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La perla della Malaysia (eLit): eLit
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La perla della Malaysia (eLit): eLit
E-book150 pagine2 ore

La perla della Malaysia (eLit): eLit

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Info su questo ebook

Una valigia per... la Malaysia - Un paradiso chiamato Malaysia.

Sono trascorsi quattro anni e Nicky ha tentato in ogni modo di scordarsi di Blake, dedicandosi al lavoro di giornalista e di scrittrice, creandosi nuove amicizie. Ma lo sforzo è stato inutile... Se ne rende conto quella sera, al ricevimento, quando lo rivede: affascinante, bellissimo e, purtroppo, ormai non più suo. E Blake ha potuto cancellare dalla mente quegli occhi, quel sorriso, quel corpo? Tutto farebbe pensare di sì, ma a volte l'apparenza inganna.
LinguaItaliano
Data di uscita29 lug 2016
ISBN9788858957493
La perla della Malaysia (eLit): eLit
Autore

Karen Van Der Zee

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Anteprima del libro

    La perla della Malaysia (eLit) - Karen Van Der Zee

    sempre.

    1

    Era davvero una bellissima festa, pensò Nicky mentre sorseggiava una coppa di vino ghiacciato, e non avrebbe dovuto permettere allo strano presagio che avvertiva di rovinarla. Le donne sfoggiavano esotici sarong e sari di seta, ma anche costosi abiti occidentali, mentre gli uomini vestivano rigorosi abiti da sera o coloratissimi completi batik.

    Apparentemente era tutto perfetto, ma Nicky sapeva bene che c'era qualcosa che non andava. Suo padre appariva preoccupato e lei non sapeva darsene una spiegazione. Era arrivata a Kuala Lumpur, in Malaysia, due settimane prima e aveva subito avvertito che qualcosa non andava negli affari di suo padre. Lui aveva sdrammatizzato, accennando soltanto a una società di investimenti di Hong Kong diretta da persone senza scrupoli che gli stavano causando qualche problema. Ma Nicky sospettava che ci fosse qualcosa di più grave.

    «Hai notato lo splendido esemplare maschile che è entrato qualche minuto fa?» le chiese in quel momento Nazirah, figlia di amici di suo padre. Alta come Nicky e come lei snella, la ragazza era per metà americana e per metà malese e aveva lunghi capelli corvini e occhi blu.

    «Quale?»

    «Sei davvero sicura di non averlo visto? È alto, con ampie spalle, occhi grigi e capelli scuri, piuttosto altero, ma sai bene cosa si nasconde spesso sotto un'apparente freddezza...»

    «No» tagliò corto Nicky.

    «Già, dimenticavo che gli uomini non ti interessano...»

    Certamente non quelli alti, prestanti e con occhi grigi, disse tra sé Nicky. Improvvisamente si sentì a disagio. Erano passati quattro anni da quando aveva divorziato da suo marito e a volte una parola, un'allusione, un profumo, bastavano a riportare alla coscienza ricordi del passato che le procuravano solo angoscia e disperazione.

    «A che ora vuoi che incominciamo il nostro giro del mercato domani mattina?» chiese Nicky dopo una breve pausa.

    «Prima andiamo meglio sarà» rispose Nazirah, che si era offerta di farle da guida e interprete durante la sua permanenza in città. «Verrò a prenderti alle sette. Sai che mi piace da morire il tuo abito? È sobrio e sexy allo stesso tempo. L'hai comprato a Washington?»

    Lei annuì. Il vestito le stava davvero bene. Lungo, giocato sulle cangianti tonalità dell'acquamarina, si intonava perfettamente alla sua figura minuta e snella, ai corti capelli ramati e al suo incarnato ambrato.

    «E ora che ne dici di bere qualcosa? Muoio di sete.»

    Si diressero verso il giardino, discretamente illuminato da lampade in carta di riso e pieno di fragranze notturne.

    «Eccolo! Eccolo!» le sussurrò a quel punto Nazirah eccitata stringendo il braccio all'amica e ammiccando in direzione del bar. «Non trovi che sia davvero irresistibile?» aggiunse, prima di dirigersi verso qualcuno che la stava chiamando.

    Nicky si irrigidì e il suo cuore cessò di battere per qualche secondo. L'uomo era davvero bellissimo. Vestiva un completo bianco e gli occhi grigi spiccavano nel viso abbronzato. Il mento volitivo e la mascella squadrata indicavano una persona sicura di sé, che si sentiva a proprio agio in qualsiasi parte del mondo e con chiunque. Era un uomo indubbiamente dotato di un innegabile magnetismo.

