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Attrice ma non troppo (eLit): eLit
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E-book144 pagine1 ora

Attrice ma non troppo (eLit): eLit

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Info su questo ebook

AMORI AUSTRALIANI - Vol. 2. Alla tenuta dei Kinross si celebrano le nozze di Brod e Rebecca. Rafe Cameron è il testimone dello sposo e Ally Kinross è la damigella d'onore. I sentimenti che li avevano uniti un tempo tornano a farsi sentire prepotenti, però l'orgoglio è nemico dell'amore. Ma poiché Ally, attrice di fama, è perseguitata da un mitomane, Rafe decide di rimanerle vicino per proteggerla. Tuttavia una relazione tra loro sembra impossibile, perché Ally dovrebbe...



I romanzi della serie:

1) A PIEDI NUDI NEL DESERTO

2) ATTRICE MA NON TROPPO

3) LA SPOSA INGLESE
LinguaItaliano
Data di uscita31 mag 2016
ISBN9788858955154
Attrice ma non troppo (eLit): eLit
Autore

Margaret Way

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Attrice ma non troppo (eLit) - Margaret Way

    successivo.

    1

    Brisbane in giugno. Il cielo s'incontra con le acque della baia in un azzurro crescendo, spettacolare alla luce del sole. Sciami di api ronzano intorno agli arbusti in fiore e stormi di uccelli volteggiano festosi all'orizzonte. Le colline che circondano la città e il suo fiume si ammantano dei fragranti grappoli gialli dell'acacia. Nei parchi e nei giardini gli eucalipti si accendono di mille colori mentre nei sobborghi le sgargianti buganvillee avvolgono staccionate, pergole e terrazze con magici viluppi nei toni del rosso, dell'arancione e del viola.

    Fu precisamente in un così glorioso pomeriggio di giugno, mese caro alle spose, che Broderick Kinross, proprietario della storica tenuta di Kimbara, nello sconfinato stato del Queensland, si apprestò a impalmare la bella Rebecca nel giardino dell'elegante villa che il padre di Rebecca, un pilota di linea in pensione, aveva acquistato quando era rientrato in Australia con la sua seconda famiglia dopo una lunga permanenza a Hong Kong. La cerimonia e il banchetto nuziale avrebbero avuto luogo alla presenza dei familiari e degli amici più stretti ma un ricevimento in grande stile si sarebbe tenuto a Kimbara, per la gioia di tutti gli abitanti dell'outback, non appena la coppia avesse fatto ritorno dalla luna di miele a Venezia.

    Adesso, nel giardino che costeggiava l'ampio e profondo fiume, una settantina di ospiti brindava sotto il sole, in un'atmosfera di serena vitalità. Persino la brezza esalava grati sospiri, scuotendo le chiome fiorite degli alberi e colorando di petali multicolori il verde del prato. Non c'era volto che non fosse atteggiato al sorriso. La zia dello sposo, la celebre attrice Fiona Kinross, che sfoggiava un vezzoso tailleur giallo, sembrava addirittura rapita. Del resto, era una giornata fantastica: un matrimonio in famiglia, il coronamento di un grande sogno d'amore.

    Allo scoccare dell'ora fatidica, le teste dei presenti si girarono verso la villa quando le quattro assistenti della sposa, tre damigelle e la piccola sorellastra di Rebecca, Christina, apparvero sulle note di Haendel, risalendo la passatoia bianca che era stata stesa sull'erba.

    Le damigelle spiccavano per grazia e bellezza. Avevano tutte i capelli sciolti: biondi, rossi, castani, con boccioli di rosa delicatamente intrecciati ai lati del viso. Le tinte degli abiti, lunghi e fruscianti, con il corpetto senza spalline, erano state scelte con particolare riguardo al colorito di ognuna: rosa confetto, blu zaffiro e verde limetta.

    Le ragazze stringevano in mano raffinati bouquet di orchidee bianche e foglie di felce. La piccola Christina, tutta vestita di lilla, sorrideva estatica mentre spargeva petali di rosa dal suo cestino. Il delizioso quartetto rifulgeva di freschezza e beltà.

    «Ah, la magia della giovinezza!» esclamò Fee in direzione dell'uomo alto e distinto che le faceva da cavaliere. «Mi sembra di guardare un quadro.»

