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Orgogliosa e passionale: Harmony Collezione
Orgogliosa e passionale: Harmony Collezione
Orgogliosa e passionale: Harmony Collezione
E-book150 pagine3 ore

Orgogliosa e passionale: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Un giorno da sogno 2/3
Nell'incantevole cittadina di Charlbury St Helens, la vita di tre ragazze sta per essere capovolta da tre dei più ricchi e attraenti uomini del Vecchio Continente.


Le donne hanno sempre accettato qualunque proposta di Angelo van Zaal, per cui lui non può che rimanere scioccato quando l'orgogliosa Flora Bennet osa dirgli di no, intralciando i suoi piani. Nonostante la determinazione di Flora lo faccia letteralmente imbufalire, Angelo non può negare di sentirsi fortemente attratto da lei, ma questa consapevolezza lo lascia ancora più interdetto.
Ci deve pur essere un modo per piegare la bella Flora ai suoi desideri; il problema è capire che tipo di conseguenze potrà avere tutto quello.

LinguaItaliano
Data di uscita11 giu 2018
ISBN9788858983638
Orgogliosa e passionale: Harmony Collezione
Autore

Lynne Graham

Lynne Graham vive in una bellissima villa nelle campagne dell'Irlanda del Nord.Lynne ama occuparsi della casa e del giardino, soprattutto nel periodo che lei considera il più magico dell'anno, il Natale.

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    Anteprima del libro

    Orgogliosa e passionale - Lynne Graham

    1

    Angelo van Zaal studiò la bambina di nove mesi che l’infermiera gli aveva portato. La piccola aveva i capelli biondi e gli occhi azzurri di una bambola di porcellana. Non appena lo vide lo riconobbe e gli sorrise.

    L’innocenza di quel sorriso lacerò Angelo, il quale pensò che poche creature avevano avuto un inizio altrettanto duro come quella di Mariska.

    Soltanto un livido e un graffio sulla guancia testimoniavano il fatto che fosse miracolosamente sopravvissuta al terribile incidente in cui avevano perso la vita i suoi genitori.

    «A quanto mi risulta, non ha rapporti di sangue con Mariska» gli disse la dottoressa al suo fianco.

    «Suo padre, Willem, era figlio della seconda moglie di mio padre, ma ho sempre pensato a lui come se fosse mio fratello e l’ho trattato di conseguenza» dichiarò Angelo con la chiarezza per cui era famoso nel mondo degli affari. «Considero Mariska parte della famiglia e sono disposto ad adottarla.»

    «I servizi sociali incaricati del caso mi hanno riferito che è stato coinvolto nella vita della bambina fin dalla sua nascita...»

    «Ho fatto quello che ho potuto per aiutare Willem e sua moglie Julie. Avrei solo desiderato che fosse abbastanza...» commentò lui facendo una smorfia con la bocca, consapevole dello stato in cui si trovavano i genitori di Mariska al momento dell’incidente.

    Fortunatamente la sordida verità non era apparsa sui giornali.

    Angelo van Zaal era un uomo di straordinaria bellezza, rifletté la dottoressa con uno sguardo di apprezzamento. Era estremamente ricco ed era famoso per la sua generosità.

    Ma era anche conosciuto per la sua spietatezza negli affari.

    Secondo la stampa, una lunga fila di modelle lo intratteneva fuori dagli orari di lavoro. Dalla madre spagnola aveva ereditato i capelli neri e una pelle più scura rispetto a quella del padre olandese. Gli occhi, però, erano di un blu intenso. Era alto più di un metro e ottanta e il suo fisico perfetto aveva inevitabilmente attratto l’attenzione del personale femminile del reparto pediatrico dell’ospedale.

    «L’ospedale ha ricevuto un’altra richiesta di adozione da parte della zia di Mariska, Flora Bennet, la sorella maggiore della madre della bambina.»

    Angelo assunse un’espressione severa, mentre la sua mente si riempiva dell’immagine di un paio di occhi color smeraldo, di una pelle bianca come il latte e una bocca rosa da suscitare in qualsiasi maschio sano sogni erotici e peccaminosi.

    Flora era alta, aveva i capelli rossi e possedeva un fascino sensuale che avrebbe intrappolato qualsiasi uomo con poca esperienza.

    Allontanò quei pensieri, esasperato.

    «Sorellastra» specificò. «Lei e Julie avevano lo stesso padre.»

