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Il piccolo ribelle: Harmony Collezione
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Il piccolo ribelle: Harmony Collezione
E-book143 pagine1 ora

Il piccolo ribelle: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Babysitter tuttofare cercasi. Quando Mari Lewis accetta l'incarico, è sicura che non incontrerà alcun ostacolo: Sembra tutto perfetto: la località, gli orari, la retribuzione. Così potrà risolvere i problemi finanziari e aiutare le due adorate zie con cui vive. Il primo giorno di lavoro...

LinguaItaliano
Data di uscita11 gen 2016
ISBN9788858944097
Il piccolo ribelle: Harmony Collezione
Autore

Anne McAllister

Autrice di grande versatilità, ha vinto il premio RITA per la letteratura romantica ed è acclamata dai fan di tutto il mondo.

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    Anteprima del libro

    Il piccolo ribelle - Anne McAllister

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Playboy And The Nanny

    Harlequin Presents

    © 1998 Anne Mcallister

    Traduzione di Elisabetta Ungaro

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2000 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5894-409-7

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    Nikos Costanides aveva bisogno di una donna.

    Non di una donna qualsiasi. Gli occorreva una professionista del mestiere.

    Dev’essere bellissima, provocante, magari con un vestito leopardato e molto attillato, pensò. I dettagli non sono importanti, mormorò fra sé mentre, in poltrona, componeva un numero telefonico. Sarà sufficiente una descrizione generale.

    «Agenzia di accompagnatrici Debbie» rispose una voce sensuale all’altro capo del filo.

    «Gradirei la compagnia di una delle vostre ragazze, per oggi pomeriggio.»

    «Certamente, signore» rispose la voce seducente. «Qualunque cosa desidera.»

    Nikos desiderava trovarsi a cinquemila miglia di distanza dalla casa paterna di Long Island. Ma a quel proposito di sicuro la donna al telefono non poteva essergli d’aiuto. Con malcelata impazienza, Nikos le descrisse il tipo che desiderava.

    «Una ragazza che non passi inosservata?» ripeté la donna al telefono un po’ esitante, al termine di quella spiegazione.

    «Sì, deve fare colpo» precisò Nikos. «Voglio la migliore, la più appariscente! Ha capito che cosa intendo oppure glielo devo ripetere?»

    «Mm... certo!» tentennò l’altra. «Sono sicura che abbiamo la ragazza che fa per lei.»

    Nikos lasciò il suo indirizzo, e spiegò: «Mi trovo nel cottage del custode, dietro la casa padronale. C’è una festa in piscina, ma la ragazza dovrà percorrere il vialetto principale e passare in mezzo agli ospiti».

    Nikos guardò fuori dalla finestra, dove un gruppo di invitati si avviava alla festa, mentre suo padre portava un appoggiapiedi alla giovane moglie vistosamente incinta, Julietta. Tra poco sarò libero di an darmene!, considerò fra sé.

    E avrebbe dato una bella lezione a Stavros Costanides, il magnate greco, suo padre, così dispotico e indifferente. Era lui che voleva scandalizzare, non certo Thomas, il giardiniere tuttofare, o qualcuno degli invitati del bel mondo. Tutta la sua vita negli ultimi anni, del resto, era andata in quella direzione, tanto che la stampa rosa si era spesso interessata a lui.

    «Sì signore, glielo dirò. Sono sicura che farà come lei desidera, signor Costanides» gli assicurò la voce al telefono.

    «Sono sicuro anch’io» concluse Nikos in tono compiaciuto.

    Se fosse stato in grado di guidare se ne sarebbe andato già da tempo. Ma aveva una gamba ingessata che gli impediva di muoversi con facilità. Era rimasto vittima di un incidente stradale qualche settimana prima.

    Mentre aspettava la ragazza dell’agenzia, aveva più volte guardato fuori dalla finestra e si era reso conto che gli ospiti erano molti di più del previsto.

    Almeno la metà delle donne più ricche ed eleganti di Hampton era presente. Gli invitati ridevano e chiacchieravano rilassati intorno alla piscina, senza un pensiero al mondo, mentre Julietta andava in visibilio per ogni regalo che apriva. Deanne, l’amico di Julietta che aveva organizzato la festa, doveva avere invitato tutto il paese!

    Palloncini blu e rosa erano appesi dappertutto e si libravano nell’aria mossi dalla brezza estiva. Centinaia di nastri rosa e azzurri ornavano il nuovo gazebo.

    Quando Nikos sentì bussare, si sollevò a fatica dalla poltrona e andò ad aprire, vestito soltanto con un asciugamano legato in vita.

    Non si trovò di fronte la bomba sexy che immaginava. La donna non aveva nemmeno la capigliatura color platino. I suoi capelli erano di un caldo color miele, portati lunghi e raccolti in una treccia. Aveva gli occhi di un verde profondo che tendeva al blu, ed erano i più grandi che lui avesse mai visto. Non era appariscente, sembrava piuttosto una scolaretta.

    Nikos diete un’occhiata al gruppo di persone in piscina, per vedere se si erano accorti dell’arrivo della ragazza, ma nessuno pareva badare a loro. L’unico che li osservava era suo padre, che sembrava incuriosito. Era seduto al tavolo dove sua moglie apriva i regali, ma la sua attenzione era rivolta al cottage. Bene. Proprio quello che Nikos voleva.

    «Finalmente sei arrivata!» esclamò.

