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Dietro la Tenda Rossa
Dietro la Tenda Rossa
Dietro la Tenda Rossa
E-book276 pagine3 ore

Dietro la Tenda Rossa

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Info su questo ebook

Lucy è stata rapita; intrappolata in un posto che riesce a malapena a comprendere, da un uomo ossessionato. Il suo rapitore ha creato un casa distorta in cui solo lui si può spostare, per ragioni che solo lui può comprendere.

Ciò che segue metterà alla prova il suo corpo, la sua mente e la sua anima. Lucy sta per assistere ad orrori che nessuno dovrebbe mai sperimentare.

Ci sono molti segreti dietro la tenda, e Lucy li scoprirà tutti.

LinguaItaliano
Data di uscita1 lug 2020
ISBN9781393566311
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    Anteprima del libro

    Dietro la Tenda Rossa - Casey Bartsch

    Parte 1:

    PRESA

    Capitolo 1

    "S

    ono spiacente, non abbiamo più il gusto Cassata."

    E perché no, cazzo? disse l'uomo palesemente scontento.

    Perché, signore, I nostri gusti cambiano a rotazione mensilmente. Troviamo che i nostri clienti apprezzino il cambiamento.

    Beh, io no! Non sono un cliente? È imperdonabile che...

    Ecc.

    Lucinda poteva ignorare il resto della conversazione, poiché l'aveva già sentita in precedenza. I clienti si lamentavano sempre del cambio dei gusti e lei lo aveva già riportato al proprietario parecchie volte. Il suo interesse era nullo, poiché era troppo impegnato a perlustrare il terreno a caccia di insetti a cui poter dare un nome. Era un entomologo a cui era capitato di possedere un negozio di Popcorn Gourmet. In effetti, possedeva l'intero centro commerciale in cui risiedeva il Poppin'Fresh.

    La sua vendetta preferita per i clienti irruenti era una calcolata apatia, poiché essi trovavano odioso vederla rimanere impassibile davanti ai loro vaneggiamenti. Il cliente non poteva semplicemente avere sempre ragione, e talvolta Lucy aveva bisogno di una giocata vincente.

    "Avremo nuovamente quel gusto entro pochi mesi. Nel frattempo, posso offrirle il nostro nuovo gusto – Biscotto alla Nutella?"

    "Non voglio il maledetto Biscot...

    Ecc.

    Il negozio era piccolo e Lucy gestiva solamente altri due impiegati; entrambi inutili come un vibratore senza batterie. Certo, facevano il loro lavoro – ma non molto bene. Il maschio dei due, Tommy, si era dato malato. Accadeva spesso e dipendeva dalla disponibilità sessuale della sua ragazza. La femmina, Cassidy, era in servizio ma prevedibilmente curva in un angolo a studiare. Le piaceva parlare ad alta voce di problemi di matematica, una consuetudine a cui Lucy doveva ancora abituarsi. Con i suoi quarantadue anni, Lucy era più vecchia di tutti e due messi assieme, e fingeva allegramente di non esserne minimamente infastidita. Ma, ciò che è stato è stato, e nulla più. A ben vedere, il suo lavoro non era poi così faticoso, tutto sommato.

    Di solito.

    Quando la fastidiosa campanella sulla porta principale fece risuonare il suo malevolo trillo, e fu costretta a lasciare le sue scartoffie per occuparsi del banco in modo che Cassidy potesse proseguire con la sua istruzione, fu sgomenta per ciò che l'aspettava lì.

    I ragazzini erano già entrati in negozio un paio di volte, ed ogni volta non era finita bene. Indossavano stereotipati jeans neri strappati e brutte maniere. Teppisti, avrebbe detto la madre di Lucy. Rimase in silenzio, poiché aveva imparato che il suono della sua voce aggravava le cose. Il loro capo, un adolescente viscido e sottile, si avvicinò al bancone mentre gli altri due gli coprivano le spalle. 

    Oh, oh! disse il viscido, Guardate chi c'è, ragazzi. La stessa signora che è stata così gentile con noi l'ultima volta che siam stati qui.

    "Posso esserle d'aiuto, signore?"

    Certo che puoi. Ci siamo giusto fermati per mangiare un boccone. Avanti, mangiamo dai, disse, facendo cenno alle pareti ricoperte di sacchetti di popcorn. Gli altri due ragazzi cominciarono subito a strappare i sacchetti e a romperli, a volte mangiando un boccone, ma per lo più spargendo i chicchi sul pavimento, e non passò molto tempo prima che tutto fosse coperto da un arcobaleno di prelibatezze. Lucy non era preoccupata. Un po' di pulizia era meglio che lasciare che questi ragazzi rovinassero la sua serata.

