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Azzardo a Las Vegas: Harmony Destiny
Azzardo a Las Vegas: Harmony Destiny
Azzardo a Las Vegas: Harmony Destiny
E-book181 pagine2 ore

Azzardo a Las Vegas: Harmony Destiny

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Info su questo ebook

I fratelli Boone 3/3
A volte i nemici più accaniti diventano gli alleati migliori. Specialmente in camera da letto.

Svegliarsi a Las Vegas accanto a un Luke Boone completamente nudo è già stato abbastanza imbarazzante per Katie Rodgers. Ma venire a sapere che l'ex fidanzato di sua sorella è adesso suo marito è sconvolgente! Katie ha bisogno di ottenere il prima possibile l'annullamento di quel matrimonio: Luke sarà anche il più sexy dei cowboy, ma è decisamente off-limits. Tuttavia, quando la loro rovente attrazione sopravvive al ritorno in Texas, entrambi si chiedono se sciogliere quei voti nuziali sia davvero la scelta giusta.
LinguaItaliano
Data di uscita20 ago 2020
ISBN9788830517912
Azzardo a Las Vegas: Harmony Destiny
Autore

Charlene Sands

Risiede nel sud della California con il marito e i loro due figli. Scrittrice dotata di grande romanticismo, è affascinata dalle storie d'amore a lieto fine ambientate nel Far West.

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    Anteprima del libro

    Azzardo a Las Vegas - Charlene Sands

    successivo.

    1

    Las Vegas, Nevada

    Katie si svegliò lentamente, rannicchiandosi contro il soffice cuscino, con gli occhi che si rifiutavano di aprirsi. Un caldo raggio di sole filtrava dalla finestra della stanza d'albergo accarezzandole la pelle e rammentandole che era più tardi della sua abituale sveglia delle quattro del mattino per andare in pasticceria.

    Quel giorno, però, non si trovava a Boone Springs e la Katie's Kupcakes era chiusa per il weekend. Aveva organizzato una favolosa festa di addio al nubilato per la sua più cara amica Drea e aveva appena fatto il sogno più bello della sua vita. Anche se i dettagli erano indistinti, era la prima volta che si svegliava pervasa da un tale senso di appagamento.

    Un colpetto sulla spalla le fece spalancare gli occhi.

    «Scusa» borbottò una tenebrosa voce maschile dietro di lei.

    Cosa diavolo...? Aveva forse sognato? No, era sveglissima adesso e percepiva il calore delle lenzuola sulla schiena. Una mano le sfiorò la spalla nuda e lei trattenne il respiro. Era tutto reale.

    Strattonando le coperte per coprirsi, rotolò via, sperando che la mente le avesse giocato un brutto scherzo. Speranza sfumata nel momento in cui posò gli occhi su di lui, Lucas Boone, l'ex fidanzato di sua sorella, l'uomo che aveva spezzato il cuore di Shelly.

    Si portò le coltri al mento e si sollevò a sedere. Le tempie presero a pulsarle.

    «Luke, cosa accidenti...?» La testa vorticò e si sentì stordita.

    «Stenditi, tesoro. Mi hai fatto prendere una brutta sbornia ieri sera e mi fa male la testa. La tua deve essere stata peggiore della mia.»

    «La mia sbornia? Maledizione, Luke, è tutto quello che hai da dire? Guardaci! Siamo a letto insieme. Nudi! No, non osare guardare» lo ammonì quando lui afferrò le lenzuola, incredulo.

    Lasciò la presa. «Immagino che tu abbia ragione.»

    Le gote le bruciavano. Essere a letto con Lucas Boone era sbagliatissimo sotto numerosi punti di vista.

    «Cosa diavolo abbiamo fatto ieri sera?» chiese, sconcertata.

    Lucas gettò un'occhiata ai loro abiti sparsi per la stanza e inarcò un sopracciglio. «Non possiamo averlo fatto. Non avrei mai...»

    Oh, mio Dio. Katie ripensò a come lui aveva piantato la sorella all'altare, tre giorni prima delle nozze, per poi arruolarsi nei Marines. Aveva sostenuto di non essere pronto e si era addossato ogni colpa, questo però non aveva compensato il dolore di Shelly, alla quale aveva promesso un futuro insieme.

