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La preziosa concessione: Da boschi e foreste le materie prime necessarie allo sviluppo urbano medievale
La preziosa concessione: Da boschi e foreste le materie prime necessarie allo sviluppo urbano medievale
La preziosa concessione: Da boschi e foreste le materie prime necessarie allo sviluppo urbano medievale
E-book101 pagine57 minuti

La preziosa concessione: Da boschi e foreste le materie prime necessarie allo sviluppo urbano medievale

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Info su questo ebook

Il saggio descrive le tecniche e i materiali legati alle attività economiche svolte nei boschi medievali, con particolare attenzione a quelle conoscenze che per secoli sono state fondamentali nel reperimento del legno da costruzione. Un argomento spesso sottovalutato ma tutt'altro che marginale o economicamente di ripiego. Lo testimoniano i numerosi traffici commerciali che già a partire dal XIII secolo, coinvolsero le vie fluviali che dai territori alpini scendevano verso la Pianura Padana, mettendo in luce una realtà ben organizzata e capace di soddisfare un vasto territorio.
Con il progressivo aumento della domanda, l'uomo seppe via via rispondere con caparbietà ed ingegno ai problemi di lavorazione, di stoccaggio e di trasporto di enormi quantità di tronchi, diventando protagonista di un'avventura che, coniugando antiche tradizioni con nuove tecnologie, ha il sapore di un'autentica conquista di frontiera.

The Valuable Concession deals with techniques and materials related to the economic activities performed in the medieval woods focusing on that knowledge – of basic importance for centuries – of how to source wood for construction purposes.
Although the harvest and transportation of timber were necessary for the development of urban areas in the Middle Ages, they are often underrated topics, due to the misleading perception that these were either marginal activities or part of a makeshift economy.
This opinion can be easily refuted by the huge amount of trading involving, as early as the 13th century, the waterways flowing from the Alps to the Pianura Padana area.
This trading demonstrates the existence of a well organised reality able to systematically satisfy the need for raw material throughout a vast territory.
As the need for big trunks increased, man stubbornly and cleverly knew how to solve problems connected to the processing, transportation and storage of wood.
Lumberjacks and conveyors held a leading role in an adventure in which they combined ancient and well-established traditions with new perspectives and technologies, evoking the history of a challenge eventually won thanks to exertion and hard work, tasting like a true frontier conquest.

This is the first of a series of books about the history of woodworking.
Since the cutting of tall-trunk trees was a main activity, the author starts from the analysis of ancient symbolism related to woodworking, then proceeds to examine all the different economic activities performed in forests and uncultivated lands in the Middle Ages; finally, he describes techniques and methods used by medieval loggers and lumberjacks analyzing the devices actuated for transporting trunks from woods to the town where they were used.

L'autore
Ezio Zanini, dopo i primi successi, ottenuti grazie ad esperienze artistiche nel mondo dell'arte contemporanea, si appassiona ad attività manuali tradizionali.
Ha condotto lavori nel campo del restauro, della decorazione su legno e dell'arredamento classico, cogliendo l'occasione di confrontarsi con l'esperienza tramandata dai mastri artigiani per approfondire tecniche di lavoro e utilizzo delle varie essenze. Da diversi anni, è impegnato a riscoprire e riproporre antiche tecniche di falegnameria, intaglio e finitura del legno, mantenendo vivo l'utilizzo di attrezzi tradizionali, per realizzare manufatti e repliche destinati a vari mercati di nicchia.
LinguaItaliano
Data di uscita16 giu 2014
ISBN9788898275168
La preziosa concessione: Da boschi e foreste le materie prime necessarie allo sviluppo urbano medievale

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    La preziosa concessione - Ezio Zanini

    Ezio Zanini

    La preziosa concessione.

    Da boschi e foreste le materie prime necessarie allo sviluppo urbano medievale

    La preziosa concessione. Da boschi e foreste le materie prime necessarie allo sviluppo urbano medievale

    Collana Living History

    diretta da Andrea Carloni

    © 2014 Bookstones

    via dell'Ospedale 11

    47921 Rimini

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    isbn: 978-88-98275-16-8

    Indice

    Le origini della falegnameria

    Il bosco medievale

    La scelta dell'albero adatto

    L'abbattimento

    Il trasporto

    Ringraziamenti

    Bibliografia

    Le origini della falegnameria

    Tra scienza, arte e superstizione

    L'utilizzo del legno, fin dagli albori della storia, è stato decisivo per la nostra sopravvivenza ed ha apportato un grande contributo allo sviluppo ed alla crescita della civiltà umana.

