Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Una fata da baciare: Harmony Collezione
Una fata da baciare: Harmony Collezione
Una fata da baciare: Harmony Collezione
E-book145 pagine1 ora

Una fata da baciare: Harmony Collezione

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Non doveva prestarsi a quella recita, lo sapeva, ma chi avrebbe rifiutato un bel gruzzolo solo per partecipare a una festa di compleanno come “regalo”, travestita da fata? Barbie Lamb si è trovata in una situazione delicata: da un lato perché il festeggiato era l’uomo di cui lei è innamorata da “secoli” e ma i ricambiata, e poi perché la sua fidanzata le ha fatto una scenata di gelosia. Barbie è certa che Nick non l’ha riconosciuta, ma la mattina dopo suonano alla porta: è…
LinguaItaliano
Data di uscita9 set 2016
ISBN9788858954508
Una fata da baciare: Harmony Collezione
Autore

Emma Darcy

La vita di Emma Darcy è stata caratterizzata da tanti colpi di scena, esattamente come succede ai protagonisti dei suoi romanzi. Nata in Australia, al momento abita in una bella fattoria nel Galles.

Leggi altro di Emma Darcy

Autori correlati

Correlato a Una fata da baciare

Ebook correlati

Narrativa romantica per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Una fata da baciare

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Una fata da baciare - Emma Darcy

    successivo.

    1

    Lunedì mattina, come al solito, prima di dedicarsi al lavoro i dipendenti della Multi-Media Productions erano occupati a scambiarsi notizie e pettegolezzi su quanto era successo durante il fine settimana. Nick Armstrong si limitò a salutare qualcuno con cenni del capo prima di avviarsi con passi lunghi e decisi verso il suo ufficio, accompagnato dall'amico e socio in affari, Leon Webster.

    Una volta chiusa la porta alle sue spalle, finalmente iniziò a parlare, sollevato all'idea di potersi confidare con chi avrebbe dovuto capirlo. «Vuoi sapere che cosa mi ha detto Tanya, quando l'ho chiamata sabato sera per dirle che, ancora una volta, non era possibile uscire insieme?» tuonò.

    «Qualcosa di acido, scommetto» replicò la voce dell'esperienza.

    Nick annuì, ricordando che Leon aveva da poco litigato con la donna con la quale aveva convissuto. «Ha detto che quello che io voglio davvero è una bambola, che non si può offendere se la lascio su una scaffale in attesa che mi torni di nuovo la voglia di giocare con lei.»

    «Mi sembra una buona idea. Una bambola non si lamenta.»

    «Ancora meglio sarebbe la principessa delle fate...»

    «Sì, bella, capelli lunghi e biondi, un sorriso mozzafiato, occhi rilucenti...»

    «... E con una bacchetta magica che potesse darmi l'energia per diventare il tipo di amante che una donna si aspetta, anche se si tratta solo di una donna di plastica...»

    «Oh-oh. Stiamo per affrontare discorsi scabrosi.»

    «Leon, la faccenda è seria. Noi stiamo per affrontare un discorso serio.»

    «Sulle donne?» replicò Leon sorridendo.

    «Sul lavoro.» Nick girò intorno alla scrivania per sedersi sulla grande poltrona di pelle. «Accomodati» disse poi all'amico. «E cancella quel sorriso idiota dalle tue labbra. È una questione terribilmente importante.»

    Dal momento che Nick sembrava davvero irritato, Leon cercò di assumere un'espressione di circostanza e prese posto davanti a lui. Era pericoloso non dare il giusto peso all'umore di Nick, mago dei computer e vero genio creativo, ma con la tendenza alla depressione. A volte era necessario scherzare un po' per aiutarlo a rasserenarsi. Ovviamente quella non era una di quelle volte.

    Loro erano due tipi opposti, non solo fisicamente. Nick alto, capelli neri, occhi blu, un viso indimenticabile, forte e virile possedeva un magnetismo poco comune, mentre Leon, che non era tanto alto e aveva capelli e occhi castani, aveva un carattere gioviale che le donne trovavano irresistibile.

