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Note di seduzione: Harmony Destiny
Note di seduzione: Harmony Destiny
Note di seduzione: Harmony Destiny
E-book168 pagine2 ore

Note di seduzione: Harmony Destiny

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Info su questo ebook

Il prezzo dei segreti 3/4
In un mondo spietato dove il denaro è potere non tutti gli uomini sono in vendita.

Gideon Johns è l'uomo che ha ispirato alla cantante Jessie Humphrey tutte le sue più struggenti ballate romantiche ed è l'unico che non potrà mai avere. Ma quando durante un evento esclusivo si ritrova a faccia a faccia con il suo primo grande amore, le scintille fra loro non si fanno attendere. Tuttavia Gideon è sempre l'ex fidanzato di sua sorella ed è ancora off-limits. Jessie sa che abbandonarsi alla passione potrebbe decretare la sua rovina, ma sa anche che potrebbe essere l'ultima occasione per realizzare le sue fantasie più selvagge.
LinguaItaliano
Data di uscita20 lug 2020
ISBN9788830516830
Note di seduzione: Harmony Destiny

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    Anteprima del libro

    Note di seduzione - Reese Ryan

    successivo.

    1

    Jessie Humphrey fece scorrere i nomi nella rubrica telefonica fino a trovare il numero che cercava.

    La sua lista di sogno dei produttori di fama mondiale era corta e Chase Stratton regnava supremo. Aveva lavorato con i più grandi talenti; artisti al top della carriera e artisti sulla rampa di lancio.

    Jessie misurò a passi nervosi il soggiorno del piccolo bilocale di SoHo mangiandosi le unghie. Il futuro dipendeva tutto dalle sue prossime mosse.

    Si lasciò andare sulla sedia sulla quale scriveva buona parte delle sue canzoni.

    La casa discografica le aveva offerto un nuovo contratto che lei, con grande disappunto del suo agente, aveva rifiutato. I discografici volevano che cantasse quel genere pop creato con lo stampino invece delle canzoni struggenti sull'amore e sulla perdita dell'amore che erano il suo forte.

    In quegli anni aveva scritto per molte delle star più famose della casa discografica. Come cantante aveva all'attivo due album e una base crescente di fan. Tra i quali anche personalità ricche e influenti come Matt Richmond, che le aveva offerto un generoso cachet per esibirsi nel corso dell'evento esclusivo organizzato dalla Richmond a Seattle, sua città natale nello stato di Washington.

    Ora che il contratto con la casa discografica era giunto al termine, Jessie si ritrovava a un punto morto con il responsabile dell'etichetta, Arnold Diesman.

    Aveva accettato l'ingaggio di Matt Richmond a Seattle per il compenso estremamente vantaggioso. Avrebbe investito i soldi guadagnati nell'etichetta indipendente che stava per creare e della quale avrebbe avuto il pieno controllo.

    Chase Stratton aveva un lungo elenco di artisti noti sostenuti dalle più importanti case discografiche. Tuttavia Jessie doveva riuscire a convincerlo a correre il rischio e a lavorare sul suo progetto indipendente.

    Aveva smosso tutti i suoi contatti per recuperare il numero di telefono dell'assistente personale di Chase. Compose il numero.

    «Pronto. Sono Lita.»

    «Buongiorno, Lita, sono Jessie Humphrey. Ho inviato un paio di demo a Chase...»

    «Le abbiamo ricevute. Grazie. Per il momento, però, l'agenda di Chase è piena.»

    «Non mi sorprende. Attualmente è il produttore più importante.» Jessie non si lasciò scoraggiare dal tentativo della donna di liquidarla. «So di non essere una delle artiste di fama mondiale con le quali lui è solito lavorare e che per questo progetto non avrei le spalle coperte da uno dei grandi studio tuttavia credo che lui dovrebbe tenere in considerazione il numero sempre crescente dei miei fan. A loro non importa se dietro a un album c'è un importante studio. A loro importa solo...»

    «Senti, tesoro, non tutti possono sfornare un album indipendente che scalerà le classifiche. E non si è mai sentito di un album autoprodotto che abbia vinto un Grammy. So che il successo di Beyoncé fa sembrare tutto facile, be', non è così. E Chase prende in considerazione solo progetti di alto calibro. Ora, se ci facessi contattare dal rappresentante della tua casa discografica, noi...»

    «Il mio contratto è scaduto e non intendo firmarne un altro. Voglio il controllo creativo.» Quando la donna non replicò, Jessie riprese: «Ho scritto grandi successi radiofonici. So che cosa vende».

