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Tutta colpa della gelosia. Tutta colpa di New York 2.5
Tutta colpa della gelosia. Tutta colpa di New York 2.5
Tutta colpa della gelosia. Tutta colpa di New York 2.5
E-book114 pagine1 ora

Tutta colpa della gelosia. Tutta colpa di New York 2.5

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IN ESCLUSIVA LE PRIME PAGINE DEL NUOVO ROMANZO DI CASSANDRA ROCCA

Dall'autrice dei bestseller Tutta colpa di New York e Una notte d'amore a New York

Far innamorare una donna è difficile, ma è subito dopo che iniziano i veri problemi. O almeno è ciò che pensa Eric Morgan, ancora incredulo all'idea di aver finalmente conquistato il cuore della donna dei suoi sogni. La sua storia con Zoe Mathison è appena cominciata e lo rende felice, ma la prorompente bellezza della sua ragazza continua ad attirare l'attenzione degli altri, mettendolo in crisi. Non è sicuro di riuscire a mantenere vivo l'interesse di una donna abituata a uomini ben più audaci di lui e, durante la loro prima uscita ufficiale come coppia, la gelosia prenderà ben presto il sopravvento, rischiando di rovinare tutto.
Perché quando si trova finalmente l'anima gemella la paura di perderla riesce quasi a oscurare la felicità?
Cassandra Rocca
è di origini siciliane e vive a Genova. Nella vita di tutti i giorni lavora come educatrice infantile, ma dedica il tempo che le resta al suo amore più grande: i libri. Newton Compton ha pubblicato il suo romanzo d’esordio Tutta colpa di New York, che ha riscosso un inaspettato successo, rimanendo per settimane ai primi posti delle classifiche dei libri più venduti, anche in quelle degli store online, e Una notte d'amore a New York. Ad aprile è uscito, solo in versione ebook, il racconto In amore tutto può succedere 1.5. Per saperne di più potete visitare la sua pagina Facebook.
LinguaItaliano
Data di uscita6 ago 2014
ISBN9788854172203
Tutta colpa della gelosia. Tutta colpa di New York 2.5

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    Anteprima del libro

    Tutta colpa della gelosia. Tutta colpa di New York 2.5 - Cassandra Rocca

    800

    Prima edizione ebook: settembre 2014

    © 2014 Newton Compton editori s.r.l.

    Roma, Casella postale 6214

    ISBN 978-88-541-7220-3

    www.newtoncompton.com

    Realizzazione a cura di Librofficina

    Foto di copertina © Getty Images

    Cassandra Rocca

    Tutta colpa della gelosia

    2.5

    Tutta colpa della gelosia

    2.5

    Calma non può esserci nell’amore,

    perché quel che si è ottenuto è sempre e solo

    un nuovo punto di partenza per desiderare di più.

    M

    ARCEL

    P

    ROUST

    Capitolo 1

    New York, una settimana dopo San Valentino

    La felicità faceva miracoli. Anche quando ci si svegliava in una stanza buia, a un’ora improponibile, con gli occhi pesanti a causa delle poche ore di sonno e le braccia intirizzite a causa del freddo indecente che faceva da giorni.

    Era bastato dare una svolta alle sue abitudini per far sì che il risveglio non fosse più motivo di ansia e stanchezza anticipata. E quella svolta aveva un solo nome: Zoe Mathison.

    Adesso che lei era sua si sentiva in pace con il mondo e pieno di energie, e non vedeva l’ora di iniziare una nuova giornata per godersi la compagnia della sua donna.

    A causa delle fortissime nevicate che avevano stretto la città nella morsa del gelo, Liberty aveva deciso di tenere chiuso il negozio fino a quando la situazione meteorologica non si fosse stabilizzata. E questo significava che potevano rimanere chiusi in casa, accoccolati sotto le coperte, in totale relax…

    Eric si mosse, stiracchiandosi languidamente a occhi chiusi. Il silenzio che avvolgeva la casa era piacevole, anche se anomalo: era difficile trovare un po’ di quiete a New York. Si mosse per trovare una posizione più confortevole e le coperte scivolarono via dal suo corpo nudo, facendolo rabbrividire. La temperatura esterna sembrava scesa ancora, a giudicare dal freddo che sentiva. Ma non doveva affrettarsi ad alzare il riscaldamento fintanto che restava a letto, stretto al corpo morbido e caldo di Zoe.

    Allungò una mano in cerca della sua ragazza ma, trovando solo il vuoto accanto a sé, aprì gli occhi di scatto, mettendosi a sedere. La stanza era in penombra, il letto disfatto e i vestiti erano ancora sparpagliati sul pavimento, dove erano finiti nella foga della passione che li aveva assaliti appena tornati dalla cena romantica al River Cafè.

    Era andato tutto a meraviglia. Rispetto a come aveva immaginato di passare la cena di San Valentino, poi sfumata a causa degli eventi, era andata perfino meglio. Era arrivato al ristorante accanto a una donna superbamente bella e innamorata, e non da solo come la prima volta; il tavolo che gli avevano riservato era ancor più romantico di quello prenotato in precedenza e il panorama fuori dalla vetrata più suggestivo, grazie ai fiocchi di neve che avevano preso a cadere durante la cena. E, naturalmente, non aveva dovuto fare i conti con l’ansia di una dichiarazione d’amore rischiosa.