    Aveva letto Come acquistare fiducia e avere successo: Il manuale per pensare in positivo da cima a fondo. Due volte.

    Cassidy, sentendo il trambusto, gridò: È tutto a posto laggiù?

    Sì, Cass, fa compiti, rispose lei.

    Il loro impavido capo guardò oltre la spalla di Lucy per vedere da dove provenisse la voce. Quando vide Cassidy, sorrise e si leccò le labbra in un modo che Lucinda aveva visto fin troppe volte in vita sua. Odiava la perversione che risiedeva nei suoi occhi e non poteva più recitare il placido ruolo di ragazza del bancone.

    "Perché voi idioti non ve ne andate da qui? Non avete niente di meglio da fare del vostro tempo che versare popcorn sul pavimento?

    Chiudi quella maledetta bocca signora! Facciamo quello che vogliamo, e oggi abbiamo fame di popcorn, disse, estraendo un coltello serramanico dalla tasca dei pantaloni. C'erano così tante schifezze nei suoi pantaloni che era esilarante guardarlo mentre scavava. Tuttavia, l'improvvisa comparsa di una lama nel miscuglio non le sollevò il morale.

    "Bene, posso suggerire il nostro nuovo gusto – Biscotto alla Nutella. Viene solo 2,99 per il formato piccolo; 4,99 per quello grande.

    Zitta, puttana!, disse il ragazzo, allungando rapidamente la mano e afferrando Lucy per il colletto della camicia. Puntò il coltello vicino alla sua faccia, e lei stava per divincolarsi quando la campanella suonò - Il suono questa volta fu decisamente meno fastidioso del solito. Un uomo, vestito con l'abito più bello che Lucy avesse mai visto, fece un solo passo avanti e si fermò davanti alla porta.

    La pelle dei quell’uomo trasudava autorità, e aveva la fragranza del potere. Tutti e tre i ragazzi si fermarono guardandolo, e il viscido lasciò il suo colletto. Qualche momento di silenzio dopo, uno di loro chiese gentilmente: Che cazzo vuoi?

    Prendere dei popcorn, ovviamente. Sono nel posto giusto, non è vero? chiese, cordialmente.

    Ora non è il momento, amico. Vaffanculo disse il viscido.

    Quella lingua non è davvero appropriata in presenza di una signora, e mi sembra che voi signori abbiate fatto un bel casino, disse l'uomo, guardando il pavimento. Credo invece che dovreste essere voi tre ad ‘andare a fanculo’.

    I ragazzi evocarono tutta la mascolinità sommersa con cui la pubertà li aveva maledetti, gonfiarono il petto e rimasero in piedi. L'uomo elegante fece un passo di lato e indicò la porta, impassibile alla loro presa di posizione.

    Qualcosa sul suo volto indusse i ragazzi a ripensarci. Anche Lucy poteva vederlo.

    L'uomo era granitico.

    Nessuno dei ragazzi voleva essere il primo a tirarsi indietro, temendo di fare la figura della fighetta del gruppo. Ma l'uomo era irremovibile e la loro determinazione non lo era. Si mossero tutti e tre assieme verso la porta. Il viscido fece un altro valoroso tentativo di salvare la sua mascolinità indicando bruscamente il viso dell'uomo mentre passava, cercando di farlo sussultare. Non ottenne ciò che desiderava, e si poterono sentire le parole Fottiti, amico, mentre usciva dal negozio di popcorn, anche se sottovoce.

    Comportandosi come nulla fosse successo, l'uomo si avvicinò alla parete destra e scrutò ciò che ne era rimasto. Mentre camminava, accantonò i popcorn con le sue scarpe di lusso. Fissò il muro per un bel po' di tempo. Lucy aveva intenzione di ringraziarlo quando si sarebbe avvicinato alla cassa, ma ci stava mettendo così tanto, che lei stava cominciando a sentirsi una vera idiota per non aver detto nulla.

    Disse rapidamente: Grazie, rendendosi pienamente conto di sembrare una bambina impacciata.

    Senza guardarla, disse: Oh, nessun problema. I ragazzini possono essere un po’ ridicoli quando non c'è qualcuno nella loro vita che li metta in riga e offra loro delle prospettive .

