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Dov'è Ralph?
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E-book184 pagine2 ore

Dov'è Ralph?

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Info su questo ebook

Tre donne e due uomini sono collegati in un succedersi di misteriosi eventi tra matrimoni, figli, tragedie, ricatti, decessi ed avvenimenti inspiegabili.

LinguaItaliano
Data di uscita3 giu 2020
ISBN9781071546437
Dov'è Ralph?

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    Anteprima del libro

    Dov'è Ralph? - Valerie Hockert

    DOV’È RALPH?

    Di Valerie Hockert

    Valerie Hockert

    CollProf@aol.com

    Copyright:  © 1985, 2012 di Valerie Hockert.  Tutti i diritti riservati

    Nessuna parte di questo documento può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, fotocopiatura, registrazione o altro, senza previa autorizzazione scritta dell’autore.

    Tre donne e due uomini sono collegati in un succedersi di misteriosi eventi tra matrimoni, figli, tragedie, ricatti, decessi ed avvenimenti inspiegabili.

    Quella che comincia come una tranquilla storia d’amore, diventa improvvisamente una complessa storia di omicidi, con molteplici avvenimenti inspiegabili: un bambino muore un'ora dopo la nascita - causa reale sconosciuta (fino a poco tempo dopo); una donna viene erroneamente dichiarata morta; ha luogo un ricatto; si verifica un incidente d’auto procurato in cui un bambino viene gravemente ferito per errore; un uomo viene trovato morto - solo per citarne alcuni.

    Con lo svilupparsi della trama intorno a questi eventi, omicidi, suicidi e somministrazioni di misteriosi medicinali, il lettore verrà lasciato in trepidante attesa.

    L’insolito climax e la storia intrigante trasmettono sentimenti di inquietudine e curiosità attraverso immagini forti e vivide, mentre il senso della storia diventa via via sempre più chiaro, consentendo una profonda interazione umana.

    Dov'è Ralph? è una storia che presenta quattro personaggi principali, Ralph, Ann, Georgia e Mike, e due personaggi minori, Janet e Vicky. I personaggi e gli eventi vengono descritti in sei parti, ciascuna dal punto di vista di uno dei sei protagonisti.

    Dov'è Ralph? si conclude con Ralph che aspetta in macchina la moglie Vicky, andata a prendere la figlia Lisa da casa di Georgia. Ralph vede Georgia per la prima volta attraverso una finestra della cucina. In realtà non vede Georgia, ma qualcun altro che lui conosceva molto bene; segue quindi la sua voce attraverso i boschi, e da lì, Ralph Owens non è mai più stato rivisto vivo.  Nell'ultima scena, John Swenson viene ritratto mentre fa ingresso nel suo nightclub a Suthern.

    Sommario

    CAPITOLO UNO

    CAPITOLO DUE...................................................................39

    CAPITOLO TRE...................................................................60

    CAPITOLO QUATTRO...........................................................87

    CAPITOLO CINQUE............................................................107

    CAPITOLO SEI

    CAPITOLO UNO

    Ann

    Non lo so, mi sembra morta afferma Ralph con tono monotono.

    Ted! Sherry! Ralph! Sto bene, sono solo stanca! Perché non riuscivano a sentirla? Ann cominciò a piangere, ma le lacrime non scendevano.

    Sentì nuove voci. Si avvicinarono, entrarono nella sua camera da letto. Appartenevano a Ralph, Ted, Sherry e a qualcuno che lei non riconobbe. Qualcuno le sentì il polso, poi le ascoltò il cuore con un gelido stetoscopio. Sperava si trattasse di un medico. Forse avrebbe potuto far sapere a Ralph, Ted e Sherry che in realtà stava bene. Ann cercò di aprire gli occhi, ma sembrava essere impossibile. Il suo corpo le sembrava di piombo, non riusciva a muovere neanche un dito.

    È morta! affermò la voce sconosciuta.

    No! NO! urlò Sherry.

    Oh, mio Dio! strillò Ted.