    Angelo avrebbe potuto dire molto di più, ma si tappò la bocca, riluttante a dare voce alla sua ostilità nei confronti dell’altra parte della famiglia di Mariska. In fondo erano questioni private.

    Quando Willem aveva deciso di sposare Julie Bennet, dopo che era rimasta incinta, aveva fatto svolgere delle ricerche sulla donna e le sue riserve si erano rivelate profetiche.

    Se non fosse stato per le inclinazioni della moglie, probabilmente adesso Willem sarebbe stato ancora vivo. Oltretutto, da quello che aveva saputo sul conto della sorella maggiore, non c’era da fidarsi neppure di lei.

    Aveva scoperto che, alcuni anni prima, Flora aveva usato squallidi mezzi nel tentativo di arricchirsi sul luogo di lavoro. Si era dimostrata una cacciatrice di dote e lui avrebbe fatto di tutto per proteggere Mariska dall’influenza della zia... specialmente perché la piccola avrebbe ereditato il fondo patrimoniale del padre.

    E, visto che Willem era morto prima di raggiungere l’età in cui avrebbe avuto accesso a quei soldi, Mariska, un giorno, sarebbe stata una donna ricca.

    Sicuramente, se fosse cresciuta con lui, avrebbe avuto un’esistenza molto diversa da quella dei suoi inetti genitori.

    Non aveva potuto salvare il fratello dai suoi demoni, ma forse, facendo del suo meglio con la nipote, sarebbe riuscito a dormire sonni più tranquilli.

    La dottoressa si schiarì la gola osservando la bambina tra le braccia dello zio, a cui era stata concessa la custodia temporanea.

    «Ha intenzione di sposarsi?» gli chiese, incapace di trattenere la sua curiosità.

    Due occhi blu si fissarono sul volto arrossato del medico. «È possibile» rispose senza rivelare i propri pensieri. «Ho ancora molte cose su cui meditare per quanto riguarda Mariska.»

    Quell’ammissione che potessero esserci alcuni dubbi sulla sua idoneità come genitore single piacque alla dottoressa, che gli rivolse uno sguardo di approvazione.

    Angelo van Zaal in apparenza non sembrava una persona emotiva, ma sicuramente era concreto e affidabile. Molti uomini avrebbero allontanato da sé i problemi causati da quel fratellastro irrequieto, invece lui aveva fatto tutto il possibile per aiutarlo, fino all’inevitabile e tragica fine.

    Questo, senza dubbio, faceva di lui un tutore più che adeguato per una bambina vulnerabile.

    Flora sedeva con la schiena rigida sul taxi che era venuto a prenderla all’aeroporto di Schiphol. Ogni istante del suo viaggio ad Amsterdam era stato organizzato senza nessun contributo da parte sua e, malgrado quegli arrangiamenti avessero reso tutto più facile, si sentiva tesa come una corda di violino.

    Alta più di un metro e settanta, era una bellezza dalle gambe lunghe e dalle curve eleganti. Purtroppo non si era mai considerata in quella luce favorevole, perché fin da piccola si era sentita goffa accanto alla madre minuta, che spesso si era lamentata della statura della figlia.

    I capelli, che le arrivavano sotto le spalle, erano legati alla base della nuca con un nastro nero. Gli occhi verdi brillavano nel volto dalla pelle perfetta e solo le palpebre arrossate rivelavano il suo dolore.

    Il pensiero che presto avrebbe dovuto ringraziare Angelo van Zaal per aver organizzato il suo viaggio ad Amsterdam e il doppio funerale le fece contrarre lo stomaco.

    Non lo poteva soffrire: era un uomo terribilmente controllato, la sua parola era legge in famiglia, sul lavoro e anche oltre, data la sua ricchezza, il suo potere e la sua influenza a tutti i livelli.

    Non le era mai piaciuto che qualcuno le dicesse cosa fare, tuttavia aveva dovuto imparare a fare buon viso a cattivo gioco quando aveva lavorato come dipendente, così come aveva appreso a moderare il suo temperamento con i clienti più aggressivi e a sorridere di fronte alla loro arroganza.