    Allungò una mano e afferrò una busta al formaggio bianco e un'altra di semplice caramello, poi alzò lo sguardo sull’elenco di gusti scritto su una lavagna appesa al muro.

    "Niente Cassata questo mese?"

    No mi dispiace. Andiamo a rotazione.

    Ha un senso. Non è una buona idea mantenere le cose troppo prevedibili e monotone. Prenderò solo questi due . Estrasse il portafoglio dalla tasca interna della giacca mentre si avvicinava al bancone, scansando abilmente popcorn ad ogni passo. Posò le buste e chiese: Quanto ti devo?

    Oh, offre la casa. Grazie mille di nuovo.

    Le sorrise con gratitudine, ma disse, Non mi sognerei nemmeno di lasciartelo fare. È stato un piacere, davvero. E mia madre diceva sempre, ‘Le buone azioni non hanno bisogno di ricompense.’

    Ne sei sicuro?

    Assolutamente.

    Bene, allora, disse Lucy, digitando le cifre sul registratore di cassa, fanno 10.78 iva inclusa.

    Allungandole una banconota da venti, alzò gli occhi e sorrise; gli occhi di lui si inchiodarono nei suoi. Vedi, se riuscissi ad andare contro i desideri di mia madre ed accettare i ringraziamenti, potresti forse mostrare la tua gratitudine lasciandoti portare fuori per un caffè?

    La proposta colse Lucy di sorpresa. Si sentiva come se il capitano della squadra di calcio avesse appena chiesto a lei di ballare al posto del capitano delle cheerleader. Poiché quest'uomo era chiaramente uno senza mezze misure, avrebbe ricevuto sangue di maiale sulla testa alla fine dell’appuntamento? Uno sguardo ai suoi vestiti, la BMW parcheggiata fuori, e denti bianchi, perfettamente dritti potevano mostrare a chiunque quanto fosse fuori dalla sua portata.

    Quel sorriso.

    Perché dovrebbe considerarmi un'opzione valida, fosse anche nel peggiore dei suoi giorni?

    Beh sì. Va bene. Lo farò, disse lei, non avendo altra scelta.

    Quando la vita ti lancia fiori, non dici No grazie, aspetterò qualche schifezza.

    Fantastico, disse lui, Mi hai reso felice. Popcorn e un appuntamento in un sol colpo. A dire il vero, stavo proprio pensando: ti piacerebbe venire a teatro con me? Ti andrebbe uno spettacolo?

    "Sembra carino, ma sarò onestà e ti dirò che non ne ho visti molti.

    "Meglio ancora. Sarà ancora più speciale. Che ne dici di domani sera?

    Lavoro fino alle otto.

    "Non è un problema. Ti vengo a prendere proprio qui. Va bene?

    Eccome, cazzo.

    Va bene. Ci vediamo allora.

    Si girò per andarsene, ma volgeva lo sguardo indietro, come se stesse cercando di guardare Lucy il più possibile. La notte era diventata irreale. Le sue gambe erano come gomma, e non sentì nemmeno suonare l’infernale campanella mentre lui se ne andava.

    Come poteva essere accaduto a lei?

    Va tutto bene laggiù?

    Sì Cassidy, davvero - seriamente, fa i compiti.

    Cassidy aveva impacchettato i suoi libri e si era diretta a casa più di un'ora fa - non che sarebbe stata comunque un enorme aiuto per chiudere il negozio. La ragazza aveva buone intenzioni, ma era più brava ad essere di intralcio a Lucy che a fare qualsiasi altra cosa. Inoltre, questa era la parte del lavoro che Lucy preferiva. Era sola nel negozio, le luci erano abbassate, e il cartello era stato girato su chiuso. Alzò la sua musica - un mix eclettico di tutti i generi odiati dai vecchi - respirando profondamente. Anche l'odore rancido di venti gusti di popcorn non poteva rovinare il relax di un negozio vuoto.

    Chi era quell'uomo?

    Lucy non chiese il suo nome, e nemmeno lui chiese il suo.

    Indossi il tesserino di riconoscimento, sciocca.

    Eppure, non riusciva a rendersene conto. Perché le aveva chiesto di uscire? Non era esattamente una ragazzina, e ciò che aveva da offrire visivamente non era niente di speciale. Guardando i suoi abiti da lavoro squallidi, ricoperti di crosticine e macchie misteriose, si sentiva in imbarazzo. Di certo non era del tutto poco attraente, ma con questa uniforme, sarebbe anche potuta sembrare un pagliaccio trasandato e vagabondo.

