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Un capo da scoprire: Harmony Jolly
Un capo da scoprire: Harmony Jolly
Un capo da scoprire: Harmony Jolly
E-book164 pagine2 ore

Un capo da scoprire: Harmony Jolly

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Info su questo ebook

Amore incantato 1/2
Nei negozi di giocattoli dei fratelli Hammond l'atmosfera è incantata, quasi magica...

James Hammond e Noelle Fryberg hanno entrambi avuto un'infanzia difficile e il Natale ha assunto per loro un significato speciale. Ma se per James significa abbandono, per Noelle rappresenta speranza e identità. Quando il milionario e la dipendente di uno dei suoi negozi si trovano costretti a passare del tempo insieme cominciano ad aprirsi l'uno con l'altra, e lentamente James inizia a vedere quel periodo dell'anno con occhi diversi. Tra i due nasce così un legame profondo, ma un simile sentimento implica anche dei rischi: sapranno Noelle e James trovare il giusto compromesso per far crescere la loro storia d'amore?
LinguaItaliano
Data di uscita20 dic 2018
ISBN9788858992166
Un capo da scoprire: Harmony Jolly

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    Anteprima del libro

    Un capo da scoprire - Barbara Wallace

    successivo.

    1

    E quelli che cosa diavolo erano?

    Un paio di schiaccianoci alti circa tre metri gli stavano sorridendo, mostrando enormi denti bianchi che avrebbero potuto spaccare in due un intero albero di noci. E come se non fossero già abbastanza terribili da vedere, quei cosi tenevano tra le mani di legno un'insegna color oro e rossa che annunciava: Benvenuti da Fryberg's Trains and Toys, dove è Natale tutto l'anno.

    Alla sola idea, James Hammond rabbrividì.

    Ma, a quanto pareva, era l'unico a sentirsi a disagio, poiché file di bambini continuavano a passargli accanto, trascinando i genitori oltre le due guardie, verso il castello in stile bavarese che si trovava poco più avanti con le grida di gioia che squarciavano l'aria gelida del Michigan. Una bambina, avvolta in un pesante cappotto, per poco non gli finì addosso mentre saltellava felice ed emozionata.

    «Ecco il Castello di Babbo Natale!»

    Certo, come se Babbo Natale abitasse in Germania e fosse abituato a mangiare wurstel!

    L'imponente edificio di stucco, con i bastioni decorati dal vischio e le torrette coperte di neve, pareva uscito da una favola dei fratelli Grimm. Ned Fryberg aveva avuto senza dubbio una sfrenata immaginazione. I Magazzini Hammond's, comunque, non erano da meno, con le loro famose vetrine animate che ormai erano entrate a far parte della tradizione.

    Sebbene avessero stili diversi, Fryberg's e Hammond's erano entrambi molto amati dai clienti, a dimostrazione del fatto che le persone continuavano a credere nella magia del Natale ed erano disposte a spendere una fortuna per tenere vivo il loro grande sogno.

    James non ne comprendeva il motivo, ma era ben felice di aiutarle a sperperare i loro soldi. Del resto c'era chi aveva il pollice verde e sapeva far crescere la verdura nel cemento e chi, come lui, era bravo a far crescere il patrimonio di famiglia. E il negozio di giocattoli, con l'orribile villaggio natalizio di Fryberg – la cittadina era stata chiamata così in onore della famiglia Fryberg – lo avrebbe certamente aiutato a ingrandire ancora di più il suo impero.

    «Mi scusi signore, ma la fila per il trenino di Babbo Natale inizia lì dietro» lo avvertì un uomo con addosso una giacca da soldato rossa e un colbacco nero.

    Per agevolare il flusso dei visitatori, infatti, un trenino colorato girava di continuo in tutta l'area.

    «Il treno parte ogni cinque minuti. L'attesa non è lunga» aggiunse l'uomo. «O-o-oppure potrebbe ca-ca-camminare.»

    Le persone tendevano a balbettare quando James le guardava negli occhi, indipendentemente dal fatto che lui volesse o meno intimidirle. Succedeva sempre così. Forse perché, come gli aveva fatto notare una volta la madre, lui possedeva lo stesso sguardo gelido di suo padre. Non che ne fosse orgoglioso. Con il tempo, però, aveva imparato ad accettare questa sua peculiarità e a convivere con l'idea di non essere una persona gradevole.

    «Non ho tempo da perdere» rispose.

    «Il treno fa un paio di fermate prima di raggiungere il Castello, quindi se una persona ha le gambe lunghe... magari...» L'uomo non terminò la frase.

    «Bene. Allora andrò a piedi. Grazie.»

