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Matrimonio con vendetta: Harmony Collezione
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Matrimonio con vendetta: Harmony Collezione
E-book154 pagine2 ore

Matrimonio con vendetta: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Vendetta all'altare...

Percorrere la navata per andare incontro al freddo amministratore delegato Chase Whitaker non è mai stato nei piani di Zara Elliot. Ma, per salvaguardare gli affari di famiglia, è disposta a tutto.



... rivincita a letto.

Chase è interessato a una cosa soltanto: vendicarsi del padre della donna che ha appena sposato. Ma non aveva previsto che la loro prima notte di nozze sarebbe stata tanto eccitante! Perdere non è mai stata un'opzione, per lui, ma improvvisamente tenere Zara tra le braccia gli sembra l'unica vittoria possibile.
LinguaItaliano
Data di uscita19 set 2017
ISBN9788858969939
Matrimonio con vendetta: Harmony Collezione

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    Anteprima del libro

    Matrimonio con vendetta - Caitlin Crews

    successivo.

    1

    Zara Elliott stava percorrendo la navata della prima chiesa congregazionalista, che aveva sempre ritenuto un po' troppo superba, diretta verso l'altare. La chiesa estendeva la sua proprietà su un intero isolato verde al centro del villaggio in cui la sua famiglia aveva vissuto sin dal 1630, prima che la follia di ciò che stava facendo la colpisse.

    Le ginocchia le tremarono in modo allarmante sotto tutta quella stoffa bianca che la avvolgeva come una nuvola e la faceva sembrare una goffa torta nuziale; e quasi si fermò lì nel mezzo, davanti a centinaia di ricchi invitati che suo padre aveva ritenuto necessario avere a quello spettacolo da circo.

    «Non osare fermarti adesso» le sibilò lui, il sorriso amichevole che sfoggiava in pubblico che non si attenuava minimamente mentre il suo corpo atletico si irrigidiva. «Ti trascinerò fino all'altare se sarà necessario, Zara, ma non ne sarò felice.»

    Questo era il massimo dell'amore paterno che ci si sarebbe potuti aspettare da Amos Elliott, che collezionava denaro e potere come gli altri padri collezionavano francobolli. Zara non si era mai sentita a suo agio nello stare accanto a lui.

    Quella era sempre stata una prerogativa di sua sorella Ariella, che era anche la responsabile di ciò che stava accadendo in quel momento, rammentò mentre, obbediente, continuava a camminare. Tuttavia dovette imporsi di non pensare a lei, perché quell'abito, un'assurda mostruosità di delicato tessuto bianco, era anche molto, troppo stretto. Ariella era almeno di due o tre centimetri più alta di Zara e aveva il seno di una ragazzina, l'ideale per indossare bikini o quel tipo di abiti che sfidavano la gravità e che lei tanto amava. Così, se Zara si fosse concessa di infuriarsi, sarebbe saltata fuori da quel dannato vestito proprio lì nella chiesa che i suoi antenati avevano contribuito a costruire.

    Sarebbe stata una giusta punizione per suo padre, pensò cupa, ma le conseguenze sarebbero state ben peggiori della soddisfazione che ne avrebbe tratto. E in ogni caso lo stava facendo solo per sua nonna, che sul letto di morte le aveva fatto promettere di dare a suo padre un'altra possibilità.

    Si concentrò allora sul famigerato Chase Whitaker, suo futuro marito, che la stava aspettando in fondo alla navata. Sembrò essere appena uscito dalla sua romantica attesa quando Zara comprese che era molto più propenso a nascondere la stessa furia che provava lei per quel matrimonio che aveva messo perfettamente in chiaro di non volere. Le nozze alle quali Amos lo aveva costretto nei mesi successivi alla prematura scomparsa del padre di Chase.

    Il matrimonio al quale lui si sarebbe opposto persino se Zara fosse stata quella che ritenevano lei fosse: Ariella che, come da sua abitudine, non si era preoccupata di presentarsi quel mattino.

    Zara era sempre andata fiera della propria praticità, una virtù ben poco diffusa nella famiglia Elliott, ma dovette ammettere che una parte di lei, quella che stava osservando le ampie spalle del futuro sposo, si stava chiedendo come sarebbe stato se tutto ciò fosse stato reale. Se lei non fosse stata la sostituta dell'ultimo minuto, se un uomo come Chase Whitaker, adorato dal mondo per il profondo blu dei suoi occhi, per i folti capelli scuri e lo splendido corpo atletico, stesse davvero aspettando lei in fondo a quella chiesa.

