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Testi di Virgilio a Mantova nei secoli XV e XVI
Testi di Virgilio a Mantova nei secoli XV e XVI
Testi di Virgilio a Mantova nei secoli XV e XVI
E-book61 pagine43 minuti

Testi di Virgilio a Mantova nei secoli XV e XVI

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Info su questo ebook

Qual è stata la diffusione dei testi di Virgilio durante il rinascimento nella città che, secondo tradizione, gli diede i natali?
Questo agile volume cerca di rispondere alla domanda dando voce, attraverso documenti d'archivio e fonti bibliografiche, direttamente a protagonsti del rinascimento mantovano, eruditi ottocenteschi e studiosi contemporanei in un dialogo dalla cui trama prende forma la panoramica di un periodo - i secoli XV e XVI - di splendore culturale non più raggiunto da Mantova, e forse nemmeno dall'Italia.
LinguaItaliano
Data di uscita16 ago 2023
ISBN9791222437750
Testi di Virgilio a Mantova nei secoli XV e XVI

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    Anteprima del libro

    Testi di Virgilio a Mantova nei secoli XV e XVI - Daniele Lucchini

    Daniele Lucchini

    Testi di Virgilio a Mantova nei secoli XV e XVI

    Colophon

    Finisterrae 59

    Prima volta in Finisterrae: 2023

    In copertina: cerchia di Giulio Romano

    Virgilio con la syrinx, 1540 ca. (particolare)

    Progetto grafico: Litterae.eu

    © 2023 Daniele Lucchini, Mantova

    www.librifinisterrae.com

    Tutti i diritti riservati

    ISBN: 9791222437750

    Epigrafe

    Canto l’arme di Marte, e’ il cavaliero

    spinto da Troia dal poter del fato.

    Ercole Udine, L’Eneide di Virgilio ridotta in ottava rima

    Testi di Virgilio a Mantova nei secoli XV e XVI

    Il presente libretto prende le mosse dalla recente lettura di un articolo del canonico e studioso di storia e storia dell’arte mantovane Willelmo Braghirolli (1823-1884) intitolato Virgilio e i Gonzaga, pubblicato all’interno di una raccolta tematica di contributi di autori vari stampata a Mantova nel 1883 dallo stabilimento tipografico Mondovi con il titolo Album virgiliano. XVII settembre MDCCCLXXXIII. Dunque non è uno studio esaustivo né una panoramica delle più recenti scoperte sulla circolazione dei testi del poeta nella Mantova rinascimentale, ammesso che nel frattempo se ne siano fatte di significative; piuttosto è un racconto dal tono lieve e accessibile di quell’aspetto particolare e circoscritto di un momento storico straordinario, anche attraverso la voce diretta di protagonisti e studiosi.

    Per celebrare il diciannovesimo centenario della morte di Virgilio, tradizionalmente acclarata al 22 settembre del 19 avanti Cristo, l’allora reale e oggi nazionale Accademia Virgiliana, l’istituto fondato dall’imperatrice Maria Teresa d’Austria nel 1752 per dare a Mantova un luogo di studi paragonabile a un’università, organizza un grande convegno internazionale; il quale però, per una serie di concause, slitta dal 1881 al 1882. Tra i nomi degli studiosi ed eruditi locali, italiani e stranieri invitati si ritrovano anche quelli di Giosue Carducci, di Victor Hugo e di Theodor Mommsen. Dei tre il primo non risponde; gli altri due inviano, rispettivamente l’uno per mano di un collaboratore e l’altro di mano propria, dei gentili biglietti di diniego per motivi di lavoro, che vengono inseriti nel volume.¹

    Nel complesso l’Album raccoglie una lunga lista di pomposi interventi encomiastici della figura del poeta, di sedicenti componimenti lirici in suo onore, di pseudo dissertazioni su questioni virgiliane; il tutto con generosa profusione di quella grottesca retorica che rende tante volte così poco gradevole la lettura dell’italiano ottocentesco. Bastano alcune voci dell’indice per farsene un’idea: Nei parentali di Virgilio, Discorso sur la gloire de Virgile (vezzosamente annunciato in francese), Ode saffica a Virgilio, Canzone nel XIX centenario del nostro sommo Virgilio, Osservazioni sulla similitudine delle colombe in Virgilio ed in Dante, Ad Virgilium carmen (sfarzosamente in latino), e avanti di questo passo. Fanno felice eccezione l’articolo di Braghirolli, che impiegheremo come voce portante del nostro volumetto, e un breve testo di Antonio Mainardi sui Mantovani che volgarizzarono opere di Virgilio, del quale si dirà in chiusura.

    Del contributo di Braghirolli piace la sobria circoscrizione dell’argomento; egli si attiene infatti rigorosamente a un excursus sulla presenza e circolazione di codici delle opere di Virgilio tra i Gonzaga regnanti di Mantova durante i secoli XV e XVI. E lascia soltanto in trasparenza che la fortuna cittadina del poeta ha interessato anche il medioevo, come le epoche successive, e le arti figurative.

    Di tanto in tanto affiancheremo alla sua voce anche quella di altri, protagonisti e studiosi, al fine non tanto di ampliare quanto di approfondire il campo.

    Iniziamo dunque a leggere le parole dello studioso, a partire dal preambolo.

    « L’affetto e il culto che i cittadini di Mantova tributarono sempre a Virgilio furono messi in chiara luce dagli storici nostri, tanto che torna inutile il farne ora parola. Sembra

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