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I tradimenti amorosi che hanno scandalizzato il mondo
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I tradimenti amorosi che hanno scandalizzato il mondo
E-book240 pagine3 ore

I tradimenti amorosi che hanno scandalizzato il mondo

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Didone ed Enea, i Borgia, Maria Antonietta, Bill Clinton e Monica Lewinsky: gli amori clandestini fanno la Storia

Nel corso della storia, sono stati molti i tra­dimenti amorosi e le re­lazioni clandestine che hanno fatto scalpore, in alcuni casi influen­zando addirittura il de­stino di intere nazioni.
Basti pensare al legame tra Cleo­patra e Cesare, prima, e tra Cle­opatra e Marco Antonio, poi, che determinò le relazioni tra Roma e l’Egitto; o ancora alla passione tra Enrico viii e Anna Bolena, che portò allo scisma all’interno della Chiesa anglicana. Questo libro racconta alcune tra le più importanti, iconiche e scandalo­se relazioni sentimentali di sem­pre: dall’amore mitico tra Elena di Sparta e Paride di Troia alle infinite tresche di Giacomo Ca­sanova; dalla famigerata liaison tra Rasputin e la zarina Aleksan­dra al tormentato matrimonio di Brad Pitt e Angelina Jolie. Non un’asettica lezione di storia, ma il racconto di come il sentimen­to più forte che gli esseri umani possano provare abbia plasmato l’evoluzione della nostra cultura.

Le corna sono antiche quanto il matrimonio

Tra i tradimenti celebri:

Enea e Didone
Elena di Sparta e Paride di Troia
Giacomo Casanova l’“amico” delle donne
Re Salomone e la Regina di Saba
Cleopatra e Cesare – e poi Marco Antonio
Enrico VIII e Anna Bolena
Gabriele D’Annunzio ed Eleonora Duse
Frida Kahlo e Diego Rivera
Benito Mussolini e Claretta Petacci
Elsa Morante e Alberto Moravia
John Fitzgerald Kennedy
Bill Clinton e Monica Lewinsky
Brad Pitt e Angelina Jolie
Federica Scazzarriello
È nata nel 1990 ed è cresciuta tra i calanchi lucani, in piena Magna Grecia. Ossessionata da miti anti­chi, letteratura e refusi, si è laureata in Editoria a Milano e diplomata in Storytelling alla Scuola Holden. Da otto anni è anche attrice di teatro.
LinguaItaliano
Data di uscita20 ott 2020
ISBN9788822744395
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    I tradimenti amorosi che hanno scandalizzato il mondo - Federica Scazzarriello

    ES696.cover.jpges.jpg
    696

    Prima edizione ebook: novembre 2020

    © 2020 Newton Compton editori s.r.l., Roma

    ISBN 978-88-227-4439-5

    www.newtoncompton.com

    Edizione elettronica a cura di Corpotre, Roma

    Federica Scazzarriello

    I tradimenti amorosi che hanno scandalizzato il mondo

    Didone ed Enea, i Borgia, Maria Antonietta, Bill Clinton e Monica Lewinsky: gli amori clandestini fanno la Storia

    marchio.tif
    Newton Compton editori

    Tavola dei Contenuti (TOC)