    Ed era l'uomo che una volta era stato suo marito.

    «Ciao Nicky» l'apostrofò la voce familiare. Lei sussultò. Non era assolutamente preparata a fronteggiare un'evenienza del genere.

    «Come va?» continuò lui con voce tranquilla, porgendole la mano. Lei gliela strinse automaticamente e quel contatto inaspettato la fece fremere.

    È pura follia, continuava a ripetersi. Sto stringendo la mano a un uomo con cui un tempo ho condiviso il letto, che conosco intimamente in ogni sua fibra!

    «Che sorpresa vederti qui!» riuscì a replicare.

    «Il mondo è piccolo, non è vero? Non vedevo tuo padre da anni e mi ha fatto davvero piacere incontrarlo di nuovo. Ho saputo che ha lasciato l'Usaid e che si è dedicato alla consulenza, a quanto vedo con notevole successo.»

    Nicky annuì, incapace di distogliere lo sguardo dal suo ex marito, quasi ne fosse ipnotizzata.

    «Tuo padre mi ha riferito che il suo più prestigioso cliente ha varato un ambizioso progetto di investimento nel sudest asiatico.»

    Lei annuì di nuovo, come un automa. L'espressione di Blake era rimasta la stessa, anche se ora rughe sottili gli segnavano il viso e qualche filo bianco gli inargentava le tempie. Aveva trentasette anni, dieci più di lei, ed era ancora incredibilmente attraente.

    «Lavori in Malaysia?» chiese Nicky combattuta tra le emozioni violente che quell'incontro aveva provocato in lei e la necessità di portare avanti la conversazione nel modo più disinvolto possibile.

    Lui annuì. Quando si erano conosciuti, anni prima, Blake lavorava con il padre di Nicky per l'Usaid, ma aveva in seguito scelto la professione di consulente, specializzandosi in economia agricola e lavorando a stretto contatto con la World Bank.

    «La Banca mi ha incaricato di svolgere alcune ricerche sul mercato dei frutti tropicali. Suppongo che tu invece sia venuta qui per vedere tuo padre.»

    Il suo tono di voce era totalmente privo di emozioni, come se stesse parlando a un perfetto sconosciuto, ed era diverso da come lei se lo ricordava. Era più aspro, come se appartenesse a un uomo che, dopo avere vissuto molte esperienze, ormai non si aspettasse più nulla dalla vita.

    «Sì, e anche per trovare ispirazione per il mio prossimo libro.»

    «Vedo che non sei affatto cambiata.»

    «Ti aspettavi forse che lo fossi?»

    «In un certo senso sì. Mi sembrava impossibile che tu fossi rimasta la stessa persona che ho conosciuto un tempo. Comunque, non sono in grado di giudicare i tuoi eventuali cambiamenti. Dopo tutto questo tempo non posso certo dire di conoscerti. Sono solo in grado di valutare il tuo aspetto esteriore che è gradevole come sempre.»

    «Grazie» replicò lei deglutendo. «E per quanto riguarda il resto, ti assicuro che sono esattamente la stessa, solo un po' più vecchia e più saggia.»

    «Crescendo si matura» commentò lui con un'intonazione in cui Nicky ravvisò una punta di scherno. «E il tuo lavoro come va?»

    Nicky non poteva certamente lamentarsi dell'andamento della sua carriera. I suoi articoli erano richiesti da quotidiani e periodici e stava ora accingendosi a scrivere il suo secondo libro che era una raccolta di ricette esotiche miste ad appunti di viaggio.

    «Non ti sei ancora risposata?» incalzò lui indicando la mano sinistra di Nicky.

    «No» replicò lei asciutta.

    «Perché? Le tue eccezionali doti domestiche fanno di te una moglie ideale.»

    «E tu?» chiese lei. Nonostante l'intonazione volutamente casuale, era terrorizzata dalla risposta che avrebbe potuto ricevere.

    «Per il momento mi sono risparmiato questa fatica» dichiarò lui con un sorriso amaro.

    Svanita la paura di saperlo legato a un'altra donna, in Nicky subentrò allora una rabbia inattesa. Che fatica aveva mai compiuto Blake durante il loro matrimonio?

    «Non pensavo che essere sposato con me fosse stato causa per te di tanta sofferenza» commentò cercando di mostrarsi fredda ma sapendo benissimo di non riuscirci.