    Sistemandosi la sciarpa grigia, James si diresse verso il Castello di Natale. Prima avesse incontrato Belinda Fryberg e concluso l'acquisizione, e prima sarebbe tornato a Boston dove, fortunatamente, il Natale si festeggiava una sola volta l'anno.

    «Che cosa ha detto?»

    «Ho detto che il Castello di Natale funzionerà al massimo per un paio d'anni ancora, se andrà bene.»

    Noelle odiava il suo nuovo capo.

    Si era resa conto che non c'era sintonia tra loro nel momento stesso in cui lui era entrato nell'ufficio di Belinda, come uno squalo vestito di cachemire. Non le era piaciuto quando aveva cominciato a esprimere giudizi sulle loro iniziative e non le piaceva ora mentre criticava il Castello di Natale.

    «Tutti sappiamo che il futuro del commercio è online» aggiunse lui. Stese le gambe lunghe di fronte a sé. «L'unico motivo per cui il vostro negozio è ancora in piedi, è che si tratta di un'attrazione turistica.»

    «Che cosa c'è di male in questo?» domandò Noelle.

    Quello che era nato come un hobby era diventata pian piano un'attività di successo che, in effetti, attirava tanti clienti anche per la sua atmosfera pittoresca. «Ha visto i bilanci. I turisti hanno contribuito a creare la nostra ricchezza.»

    «Ma ho visto anche che i profitti maggiori provengono dalle vendite online. In effetti le vendite secondo i canali tradizionali sono rimaste invariate, ma quelle online sono aumentate del cinquanta percento nell'ultimo anno.»

    E, secondo le previsioni, avrebbero fatto un altro balzo prima di gennaio. Noelle aveva studiato le proiezioni. Sapeva anche lei che il commercio online era il futuro e che, di conseguenza, i negozi di mattoni come Fryberg's presto sarebbero stati obsoleti.

    «Non mi fraintenda, credo che il suo defunto marito abbia fatto un magnifico lavoro» aggiunse rivolgendosi a Belinda.

    La suocera di Noelle sorrise, come faceva sempre quando si parlava di Ned. «Mio marito diceva che il Natale è un'esperienza universale.»

    «Certo. Anche Hammond's ha seguito questa filosofia.»

    Ovvio. Esattamente come i Fryberg, anche gli Hammond avevano prosperato grazie alla tradizione del Natale. Niente rappresenta il Natale meglio di Hammond's. Non era forse questo il motto della compagnia, che veniva ripetuto in ogni pubblicità?, rifletté Noelle. «Perché tutti amano il Natale» gli fece notare infatti.

    «Hmm» reagì lui poco convinto. «A ogni modo, non mi importa se le persone amano o meno il Natale, ciò che mi interessa è che spendano. E, dai dati raccolti, ho notato che ormai la gente fa acquisti per lo più via Internet. Di conseguenza, le attività come Hammond's dovranno adeguarsi a questo nuovo trend per sopravvivere.»

    «Hammond's» puntualizzò Noelle, «non Fryberg's

    «Mi auguro che entro la fine della giornata i due diventino tutt'uno» reagì lui.

    «Così potrà spazzare via sessantacinque anni di tradizione? È questo che intende fare?»

    «Come ho detto, per sopravvivere bisogna evolversi.»

    «Quello che mia nuora sta cercando di farle capire, è che Fryberg's vanta una lunga tradizione da queste parti» intervenne Belinda. «Le persone hanno un grande rispetto per il mio defunto marito e per ciò che lui ha creato.»

    «Il rispetto è sopravvalutato di questi tempi, soprattutto nel mondo degli affari.»

    «Mio marito, però, è sempre riuscito a guadagnarselo.»

    «Davvero ammirevole» replicò Hammond.

    «La forza di Fryberg's sta nel fatto che Belinda e Ned hanno sempre trattato i loro dipendenti come una famiglia» affermò Noelle, «e che sono sempre stati in prima linea, visibili a tutti.» Anche se la situazione era cambiata ultimamente, visto che Belinda era spesso a Palm Beach, «e non credo che un CEO fantasma, che vive a Boston, potrà ottenere lo stesso effetto.»

    «Che cosa si aspetta che faccia? Che stabilisca qui il mio ufficio?» le domandò Hammond trafiggendola con quel suo sguardo che aveva il potere di terrorizzare le persone.

    Noelle incrociò le braccia sul petto, in un gesto di difesa. «No, ma che lasci che Fryberg's mantenga la propria identità.»

    «Quindi secondo lei dovrei tenere il vostro negozio separato dagli altri?»