    Un'impressione condivisa dagli altri ospiti che si lasciarono sfuggire commenti ammirati.

    Un'unica persona si sentiva sola, quasi isolata, anche se nessuno lo avrebbe mai detto. Rafe Cameron, uno dei tre testimoni dello sposo, con la sua bionda chioma e quell'aura di autorità e orgoglio. Rafe era perso nei propri pensieri. Pensieri amari che non si adattavano a quel clima di festa. Ma Rafe era un essere umano. Un uomo forte e passionale che aveva conosciuto il dolore del rifiuto e che mai lo aveva superato.

    Ora se ne stava immobile, a contemplare la splendida scena, con gli occhi puntati sulla damigella in abito rosa, la bella Ally Kinross, sorella minore di Brod. La ragazza che gli aveva rubato e spezzato il cuore. Lo feriva tanta bellezza, quel sorriso così luminoso, la perfetta carnagione olivastra, i favolosi ricci scuri - capelli cosmici, si era divertito a battezzarli una volta - capelli dotati di vita propria, che le ricadevano sulle spalle in soffici onde castane.

    Oh, Ally, si disse Rafe con segreto dolore. Hai idea di ciò che mi hai fatto? Di ciò che hai fatto a noi due?

    Brod e Rebecca. Saremmo dovuti essere io e te! Inutile pensarci adesso, ma quell'occasione gioiosa sarebbe potuta appartenere a loro. Non avevano progettato forse di sposarsi, già da bambini? Era qualcosa di pressoché scontato. Le due grandi famiglie di pionieri, i Kinross e i Cameron, avrebbero senz'altro finito col fondersi, no? Persino Stewart Kinross, il defunto e tirannico padre di Brod e Ally, aveva caldeggiato quell'unione. Solo che le nozze non avevano mai avuto luogo. Alison gli aveva voltato le spalle, fuggendo a Sydney per seguire le orme della zia attrice, l'eccentrica Fiona, ancora bella e affascinante malgrado l'età. Ally sarebbe invecchiata bene come lei. Entrambe avevano la stessa meravigliosa ossatura grazie alla quale contrastare gli anni. Entrambe possedevano quella natura gioiosa e vibrante. Entrambe sapevano conquistare e distruggere gli uomini. Era qualcosa che avevano nel sangue.

    Rafe scacciò quel pensiero dalla propria mente. Non era quello il momento di indulgere all'autocommiserazione. Si rallegrava per la buona sorte dell'amico, naturalmente, ma iniziava a sentire il peso di quel sorriso fasullo che si era stampato sul viso. Era stata la vista di Ally ad azzerare il suo proverbiale distacco. Sperava soltanto che nessuno ci avesse fatto caso, non rendendosi conto di come fosse diventato abile a mascherare le proprie emozioni. Ma, dannazione, era tenuto a mostrarsi forte. Era o non era un Cameron? Un Cameron che contava parecchio in quella parte del mondo. Un Cameron rispettato da tutti. Un Cameron scaricato da una Kinross. E non era nemmeno la prima volta... Ma quella era un'altra storia.

    Rafe ricacciò l'antico dolore, ricompensato da un potente diversivo quando la sposa, al braccio dell'orgoglioso genitore, si stagliò sulla terrazza della villa, spostandosi dall'ombra dell'ampia veranda in pieno sole. Rebecca, che sfoggiava il suo sorriso più dolce, si fermò per un momento, come intuendo l'impatto della propria apparizione.

    Malgrado la malinconia, Rafe si sentì risollevare quando Fee, al di sopra degli applausi scroscianti, esclamò: «Che visione!».

    La sposa indugiò sulla terrazza ancora per qualche istante, così che tutti la potessero ammirare. In mano stringeva un bouquet di roselline, tulipani e orchidee bianchi. L'abito di macramè celeste le avvolgeva la figura sottile, lasciando scoperte le raffinate scarpe italiane. I lucenti capelli castani, adorni di fiori, cristalli e perline, erano raccolti in un basso chignon.