    Sei un'idiota, si rimproverò Zara.

    Nessuno l'aveva mai ritenuta una gemma rara. Anche se la sua adorata nonna una volta o due l'aveva definita una brava ragazza, con il tipico tono che riservava solo alle ragazze che riteneva affidabili piuttosto che carine.

    «Sei così affidabile» le aveva detto Ariella un paio di giorni prima con il solito sorrisetto e il tono malizioso. Sua sorella si stava truccando per una delle sue serate di festeggiamenti, un esercizio che le richiedeva un notevole spreco di tempo. «Non riesco proprio a capire come tu possa sopportare di esserlo sempre.»

    «Ho forse scelta?» le aveva chiesto lei, con solo una punta di asprezza, perché il modo in cui sua sorella aveva detto affidabile era stato tutt'altro che lusinghiero. «Hai forse intenzione di diventare tu responsabile a un certo punto?»

    Ariella allora aveva incrociato il suo sguardo attraverso lo specchio, un rossetto rosso nella mano languida. Poi aveva sbattuto le ciglia come se fosse stata stupita. «Perché dovrei?» le aveva chiesto dopo un po'. «Tu sei molto più brava.»

    Quella, ovviamente, era stata una dichiarazione d'intenti pensò Zara a quel punto, mentre si avvicinava sempre più all'uomo che avrebbe sposato da un momento all'altro e che non la desiderava.

    Era felice di indossare quel velo spesso che la nascondeva alla vista e faceva in modo che nessuno potesse accorgersi di quanto assurda fosse la sua immaginazione, cosa certamente scritta a chiare lettere sul suo volto. La maledizione di una rossa naturale e l'assurda delicatezza della pelle che ne conseguiva.

    Ma poi smise di pensare perché era arrivata all'altare.

    Amos parlò con voce tonante recitando la sua parte in quell'arcaica cerimonia, annunciando a tutti che stava cedendo questa donna con forse un'offensiva esagerazione di orgoglio paterno. Poi Zara venne sommariamente ceduta a Chase Whitaker, che aveva voltato la faccia verso di lei ma che stava cercando di celare il desiderio di guardare altrove. Come se fosse stato profondamente annoiato.

    Zara rimase velata, come se stesse davvero partecipando a un matrimonio medievale, perché, come suo padre le aveva ricordato non meno di un centinaio di volte, Chase doveva essere unito alla loro famiglia legalmente prima che quella piccola sostituzione venisse scoperta.

    «Che splendore, proprio un matrimonio da favola» aveva risposto lei.

    Amos le aveva rivolto allora quel suo sguardo orribile che, in circostanze normali, sua figlia avrebbe fatto di tutto per evitare. Non che svegliarsi al mattino per ritrovarsi nel mezzo di una commedia farsesca che prevedeva di sostituire la sposa con la sua sconosciuta sorella fosse normale.

    «Puoi risparmiarti i commenti arguti per il tuo nuovo marito, ammesso che tu riesca a portare tutto questo a termine» le aveva detto suo padre freddo, come peraltro faceva sempre quando parlava con la figlia che considerava uno spreco dei geni degli Elliott sin da quando era stata una tredicenne poco attraente.

    Dubitava che lei ce l'avrebbe fatta, così Zara aveva deciso che un commento brillante era più che sufficiente. Si era allenata a sfoggiare il suo sorriso da sto solo sposando uno sconosciuto ma fingi essere perfettamente a tuo agio, insieme al fatto che il vestito di Ariella non le andava.

    Il suo futuro marito le stava tenendo le mani tra le proprie, grandi, calde e incredibilmente forti. Questo le fece girare la testa così Zara cercò di concentrarsi sul vivace fiore che lui aveva all'occhiello, cercando di non pensare troppo al fatto che suo padre riteneva che se Chase avesse sospettato chi fosse la donna che stava sposando, di certo sarebbe scappato.