    Tutto ciò era accaduto cinque anni prima e ora Luke era tornato a vivere a Boone Springs, la centenaria città fondata dai suoi antenati. Era il testimone di nozze del fratello Mason mentre lei era la damigella d'onore della sposa, Drea. Per puro caso, lui e Katie si erano ritrovati a partecipare a una doppia festa di addio al celibato/nubilato, nella Città del Peccato. E quello che accadeva a Las Vegas restava a Las Vegas.

    Il pensiero di Katie tornò alla sorella, alle cicatrici rimaste. La povera Shelly aveva affrontato con coraggio l'umiliazione, tuttavia non aveva mai dimenticato come Lucas avesse tradito il suo amore e la sua fiducia. Amareggiata e triste, non aveva mai smesso di accusarlo di averle rovinato la vita. Perciò, l'idea di essere andata a letto con lui, l'amico di sempre, ubriachi o no, era la cosa peggiore che potesse capitare.

    Lucas rotolò su un fianco e appoggiò la testa sulla mano, come se stessero discutendo di cosa mangiare a colazione.

    «Cosa ricordi di ieri sera? Hai lasciato la festa con me?»

    Katie si allontanò da lui, per quanto il letto lo permettesse, e rifletté. Avevano bevuto, riso e ballato insieme per quasi tutta la serata. Si era sentita un po' in colpa per essersi divertita così tanto, ma erano sempre stati buoni amici, fino a quando lui non aveva piantato la sorella.

    I Boone erano sempre stati ottimi clienti della sua pasticceria. Inoltre, lei e Luke condividevano l'amore per i cavalli ed erano entrambi volontari al Red Barrel Horse Rescue. Eppure, da quando lui era tornato dal servizio militare circa un anno prima, si comportavano con circospezione e imbarazzo.

    Indirettamente, facendo soffrire la sorella, aveva ferito anche lei.

    «Ricordo che ti sei offerto di riaccompagnarmi all'hotel.»

    «Tutti e due abbiamo bevuto troppo.»

    L'emicrania glielo stava ricordando. «Sì.»

    I limpidi occhi azzurri di Lucas la fissarono, ipnotizzanti. «Mi hai implorato di riportarti in albergo. Non volevi che la serata finisse. Tu... ecco...»

    Si massaggiò le tempie dolenti. «Cosa?» Quando lui non rispose, insistette. «Che cosa ho detto?»

    «Hai detto che anche tu volevi quello che avevano i tuoi amici. Qualcuno da amare.»

    «Oh, mio Dio.» Si coprì il viso con le mani e i capelli le ricaddero in avanti. Che vergogna avere rivelato il suo più intimo desiderio mentre era ubriaca. E a Luke, per giunta. «Quindi, siamo finiti nella mia stanza?»

    Lucas trasalì e serrò le palpebre. «Non proprio. Prima siamo andati in un altro posto.»

    «Un altro club?»

    Scosse la testa. «Non secondo questo.» Prese un foglio dal comodino, gli diede una scorsa e glielo porse. «Un'altra cosa che hai affermato di volere.»

    Abbassò lo sguardo sulle scritte in grassetto e la mano iniziò a tremarle. C'erano i loro nomi e la data di quel giorno. «Non puoi essere serio.»

    «Ehi, nemmeno io ricordo molto di ieri sera. La testa sta vorticando come una trottola in questo momento.»

    Era ridicolo. Doveva per forza trattarsi di uno scherzo. Okay, aveva fantasticato spesso sui suoi desideri segreti. Aveva sognato di trovare l'amore e di sposarsi, ma non lo aveva mai confidato a nessuno. Non voleva che le amiche si preoccupassero o che pensassero che invidiasse la loro felicità. Eppure, lo aveva confessato a Luke.

    E la prova era davanti ai suoi occhi. La data sul certificato dichiarava che si erano sposati dopo la mezzanotte, quando erano usciti dal club insieme.

    «Non ci posso credere. Non sta succedendo» mormorò. «Non abbiamo fatto... altro, vero?» Era davvero così ingenua da pensare di essere finita a letto con l'affascinante e irresistibile Lucas Boone senza avere fatto sesso con lui?