    Era una scena incantevole, tuttavia Fee si sentì travolgere dalla tristezza. E dai ricordi che pure aveva imparato a reprimere. I suoi due matrimoni si erano rivelati disastrosi sin dall'inizio, ma le restava la sua piccolina, la bella e affettuosa Francesca. A conti fatti, aveva fallito su tutta la linea, sebbene fossero in tanti a considerarla come una persona di successo, in quanto attrice acclamata. Era stata contessa per quasi dodici anni fino al terribile divorzio, quando si era fatta consumare dalla fugace passione per il suo amante di allora, un divo hollywoodiano più celebre di lei. Gli anni della follia, così li chiamava adesso. La lussuria non si trasformava mai in amore. E si era dovuta separare dall'adorata figliola che era rimasta con il padre...

    «Fee, tesoro, hai un'aria così triste.» Il suo compagno chinò il capo incanutito. «Qualcosa che non va?»

    «Ricordi, Davey, ecco tutto» mormorò Fiona stringendogli il braccio. «La mia mente vaga come un uccello nella brezza. Sono e rimango la più emotiva delle creature.»

    Per Giove, se era vero! David Westbury, primo cugino dell'ex marito di Fee, lord de Lyle, conte di Moray, si lasciò sfuggire un sorriso. L'audace e incantevole Fee... Non ricordava un momento in cui non l'avesse trovata meravigliosa, per quanto i familiari al gran completo avessero osteggiato il suo matrimonio con de Lyle. Al di là del prevedibile conflitto di interessi, temevano ciò che la tradizionalista madre del conte, sorella della madre di David, aveva definito in termini di insopportabile volgarità, con chiara allusione all'incredibile sex appeal di Fiona e alla sonorità della sua voce, che le derivava in realtà dal mestiere di attrice di teatro. Il pessimismo dei de Lyle si era rivelato più che giustificato, ma David sapeva per certo che Fee aveva regalato al cugino il suo unico assaggio di paradiso, anche se pagato a caro prezzo.

    «Ecco che arriva la sposa» osservò Fiona, sforzandosi di scacciare i rimpianti. E aggiunse sottovoce: «Siate felici, miei cari».

    «Amen» le fece eco David, provando un impeto di orgoglio per la sua giovane parente, Francesca, la bella damigella dai capelli rossi in abito blu. Era proprio contento che Fee avesse mantenuto i legami familiari, invitandolo in Australia per il matrimonio del nipote e promettendogli una lunga e favolosa vacanza sotto il sole. Erano passati quattro anni ormai da quando era mancata la sua adorata Sybilla, la donna più deliziosa che avesse mai conosciuto. Quattro anni solitari e vuoti.

    Persino dalla lontana Australia Fee aveva manifestato la propria preoccupazione. «Hai bisogno di cure materne, Davey» aveva sentenziato al telefono con quella sua voce ancora civettuola. Malgrado il morale a terra, lui aveva riso di quell'affermazione. Fee non aveva mai fatto da madre a nessuno, men che meno alla figlia Francesca.

    Sotto gli occhi dei presenti, Rebecca e il padre scesero in giardino sorridendo. Uno spettacolo da sogno, pensò Fee. E s'incantò a guardare l'archetto gotico appositamente eretto per l'occasione e decorato con fiori freschi. Sotto l'arco era fermo suo nipote, l'affascinante Brod. Lo attorniavano i testimoni: i fratelli Cameron, Rafe e Grant, insieme a Mark Farrell, vecchio amico di Brod e abile giocatore di polo. I quattro uomini vestivano tutti di blu. Ma mentre la cravatta dello sposo era argentata, quella dei testimoni tendeva all'azzurro. Uno spettacolo da sogno, tornò a pensare Fee. E si portò una mano al cuore.

    Adesso sarebbe incominciata la cerimonia. Il celebrante aspettava, commosso dall'atmosfera di gioiosa riverenza che come un velo avvolgeva l'assemblea.

    Durante il rito, Rafe se ne restò muto e compreso nel proprio ruolo, allungando le fedi al momento giusto, profondamente toccato dall'evidente felicità della coppia. Rebecca non era più l'altera creatura che aveva conosciuto lui. Sicura nell'amore di Brod, si era trasformata da timido bocciolo in stupendo fiore. Il calore che era in lei, soffocato da un'unione sbagliata, era riaffiorato

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