    Formavano una grande squadra, il re dei disegnatori e il migliore dei venditori, dunque Leon non aveva intenzione di permettere che quello stato di cose fosse in qualche modo alterato. La serenità di Nick era l'elemento essenziale del loro successo.

    «Il lavoro» ripeté Nick con tono impaziente. «Lo sai come è aumentata la mole di lavoro da quando Internet è in circolazione, Leon. Ho bisogno di altri due grafici.»

    «Sai che questo farebbe diminuire i nostri profitti» gli ricordò Leon.

    «Ma io ho diritto a una vita privata.»

    «Tutto questo solo perché Tanya lamenta di non essere al centro della tua attenzione? Lascia che te lo dica, Nick, ma...»

    «Io ho imparato molto da te» lo interruppe Nick. «Sei un fantastico venditore e la nostra società va a gonfie vele, ma io non ho intenzione di continuare a essere sottoposto a una tale tensione.»

    «Va bene, va bene» replicò Leon, alzando le mani in segno di resa. «Basta che siano parole tue e non di Tanya. Tu hai sempre detto che ci saremmo dedicati esclusivamente al lavoro fin quando non avessimo compiuto trent'anni.»

    «Compirò trent'anni la settimana prossima, se ricordi. Stiamo guadagnando moltissimo...»

    «Nei miei progetti c'è di guadagnare almeno il doppio.»

    «Ma tu hai già pagato un caro prezzo per questo. Hai perso Liz.»

    «Ecco qui, tiri in ballo di nuovo le donne.»

    «Dannazione, Leon!» esclamò Nick. «Io voglio una vita privata oltre quella professionale, anche se a te la cosa non interessa. Quello che è troppo è troppo. Dobbiamo assumere altro personale.»

    «D'accordo, cerca pure una persona che sia in grado di aiutarti.»

    «Due persone.»

    Leon sospirò. «Allora assumiamo un disegnatore che abbia già esperienza e uno studente che abbia appena terminato gli studi. Che ne dici?»

    «Dico che stai pensando solo al risparmio.»

    «Non solo» lo corresse Leon scuotendo la testa. «Avremo la possibilità di insegnare a uno studente i nostri metodi, e questo è importante, Nick.»

    In fin dei conti Leon non aveva torto riguardo quel punto, ma Nick non aveva intenzione di concedere nulla. «Vai dritto al problema, amico» disse infatti. «Non cercare tattiche, a me non importa nulla quanto costano due assunzioni. Ci costerà molto di più se alla fine avrò un crollo nervoso!»

    «Non dirlo neanche!» Leon si agitò sulla sua sedia. «Ogni tuo desiderio è un ordine per me, caro ragazzo. Mi metto in cerca di nuove forze in questo preciso istante» concluse, poi si alzò e si avviò verso la porta. «Scommetto che Tanya interverrà alla festa per il tuo compleanno» aggiunse, prima di uscire dall'ufficio. «Le piace quello che il nostro denaro può comprare, non dimenticare questo dettaglio la prossima volta che ti metterà sotto pressione.»

    «Abbiamo discusso di affari, Leon, e non di faccende personali» gli ricordò Nick scuotendo la testa. Una volta rimasto solo, accese il computer e cercò di concentrarsi sul lavoro, ma le parole del suo amico continuarono a risuonargli nella mente. In effetti Tanya aveva posto come ultimatum proprio la festa del suo compleanno. Se non si sbrigava a riorganizzare la sua vita per allora...

    Però Tanya aveva esagerato, aspettandosi di diventare il centro della sua esistenza, rifletté Nick stringendo le labbra. Le era stato sempre fedele, e sicuramente Tanya apprezzava tutti i lussi che il denaro poteva concedere, come i ristoranti di classe dove desiderava sempre essere invitata, gli spettacoli esclusivi cui solo pochi potevano assistere.

    Comunque, era a quello che serviva il denaro, giusto? A rendere la vita più piacevole. Solo che Tanya non faceva nessuno sforzo per rendersi piacevole. Ormai litigavano praticamente ogni sera, il che serviva solo a spegnere in lui la voglia di fare l'amore. Non era l'energia che gli mancava, ma il desiderio.

