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La favorita dello sceicco: Harmony Collezione
La favorita dello sceicco: Harmony Collezione
La favorita dello sceicco: Harmony Collezione
E-book159 pagine4 ore

La favorita dello sceicco: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Lo sceicco Khalifa Kadir al Hassan non ne può più della sfilata di pretendenti mogli che è obbligato ad assecondare, così è ben felice quando Beth Torrance gli offre un'involontaria distrazione, violando la spiaggia privata del suo palazzo. Beth, in Q'Adar per ricevere un premio, tutto si aspetta tranne una notte di passione con un amante sconosciuto. Che, qualche mese più tardi, la raggiunge a Londra, rivelandosi per quello che è: un principe. Il ruolo di favorita del sovrano, però, sembra essere tutto ciò che lui può offrirle.

LinguaItaliano
Data di uscita10 lug 2013
ISBN9788858912720
La favorita dello sceicco: Harmony Collezione
Autore

Susan Stephens

Autrice di origine inglese, è un ex cantante professionista oltre che un'esperta pianista.

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    Anteprima del libro

    La favorita dello sceicco - Susan Stephens

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Desert King, Pregnant Mistress

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2008 Susan Stephens

    Traduzione di Maria Elena Vaccarini

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Enterprises II B.V. / S.à.r.l Luxembourg.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2009 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5891-272-0

    www.eHarmony.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    Beth Tracey Torrance, tranquilla commessa di Liverpool, stava osservando un uomo nudo che emergeva con passo deciso dalla risacca. Nascosta dietro un ammasso di rocce arroventate da un sole cocente, non riusciva a distogliere lo sguardo. Devi essere pazza!, si ammonì. Era lontana anni luce da casa sua, si trovava nel deserto, nel regno del Q’Adar, dove gli uomini montavano cammelli e portavano fucili... Il buonsenso le suggeriva che era una follia starsene lì immobile come uno dei manichini del grande magazzino dove lavorava, tuttavia non riusciva a muoversi. Quell’uomo rappresentava un’attrazione irresistibile. Potrei definirla una ricerca, pensò. Dopotutto, al suo rientro in Inghilterra, le sue colleghe avrebbero preteso un resoconto completo del suo soggiorno in Q’Adar.

    Beth si protese in avanti con circospezione per azzardare un’altra occhiata. Se aveva pensato che la furia delle onde contro gli scogli fosse primitiva, l’uomo che emergeva dall’oceano sprigionava una forza ancora più potente. In altre circostanze non si sarebbe mai soffermata a spiare un uomo nudo, ma lì, nel Q’Adar, niente sembrava reale. Né le favolose ricchezze, né il fascino del luogo o la gente bellissima.

    Avrebbe avuto bisogno di una macchina fotografica, pensò. Con quel fisico muscoloso e il portamento regale, quell’uomo era l’espressione della fiera razza locale, e non capitava tutti i giorni di vedere un esemplare maschile così bello da togliere il fiato.

    Le commesse del lussuoso grande magazzino Khalifa non le avrebbero mai creduto! Le aveva già sbalordite una volta con la notizia che il suo premio per essere stata eletta commessa dell’anno della catena Khalifa non comprendeva soltanto un viaggio nel regno del deserto di Q’Adar, ma anche un vestito da favola da indossare al Ballo di platino e diamanti, organizzato per festeggiare il trentesimo compleanno del sovrano di quel paese, nonché la sua incoronazione, o comunque si chiamasse la cerimonia durante la quale un uomo veniva eletto Sceicco degli Sceicchi. Lo stesso uomo il cui vasto portafogli di investimenti comprendeva il marchio Khalifa.

    Beth non aveva mai visto il suo capo, il signor Khalifa Kadir, il leggendario fondatore della catena internazionale di grandi magazzini, ma era stordita al pensiero che da quel momento in poi sarebbe stato conosciuto come Sua Maestà. Il titolo completo era Sua Maestà Khalifa Kadir al Hassan, Sceicco degli Sceicchi, portatore della luce al suo popolo. Sembrava uscito da una favola, pensò, mentre l’uomo risaliva la spiaggia e spariva dietro alcune rocce.