    Ma Angelo van Zaal aveva la capacità di irritarla senza nemmeno provarci. Non le aveva neppure usato la cortesia di avvertirla personalmente della morte di sua sorella e del marito. Aveva dato istruzioni all’avvocato di famiglia di farlo a nome suo. Era chiara la sua determinazione a tenerla a distanza, sottolineando la sua autorità e l’assenza di un vero vincolo di parentela tra loro.

    In realtà, a essere onesti, la sua principale obiezione nei confronti di quell’uomo era che le aveva fatto girare la testa come una confusa adolescente. Anche se erano passati diciotto mesi dal loro primo incontro, arrossiva ancora al ricordo dell’effetto che aveva avuto su di lei, pur sapendo che un tipo del genere non le avrebbe mai rivolto una seconda occhiata.

    Angelo van Zaal era talmente bello che era impossibile non fissarlo. Riusciva a imbarazzarla e a farla balbettare e, per quanto cercasse di calmarsi, era già in fibrillazione al solo pensiero di vederlo di nuovo.

    Non c’era alcuna giustificazione per quella reazione fisica, rammentò a se stessa impaziente ed esasperata perché, nonostante le sue infelici esperienze passate con gli uomini, soccombeva ancora a delle pulsioni senza senso.

    Tutto sommato, era convinta di aver ereditato dal padre donnaiolo quella debolezza della carne.

    La consapevolezza che potesse essere affascinata da qualcuno che non le piaceva la scioccò. A ogni modo avrebbe preferito mangiarsi un braccio piuttosto che far intuire ad Angelo van Zaal la sua attrazione per lui.

    Inoltre, quell’uomo la stava sottovalutando se credeva che se ne sarebbe stata da parte permettendogli di reclamare la custodia della nipote. Era già pronta a lottare per portare Mariska in Inghilterra con lei e crescerla come se fosse sua figlia.

    Che diritto aveva Angelo di presumere che sarebbe stato un tutore migliore per la bambina? Dopotutto lei possedeva una casa confortevole con giardino nel paese di Charlbury St Helens e poteva offrire alla piccola tutte le cure e le attenzioni di cui aveva bisogno. Oltre a gestire con successo un bed and breakfast, aveva anche acquisito delle particolari competenze nell’assistenza dei bambini molto piccoli.

    Se fosse stato necessario, avrebbe smesso di accettare clienti finché Mariska non fosse andata a scuola. Finanziariamente poteva sopportare quel sacrificio perché aveva risparmi sufficienti in banca.

    Per quanto non le piacesse pensare alla provenienza di quei soldi e a quello che aveva dovuto passare per averli, il fatto che ci fossero avrebbe sicuramente migliorato le sue possibilità di essere un genitore adottivo adeguato.

    Flora allontanò quei ricordi fastidiosi della vita così diversa che aveva condotto come donna in carriera a Londra, prima di stabilirsi nella casa della prozia al paese, e ancora una volta venne sopraffatta dal dolore della perdita.

    Julie non c’era più.

    Dal giorno in cui si era trasferita in Olanda, non aveva visto molto la sua vivace sorellina. Julie era venuta una volta in Inghilterra con Willem e lei era andata a trovarli ad Amsterdam. Lì aveva capito che gli sposi preferivano essere ospiti più che ospitare.

    Un tempo, Flora e la sorella più giovane di cinque anni erano state molto vicine; a ogni modo, nessuno che fosse stato a conoscenza del loro passato avrebbe potuto prevedere gli sviluppi successivi.

    Flora era cresciuta come figlia unica all’interno di un matrimonio infelice. Suo padre era stato un donnaiolo incallito e lei aveva pochi ricordi della sua infanzia che non includessero litigi tra i suoi genitori e i pianti della madre, durante i quali minacciava il marito infedele che lo avrebbe lasciato se solo se lo fosse potuto permettere.

    Grazie a quelle scenate, Flora aveva cercato di farsi un’ottima istruzione nella speranza di non dover mai dipendere da un uomo per avere un tetto sopra la testa.

    I genitori alla fine avevano divorziato mentre lei frequentava l’università.

    Era stato allora che aveva scoperto che suo padre aveva già una seconda famiglia che viveva a poche strade di distanza da casa sua.

    Evidentemente aveva iniziato una relazione con la madre di Julie poco dopo il suo matrimonio e, non appena divorziato, l’aveva sposata insistendo affinché le due sorelle si conoscessero.

    Anche quella seconda unione si era conclusa con un divorzio e una serie di accuse di infedeltà, tuttavia Flora

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