    Ralph! Non sono morta! Ralph, dì loro che non sono morta! Ted? Sherry!  RALPH! NON SONO MORTA! NON MI SENTI? NON SONO MORTA! RALPH, DANNAZIONE! ASCOLTAMI, RALPH!

    Improvvisamente calò il silenzio. Ann si addormentò e cadde in un sonno molto profondo.

    Buongiorno! H. B. Harris!

    Ann era una receptionist presso l'H.B. Harris, a Buckley, e lo era da quando si era diplomata al liceo l’anno prima. H.B. Harris era uno studio contabile, e H.B. era il proprietario e capo contabile. H.B., Ann e altri sei impiegati, tre contabili, un archivista e due segretarie, completavano il personale dell'ufficio.

    Buckley era una cittadina nel nord-ovest del Minnesota, con una popolazione di circa settemila abitanti. La maggior parte delle imprese erano piccole e a conduzione familiare, come H.B. Harris.

    Pronto, Ted? Pranzo? Certo, Ted. Al The Rockman? Ci vediamo lì alle dodici in punto.

    Ted e Ann erano sempre stati uniti, ma ancora di più dopo la morte dei loro genitori. Il padre era morto per un infarto cinque anni prima e la madre morì un anno dopo. Poiché non avevano altri parenti, eccetto una zia che non aveva alcun interesse a prendersi cura di loro, la corte decise che Ted e Ann avrebbero ereditato la casa, con Ted come tutore legale di Ann.

    All’epoca lui aveva solo ventun anni, e Ann ne aveva quattordici. Anche se erano sempre stati uniti, negli ultimi cinque anni crearono un legame indissolubile. Pranzavano molto spesso insieme, e si vedevano anche a cena. Altrimenti, mangiavano a casa; Ann di solito cucinava, e Ted era sempre disposto a dare una mano. Puliva la cucina dopo cena e lavava i piatti, a meno che, naturalmente, non dovesse tornare in ufficio o incontrare un cliente.

    Povera mamma diceva spesso Ted, si dava sempre un gran da fare in cucina, mentre nostro padre dormiva sul divano davanti al giornale.

    A nostra madre piaceva gli ricordava Ann.  Le piaceva cucinare, lavare i piatti e pulire, a cui Ted rispondeva: Questo è quello che voleva farci credere.

    Ann non approfondì mai ulteriormente l'argomento, perché desiderava tanto che i suoi ricordi restassero piacevoli.

    Quando la madre morì, Ted era al terzo anno di università. Ann era una matricola al liceo. Mentre frequentava l'università, a quaranta miglia da Buckley, faceva il pendolare ogni giorno, così Ann non avrebbe dovuto rimanere a casa da sola. Fu molto triste per l'assenza dei suoi genitori alla cerimonia del diploma. Ted doveva averlo capito, perché circa una settimana prima della cerimonia le disse: Voglio che ti compri un bel vestito per la cerimonia, e le consegnò una banconota da venti dollari. Ann fece resistenza, ma Ted ribatté: Non fare domande, compra un vestito e basta.

    Sissignore! scherzò Ann. Poi abbracciò il fratello: Ti voglio bene, Ted, disse dandogli un bacio sulla guancia.

    Ann andò a comprare il vestito con la sua migliore amica, Sherry. Venti dollari sarebbero bastati per comprare un bel vestito per l'occasione. Era un peccato però che avrebbe dovuto indossarci sopra una toga.

    La cerimonia era andata bene, ma sarebbe stato meglio se mamma e papà fossero stati qui, pensò Ann. Aveva quasi le lacrime agli occhi per la maggior parte della cerimonia. Alla fine, cercò in fretta Ted tra la folla e corse da lui: Forza, Ted, andiamo a mangiare qualcosa. Ho fame.

    Okay le disse sorridendo, ma ho intenzione di portarti in un posto speciale.

    Dove andiamo? chiese incuriosita.

    È una sorpresa, sorellina le disse.

    Mentre parcheggiava la macchina al The Rockman, Ann esclamò: È troppo costoso, Ted.