    E nel giro di poche ore lei, Beth Tracey Torrance, avrebbe ricevuto dallo Sceicco degli Sceicchi il trofeo che aveva vinto. Avrebbe dovuto fare un inchino, o una riverenza?, si chiese distrattamente, mordendosi il labbro. Con quell’abito aderente, non si sarebbe potuta muovere troppo, quindi forse avrebbe dovuto limitarsi a chinare leggermente il capo, incontrandolo... incontrandolo! Lei, una ragazza comune, avrebbe conosciuto lo Sceicco degli Sceicchi! Sebbene non avesse pensato ad altro per intere settimane, in quell’istante realizzò che quel sogno era stato eclissato da un uomo visto su una spiaggia.

    Addossata alle rocce, Beth chiuse gli occhi, inalando profondamente. Dimentica lo sceicco, si ammonì. È questo l’uomo che rimarrà per sempre impresso nella tua mente!

    Sapeva che lì intorno c’era un intruso. Non che potesse vederlo, comunque, tuttavia avvertiva una presenza estranea. L’addestramento compiuto nelle forze speciali gli era servito alla perfezione. Il sesto senso che aveva sviluppato prestando servizio nell’esercito gli aveva salvato la vita in più di un’occasione, e si era rivelato utile anche per sviluppare il suo istinto per gli affari. Ormai i suoi profitti eguagliavano quelli del petrolio, e il Q’Adar ne aveva vaste riserve. La maggior parte degli sceicchi non lavorava, ma lui amava le sfide, e trovava frustrante limitarsi a spendere la ricchezza proveniente dal petrolio, quando quella preziosa risorsa si limitava a sgorgare dal suolo. Dove stava la soddisfazione nel pagare esperti che guadagnassero denaro per lui? E il senso di appagamento nello stare a guardare mentre altri lavoravano al suo posto? Era sempre stato irrequieto, alla ricerca di una sfida, e aveva accettato la più grande della sua vita: salvare il proprio paese, il Q’Adar, dal disastro.

    Gettando indietro la testa per gustare il calore del sole, lo sceicco Khalifa Kadir al Hassan si rallegrò di essere abbastanza forte per quell’impresa, mentre si crogiolava nel calore seducente della propria terra.

    Era splendido, assolutamente superbo. E se soltanto si fosse girato un po’ a destra...

    No!

    Era impazzita, per caso?

    La mente di Beth si esaltò quando il corpo nudo dell’uomo apparve in tutto il suo splendore, e sospirò di sollievo quando lui le girò la schiena. Non voleva che si voltasse nuovamente, si sentiva prossima allo svenimento. Non avrebbe mai visto un altro uomo uguale a quello. Mai! Le si era avvicinato abbastanza da consentirle di vedere tutto. E c’era parecchio da vedere, dovette riconoscere. Non era nemmeno coperto da un asciugamano, anche se Beth ne vide uno accuratamente piegato su una roccia. Per fortuna, la roccia era abbastanza lontana, così non sarebbe stato costretto a passare davanti al suo nascondiglio per andare a recuperarlo. Questo significava che poteva continuare a osservarlo. Be’, doveva ricordare tutto nei particolari per raccontarlo alle amiche, no?

    A un osservatore inesperto sarebbe potuto sembrare ignaro dei pericoli che lo circondavano, ma Khalifa non dava mai niente per scontato, soprattutto per ciò che riguardava la sua sicurezza personale. Si era creato una vita al di fuori del Q’Adar e stava ancora valutando i rischi che correva in patria. Era tornato su richiesta degli altri sceicchi, che lo avevano invitato a guidarli, ed era pronto a servire il suo paese. Le sue esperienze di vita lo avevano preparato ad affrontare ogni situazione, con l’eccezione forse dell’insondabile funzionamento di una mente femminile. Il suo portafogli di investimenti commerciali aveva ottenuto fama mondiale, e non aveva problemi personali che lo distraessero. Non era toccato nemmeno dall’ombra di uno scandalo, e dubitava che sarebbe mai successo. Il suo senso del dovere era molto sviluppato e, avendo accettato quella sfida, non avrebbe deluso gli altri sceicchi offrendosi incautamente al massacro.