    La ragazza cercò di dire qualcosa, ma non ne ebbe il tempo.

    «Entra e fammi vedere che cosa c’è sotto quell’aspetto così formale.» Subito dopo Nikos l’afferrò e la baciò.

    Lei rimase immobile per un attimo, rigida, poi all’improvviso cambiò. Il ghiaccio si sciolse. Le sfuggì un sospiro attonito, come quello di Nikos...

    Un istante dopo... lo schiaffeggiò.

    Nikos si allontanò di scatto, toccandosi il labbro.Oh, cielo, sanguinava!

    «Che cosa diavolo ti prende!» esclamò. «Perderai tutti i clienti, se ti comporti così!»

    «Essere baciati in questo modo non fa parte del mio lavoro» precisò la donna con sussiego.

    «I baci sono extra, dunque?» domandò Nikos sec cato. «Farai sesso, ma non mi bacerai?»

    Le guance di lei si infiammarono. «Io non farò nulla del genere! Che cosa crede?»

    «Credo che la tua recita sia durata anche troppo, per i miei gusti!»

    «La mia recita?» ripeté lei, incredula.

    «Molti uomini trovano sexy l’aria da bibliotecaria, dolcezza, io no.» Nikos lanciò un fugace sguardo verso la piscina. Erano ormai in molti quelli che li stavano guardando. Afferrò la giovane per una mano e le ordinò: «Entra».

    Lei fece di tutto per liberarsi dalla presa, ma nonostante avesse una gamba ingessata, lui era abbastanza forte per trattenerla e spingerla all’interno. Solo una volta che la porta fu chiusa, Nikos la lasciò libera.

    Accidenti! Era stato più faticoso del previsto. Non c’era più abituato. Da quando era uscito dall’ospedale non aveva fatto altro che mangiare, dormire e litigare con suo padre. Non sopportava di sentirsi così debole. Ecco che la testa cominciava a fargli male di nuovo. Gli accadeva ogni volta che si concentrava su qualcosa.

    «Che cosa pensi che faremo?»

    «Apra quella porta, voglio andarmene subito!» protestò lei.

    «No.»

    Lei spalancò i grandi occhi.

    «Che cosa vuol dire... no

    «Proprio quello che ho detto» rispose Nikos con uno sbuffo. «Sei pagata, sei qui e, accidenti, ci resterai. Siediti!»

    Nessuna reazione.

    «Siediti, ho detto!» urlò di nuovo Nikos.

    La giovane scosse il capo.

    «Non posso, devo andarmene. Devo essere capitata nel posto sbagliato.»

    «Questo è il posto giusto. Rilassati! Come diavolo riesci a fare questo lavoro?» borbottò lui.

    «Sono molto brava nel mio lavoro» replicò lei guardandolo fisso.

    «Allora dimostramelo...» sibilò Nikos.

    «Io non intendo dimostrarle nulla. Non so neanche chi sia lei! Mi lasci andare, piuttosto!»

    «Taci, prima che mi esploda la testa! Siediti!» tuonò Nikos.

    Questa volta lei ubbidì. Si sedette di fronte a lui e lo guardò.

    «Non » le spiegò Nikos irritato. «Lui può vedere. Siediti sul divano.»

    La donna non si mosse. «Lui... chi? Di chi sta par lando?» si informò al colmo della confusione.

    Nikos non rispose. Era in piedi e spostava continuamente lo sguardo da lei al divano, in attesa.

    «Non capisco per quale motivo si comporta così» mormorò ancora la giovane sconcertata, sedendosi sul divano.

    A quel punto Nikos la ringraziò e si sedette sulla poltrona di fronte.

    Lei guardò Nikos per un istante e poi indirizzò la sguardo verso la porta.

    «Non pensarci nemmeno!» le intimò Nikos.

    Seduta con le braccia incrociate, lei sembrava proprio un’insegnante. Osservava Nikos con sguardo interrogativo e aspettava. In lei non c’era obiettivamente nulla di sensuale.

    «Non fai questo lavoro da molto tempo, non è vero?» indagò Nikos.

    «Da quattro anni.»

    «Quattro anni?» ripeté lui incredulo.

    «Ho incominciato mentre preparavo la tesi. Sono molto brava» precisò lei. «Ho ottime referenze.»

    «Mi piacerebbe vederle» la provocò Nikos.

    Gli occhi della ragazza si accesero di rabbia. «Io non sono tenuta a mostrarle niente! Non capisco perché mi trattenga qui.» Devo essere finita nel cottage sbagliato, aggiunse fra sé. «La prego, ho bisogno di parlare con il signor Costanides!» lo implorò infine.

    «Ce l’hai davanti.»

    «Lei non è il signor Costanides!» contestò la giovane donna. «Io lo conosco! È molto più vecchio, ha i baffi. È...»

    Nikos sussultò. Ha incontrato mio padre? Oh, san to cielo! Non poteva crederci. Suo padre gli era sem pre sembrato un uomo un po’ strano, ma non immaginava che frequentasse donne del genere. Stavros aveva sempre avuto un estremo rispetto per la famiglia. Proprio per questo Nikos aveva pensato che la presenza di una squillo lo avrebbe fatto andare su tutte le furie.

    «Insomma, chi sei?»

    «Sono Mari Lewis.»

    «Mari Lewis... la squillo?» specificò Nikos.

    «La squillo?» si infuriò lei. «Niente affatto. Io sono la bambinaia.»

    «La bambinaia? Non posso

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