    Mio Dio, sono le dodici meno dieci! esclamò Ann a voce alta. Afferrò rapidamente il cappotto e la borsa e si precipitò fuori dalla porta. Il The Rockman era a quindici minuti da lì.

    Quando Ann salì in macchina, rifletté sul giorno in cui Ted la sorprese con la Chrysler verde chiaro a quattro porte. Aveva pochi anni, ma era in buone condizioni. Quando arrivò l'inverno, Ted non voleva che facesse quel miglio a piedi per andare al lavoro, come faceva in primavera. Lui, essendo un avvocato, aveva un orario di lavoro diverso, e molte volte doveva lavorare fuori città.

    Sulla strada per il The Rockman, si ricordò ad un tratto l’eccitazione nella voce di Ted.  Ma come gli era saltato in mente?

    Al The Rockman non trovò Ted; si sentì a disagio ad aspettare da sola. Sarebbe arrivato a momenti, pensò. Improvvisamente, sentendo una mano sulla spalla, sussultò e si voltò indietro.

    Ted, mi hai spaventato!

    Ted sogghignò. Scusa, tesoro. Ero al telefono con un cliente. Fece un cenno verso la sala da pranzo quasi piena. Ho prenotato.

    Il buon vecchio Ted, pensò Ann. Pensava sempre a tutto. Le sarebbe dovuto venire in mente di chiedere se avesse prenotato, piuttosto che stare lì ad aspettarlo.

    Tavolo per due? chiese la cameriera. Seguitemi.

    Io prendo un martini, e un ginger ale per la signorina disse Ted. Ann non aveva ancora l’età per bere. Mentre aspettavano i drink, chiacchierarono, soprattutto di lavoro.

    Devo dirti una cosa, Ann.

    Cosa? Buone o cattive notizie? chiese.

    Buone notizie. La settimana scorsa, dopo aver controllato il mio bilancio, ho deciso che potevo farlo. Adesso.

    Ann era perplessa. Fare cosa?

    Sposarmi, ovviamente. L'ho chiesto a Sherry ieri sera. Temevo che avesse cambiato idea visto che abbiamo aspettato così a lungo. Ma mi sbagliavo! disse Ted con un grande sorriso sul volto.

    Quindi ha detto di sì?

    Certo che ha detto di sì. Siamo entrambi molto emozionati

    Beh, quand’è il grande giorno?

    Il 6 giugno. Volevo dirtelo prima che lo facesse Sherry

    Il 6 giugno? Mancano solo tre settimane

    Già

    Dovrò preparare una festa per Sherry, e...

    Aspetta un attimo, sorellina. Faresti meglio a parlare prima con lei

    Va bene... Ma pensa, il mio fratellone si sposa

    Ted...mi mancherai

    Non dire così...sono ancora il tuo fratellone

    Ann sorrise. È vero, lo sei. E ci sei sempre stato per me.

    Finirono di mangiare e, dopo il dessert, Ted dovette correre in ufficio per incontrare un cliente.

    Mentre Ann stava tornando al lavoro, si ricordò di come lei e Sherry erano diventate amiche durante il liceo. La professoressa di francese di Ann le chiese di aiutare Sherry con i compiti, dato che stava avendo qualche difficoltà, e Ann era la prima della classe. Ad Ann piacque immediatamente Sherry e volle che Ted la incontrasse, così la invitò a cena. Ted era attratto da Sherry, con i suoi capelli scuri, gli occhi castani e la figura minuta, ma gli ci volle un po' di tempo prima di trovare il coraggio sufficiente a chiederle un appuntamento.

    A quel tempo, Ann non aveva idea che si sarebbero sposati, anche se di recente aveva cominciato a sospettare qualcosa. Sherry non solo sarebbe stata sua amica, ma anche sua cognata. Tuttavia, diede ad Ann un po' di rammarico rendersi conto che in sole tre settimane lei e Ted non sarebbero stati più insieme nella loro casa bianca e pittoresca in stile rambler, con tre camere da letto, circondata da una staccionata bianca.