    Al contrario, lui sembrava così ultraterreno. Aveva un'apparenza che era al di là della sua comprensione. Non era solo l'auto costosa e i vestiti, ma più il modo in cui lui si presentava. Era un reale senza corona, un cavaliere senza spada.

    Una foto scivolata fuori dalla cornice.

    Stava diventando nervosa. Pensare al loro imminente appuntamento faceva accelerare il suo cuore e rallentare la vista. In quell'istante, desiderava ardentemente che si fossero scambiati I numeri. Gli avrebbe inviato un sms e annullato tutto - inventando qualche cazzata.

    Sua madre era morta

    Sua madre stava morendo.

    Sua madre potrebbe benissimo lavorare per un'organizzazione segreta, e ora la vita di Lucy è stata messa in pericolo. Doveva lasciare i confini del negozio di popcorn e correre in qualche posto remoto. Se l'avessero interrogato, l'avrebbe implorato di non dire ad anima viva che i loro cammini si erano incrociati.

    Ma lei non aveva il suo numero e lui sarebbe stato lì domani a prenderla. Fece un rapido promemoria sul cellulare per portare un cambio di vestiti, poi si sedette su alcune scatole nell'angolo e sospirò. Il suo cervello aveva bisogno di riprendere fiato e decise che il pavimento non sarebbe stato lavato stasera.

    La cosa peggiore che potrebbe accadere è che tu non gli piaccia, disse ad alta voce rivolta al muro. Questo non peggiora ciò che sei ora.

    Il Pensiero Positivo: tutti dovrebbero leggerlo.

    Lei aveva ragione. Non sarebbe accaduto nulla. Probabilmente aveva un complesso ben radicato che gli faceva desiderare le donne che riteneva sfigate, o forse sentiva solo l'obbligo di salvarla. Continuò a raccontarsi cose del genere, cercando nella sua testa di sminuire, ma c'era sempre un piccolo pensiero fisso nei recessi del suo cervello. Quella piccola fastidiosa scintilla che le diceva che gli sarebbe piaciuta, e che lei avrebbe ricambiato.

    Per sempre felici e contenti.

    Lucy non aveva alcuna ragione di credere ancora ad una fiaba simile. L'ultimo paio di volte non aveva funzionato. Forse per lei era finita. Forse era stata relegata alla vita da zitella, dovendosi accontentare di giacere con qualche occasionale, insoddisfacente uomo disperato del bar in fondo alla strada. Non era mai stata in galera, ma era sempre un'opzione.

    Contò la cassa e ripose i soldi nella cassaforte sotto il pavimento. Portare fuori la spazzatura era l'unico compito rimasto prima che potesse tornare a casa per sprofondare nella sua vasca da bagno e sognare ad occhi aperti. Forse avrebbe acceso delle candele e bevuto del vino, anche se avrebbe dovuto fermarsi a prenderne un po'. Aveva spazzolato l'ultima bottiglia due notti prima. Forse, invece di sognare cose belle, avrebbe potuto leggere un libro e perdersi nella visione di cose belle di qualcun altro.

    Afferrò i due enormi sacchi della spazzatura che aveva riposto vicino alla porta sul retro e li caricò sulla schiena uscendo nell'aria notturna. Il dolce olezzo dell'essenza di immondizia le riempì le narici al punto che lo sentì lingua, e le trasudò dalle orecchie. Lucy non si prese la briga di camminare fino al cestino della spazzatura, scegliendo invece di gettare i sacchi più o meno in direzione del cassonetto. Il primo sacco cadde nel cestino con un crepitio soddisfacente, ma il secondo le scivolò troppo presto dalle dita e si schiantò di lato. Popcorn stantio esplose a terra e capì immediatamente che non c'era modo di ripulirlo. L'avrebbe dovuto pulire l'indomani - se roditori e uccelli non se ne fossero occupati nel frattempo.

    Allontanandosi velocemente dal fetore, Lucy tirò fuori le chiavi dalla massa informe che lei chiamava borsa. Come ogni notte, le venne un piccolo brivido lungo la schiena. I parcheggi vuoti e bui non erano ma stati i suoi migliori amici.

    Appena girato l'angolo dell'edificio, notò che la sua auto non era l'unica parcheggiata come di consueto. La BMW di prima era parcheggiata accanto alla sua vecchia Toyota. Il suo cuore balzava nel petto mentre le ali della paura l'afferravano.

    Non aveva motivo di essere qui.

    Forse non vedeva l'ora di vederti.