    Introduzione

    Indovina indovinello. Re Salomone e la Regina di Saba

    L’influencer tolemaica. Cleopatra e Cesare – e poi Marco Antonio

    Come Nerone è diventato imperatore. Messalina, Claudio e Agrippina

    Papa/papà. Rodrigo Borgia

    Il mio veleno. Lucrezia Borgia

    Il motore degli eventi. Enrico viii e Anna Bolena

    L’amico delle donne. Giacomo Casanova

    Madame Radiographie. Maria Antonietta di Francia e il conte Fersen

    Tra palco e realtà. Gabriele D’Annunzio ed Eleonora Duse

    Yo soy el rey. Pablo Picasso

    Il potente segreto dei Romanov. Grigorij Rasputin e Aleksandra Romanova

    Aguantar. Frida Kahlo e Diego Rivera

    Il sole con gli stivali. Benito Mussolini e Claretta Petacci

    Lo strano caso di Morante-Moravia. Elsa Morante e Alberto Moravia

    Happy cheating, Mr President. John Fitzgerald Kennedy

    La favola rovesciata. Lady Diana Spencer e il principe Carlo d’Inghilterra

    Vent’anni in silenzio. Bill Clinton e Monica Lewinsky

    Mr & Mrs Pitt. Brad Pitt e Angelina Jolie

    Motorini e croissant. François Hollande e Julie Gayet

    Mille occhi, mille bocche, mille orecchie. Enea e Didone

    Vietato scegliere. Elena di Sparta e Paride di Troia

    Bibliografia

    Alla mia famiglia,

    quella ristretta e quella allargata.

    Ad Antonietta, Ciccio e Nicola,

    che non possono leggere,

    ma che tanto mi hanno sorriso.

    Introduzione

    Durante l’estate del 2017 mi sono accorta – con un ritardo di parecchi anni – che il tradimento riguarda molte coppie, più di quante pensassi. Ammetto anche di averlo capito guardando Temptation Island; ma ridendo durante i falò e urlando più volte per Selvaggia e Lenticchio, ho riflettuto anche su quanto il desiderio e la tentazione siano parte di tutti noi.

    Trash a parte, basta dare un’occhiata alla Storia per capire che le corna esistono da quando il matrimonio è accettato come costrutto sociale (e per matrimonio intendo anche il baratto tra la donna e un adeguato numero di pecore). Se noi mettiamo like su Instagram e facciamo swipe su Tinder, un tempo le donne potevano far sbadatamente cadere a terra un fazzoletto mentre il marito era impegnato in una battuta di caccia; oggi parliamo di microcheating, di infedeltà emotiva e di sexting, mentre in passato gli uomini cavalcavano per chilometri per assicurarsi che la lettera dal contenuto erotico non capitasse nelle mani sbagliate. La sostanza non cambia: che sia nel Medioevo, nel Rinascimento o nel Duemila, da qualche parte nel mondo c’è sempre una coppia di amanti che se la fa alle spalle dei rispettivi partner.

    E da che mondo è mondo, le corna hanno paradossalmente un compagno fisso che è il pettegolezzo. Notizie urlate, sussurrate, parole dette ma forse no: soprattutto quando si tratta di personaggi di un certo calibro, siamo sempre lì a sminuzzare ogni gesto che fanno e ogni foto sfocata sulle copertine dei giornali per capire chi sta con chi. Il gossip, si sa, è un’arma affilata e può nascondere molte verità ma anche crearne di nuove, che possono far sorridere o mettere in crisi la reputazione di una persona.

    Per dimostrarvelo, ho selezionato il meglio del meglio: in questo libro non troverete scappatelle di poco conto, ma una collezione dei tradimenti amorosi che più hanno fatto rumore nel corso della Storia. Da Cleopatra a Bill Clinton, ripercorreremo insieme le avventure che hanno modificato vite intere, anche quando i dettagli di queste avventure sono stati ingigantiti a tal punto da diventare leggenda (e, chissà, magari menzogna); e ci addentreremo in scandali così potenti da aver modificato persino il corso degli eventi. Per intenderci: se io cornifico il mio ragazzo, il peggio che può accadere è che la mia relazione terminerà e mi sentirò una persona orribile. Qua c’è gente che, per seguire il proprio desiderio, ha provocato lo scisma della Chiesa o la nascita dell’Impero romano; qui parliamo di intere famiglie nobili dalla fama orribile – vedi i Borgia – e di opere d’arte e di letteratura che, altrimenti, non sarebbero mai nate – vedi Picasso e D’Annunzio. Altro che Stefano de Martino e Belen Rodriguez.