    Zoe era parsa al settimo cielo. Come lui ben sapeva, adorava quel ristorante e ne aveva lodato ogni dettaglio: la vista mozzafiato sul ponte di Brooklyn illuminato, i piatti elaborati e gustosi, l’atmosfera intima ed elegante. Per tutto il tempo lo aveva guardato con occhi adoranti e pieni di luce, seppur ancora vagamente incredula all’idea di essere a una cena romantica con il suo migliore amico.

    Tornati a casa, Eric si era premurato affinché Zoe capisse che non era più solo amicizia quella che li legava, ma un rapporto di coppia vero, profondo, e pieno di passione.

    Passione che aveva continuato a dimostrarle per tutto il weekend…

    Aveva esagerato? Esternare tutto il suo desiderio l’aveva spaventata?

    Forse avrebbe dovuto rallentare, far capire a Zoe che era molto di più, per lui, di un corpo da usare a sazietà. Aveva sempre detestato i suoi ex, fissati unicamente con il sesso, e immaginato, invece, tutte le cose belle che avrebbe voluto fare per lei, con lei, se solo fosse stato il suo ragazzo. Ma appena era riuscito ad averla, che aveva fatto? L’aveva tenuta chiusa in casa a fare l’amore per due giorni…

    E ora lei non c’era. Dove poteva essere andata?

    «Ti sei svegliato».

    La voce morbida della ragazza lo raggiunse da un punto imprecisato della stanza. Abituando gli occhi all’oscurità, Eric vide Zoe stagliata davanti alla finestra, una mano stretta alla tenda scura che copriva quasi del tutto la flebile luce esterna. Aveva addosso la sua felpa di Star Wars, come tante volte aveva scioccamente fantasticato; le gambe nude, lunghe e bellissime, spuntavano dall’orlo che la copriva fino a metà coscia.

    Era il sogno proibito di ogni nerd.

    Raccolse i pantaloni e se li infilò, raggiungendola accanto alla finestra. «Che fai qui, al freddo?», mormorò assonnato, abbracciandola.

    Zoe si lasciò circondare dalle sue braccia, scaldandole con le mani. «Guardavo la neve. Ce n’è davvero tantissima! Non mi sono mai soffermata troppo a osservarla, è più una cosa da Clover… Però devo ammettere che è bella, quasi poetica».

    «Oh, tutto qui. E io che credevo ti fossi già stancata di me e te ne fossi andata».

    Zoe ridacchiò, voltandosi e poggiandogli le mani sul petto. «Non puoi aver paura di questo, ogni volta che trovi il letto vuoto!».

    «Invece sì, almeno fino a quando non avrò realizzato che vuoi davvero stare qui con me», mormorò Eric. Anche lui era ancora stupito dalla piega che avevano preso gli eventi: lui e Zoe una coppia! Incredibile… e spaventoso. Dopo dieci anni passati a desiderare proprio quella realtà, immaginando quasi con nitidezza ogni istante di una loro ipotetica vita insieme, ora che poteva viverla davvero si sentiva ansioso e quasi sotto pressione.

    Sarebbe stato all’altezza di una donna come Zoe Mathison?

    Lei gli scostò un ricciolo ribelle dalla fronte, un sorriso dolce sulle labbra. «Non voglio stare in nessun altro posto, Eric. Ti puoi rilassare. E se ogni tanto, svegliandoti, non mi troverai accanto a te, sarà per un motivo più che valido».

    «E stamattina il tuo motivo valido era guardare la neve?»

    «No, era andare in bagno e poi tornare subito sotto le coperte. Ma ho fatto l’errore di fermarmi a guardare fuori dalla finestra per vedere se aveva smesso di nevicare, e mi sono distratta». Zoe gli circondò il collo con le braccia. «Ora possiamo tornare a letto. Anche perché hai ragione, fa freddo e abbiamo bisogno di scaldarci…», disse, con un sorrisetto malizioso, prima di baciarlo.

    Eric la ricambiò per qualche istante, poi si staccò da quelle labbra morbide e carnose. «Perché non andiamo a fare colazione, invece?»

    «Magari dopo», mormorò lei, tornando ad avventarsi sulla sua bocca.

    Eric esitò. Era il caso di assecondarla? Non aveva appena finito di pensare che era meglio mostrarle quanto apprezzasse la sua compagnia anche fuori dal letto?

    «Che vogliamo fare, oggi? Siamo chiusi in casa da due giorni», disse, provando a distrarla – e a distrarsi – dal desiderio che iniziava ad annebbiare i loro pensieri.

    Zoe gli sfiorò il petto con un dito, ammiccante. «Un modo per passare il tempo lo troveremo».

    «Sì, ma possiamo fare tantissime altre cose, insieme».

    «Ad esempio?»

    «Be’… Potremmo guardare un film! Divano, coperta, qualcosa da sgranocchiare… Una volta ti piaceva».

    Zoe chinò la testa per baciargli il collo. «Ci abbiamo provato, ieri, ma alla fine non abbiamo fatto altro che pomiciare come due ragazzini al cinema».

    «Ecco, appunto. Ma abbiamo tante altre possibilità…».

    «Dimmene una che sia più interessante di questo». Zoe prese a mordicchiargli il lobo dell’orecchio, il respiro caldo che gli accarezzava la pelle sensibile, mentre lo trascinava lentamente verso

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