gli occhi e la gola.

    La porta posteriore era da qualche parte davanti a lei. Non farti prendere dal panico, s'impose. Aveva tempo a sufficienza per uscire...ancora qualche metro...

    La sua mano si chiuse sulla maniglia. Quando la girò e la porta si rifiutò di aprirsi, diede uno strattone violento, quindi un secondo e un terzo, finché si rese conto che era stata chiusa con un lucchetto dall'esterno. A parte la porta dalla quale erano entrate le auto, non c'erano altre uscite.

    Grace tornò sui propri passi, ma l'incendio si era già esteso. Ancora pochi minuti e le sarebbe mancato il respiro.

    Alcuni metri davanti a lei, il fumo saliva, spinto da una brezza. Grace seguì le volute, e si rese conto che a una delle finestre mancava un vetro, e l'aria notturna risucchiava la spessa coltre di fumo come una canna fumaria. Le mostrava anche che c'era forse un'altra via d'uscita.

    Ma le finestre distavano almeno sei metri dal pavimento. Grace non era sicura di riuscire a raggiungerle. Sapendo che era la sua unica speranza, iniziò ad arrampicarsi sui pallet di legno, con i polmoni in preda a un bruciore insopportabile. Si rifiutava di guar dare in basso, o di pensare alle fiamme che salivano sempre più alte.

    Non intendeva nemmeno prendere in considerazione il fatto che, se fosse morta in quel magazzino, non sarebbe mai riuscita a redimersi agli occhi di Brady Morgan...

    1

    Il paesaggio si estendeva a perdita d'occhio, una distesa sterminata di aspre pianure, rese ancor più squallide da un tetro inverno.

    Brady Morgan si strinse nella sua giacca di montone mentre osservava un falco che volteggiava in alto. Ormai da cinque anni viveva e lavorava allo Smoking Barrel Ranch, ma non si era ancora abituato alla desolazione di quel posto.

    Il Texas dell'ovest era un mondo a se stante, e lui immaginava di essere rimasto in fondo al cuore un cittadino. Era cresciuto in un quartiere violento di Dallas, e per diversi anni aveva lavorato come agente nella polizia stradale prima di entrare nella Narcotici. Durante quegli anni aveva visto il peggio che la natura umana aveva da offrire, e a volte il meglio, ma nessuna delle sue esperienze l'aveva reso consapevole della propria mortalità e irrilevanza nello schema delle cose come l'isolamento del ranch.

    Era tutta la mattina che cavalcava da un recinto all'altro e, malgrado gli spessi guanti, aveva le mani intirizzite per il freddo. Il bianco ranch era poco più di un puntino all'orizzonte, ma Brady riusciva a immaginare il fumo che usciva dal camino e lo stuzzicante aroma del caffè di Rosa. Incitò Rowan, il suo baio, e riprese il cammino verso casa.

    Erano rimasti fuori troppo a lungo, e il dolore sordo al ginocchio era diventato lancinante, ma non si sarebbe dato per vinto. Aveva avuto una dose di medicine e di dottori sufficiente per bastargli tutta la vita, a parte che non erano serviti a guarirlo da quello che lo rodeva realmente. La ferita al ginocchio avrebbe finito per guarire, ma niente avrebbe riportato in vita una giovane donna che lui aveva giurato di proteggere.

    Osservò un groviglio di rami secchi rotolare davanti a sé, ma con l'immaginazione vide una nuvola di capelli neri e un paio di occhi pieni di sentimento. Rachel era una brava persona, ma si era cacciata in una brutta storia. Quando aveva voluto uscirne, il suo ex amante, un narcotrafficante di Houston di nome Stephen Rialto, non ci aveva pensato due volte a spedire i suoi scagnozzi a prendere d'assalto la casa dove Brady l'aveva nascosta, in attesa che potesse testimoniare. Rachel era morta tra le sue braccia.

    Il sordo pulsare al ginocchio serviva a ricordargli quanto Stephen Rialto era diventato potente e pericoloso. Era ovvio che aveva una talpa da qualche parte, all'FBI, al DPS, ossia il Dipartimento di Pubblica Sicurezza, forse perfino nel Texas Confidential. Ma Brady era propenso a escludere quell'ultima ipotesi. Il Confidential era un reparto ben organizzato. Lui ne conosceva tutti gli agenti di persona. Per certi aspetti, erano diventati la sua famiglia. Non poteva, non voleva, credere che uno di loro l'avesse tradito. D'altronde, aveva imparato molto tempo prima che il tradimento poteva colpire dove e quando meno te lo aspettavi.

    Mentre si avvicinava al ranch, vide aprirsi la porta d'ingresso e una figura uscire sull'ampia veranda. Aspettò finché Brady ebbe legato Rowan alla ringhiera fuori dalla baracca prima di scendere con agilità i gradini.

    Protetta dal freddo da un parka blu scuro, Penny Archer puntò decisa su di lui. Il cappuccio della giacca ne nascondeva l'espressione, ma c'era qualcosa in lei che a Brady parve sinistro. Era come se avesse spiato il suo arrivo.

    Mentre si avvicinava, Rowan cominciò a scalpitare e a nitrire.

    «Perché tieni quel dannato cavallo?» sbottò Penny, irritata. «È pericoloso.»

    «È docile come un agnello con tutti tranne te. Tu riesci a tirare fuori la bestia che c'è in lui.»

    Da dietro gli occhiali, Penny gli diede un'occhiata acida. «Dio sa che dovrei essere abituata a lavorare con gli animali.»

    Brady sorrise. Il disprezzo di Penny per gli agenti tutti maschi con i quali lavorava era leggendario. Non si lasciava incantare da nessuno, tranne forse Rafe Alvarez. Tentava di fingere che le sue bonarie punzecchiature la lasciassero indifferente, ma Brady aveva notato come lo guardava quando pensava di non essere osservata. Si chiedeva se Rafe avesse idea che Penny era innamorata di lui. Si chiedeva se Penny stessa lo sapesse.

    «Mitchell vuole vederti al più presto.»

    «Cosa bolle in pentola?»

    Lei si strinse nelle spalle. «Come faccio a saperlo? Non mi dice mai niente. Qui sono l'ultima ruota del carro.»

    Eccome. Penny era ben di più, e lo sapeva. Come assistente di Mitchell Forbes, faceva funzionare il

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