Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Un bacio al tramonto: Harmony Collezione
Un bacio al tramonto: Harmony Collezione
Un bacio al tramonto: Harmony Collezione
E-book149 pagine2 ore

Un bacio al tramonto: Harmony Collezione

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Fra tutte le cose che pensava le potessero ancora accadere, Kate non prevedeva certo di dover rivedere Ric, dopo diciotto anni. Ric Donato, fotografo di fama mondiale, alto, bello, di un fascino magnetico e sensuale, e soprattutto primo amore di Kate. Ma dei due, il più stupito dopo l'incontro è Ric. Quando si accorge della vita che sta facendo Kate, le propone d'istinto una soluzione drastica: fuggire con lui. Lei accetta senza esitazioni, non immaginando che...

LinguaItaliano
Data di uscita10 dic 2015
ISBN9788858941959
Un bacio al tramonto: Harmony Collezione
Autore

Emma Darcy

La vita di Emma Darcy è stata caratterizzata da tanti colpi di scena, esattamente come succede ai protagonisti dei suoi romanzi. Nata in Australia, al momento abita in una bella fattoria nel Galles.

Leggi altro di Emma Darcy

Autori correlati

Correlato a Un bacio al tramonto

Ebook correlati

Narrativa romantica per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Un bacio al tramonto

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Un bacio al tramonto - Emma Darcy

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Outback Marriage Ransom

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2004 Emma Darcy

    Traduzione di Maria Teresa Delladio

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2004 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5894-195-9

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    Prologo

    Primo giorno a Gundamurra

    L’aereo stava atterrando su una pista di terra battuta. A parte una manciata di costruzioni intorno all’azienda di allevamento di ovini di Gundamurra, non c’era nient’altro tra quel punto e l’orizzonte se non una terra desolata con qualche sparuto albero qua e là. Ric avrebbe desiderato avere con sé la macchinetta fotografica che aveva rubato. Avrebbe potuto scattare foto eccezionali.

    «Ecco il nulla» borbottò Mitch Tyler. «Incomincio a credere di aver fatto la scelta sbagliata.»

    «No» lo contraddisse Johnny Ellis. «Tutto ma non la galera. Se non altro qui possiamo respirare.»

    «Già, polvere.»

    L’aereo atterrò sollevando dietro di sé un polverone.

    «Benvenuti nell’Outback, l’accogliente entroterra australiano» annunciò con sarcasmo il poliziotto che li scortava. «E ricordate, se vi preme la vostra pellaccia, che da qui non potete fuggire.»

    I tre lo ignorarono. Avevano appena sedici anni e nonostante quello che la vita stava loro riservando, sarebbero sopravvissuti. E poi Johnny aveva ragione, pensò Ric. Lavorare in un’azienda per l’allevamento degli ovini era sempre meglio che scontare sei mesi di pena in un carcere minorile. Ric, per esempio, non sopportava autoritarismi e pertanto sperava che il tizio che gestiva quell’azienda non fosse un tiranno cui erano stati messi a disposizione tre nuovi schiavi.

    Il giudice, nel pronunciare la sentenza, aveva parlato di valori e aveva redatto un programma che aveva l’ambizioso scopo di far capire loro cosa fosse la vita. In altre parole, quell’esperienza doveva insegnare a quei ragazzi a lavorare, non ad alleggerire le tasche della gente con furti. Già, ma era facile predicare per lui, che stava seduto sulla sua comoda poltrona di pelle imbottita, con uno stipendio sicuro a fine mese.

    Nel mondo di Ric non c’erano sicurezze. Non erano mai esistite.

    Rubare le cose che si desideravano era l’unico modo per ottenerle. E Ric desiderava tante cose. Come la Porsche che gli era servita per far colpo su Kate Seymour. Ma quella era stata un’azione da stupidi. Purtroppo, però, se ne rendeva conto soltanto adesso. Ora l’aveva persa per sempre, ne era sicuro. Una ragazza del suo rango non si sarebbe mai abbassata ad avere una relazione con uno che aveva avuto problemi con la giustizia.