    Non sapeva quale pensiero assecondare. Si fermò sui suoi passi e meditò se tornare all'interno del negozio, o andare verso la sua auto. Avrebbe potuto aspettarlo fuori dal negozio. Non sarebbe rimasta fino alla morte nel negozio. Lì dentro avrebbe potuto prendere fiato ed elaborare un piano.

    Ma, lui era laggiù. L'uomo che contro ogni probabilità le aveva chiesto di uscire. Se si fosse allontanata da lui ora, forse sarebbe tornato in sé e avrebbe capito che lei non ne valeva la pena.

    Prima che potesse decidere, la portiera sotto il lampione si aprì e l'uomo uscì. Era buio, ma lei poteva vedere comunque il sorriso sul suo volto. Si rese conto di quanto tempo fosse rimasta lì, sbalordita, con le chiavi in mano davanti a sé.

    Spero non ti dia fastidio, esclamò, Ma, confido che ti avrebbe fatto piacere avere quell'appuntamento stasera.

    Rimase senza parole, incerta. Era una benedizione o un pericolo? Le sue budella le dissero di tornare dentro, ma ogni altra parte di lei voleva chiamare a sé quell'uomo e accettarlo volentieri.

    Le sue budella persero miseramente, e non fu nemmeno una vera gara.

    Mentre avanzava timidamente in avanti, l'uomo fece il giro della sua auto e si accostò al lato del passeggero. Indossava un abito completamente diverso da quello che indossava prima e Lucy ammirò il suo abbigliamento mentre ricordava di nuovo il suo.

    Crosticine.

    Merda, sono disgustosa.

    Non credo di essere in forma per uscire, disse, e lo intendeva davvero.

    Sei preoccupata per il dress code? chiese.

    Sono preoccupata per l'odore. Dress code o meno, vorrei prima cambiarmi. Va bene? Non vivo lontano. Potrei fare una doccia veloce e incontrarci - ovunque.

    Penso che tu sia splendida. Mi piacciono le donne in tenuta da lavoro. C'è un bagliore di realizzazione in te.

    Penso che quel bagliore possa provenire solo dai miasmi del cassonetto lì dietro.

    Rise della battuta, disarmandola all'istante.

    Che ne dici se ti seguo a casa? Aspetterò pazientemente in macchina, come un perfetto gentiluomo. Dopodiché, possiamo andare ed avere un meraviglioso primo appuntamento.

    Di nuovo le sue budella. Erano implacabili.

    Dovrebbe andare bene. Penso , disse. Ma, odio farti aspettare da solo in macchina. Sei sicuro di non volere che ti raggiunga?

    Assolutamente no, disse lui, avvicinandosi al lato guidatore della macchina di Lucy. Appoggiò la mano sulla maniglia e sorrise quando lei fece scattare il pulsante per aprire la portiera, poi la spalancò e si inchinò leggermente. I suoi plateali gesti di cavalleria avrebbero normalmente fatto esitare Lucy. In questo caso, le fecero venire un mancamento. In quel momento, non era certa se avesse mai avuto un mancamento in tutta la sua vita.

    Mentre stava per salire in macchina, lui le mise una mano sulla schiena e i suoi precedenti brividi di paura furono sostituiti da un formicolio di altro tipo. Non vedeva l'ora di tornare a casa e cambiarsi così quest'uomo poteva toccarla di nuovo, motivo per cui il forte dolore al collo la fece sentire in confusione.

    L'ago sembrò una puntura di calabrone e le fece offuscare immediatamente la vista. Fu solo un momento dopo che le sue gambe divennero una morbida poltiglia e non riuscirono più a sostenerla. L'ultimo pensiero di Lucy, quando le braccia dell'uomo l'afferrarono sotto le spalle e iniziarono a trascinarla via, era che avrebbe dovuto ascoltare le sue budella.

    Almeno non l'ha lasciata cadere sul marciapiede.

    Poi, l'oscurità la prese.

    Capitolo 2

    La sagoma di suo padre era grande come il mondo con il sole che risplendeva come un faro glorioso. Lucy alzò la mano e ne tracciò il profilo, cercando di ignorare il dolore al ginocchio. La sporcizia sotto di lei era calda al tatto, le rocce abbastanza calde da pungerle la pelle.

    Che è successo? chiese suo padre.

    Non ho guardato dove stavo andando.

    Giusto. Hai ammesso il tuo errore. È una cosa buona.

    Lucy sollevò il corpo e vide il sangue che le scorreva lungo la gamba, frammenti di ghiaia

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