    Insomma, se volete ficcare il naso nei segreti succulenti di grandi personaggi che, in realtà, sono soprattutto esseri umani, questo libro fa per voi. Pronti a scoprire cos’hanno in comune Frida Kahlo, John Kennedy e Casanova? Mettetevi comodi: è meglio di una puntata di Temptation Island.

    Indovina indovinello. Re Salomone e la Regina di Saba

    Con l’incontro tra Salomone, re d’Israele, e la Regina di Saba, la letteratura antica si è scatenata. Il racconto in verità occupa uno spazio minimo nella sua fonte primaria, la Bibbia: in maniera quasi sbrigativa, il primo libro dei Re e il secondo libro delle Cronache raccontano che una regina venuta da lontano ha fatto un lungo viaggio fino a Gerusalemme e si è presentata al cospetto di Salomone per testare la sua favolosa sapienza con domande e indovinelli. Anche nel Corano vi si accenna di passaggio, e poi la Regina viene inghiottita di nuovo dal silenzio del deserto. Quei pochi versi sono riusciti a colpire le fantasie di molti, dando vita a un filone di storie tramandate poi in tutto l’Oriente; e benché è probabile che nella Bibbia venga inserita solo per fare delle grosse sviolinate al cervello di Salomone, l’immagine di due sovrani antichi che si sfidano in una gara d’intelligenza e poi fanno l’amore sullo sfondo della notte mediorientale sa davvero di mistico.

    È un momento della Storia che viaggia sulla linea tra realtà e leggenda e, a furia di stare nel mezzo, prende su di sé le caratteristiche di entrambe. Che una regina abbia fatto visita a un re per discutere di accordi commerciali è una possibilità storica; che il popolo, vedendo arrivare da sud una carovana di cammelli e quelli che sembrano infiniti schiavi, abbia cominciato a mormorare e a distorcere le notizie su una storia d’amore tra i due, fino a renderle vere, è un meccanismo che fa parte dell’essere umano fin dalla notte dei tempi. Per le strade si dice persino che il re saggio, ormai catturato dal profumo e dagli occhi scuri della misteriosa Bilqīs, per lei abbia composto i suoi versi più belli: il Cantico dei Cantici. Non sapremo mai se Salomone e la Regina hanno messo le corna ai rispettivi sposi, ma di certo il loro incontro è una buona scusa per raccontare che in un tradimento possono cascare anche i migliori.

    Di Salomone, che tutto conosce, non conosciamo granché e le poche notizie lo rendono un personaggio decisamente affascinante. Secondo la Bibbia, è figlio di Davide (il ragazzino che uccide il gigante Golia a fiondate) ed è il terzo re d’Israele, regno nato dopo la fine della schiavitù ebraica in Egitto. Se la cronologia non ci inganna, ha occupato il trono all’inizio del ix secolo a.C., portando il suo Paese a livelli di gloria e splendore mai visti prima. È lui che termina la costruzione del primo Tempio di Gerusalemme, in cui si conserva l’arca dell’alleanza tra gli Ebrei e Dio; collabora anche come autore a un best-seller mondiale, dato che a lui si attribuiscono diversi scritti all’interno della Bibbia. Soprattutto, è l’uomo più sapiente di tutti – e non nel senso che, dall’alto della sua esperienza di vita, dice frasi del tipo: «Fidati di me, ci sono passato». Salomone, diremmo oggi, ha la scienza infusa: quando Dio gli fa visita per la seconda volta e promette che gli concederà qualunque cosa desidera, il figlio di Davide non chiede ricchezze né beni, ma la saggezza infinita. È già furbo abbastanza da sapere che il sale in zucca lo porterà ad amministrare bene il suo regno e, di conseguenza, a ottenere anche ricchezze e beni. Inutile sprecare così un dono divino. Facile, no?