    «Perché no?» Noelle sentì le mani sudare. Si rendeva conto che non era compito suo interferire nella trattativa, visto che Belinda aveva già accettato l'offerta di Hammond e che quello avrebbe dovuto essere solo un incontro amichevole tra il proprietario uscente e il nuovo CEO, per concludere l'affare. D'altro canto, non poteva rimanere in disparte mentre il signor Hammond progettava di smantellare tutto ciò che Ned aveva creato. «Il nome e la reputazione di Fryberg's sono elementi fondamentali per il nostro successo» aggiunse dunque imperterrita. «Pensi a tutte le persone che ogni Natale si mettono in coda per entrare da Hammond's. Crede che continuerebbero a farlo se all'improvviso Hammond's si chiamasse Jones's

    Lui scoppiò a ridere. «Hammond's non è certo un nome sconosciuto come Jones's

    «Da queste parti potrebbe anche esserlo.»

    «Questo è vero» concordò Belinda con decisione. Nonostante il suo atteggiamento benevolo e materno, Belinda sapeva farsi valere quando era il momento. «Anche se è convinto che il nostro negozio ormai non abbia un futuro, non è necessario affrettare i tempi. Credo che Fryberg's dovrebbe proseguire l'attività mantenendo il proprio nome, per il momento.»

    Appoggiandosi alla sedia, Hammond mise le punte delle dita a forma di campanile e le avvicinò alle labbra. «Non sono contrario a discutere l'idea.»

    Non sono contrario... davvero magnanimo!, rifletté Noelle.

    Belinda, intanto, incrociò le braccia sul petto e sorrise. «Bene, perché allora non ne discutiamo a pranzo? Ho riservato un tavolo al Nutcracker Inn, in centro.»

    «Di solito non pranzo...»

    Figurarsi! Non c'era da sorprendersi. Noelle aveva sentito dire che gli squali mangiavano solo una volta ogni due o tre giorni.

    «Forse lei non ne ha bisogno, ma una donna della mia età non può permettersi di saltare i pasti. Inoltre l'esperienza mi ha insegnato che è più piacevole parlare di affari davanti a una buona zuppa di pan di zenzero. Non può dire di avere vissuto davvero, finché non ha assaggiato quella delizia.»

    Hammond fece una strana smorfia. Era forse un sorriso? «Bene» affermò. «Prima però devo fare alcune telefonate. Direi che possiamo vederci davanti all'ascensore tra quindici minuti, d'accordo?»

    «Sì, ci vediamo lì.»

    Annuendo, Hammond si alzò e uscì dalla stanza. Peccato che non se ne tornasse subito a Boston, si ritrovò a riflettere Noelle mentre lo seguiva con lo sguardo.

    «Sono davvero sorpresa» affermò Belinda nel momento in cui la porta si chiuse dietro di lui, «non sapevo che tu fossi entrata a far parte del reparto fusioni e acquisizioni.»

    «Mi dispiace» rispose Noelle. «Solo che da come parlava sembrava che volesse cancellare del tutto Fryberg's

    «Sai che non lo permetterei mai.»

    «Sì, e ti chiedo di scusarmi per essermi intromessa.»

    «Non puoi arrabbiarti ogni volta che lui dice qualcosa che non ti piace. Ora questa attività è degli Hammond e tu devi imparare a tenere a freno la lingua.»

    Già, e non sarebbe stato facile. «È solo che...» Comincia da subito. Tieni a freno la lingua. Noelle strinse le labbra e guardò fuori dalla finestra.

    Sotto di lei, una scolaresca si trovava davanti alla fattoria didattica della renna, come succedeva ogni anno, l'ultimo mercoledì prima del Ringraziamento. Dopo, i bambini avrebbero preparato la lista dei desideri e sarebbero andati nella Foresta di Bastoncini di Zucchero per incontrare Babbo Natale.

    D'un tratto la sua attenzione venne catturata da una bambina con addosso un cappottino rosa che stava saltando di gioia. Ecco, quell'emozione era esattamente ciò che persone come James Hammond non potevano capire. Fryberg's era molto di più di un negozio di giocattoli o di un'attrazione turistica. Oltrepassando le due imponenti guardie a forma di schiaccianoci, si entrava in un mondo fantastico. Un mondo in cui, per alcune ore, anche i bambini meno fortunati potevano credere nella magia del Natale.

    Sentì una mano sulla spalla. «So che sarebbe bello se potesse rimanere tutto così com'è» affermò Belinda, «ma il tempo fa il suo corso e noi non abbiamo il potere di fermarlo. Ned e Kevin se ne sono andati, e io non ho più la forza per mandare avanti il negozio da sola. Inoltre Hammond, a differenza di me, ha la possibilità di investire dei capitali in questa attività.»

    Certo, Hammond aveva i capitali. Ma il cuore? Il calore umano era nel DNA della famiglia Fryberg. Noelle ricordava ancora il

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