    L’aereo rullò in prossimità di un fuoristrada dove un omaccione dalle spalle larghe li stava aspettando. Aveva una faccia granitica coperta di capelli grigi. Era sulla cinquantina inoltrata ma aveva un aspetto solido e formidabile. Non doveva essere uno facile da raggirare, pensò Ric, sebbene la mole possente non incutesse necessariamente rispetto.

    «Guarda quello, pare John Wayne alla riscossa» commentò con sarcasmo Mitch.

    «Non ha il cavallo» osservò Johnny con un sorriso.

    Johnny era diverso da Mitch, sempre aspro e tagliente. Johnny aveva dei modi più affabili, sebbene il fisico gli permettesse di affrontare chiunque in una scazzottata. Aveva due cordiali occhi color nocciola, il sorriso sempre pronto sulle labbra e dei capelli lisci con qualche ciocca bionda che gli ricadeva sulla fronte. Era stato sorpreso a spacciare marijuana, sebbene avesse giurato che fosse per uso personale.

    Mitch Tyler era un tipo totalmente differente. Era stato accusato di aggressione. Stando alla sua versione, aveva aggredito un tizio che voleva violentare la sorella. Ma questo non lo aveva detto alla corte. Non voleva che sua sorella restasse coinvolta. Era alto e asciutto, coi capelli scuri e due mordenti occhi azzurri. Era come se la violenza gli scorresse nel sangue e si sforzasse di tenerla a bada.

    Ric, infine, era il tipico ragazzo dalle origini italiane: pelle olivastra, capelli scuri e ricci, occhi quasi neri e così espressivi da attirare tutte le ragazze che voleva. Persino Kate. Purtroppo, però, gli occhi non erano tutto. Alla lunga era il denaro che contava, e tutte le cose che con il denaro si potevano acquistare. I soldi erano l’unico mezzo col quale colmare la differenza di classe sociale.

    L’aereo si fermò. Il poliziotto ordinò loro di prendere gli zaini da sotto il sedile e qualche minuto dopo li scortò in un mondo del quale non sospettavano neppure l’esistenza.

    La presentazione mise subito in allarme Ric.

    «Ecco qui i suoi ragazzi da forgiare a suon di frusta, signor Maguire. Per lei, direttamente dalle strade della città.»

    «Da queste parti risolviamo le cose in modo diverso» replicò il gigante in tono gentile ma fermo. Quindi si rivolse ai ragazzi con aria di rispetto. «Mi chiamo Patrick Maguire. Benvenuti a Gundamurra. Nella lingua aborigena significa Buona giornata. Spero che sia una buona giornata, quella che vi vede arrivare a casa mia.»

    Ric decise di dargli una possibilità. Opporsi non gli avrebbe giovato in ogni caso.

    «E voi siete...» continuò Patrick Maguire tendendo loro la mano.

    «Mitch Tyler» replicò il ragazzo afferrando la mano come se fosse una sfida.

    «Piacere di conoscerti, Mitch.»

    Poi fu la volta di Johnny. «Io sono Johnny Ellis. Piacere di conoscerla, signor Maguire» annunciò in tono affabile.

    L’uomo lo soppesò con lo sguardo e sorrise. Non era un tipo che si lasciava incantare facilmente, pensò Ric, che si sentì frugato nell’intimo con una sola occhiata.

    «Sono Ric Donato» si presentò quando fu il suo turno, stringendogli la mano. In quella stretta avvertì non solo la forza fisica ma anche un calore che ebbe il potere di scacciare il senso di alienazione che stava provando.

    «Allora, vogliamo andare?» domandò infine l’uomo.

    «Sono pronto» esordì Ric in tono più aggressivo del dovuto, come se volesse espugnare il mondo in un giorno e conquistare Kate per sempre.