    Aveva già deciso di interrompere la loro relazione, e senza aspettare le minacce di Tanya. Naturalmente Tanya desiderava intervenire alla festa, e chi non lo avrebbe voluto? Leon aveva organizzato un party all'aperto in grande stile, con un enorme gazebo sistemato sulla collina che sovrastava il porto di Sidney, aveva ingaggiato una banda jazz e i migliori ristoratori per il buffet. Tutti i più giovani e importanti uomini di affari sarebbero stati lì, a sua disposizione.

    Che si accomodi pure, pensò Nick.

    Forse si sarebbe guardato un po' intorno anche lui, forse avrebbe trovato una donna più disposta ad accettare il suo ritmo di vita, una donna in grado di badare a se stessa mentre lui dedicava il tempo necessario al suo lavoro. Non sapeva cosa farsene di una arpia come Tanya.

    Leon si incamminò verso il suo ufficio, sperando di aver colpito nel segno con il suo ultimo commento su Tanya, quella strega egoista che chiedeva sempre senza dare nulla in cambio, almeno per quanto ne sapeva lui. Forse avrebbe dovuto ingaggiare un buon numero di ballerine per la festa di Nick, mostrargli che c'erano tanti pesci nel mare, pesci che sarebbero stati ben lieti di nuotare con lui senza scatenare una tempesta.

    Un sorriso gli incurvò le labbra quando un'idea improvvisa gli attraversò la mente.

    Perché non una principessa delle fate? Magari fornita di una bacchetta magica che avrebbe trasformato Tanya in un brutto rospo.

    Leon continuò a sorridere.

    «Auguri a domicilio» esordì Sue Olsen, mentre appoggiava il ricevitore del telefono sul collo e prendeva carta e penna, nella speranza di essere in procinto di ricevere un buon ordinativo. «Come posso aiutarla?»

    «Organizzate spettacoli per feste private?» chiese una voce maschile dall'altro capo della linea.

    «Certo, signore. Balletti, musica, recite... Lei a cosa pensava?»

    «Mi servirebbe una principessa delle fate completa di bacchetta magica che canti Tanti auguri a te, e che illumini un po' l'ambiente.»

    Sue sorrise alla sua amica e socia in affari, Barbie Lamb, che ancora non si era ripresa dalle fatiche del giorno prima, una festa organizzata per una trentina di marmocchi scatenati. «Abbiamo la fata perfetta per lei» replicò senza esitare.

    Barbie le rivolse un'occhiata stanca. Avrebbe avuto bisogno anche lei di un tocco magico per ritrovare le energie quella mattina. Non era stata un'impresa facile da affrontare, quattro feste per bambini in un solo fine settimana. A quel punto il pensiero di vestire i panni della fata al posto di quelli piuttosto pesanti e goffi di un pagliaccio era un sollievo.

    «In che data si terrà la festa?» chiese Sue all'uomo che aveva telefonato.

    «Voglio prima essere certo di cosa offrite» disse invece l'uomo. «Ne voglio una bella...»

    «Bellissima» lo rassicurò Sue.

    «Capelli biondi e lunghi? Che le ricadono sulle spalle come una cascata dorata?»

    «Questa descrizione si adatta perfettamente ai suoi capelli.»

    «Non si tratta per caso di una parrucca? Perché la parrucca non fa al caso mio.»

    «Le do la mia parola, non è una parrucca.»

    «Bene. Cosa mi dice del suo sorriso? Un sorriso caldo e denti bianchissimi?»

    «Sarebbe l'orgoglio di qualsiasi odontoiatra.»

    «Hmm... Sin qui ci siamo. Quanto è alta?»

    «Alta?» ripeté Sue aggrottando la fronte.

    «Alta, certo. Non staremo mica parlando di una bambina travestita?»

    «No, la nostra principessa delle fate è una bellissima, giovane donna, più alta della media anche se non così alta da essere una modella.»

    «Perfetto!» esclamò l'uomo. «Ho solo un'altra domanda. Il suo fisico?»

    «Mi scusi?»

    «Mi capisce... Le curve sono al posto giusto?»

    «Sì» rispose Sue succinta, curiosa di scoprire fino a che punto si sarebbe spinto il cliente.

    «Una donna magra e spigolosa non fa al caso mio» aggiunse l'uomo. «Se

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1