    Il prete stava parlando di fedeltà e amore, che le sembrarono un insulto, date le circostanze. Zara sollevò lo sguardo accigliato verso il famoso e bellissimo profilo di Chase Whitaker, così virile e attraente da aver fatto la sua comparsa su innumerevoli copertine e che le ricordava che anche se quella situazione poteva essere estrema, non era niente di nuovo. Lei era sempre stata la sorella timida, che preferiva i libri alle feste e la compagnia di sua nonna ai caroselli di centinaia di sciocchi ragazzi. La sorella tranquilla le cui aspirazioni accademiche venivano sempre messe da parte o ignorate di fronte agli scandali e ai caleidoscopici bisogni di Ariella. Lei era sempre stata quella cui venivano addossate tutte le responsabilità e le cose meno piacevoli o noiose, così che Ariella potesse andare avanti a sfilare o recitare, o qualsiasi altra cosa che si supponeva la facesse schizzare in continuazione da una parte all'altra del mondo, da un locale alla moda a un altro.

    Smettila una buona volta di pensare a lei, ordinò Zara a se stessa quando Chase le lanciò un'occhiata perplessa poiché gli stava stringendo la mano troppo forte.

    Quasi perse il controllo, ma subito dopo si proibì categoricamente di pensare a quanto fossero calde le mani di lui mentre tenevano le sue in un modo tale da suggerire che quella gentilezza fosse solo un'apparenza atta a celare il grande potere che si irradiava da quell'uomo.

    A quel punto fu il turno di Zara. Si sforzò di parlare con il tono più tranquillo nel timore che Chase sollevasse il velo e la denunciasse davanti a tutti, mentre il prete pronunciava il suo nome al posto di quello di Ariella tanto in fretta che quasi lei stessa non se ne accorse ed ebbe il dubbio che gli altri lo avessero notato. Ma lui era troppo impegnato a fissare qualcosa al di là di Zara, e ancora una volta le venne in mente che stesse cercando di mantenere il controllo e che stesse facendo ricorso a tutta la propria forza mentre le infilava l'anello al dito.

    Chase recitò le sue promesse con voce bassa e asciutta, quell'accento inglese che rendeva ogni parola più bella, e quando ebbe finito, una volta che anche Zara gli ebbe messo l'anello al dito, lei si sentì stordita per il sollievo ma, al tempo stesso, colpita da una sensazione che non riusciva bene a definire. Era successo sul serio? Si era davvero infilata in quel vestito troppo stretto e aveva finto di essere sua sorella? Tutto per il solo scopo di intrappolare quell'uomo e favorire le orribili trame di suo padre. Perché sembrava proprio così, e tutto solo per mantenere una promessa fatta a sua nonna.

    «Puoi baciare la sposa» affermò il prete e per un attimo Zara credette che lui avrebbe rifiutato.

    Avrebbe potuto farlo? Davanti a tutte quelle persone?

    Trattenne il fiato, aspettando che la rabbia di lui esplodesse. Poteva sentirla come un fuoco troppo vicino e d'istinto chiuse gli occhi. Udì gli ospiti trattenere il fiato nel momento in cui si accorsero che la splendida Ariella Elliott era più rotonda e bassa del solito, ma Chase Whitaker, il suo sposo riluttante, non disse nulla.

    Così Zara riaprì gli occhi e lo guardò.

    E per un momento tutto il resto scomparve.

    Aveva visto milioni di fotografie di quell'uomo. Lo aveva incontrato, anche, tuttavia non era minimamente preparata all'intensità di quello sguardo. I suoi occhi erano di un blu profondo, sì. Ma erano del colore del crepuscolo proprio un attimo prima del comparire delle stelle. Non vi era nulla di delicato in quel colore che anzi mostrava qualcosa di selvaggio, qualcosa di profondo e doloroso che Zara percepì come un vento inquieto.

    Ed era così avvenente. Non banalmente di bell'aspetto o attraente nel modo in cui poteva apparire sulle fotografie, e neppure carino in modo virile e pericoloso. Chase era semplicemente bello. I suoi zigomi erano stupendi, i capelli di un nero intenso e setoso, e subito sotto le sopracciglia si inarcavano in una folta linea di crudele bellezza. La sua ampia bocca la fece sentire fin troppo calda, persino priva di espressione com'era in quel momento. E quegli occhi sconvolgenti e interessanti, il blu delle cose perdute, dei sogni infranti, la consumavano.

    Le ci volle un po' per rendersi conto che lui la stava fissando incredulo.

    E che era davvero molto arrabbiato.

    Zara fece per allontanarsi, ma il suo nuovo marito anticipò qualsiasi tentativo di fuga posandole una mano dietro la nuca. Lei immaginò che sarebbero stati adorabili visti da lontano. Ma era troppo vicina e poteva ben capire

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