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Un anno sul Monte Bisbino: Salvatore Corrias, un finanziere nel giardino dei giusti
Un anno sul Monte Bisbino: Salvatore Corrias, un finanziere nel giardino dei giusti
Un anno sul Monte Bisbino: Salvatore Corrias, un finanziere nel giardino dei giusti
E-book72 pagine1 ora

Un anno sul Monte Bisbino: Salvatore Corrias, un finanziere nel giardino dei giusti

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Info su questo ebook

Arrestati un istante e leggi i nostri nomi. Avevamo vent’anni e siamo caduti in questo monte nella disperata difesa della nostra libertà che ora è anche tua. Ricordaci!’ Questa frase, riportata su di una lastra nei pressi del confine con la Svizzera, ci aiuta a ricordare una delle tante stragi fasciste: era il 28 gennaio 1945, quando cadevano sotto il piombo delle Bande Nere della Repubblica Sociale Italiana tre partigiani combattenti.
LinguaItaliano
Data di uscita20 mag 2016
ISBN9788871388038
Un anno sul Monte Bisbino: Salvatore Corrias, un finanziere nel giardino dei giusti

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    Anteprima del libro

    Un anno sul Monte Bisbino - SEVERINO GERARDO

    editore

    Presentazione

    "La mia missione è quella del sacrificio che compio

    con lealtà e fedeltà..."

    Salvatore Corrias

    Cari concittadini,

    mai come in questo momento la figura del nostro compaesano Salvatore Corrias può costituire un esempio per la nostra comunità, infatti, in questo periodo di grandi difficoltà per il nostro Paese, egli con il suo coraggio, con la sua modestia e il suo altruismo ci insegna che nelle avversità abbiamo dentro di noi la forza e le risorse per superarle.

    Partito da San Nicolò Gerrei alla ricerca di una vita migliore, arruolatosi nella Guardia di Finanza dopo una vita di lavoro e di sacrifici, comune a tutti i nostri compaesani e tipica del periodo, donando la sua vita per gli altri, ha meritato la Medaglia d’oro, al Merito Civile e quella Israeliana di Giusto tra le Nazioni.

    Col sacrificio della propria vita, amando il prossimo più che se stesso, salvò la vita a centinaia di ebrei e dissidenti politici, permettendo loro di sfuggire ad un regime didattoriale che avrebbe voluto sopprimerli. Tutto ciò con grande umiltà e modestia, caratteristica delle nostre genti.

    Modestia che purtroppo rischiava di farci perdere la consapevolezza del suo gesto soprattutto nel nostro paese. È per questo che voglio ringraziare innanzi tutto il Capitano Gerardo Severino, Direttore del Museo Storico della Guardia di Finanza, che con la ristampa della sua opera Un anno sul Monte Bisbino permetterà che ogni famiglia di San Nicolò Gerrei possa conoscere ed essere orgogliosa delle vicende del nostro eroe.

    Vorrei ringraziare anche i componenti del Comitato Spontaneo che con la loro caparbietà ha per primo portato alla nostra conoscenza le gesta di Salvatore Corrias.

    Sperando che questa pubblicazione venga letta, gelosamente custodita da tutti e serva ad arrichirci, auguro a tutti una buona lettura.

    Dott. Marcello Mura

    Sindaco di San Nicolò Gerrei

    Introduzione

    Arrestati un istante e leggi i nostri nomi. Avevamo vent’anni e siamo caduti in questo monte nella disperata difesa della nostra libertà che ora è anche tua. Ricordaci !". Questa straziante frase, riportata su di una lastra di marmo posta sul Santuario della Beata Vergine del Bisbino1, nei pressi del confine con la Svizzera, ci aiuta a riflettere ed a ricordare una delle tante stragi fasciste verificatesi nel nostro Paese all’indomani del fatidico 8 settembre 1943. Era il 28 gennaio 1945, allorquando cadevano sotto il piombo delle Bande Nere della Repubblica Sociale Italiana tre partigiani combattenti, le punte di diamante della gloriosa 52a Brigata Partigiana Garibaldi ed un finanziere partigiano della Brigata Giustizia e Libertà Emanuele Artom.

    Salvatore Corrias, questo è il nome dell’oscuro finanziere sardo vittima dell’eccidio, più per la sua attività di patriota, morì per aver fattivamente contribuito alla salvezza di centinaia e centinaia di vite umane, molte delle quali in fuga dagli orrori della guerra ma soprattutto dall’assurda caccia all’uomo alla quale erano stati sottoposti da parte dei nazifascisti.

    Contravvenendo al giuramento prestato alla Repubblica Sociale Italiana, violando le assurde ed inique leggi dello stato fantoccio capeggiato da un Mussolini ormai completamente in mano ai tedeschi, ma, soprattutto, sfidando più volte la morte ed il campo di concentramento, il Corrias aiutò a varcare la frontiera italo-svizzera ad intere famiglie di ebrei: giovani, donne, vecchi e bambini, ma anche a tanti soldati sbandati, ex prigionieri alleati, esponenti politici e partigiani ricercati dalle famigerate Bande Nere, facilitandone così la fuga attraverso ingegnose aperture praticate lungo la rete metallica di confine.

    Teatro di queste vicende furono i contrafforti del Bisbino, la montagna che sovrasta la bellissima cittadina di Moltrasio, sulla sponda occidentale del Lago di Como. Con i suoi 1.325 metri d’altezza, il Monte Bisbino è una delle cime più importanti delle Prealpi Lombarde, da secoli naturale spartiacque fra la nostra Penisola e la Svizzera. Nei suoi pressi, in località Colmine del Bugone (a circa 1119 metri d’altitudine sul crinale Monte Bisbino – Sasso Gordona), operava sin dagli inizi del Novecento una piccola Brigata della Guardia di Finanza, una delle tante che cingevano la frontiera alpestre, perfettamente inserita in una sorta di cordone doganale a tutela dell’Erario nazionale, ma anche nell’ambito della vigilanza politico-militare lungo la linea di demarcazione con uno Stato, quale appunto la Svizzera, troppo spesso ospitale sia in favore di fanatici rivoluzionari che di disertori.

    In quel tormentato periodo della storia nazionale, quale fu la 2a guerra mondiale, dalla Brigata del Bugone dipendeva anche uno sparuto Distaccamento nel fondovalle, l’Antonio De Logu. Il Distaccamento De Logu, che fu d’enorme utilità durante la caccia all’uomo scoccata dopo l’8 settembre 1943, era intitolato alla memoria di un finanziere del III Battaglione mobilitato R. G. di F., caduto durante la Grande Guerra. Il De Logu era uno degli eroi immolatisi per la conquista di un caposaldo austriaco sul Monte Sperone, il 6 aprile 1916, alla memoria del quale era stata concessa la Medaglia di Bronzo al Valor Militare. Al De Logu i finanzieri vi prestavano servizio a rotazione, considerato anche il particolare disagio ambientale, dovuto sia alla lontananza dalla Brigata del Bugone e da Moltrasio, sia perché per raggiungerlo bisognava percorre a piedi o con il mulo un’ora e mezza di sentieri malandati.

    L’asprezza della natura che accompagnava la vita dei finanzieri del Bugone e del "De Logu" era, in verità, allietata dalla relativa vicinanza della mite Moltrasio e, soprattutto, della già allora famosa località turistica

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