    E così accade, secondo la tradizione: oltre a un infinito elenco di qualità, Salomone arriva a possedere anche un elenco infinito di gioie materiali. Israele con lui prospera, senza affamarsi neanche per un giorno. Il suo regno è talmente ricco che l’argento non viene neanche considerato metallo prezioso. Tanto per dirne una, il trono di Salomone è fatto interamente d’avorio e soprelevato da sei gradini su ognuno dei quali siedono due statue di leoni interamente dorate; le coppe da cui beve e persino gli utensili dei suoi schiavi sono fatti di oro puro. In un’epoca in cui morire di stenti nel deserto è più facile che arrivare incolumi alla vecchiaia, essere Salomone non è per niente male. Per di più, quale uomo non vorrebbe arrivare alla fine della vita avendo avuto settecento mogli e trecento concubine (nonostante gli evidenti problemi di spazio casalingo)? Sembra che la sua curiosità inappagabile e la sete di conoscenza l’abbiano spinto tra le braccia di molte donne. In effetti un altro aneddoto legato a Salomone dice che fu rovinato dall’eccessivo accumulo di donne e cavalli – come a dire donne e motori, in pratica.

    Ora, per quanto la poligamia sia presente in altri passi della Bibbia, non è mai esattamente riconosciuta come pratica legittima. Nel caso del figlio di Davide si dice per esempio che molte delle sue principesse siano straniere e dunque pericolose dal punto di vista religioso: Moabite, Ammonite, Idumee, Sidonie, Ittite, tutte provenienti da Paesi che adorano dèi diversi, tutte pronte a sedurlo per attirarlo verso idoli fasulli e allontanarlo dall’unico vero Dio (cosa che effettivamente accade, facendo imbestialire non poco il Signore). Il sovraffollamento di spose e donne di compagnia potrebbe anche essere una metafora delle tentazioni nella vita di un uomo, anche del più saggio tra tutti.

    Come che sia, Salomone è uno a cui le donne piacciono almeno quanto gli piace risolvere problemi: la sua capacità di trovare la via d’uscita a questioni che sembrano vicoli ciechi lo ha reso in poco tempo famoso in tutto il Medioriente. Le voci sul re che, assiso su un alto trono decorato da statue leonine, mette fine a lunghe dispute, parla agli uccelli, conversa con gli alberi e apre prospettive mai considerate affascinano i popoli che abitano le terre circostanti e li persuadono a far visita a quell’uomo che sembra tenere l’universo materiale e spirituale nelle sue mani.

    La notizia arriva presto anche lì, in quella striscia dell’Arabia meridionale che si affaccia sul golfo di Aden, nello Yemen così fertile che il suo popolo non deve mai far scorta di cibo in vista di carestie; arriva fino a un regno che è più antico di quello di Salomone, sul cui trono siede ormai da tempo – guarda caso – una donna.

    La Regina, se possibile, è avvolta in un mistero ancora più fitto di quello di Salomone. Nelle fiabe yemenite prende il nome di Bilqīs, figlia di un visir del re di Saba. Questi, sfruttando il suo potere di sovrano, chiede ogni settimana al suo popolo una fanciulla da sverginare che poi rimanda indietro alla famiglia con tanti cari saluti. Il visir è preoccupato che possa fare lo stesso anche con Bilqīs, e per questo non la lascia mai libera. Lei però, impavida, chiede al padre di costruirle un palazzo maestoso al di fuori della città, perché il re possa vederlo ed esserne attratto. L’avidità del re gioca a favore della fanciulla: convinto di conquistare in un colpo solo un nuovo palazzo e una nuova donna, si reca lì con il suo seguito; una Bilqīs sorridente lo ricopre di gioielli, gli offre da mangiare e infine lo fa ubriacare. Quando il re, completamente sbronzo, crolla a terra, la ragazza gli mozza d’un colpo la testa. Di certo non è questo episodio a farle guadagnare il soprannome di fiore dello Yemen perché, se dobbiamo fidarci del racconto, abbiamo di fronte una donna che rimuove gli ostacoli sul suo percorso con prontezza e decisione e che va dritta a prendersi quello che vuole.