    «Senti, Jessie... Io sono una tua fan. Chase, però, ha in cantiere progetti molto più importanti.» La donna abbassò la voce. «C'è un motivo se Chase riesce a pagare stipendi esorbitanti. Lui seleziona i progetti molto attentamente e vince sempre perché gioca solo quando ha in mano una scala reale. Ho sentito la tua demo. Le canzoni sono fantastiche, così come lo è la tua voce. Tuttavia Chase non lavorerà con te senza l'appoggio di una casa discografica. Non correrà questo rischio.»

    «Capisco.» Jessie smise di camminare come un animale in gabbia. Le lacrime le velarono gli occhi.

    «Terrò da parte la tua demo. Appena Chase avrà bisogno di un nuovo autore, gli suggerirò il tuo nome. Forse dopo che avrà lavorato con te in quella veste, correrà il rischio con il tuo progetto indipendente.»

    «Se solo potessi parlargli di persona...»

    «Mi spiace, Jessie. Per il momento non riesco a fare niente di più. Chase si sta preparando per lavorare sulla West Coast per i prossimi mesi. Ma mi ricorderò di te quando avrà bisogno di un nuovo autore. Te lo prometto.»

    «Lita, aspetta...»

    L'altra, però, aveva già chiuso la chiamata. Jessie si sedette al pianoforte, che occupava buona parte della stanza.

    Doveva inventarsi un altro modo per riuscire a incontrare Chase.

    Era decisa a fare musica vera. Non si sarebbe lasciata convincere dalla casa discografica a sfornare canzoni mediocri che si dimenticavano facilmente.

    Non ne faceva una questione di denaro e nemmeno di fama. Suonare il piano interpretando canzoni sul dolore che le aveva spezzato il cuore alleviava la sua sofferenza. Sembrava un momento catartico anche per il pubblico che l'ascoltava e che cantava insieme a lei con le lacrime agli occhi. E quel legame che si creava con chi l'ascoltava era tutto per lei.

    Era quello ciò che voleva condividere con il mondo.

    Chase Stratton aveva fama mondiale e numerosi successi al suo attivo. Era capace di prendere la materia grezza di un artista e trasformarla in oro pur rispettandone l'unicità.

    Lei aveva qualcosa di diverso da offrire al mondo e aveva bisogno di un team capace di riconoscerlo.

    Avrebbe trovato un'altra strada per arrivare a Chase. E quando fosse avvenuto, sarebbe stata pronta.

    Nel recuperare una penna dal tavolino, urtò una pila di riviste accatastate sopra. Raccolse quella caduta a terra.

    Il sorriso di Gideon Johns l'abbagliò dalla copertina di una rivista economica.

    Dopo tutti quegli anni, la tristezza la invadeva ancora ogni volta che pensava a Gideon. E da quando era tornata a Seattle per partecipare all'evento di Matt Richmond, non era riuscita a smettere di pensare a lui. Era stata piena di speranza e allo stesso tempo terrorizzata all'idea di incontrarlo dopo più di dieci anni.

    Gideon era stato il motivo per cui aveva scritto la sua prima canzone. Una canzone che parlava di cuori infranti e di un amore non corrisposto. Era stata una delle canzoni della demo che le aveva permesso di firmare un contratto con una piccola casa discografica. Bene, invece di soffrire per il rifiuto di Gideon, avrebbe dovuto ringraziarlo per averle spezzato il cuore.

    All'epoca non era successo praticamente niente tra loro. E niente sarebbe successo in futuro. Allora perché non riusciva a toglierselo dalla testa?

    Gettò la rivista di nuovo sul mucchio e tornò al pianoforte, la penna in mano.

    Non sopportava di essere ancora coinvolta da un uomo per il quale lei non aveva significato niente. Tuttavia prendersela con se stessa non era improduttivo. Avrebbe infatti lasciato che quelle frustrazioni alimentassero la sua creatività, così che potesse scrivere una nuova canzone.

    Buttò giù alcune note che le frullavano nella testa da tutto il giorno. Poi passò a suonarle sul pianoforte e iniziò a cantare.

    Gideon Johns era seduto sul bordo dell'enorme scrivania in ciliegio. Incrociò le braccia al petto mentre fissava Landon Farmer, il suo assistente. Quest'ultimo aveva qualcosa da dire e qualunque cosa fosse, era chiaro che riteneva che Gideon non ne sarebbe stato felice.

    «Senti, Landon, smettila di girarci intorno e sputa il rospo. Nessuno dei due ha tempo da perdere.»