    A causa del lavoro di Blake la loro breve parentesi matrimoniale era stata costellata di assenze, ma nei pochi periodi in cui lui tornava a casa lei lo colmava di ogni possibile attenzione. In quei momenti la vita non era certo stata dura per lui: lei lo amava davvero, era sicura di avere sposato l'uomo più meraviglioso di questa terra. Ma, ora se ne rendeva conto, non era stata altro che una romantica idiota.

    «Non rivanghiamo il passato, vuoi? Che importanza può avere ormai?» propose lui con ostentata indifferenza, come se il fallimento di un matrimonio fosse un fatto di poco conto.

    «A te non è mai importato nulla, vero?» osservò lei con amarezza.

    «Allora non ti sei mai degnata di chiedermelo. E che senso ha farlo ora, quando ormai sono passati quattro anni?»

    Lei gli voltò le spalle, non potendo sopportare la sua vista per un attimo di più, sopraffatta da emozioni che pensava morte da tempo: rabbia, amarezza e una profonda angoscia. Ne aveva abbastanza! Tutto ciò che desiderava era andarsene da lì e dimenticare quello sfortunato incontro.

    Senza preoccuparsi di salutare l'amica chiese all'autista di suo padre di ricondurla a casa. Il personale di servizio era tornato nelle proprie abitazioni e il cottage era immerso nel buio e nel silenzio. Nicky avvertì uno sgradevole brivido lungo la schiena. Non era abituata a spazi tanto grandi: l'appartamento di Washington in cui si era trasferita dopo il divorzio era piccolo e raccolto e in esso non aveva voluto nulla che le ricordasse la convivenza con Blake, quasi volesse cancellare dalla sua vita qualsiasi cosa le ricordasse la sua fallita esperienza matrimoniale.

    Era stata un'illusione, naturalmente, perché un uomo come Blake Chandler era destinato a lasciare una traccia indelebile nell'esistenza di chiunque incontrasse, contrassegnandola per sempre.

    Il chiarore lunare e le palme ondeggianti del giardino proiettavano sulle pareti fantasmagoriche ombre danzanti, giocavano sui preziosi tappeti orientali, sui paralumi in seta, sui mobili antichi.

    Un arredamento troppo opulento e pretenzioso, avrebbe commentato la madre di Nicky, che era scomparsa un anno prima lasciando nel marito un senso di perdita irreparabile che né il nuovo lavoro né il recente trasferimento in Malaysia avevano potuto lenire.

    Nicky entrò nella sua camera da letto e notò con sorpresa che le porte finestre che davano sul giardino erano aperte. Eppure, era certa di averle chiuse prima di uscire. Si morsicò un labbro: in tutto questo c'era qualcosa di molto strano, qualcosa che non le piaceva affatto. Le sembrava che nella stanza aleggiasse una presenza sconosciuta, eppure intorno a lei non vi era nulla di insolito, tutto appariva come l'aveva lasciato. I fantasmi che vedeva ovunque erano probabilmente solo frutto della sua fantasia.

    L'incontro casuale con Blake aveva ridato corpo ai ricordi e il precario equilibrio che Nicky credeva di avere raggiunto aveva subito un duro contraccolpo.

    Il suo fu un sonno agitato, popolato di immagini della sua trascorsa vita matrimoniale. Rivide Blake seduto accanto al fuoco assorto nella lettura di un libro... Blake mentre si versava un bicchiere di vino e le sorrideva... Blake sdraiato sul letto. Nudo. Addormentato. Nel sogno avrebbe voluto toccarlo, sentire il suo calore, la sua forza... Ma le era impossibile, non riusciva a raggiungerlo... Non l'avrebbe raggiunto mai!

    Il mattino seguente la monotona preghiera che si levava dal minareto della moschea pose finalmente fine al tormento di quel sonno popolato di incubi e la stanza fu invasa dalla luce accecante di un nuovo giorno.

    «Ieri sera sei letteralmente scomparsa!» la rimproverò Nazirah un'ora più tardi mentre si dirigevano insieme verso il mercato centrale.

    «Mi è venuto un terribile mal di capo» si giustificò lei.

    «Ti ho visto parlare con quell'affascinante sconosciuto. Sei riuscita a sapere chi sia?»

    «Un consulente della World Bank che si trova temporaneamente in Malaysia» replicò Nicky con aria annoiata. Non aveva alcuna intenzione di parlare di Blake, non voleva neppure pensarci.

    «Cos'altro ti ha detto?» insistette l'amica.

    «Gli piacciono le croquettes al curry e va pazzo per il satay in salsa di arachidi.» Il che era vero, anche

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