    Accade anche con Salomone? Ovviamente, non lo sappiamo. Le fiabe raccontano ancora che un’upupa (uccello che nelle leggende antiche faceva da messaggero) riferisce al re d’Israele che in una terra a sud dell’Arabia esiste un popolo che adora il sole ed è guidato da una donna. Salomone allora invia a Bilqīs un ammonimento perché si converta all’unico vero Dio, ed è questo che scatena in lei la curiosità di vedere di persona il re, per scoprire se è un profeta o solo un ciarlatano. Nella Bibbia, invece, è l’ormai scontata saggezza che la porta a fare i bagagli e a cominciare il suo viaggio verso nord.

    Bilqīs arriva a Gerusalemme portandosi dietro lo splendore del suo regno: cammelli carichi di aromi, oro in quantità e pietre preziose. L’incontro con Salomone, più che un colpo di fulmine, sembra un contest per dimostrare chi tra i due è il più scaltro. D’altronde, dopo le sue esperienze con re sverginatori e crudeli, possiamo immaginare che la fiducia di lei nel genere maschile sia ridotta ai minimi storici. Per lungo tempo lo tartassa con domande e questioni, divertendosi anche a sottoporgli una serie di indovinelli. Per esempio, fa entrare nella sala del trono un gruppo di ragazzi tutti vestiti in maniera identica e chiede a Salomone di separare i maschi dalle femmine. Il re allora, con tutta calma, fa portare dai suoi servi frumento e altro cibo, incoraggiando i ragazzi a prenderne secondo il desiderio. È presto detto: gli uomini raccolgono il mangiare all’interno della veste, mentre le donne, per non scoprirsi, utilizzano il loro velo.

    Sarà per quell’astuzia che fa schizzare alle stelle il fascino dello straniero, ma Bilqīs, finalmente, sorride ed elogia a voce alta tutte le qualità di Salomone. Il re d’Israele ha superato la prova con la lode. E lui, anche se ha le sue mogli ad attenderlo, di certo non può lasciarsi scappare quella regina dal corpo e dalla mente abbaglianti venuta da lontano a sfidarlo.

    All’interno del Kebra Nagast (Gloria del Re), antico testo etiope, dal matrimonio tra Salomone e Bilqīs nascerà Menelik, il primo re d’Etiopia, e anche nelle fiabe yemenite i due finiscono per convolare a nozze. Molti altri testi successivi ispirati a questo incontro concordano almeno sul fatto che i sovrani si siano dedicati a della sana attività fisica a letto. Se poi si siano innamorati, è un segreto che rimane nascosto tra i resti del Tempio di Gerusalemme e quelli dello Yemen.

    Possiamo però anche noi lavorare di immaginazione: è affascinante pensare che Salomone, dopo l’incontro con Bilqīs, si sia sentito così pieno di vita e d’amore da comporre uno dei libri più belli all’interno della Bibbia. Lo dice il nome stesso: Cantico dei Cantici in ebraico corrisponde a un superlativo, e dunque una traduzione più fedele all’originale suonerebbe come il più bello di tutti i canti. Pochi versi che celebrano nella maniera più gioiosa e spontanea l’amore tra due persone, unite nella passione l’una per l’altra e insieme parte integrante di un mistero più grande, irraggiungibile. L’uomo celebra la donna come fonte di continua benedizione: non ce lo aspetteremmo, e invece il Cantico è pieno di riferimenti a gambe, braccia, collo e seni, a occhi come specchi d’acqua e baci che sanno di miele. A tratti può diventare quasi erotico. Ed è tutto per un unico messaggio: a cosa servono tutti gli ori del mondo e le pietre preziose, se si tiene accanto qualcuno di amato?