    Basta scorrere un qualsiasi periodo storico della nostra evoluzione per averne conferme. La costruzione di rifugi su palafitte, di rudimentali attrezzi agricoli, la scoperta del fuoco, la realizzazione di strumenti per la caccia, delle prime torri difensive, di sempre più sofisticate macchine d'assedio, di cassoni, arredi e strumenti musicali sono solo alcuni esempi, tra i più che esaustivi, che evidenziano l'ineguagliabile adattabilità di questo materiale. Nel tempo il legno, utilizzato nei più svariati impieghi, si è reso indispensabile mediatore nel rapporto, spesso difficile, tra l'uomo e l'ambiente circostante. Per questo motivo credo che condurre una ricerca sullo sviluppo della tecnologia del legno nelle epoche passate richieda necessariamente di abbattere preconcetti e pregiudizi che, nati da un'idea evoluzionistica deviata, grossolana quanto diffusa, possono offuscare l'opinione dell'uomo moderno sulle civiltà del passato. La mentalità corrente tende ad analizzare separatamente gli aspetti materiali, fatti di tecniche e tecnologie, da quelli simbolici e spirituali[1] che, interessando per lo più la visione del mondo con l'occhio dell'anima, vengono archiviati genericamente sul piano di polverose superstizioni.

    Eppure i significati ed i significanti restano vincolati anche quando il legame è dimenticato: se la parola superstizione prende origine dall'unione dei termini azione e superstite, allora essa richiede di essere rivalutata e, soprattutto quando si parla di particolari tecniche, utilizzate da civiltà che hanno molto da insegnare, non può venire accantonata tanto facilmente.

    Dal Rinascimento in poi, la separazione tra disciplina scientifica e filosofica, l'una sempre più intesa come fisica meccanica e tecnologica, l'altra sempre più scienza astratta e poco tangibile, è andata crescendo[2], ma nelle epoche passate, come dimostrato dagli studi di Lerner[3], l'interpretazione simbolica della realtà sensibile, e le scienze più materiali non erano caratterizzate da questa divisione, anzi dovevano convivere influenzandosi a vicenda.

    Non è un caso infatti che, analizzando antiche credenze e racconti sulla genesi dell'uomo, vi si trovino Divinità più o meno soprannaturali, immerse nell'atto creativo che utilizzano, per raggiungere il loro scopo, la tecnologia ed i materiali maggiormente distintivi della civiltà che ha adottato tali credenze.

    Queste riflessioni, se tenute in considerazione in questo contesto, provocano interessanti suggestioni e arricchiscono di significato, soprattutto parlando di legno, le conoscenze delle tecnologie ad esso associate.

    Oggi purtroppo questo materiale che l'uomo conosce ed utilizza da sempre, viene spesso soppiantato da numerosi nuovi prodotti, resine e plastiche che ne imitano a scopo estetico colore, sfumature, striature e rigature: questi non sono che rumori indecifrabili in confronto alle originali venature le quali, al contrario, costituiscono per l'occhio esperto simboli leggibili ricchi di importanti informazioni.

    La concezione del mondo

    Per tutti questi motivi, vorrei accennare preliminarmente alcuni caratteri salienti comuni all'interpretazione dell'Universo di molte antiche civiltà. Il lettore interessato potrà indubbiamente valutare quanto questi temi siano attinenti alle considerazioni e alle tecniche di lavorazione esposte di seguito.

    La configurazione dell'Universo secondo i concetti cosmogonici ternari[4] caratteristici delle civiltà del passato e riscontrabili tanto nei Veda indù quanto nelle filosofie della Grecia antica, rappresenta il cosmo diviso in tre unità, mondi paralleli o sfere.

    Durante questa sbrigativa esposizione è giusto tenere presente che si tratta di tradizioni spirituali che considerano uomo e cosmo, strettamente associati e connessi e che affermano, quindi, modelli e idee applicabili tanto a macrocosmo quanto a microcosmo.

    Lo stesso tipo di universalità,

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