    Non riusciva a togliersela dalla testa. Forse non ci sarebbe mai riuscito. Classe... ecco che cosa voleva lei. Una cosa che lui non possedeva al momento, ma che era determinato a conseguire.

    1

    Diciotto anni dopo...

    Ric Donato sedeva nel suo ufficio di Sidney con l’assistente esecutivo, Elizabeth Ledger, intento a esaminare le numerose fotografie arrivate via Internet, molte delle quali ritraevano personaggi famosi che avevano preso parte al Festival cinematografico australiano. Era l’evento della settimana, e fotografi di professione e paparazzi avevano spedito alla sua agenzia centinaia di foto. Lo staff le stava vagliando, scegliendo le migliori per venderle ai giornali di tutto il mondo.

    Classe, pensò Ric con ironia. Ecco ciò che la sua rete di agenzie vendeva in Australia, a Los Angeles, New York, Londra...

    La dolorosa realtà che aveva ripreso come fotoreporter nelle zone di guerra gli era valsa numerosi premi e un notevole rispetto in certi ambienti, ma quelle immagini non avevano avuto ampia diffusione e col tempo Ric aveva imparato che erano le belle fotografie a essere vendute in tutto il mondo. La gente voleva vedere la classe, voleva allontanarsi dalle sofferenze.

    E concentrarsi sulla classe aveva dato i suoi frutti. I ricchi e i famosi apprezzavano che dalle sue agenzie non uscisse mai niente di compromettente. Alcuni si premuravano addirittura di avvertire i suoi fotografi in occasione di qualche evento particolare, in modo tale da accontentare la curiosità della gente e ottenere allo stesso tempo una sana pubblicità.

    E così tutti erano felici. La formula magica del successo.

    Classe...

    Era la parola d’ordine per il paradiso, almeno per ciò che concerneva la ricchezza e l’accesso agli strati più alti della società. Lo aveva intuito a sedici anni, se ne era dimenticato a venti quando si era dedicato ad altro, lo aveva imparato nuovamente più tardi, ma in tempo per costruire un’agenzia in cui giravano milioni di dollari.

    Elizabeth scaricò un’altra foto. Due star di Hollywood in partenza dall’aeroporto, stava pensando Ric quando uno dei due volti attirò la sua attenzione.

    Kate?

    Aveva la testa abbassata e indossava un paio di occhiali da sole. Ma che cos’era quell’alone scuro che sbucava da sotto la montatura degli occhiali? E poi aveva la bocca gonfia come se fosse stata colpita con violenza.

    Ric si concentrò sul tizio che le stava accanto. Era Gary Chappel, l’uomo che Kate aveva sposato, l’erede e il presidente della catena di case di cura che il padre aveva fondato. Ricco e affascinante, avrebbe potuto conquistare qualsiasi donna avesse desiderato.

    Strano come in quella foto, però, non fosse per nulla attraente. Aveva le labbra serrate in una fessura, gli occhi torvi e minacciosi. Teneva un braccio intorno alle spalle di Kate e con l’altra mano le stringeva un braccio affondandole le dita nella carne.

    «Wow! Questa è foraggio per i pettegolezzi» commentò Elizabeth.

    Gary e Kate Chappel, senza dubbio una coppia tra le più note dell’alta società australiana, e tra le più belle. Ric aveva visto decine e decine di foto che li ritraevano insieme, ma mai una come quella.

    «La cancello?» domandò l’assistente.

    «No!» esclamò lui con veemenza.

    La donna lo guardò sorpresa. «Ma non è una foto piacevole.»

    «Stampala e acquistane i diritti.»

    «Ma...»

    «Se non la compriamo noi lo farà qualcun altro e, come hai detto tu, questa è foraggio per i pettegolezzi. Io, però, non voglio che venga pubblicata» ordinò Ric deciso.

    «Non è un problema nostro proteggerli» obiettò l’altra cercando di capire i motivi che lo

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1