    «I due investitori più importanti si sono chiamati fuori dall'affare United Arab Emirates.» Le parole vennero sputate fuori alla velocità della luce.

    «Che cosa?» tuonò la voce di Gideon, riempiendo la stanza. Non era stata sua intenzione gridare e poiché Landon sembrava voler fuggire a gambe levate, si dispiacque per il proprio comportamento. Tuttavia, chiunque avrebbe reagito in quel modo nell'apprendere di avere perso metà del capitale su cui contava per un progetto da due miliardi di dollari.

    «Che cosa accidenti è successo? L'ultima volta che li ho sentiti erano entusiasti di poter partecipare al progetto. E poi erano stati loro a farsi avanti.»

    «Entrambi hanno accusato la recente volatilità delle loro industrie.»

    «Hanno idea di quanto io abbia messo in questo affare? È il nostro primo progetto a Dubai. Se si venisse a sapere che sta per andare a gambe all'aria...»

    «Allora non lasciamo che ciò accada. Setaccerò il nostro database di potenziali investitori per vedere chi potrebbe andare bene per il progetto di Dubai.»

    «Controlla i pesci grossi. E concentrati su quelli che hanno liquidità disponibile. Dobbiamo rispettare i tempi stabiliti o gli altri investitori cominceranno a preoccuparsi.»

    «Avrei già in mente un potenziale investitore.»

    «Sì, anch'io.» Gideon tamburellò le dita sulla scrivania. «Matt Richmond.»

    Matt era un amico che aveva riflettuto sulla possibilità di investire in uno dei progetti di Gideon, però finora non si era ancora fatto avanti.

    Per Gideon era un punto d'onore non fare pressione sugli investitori d'altra parte, vista la situazione, avrebbe dovuto sondare il terreno e capire se Matt fosse realmente interessato a investire.

    Quel progetto aveva tutto il potenziale per diventare una vera miniera d'oro. Non si sarebbe mai impegnato se non ci avesse creduto veramente. Né avrebbe cercato di trascinare dentro il suo amico o qualsiasi altro investitore. Con Matt, però, sarebbe dovuto essere un po' più diretto.

    «Chiamerò Matt e cercherò di incontrarlo entro la prossima settimana.» Si sedette alla scrivania e si preparò a mandare una mail all'amico. Ma un'altra mail catturò la sua attenzione.

    Si trattava del Google Alert che aveva impostato sulla cantautrice Jessie Humphrey. Una donna bella, brillante, talentuosa nonché sorella minore della sua ex, Geneva Humphrey. La donna che una vita fa aveva pensato di sposare. Prima che lei gli spezzasse il cuore.

    Aveva superato la rottura con Geneva. Si era persino reso conto che lei aveva avuto ragione a mettere la parola fine alla loro storia. Invece il rapporto con Jessie era più complicato.

    Due anni dopo aver rotto con Geneva, Jessie si era presentata alla sua porta chiedendo più di una semplice amicizia.

    Era la sorella della sua ex, e l'aveva rispedita immediatamente al mittente. Però non era riuscito a dimenticare quel giorno. O a togliersi Jessie dalla testa.

    La prima volta che aveva sentito la voce di Jessie Humphrey diffondersi dagli altoparlanti della sua Aston Martin era stato al settimo cielo dalla felicità.

    Fin da quando era ragazzina l'aveva sempre vista andare in giro con le cuffie e cantare a squarciagola. E nonostante l'insistenza dei genitori affinché optasse per un lavoro normale, Jessie aveva sempre desiderato condividere il suo dono con il mondo.

    Adesso c'era riuscita e lui non poteva essere più orgoglioso di lei.

    Gideon aveva seguito la sua carriera fin dall'inizio.

    «È tutto, capo?»

    «Sì, grazie.»

    Appena Landon se ne fu andato, chiudendo la porta dietro di sé, Gideon schiacciò il link nella mail. Si aprì un video di Jessie che si esibiva in un piccolo club seduta al pianoforte.

    Era bella da mozzare il fiato. Chi mai avrebbe detto che sarebbe diventata una donna e un'artista splendida e sicura di sé?

    Jessie aveva sempre avuto una voce meravigliosa e potente. Geneva era solita prenderla in giro perché non faceva altro che cantare e perché sognava a occhi aperti, invece Gideon amava sentire la sua voce. E le aveva predetto che un giorno sarebbe diventata famosa. Be', aveva avuto ragione.

    Quando l'esibizione terminò, la rivide altre due volte.

    Nonostante seguisse la carriera di Jessie aveva deciso di non contattarla. Dubitava che lei ne sarebbe stata felice, considerato il modo in

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