    L’influencer tolemaica. Cleopatra e Cesare – e poi Marco Antonio

    È una delle donne più chiacchierate della Storia, simbolo di sensualità e di potere. In ogni dipinto a lei dedicato è rappresentata come una femme fatale pronta a catturare la preda. C’è da dire che si è meritata la sua fama: non solo era a capo di uno dei regni più ricchi del mondo antico, ma è riuscita a conquistare, uno dopo l’altro, due degli uomini più potenti di Roma: Giulio Cesare e Marco Antonio. Furono questi i suoi amori più importanti, che provocarono la stizza dei romani (e delle romane) e che segnarono addirittura il destino dell’Occidente intero.

    Nonostante sia così famosa, però, di Cleopatra non sappiamo quasi nulla e quel poco che conosciamo è filtrato dalla brutta nomea che si fece a Roma proprio a causa delle sue relazioni. Una figura avvolta nell’ombra: era bella? Aveva davvero un naso così pronunciato come si dice? E quali erano le sue tecniche di seduzione? Plutarco (grande storico antico) più che parlare di un viso o di occhi ammalianti, si sofferma sulla sua voce: era meravigliosa, dice, e le sue parole erano come un pungiglione che entrava nel cuore. In ogni caso, era così potente che, probabilmente, le sarebbe bastato sussurrare: «Sono la regina d’Egitto». Qualunque uomo sarebbe crollato, anche due tosti come Cesare e Antonio.

    Quando incontra Cesare, in realtà, Cleopatra è in una posizione piuttosto scomoda, dato che lei e il fratello Tolomeo xiii stanno per entrare in guerra civile. Secondo la tradizione avrebbero dovuto sposarsi, ma Cleopatra è di ben altro avviso. Dopo la morte del padre, ha fatto di tutto per accentrare il potere nelle sue mani – niente di che, ha solo evitato che in giro si sapesse subito della morte di Tolomeo xii, si è affibbiata il modesto appellativo di Thea Philopàtor (Divina amante del padre) e ha cancellato il nome del fratello da parecchi documenti ufficiali. Una leggera tensione al dominio, diciamo. I suoi nemici sono però riusciti per il momento ad allontanarla da Alessandria e le tensioni si fanno sempre più accese.

    Cesare non è meno impegnato di lei: ha appena sconfitto in battaglia il nemico Pompeo e lo sta rincorrendo per tutto il Mediterraneo. Vuole tornare a Roma da vincitore – e probabilmente fare un paio di modifiche alla repubblica, giusto quanto basta per assumere il controllo assoluto. Quando arriva ad Alessandria per catturare Pompeo, scopre che Tolomeo, pensando di fargli un favore, l’ha decapitato senza pensarci troppo. A quel punto, il condottiero romano decide di rimanere per sedare il conflitto tra i fratelli. È abbastanza evidente che bisogna rispettare il volere di Tolomeo xii e mettere entrambi sul trono; ma, come già sappiamo, Cleopatra non è molto d’accordo. Deve perciò convincere Cesare a stare dalla sua parte.

    È qui che la storia si fa interessante: pur di incontrare Cesare prima che possa farlo suo fratello, in piena notte Cleopatra si arrotola in un tappeto (alcuni dicono che si infili dentro a un sacco) e si fa trasportare dentro il palazzo di Alessandria. Nelle sue stanze, si srotola letteralmente davanti al console, truccata e agghindata come per una prima notte di nozze.

    Probabilmente sanno già dalla prima occhiata che tra loro nascerà qualcosa. Lui ha circa cinquant’anni, è un comandante e uno stratega formidabile, che in pochi anni ha praticamente conquistato Roma ed è a tanto così dal diventarne l’unico padrone – anche se non tutti sono entusiasti della cosa. Per di più, la sua vita amorosa è sulla bocca di tutti: ha già divorziato da due mogli e sposato una terza, ha diverse amanti e le sue truppe gli hanno affibbiato il soprannome di l’adultero calvo. Si dice che nessuna matrona romana dell’alta società sia sfuggita alle sue doti.

    Lei ha solo diciotto anni, ma sa già esattamente quello che

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