    Mentre procedeva sicuro lungo la spiaggia, Khal intravide una bruna chioma lucente. Questo confermò la sua precedente analisi della situazione. Il rischio era minimo. Una spia avrebbe già fatto la sua mossa. Dei paparazzi? La direzione del sole avrebbe abbagliato l’obiettivo delle macchine fotografiche. No, si trattava solo di un turista in gita di piacere.

    Nascondendo la faccia nell’asciugamano che aveva lasciato su una roccia, si asciugò con movimenti lenti. Non aveva alcuna fretta, l’intruso non sarebbe potuto sfuggirgli. Era intrappolato fra lui e il palazzo e, con l’oceano di fronte e migliaia di miglia di deserto intorno, non sarebbe andato da nessuna parte.

    Inoltre sarebbe stato sempre più a disagio in quella calura, mentre lui si sentiva rinfrescato, e non solo nel corpo, ma anche nella mente. Il mare lo aveva purificato. Nuotava tutti i giorni, nella piscina di una delle sue numerose case, oppure nell’oceano. Era uno dei pochi piaceri che si concedeva. Gli consentiva di prendersi una pausa dalle responsabilità. Opporre la propria forza all’oceano distoglieva la sua mente da bilanci e tradimenti. Aveva bisogno di quello spazio.

    Il Q’Adar si era impigrito negli ultimi tempi - come dimostrava anche il fatto che qualcuno fosse riuscito a eludere le guardie addette alla sua sicurezza - e lui era deciso a cambiare le cose, creando infrastrutture e spazzando via la corruzione. Era un’impresa difficile che avrebbe richiesto parecchi anni, ma alla fine avrebbe raggiunto lo scopo.

    Gli altri sceicchi lo avevano scelto proprio per il suo senso degli affari. Dopotutto un paese non era altro che un’azienda da dirigere in modo efficiente per il bene del popolo. Ma non si illudeva che lo avessero eletto per la sua popolarità. Conoscevano la sua reputazione. I giornali finanziari lo definivano spietato e senza scrupoli, ed era vero quando si trattava dei suoi dipendenti. Non prendeva alla leggera la vita di cinquantamila persone. Le difendeva come gli sceicchi del passato avevano difeso i loro territori, e se questo significava tagliare rami secchi e neutralizzare la concorrenza, non si sarebbe tirato indietro.

    Per il momento, tuttavia, era più interessato a snidare quell’intruso. Avrebbe agito in modo furtivo. La direzione che aveva preso lo avrebbe convinto che si stava allontanando, quando in realtà si avvicinava sempre di più a ogni passo.

    Muovendosi di soppiatto, si impose di ignorare la bellezza seducente della sua terra. Sarebbe stato facile abbassare la guardia e attardarsi. Al suo ritorno a palazzo sarebbe stato accolto dal suo incredibile splendore. Tutte le pareti del Palazzo della Luna erano decorate con foglia d’oro, e le porte erano tempestate di pietre preziose. Allettanti profumi lo avrebbero indotto a indugiare con la mente a piaceri erotici, mentre la musica avrebbe colpito i suoi sensi come il canto di una sirena.

    La sola seccatura era che sua madre, nella speranza di vederlo sposato al più presto, aveva convocato le donne più belle del mondo perché le esaminasse. Cosa che avrebbe di sicuro incontrato il favore degli sceicchi corrotti, i quali si auguravano che la distrazione costituita da una donna garantisse loro la tranquillità. Ciò che ignoravano era che la sua unica amante era il lavoro, e ce n’era parecchio ad attenderlo, nel Q’Adar.

    Con un misto di apprensione e rapimento, Beth osservò l’uomo affondare il viso nell’asciugamano. Qualcosa nella sua immobilità l’avvertiva di stare in guardia. Non riusciva

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