    Nulla era cambiato molto in casa da quel tragico giorno, pensò Ann quella notte nel soggiorno, mentre sedeva sulla sua sedia a dondolo in legno preferita. I mobili erano ancora nello stesso posto. In soggiorno vi era la collezione di tazze e piattini della madre, rimasta sulla mensola sopra il caminetto. Sua madre ne andava veramente fiera. Il portapipe del padre era ancora su un tavolo lì accanto. Sul divano c'era la coperta afghana a cui la madre aveva lavorato per molte ore. Ann aveva tenuto tutto pulito e ordinato, ma non ce la faceva a cambiare l’ordine degli oggetti. Lasciando le cose nello stesso posto in cui erano quando i suoi genitori erano vivi, riusciva ancora a sentire la loro presenza. Le vennero in mente le tante volte in cui aveva giocato nel soggiorno con Ted. La maggior parte delle volte mentre giocavano andavano d’accordo, ma di tanto in tanto la madre o il padre dovevano interrompere i loro battibecchi.

    Tra tre settimane sarò da sola qui borbottò Ann a voce alta. Non si aspettava che Ted rimanesse lì per sempre, ma ne rimase comunque meravigliata. Ted stava pensando di acquistare una casa all'estremità opposta della città, completa di moquette ed elettrodomestici moderni.

    All'improvviso sussultò, rendendosi conto che il telefono stava squillando.  Pronto? Sherry?

    Sono sicura che Ted te l’abbia ormai già detto che io e lui ci sposeremo. Me l'ha chiesto ieri sera. Non vedo l'ora. Sherry sembrava entusiasta.

    Sì, Ted me l'ha detto a pranzo. Congratulazioni, Sherry.

    Grazie. Vorrei che tu fossi la mia damigella d'onore. Per favore, di' di sì.

    Certo. Perché non dovrei dire di sì? Ne sarei felice rispose Ann.

    Fantastico. Perché non andiamo a cercare degli abiti questo fine settimana? Potremo prima provare Claire's Bridal qui in città, va bene? chiese Sherry.

    Hai già deciso i colori? Ti sono sempre piaciuti il rosa e il bianco

    Sì, sono ancora decisa su rosa e bianco, e vorrei che tu indossassi un abito rosa continuò Sherry, discutendo degli abiti, dei fiori e delle altre composizioni, mentre Ann per lo più ascoltava.

    Quella sera Ann le stava organizzando un addio al nubilato. La sera dopo la chiamò e le suggerì l'idea, ma Sherry rifiutò. Non voleva una festa, ma solo un semplice matrimonio in chiesa. Sherry era fatta così, era sempre stata una persona molto diretta.

    Le due settimane successive in vista del matrimonio passarono rapidamente. Ben presto arrivò il 6 giugno, il giorno delle nozze. Il matrimonio, di piccole dimensioni, si tenne nella chiesa di St. Peter, con un piccolo gruppo composto da famigliari e amici. Dopo la cerimonia, ebbe luogo nel seminterrato della chiesa un ricevimento con champagne e rinfresco.

    Il vecchio Ted ci sa davvero fare con queste cose disse una voce maschile.

    È vero, rispose Ann, mentre si voltava per vedere con chi stesse parlando. Oh, ciao Ralph. Accomodati. Fece cenno ad una sedia vuota accanto a lei. Si stupì della sua stessa irruenza. Forse lo champagne aveva aiutato.

    Ralph lo chiamò Ann bruscamente, il cameriere ti ha chiesto se vuoi dell'altro champagne.

    Ralph si scrollò di dosso i suoi pensieri. Scusami. Sì, certo disse, mentre consegnava al cameriere il bicchiere vuoto. Dopo un po' troppo champagne, Ralph la invitò a cena il sabato seguente, al The Rockman. Ann era elettrizzata all’idea di uscire con Ralph. Così, quel sabato nel tardo pomeriggio, cominciò a prepararsi per l’appuntamento. Voleva essere sicura di avere tutto il tempo necessario per avere un aspetto impeccabile. Ed era nervosa, quindi sapeva di aver bisogno di più tempo.

    Pensò che forse sarebbe stato meglio indossare il vestito

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