    «Rammento qualcosa di questa notte.» L'azzurro dei suoi occhi si fece più scuro, più intenso. «Tu no?»

    Lei non voleva ricordare né pensare di avere trascorso la notte con l'unico uomo al mondo inaccessibile per lei. Eppure, qualche vago flash iniziava a balenarle nella mente. Immagini di abbracci, baci, carezze... Fece una smorfia. Per quanto vaghi, i ricordi riaffiorarono.

    «Oh, no» gemette con le lacrime agli occhi. «Perché non hai impedito tutto questo?» lo aggredì come se la colpa fosse tutta sua.

    Lui si strinse nelle spalle. «Non ho potuto.» Non aveva potuto? Cosa significava? «Senti, Katie, sistemeremo ogni cosa. Siamo sposati. Non mi sono approfittato di te. E, da quanto ricordo, non ti sei lamentata di nulla.»

    Lei strinse con forza le coperte al petto. «Credi che il fatto che siamo sposati mi faccia accettare che abbiamo fatto sesso? Santo cielo! Ti rendi conto? Eri fidanzato con Shelly. Mia madre e mia sorella sono rimaste devastate quando l'hai lasciata. Non si tratta della mia virtù qui. La faccenda è molto più grave.»

    «Okay, okay. Calmati.» Lucas si passò la mano sul viso. «Faccio una doccia, mi vesto e poi ne parliamo. A meno che non voglia andare tu per prima.»

    «No, no.» Sposati o no, non intendeva farsi vedere nuda da lui. «Vai pure tu.»

    «D'accordo. E, Katie... si aggiusterà tutto.»

    Lei aggrottò la fronte. Quindi, spalancò gli occhi quando lui si alzò come se fossero sposati da anni e andò in bagno, offrendole uno spettacolare panorama delle ampie spalle, delle braccia muscolose e dello straordinario fondoschiena.

    Il cuore le galoppò nel petto. Aveva sposato un Boone, uno degli uomini più ricchi del Texas, colui che aveva tradito sua sorella e che lei aveva tentato di evitare da quando era tornato a Boone Springs.

    Appena udì la porta del bagno chiudersi, si alzò in fretta e raccolse gli abiti sparsi a terra. Proprio allora, vide una bustina di preservativi aperta e vuota. Ora aveva l'inconfutabile prova che avevano consumato il matrimonio, come se il suo corpo non glielo stesse già urlando.

    Si vestì e lo attese. Dovevano risolvere la questione immediatamente. Non sarebbe tornata a casa come la signora Boone. Nemmeno per sogno. Quando udì interrompersi lo scroscio della doccia, determinata e seccata, si fece coraggio, si ravviò i capelli con le dita e raddrizzò l'abito da cocktail.

    La porta si aprì e Luke uscì, i capelli umidi, la pelle scintillante alla luce del mattino. Aveva un asciugamano bianco legato in vita, e il resto era una massa di muscoli tonici e vigorosi.

    Buon Dio, era l'uomo dei suoi sogni?

    No, non poteva essere. Il fatto che un tempo fossero amici e che condividessero l'amore per i cavalli non significava che lo avesse mai considerato a quel modo.

    «Luke, dobbiamo parlare.»

    Lui la osservò dalla testa ai piedi, soffermandosi sull'abitino nero, e Katie si sentì ribollire il sangue. Poi lei spostò l'attenzione su una goccia d'acqua che gli scorreva sul petto nudo, facendosi strada tra la leggera peluria, superando l'ombelico per poi essere assorbita dal telo di spugna.

    Lucas se ne accorse e sorrise. «Abbiamo entrambi bisogno di una tazza di caffè. Ordino la colazione mentre tu fai la doccia.»

    Era troppo accomodante, troppo disinvolto, come se non avesse commesso la più grossa sciocchezza della sua vita. Dov'era il panico?

    «E poi risolveremo la cosa?»

    Annuì. «Parleremo, te lo prometto.»

    Trenta minuti più tardi, Katie uscì dal bagno rinfrescata e più fiduciosa riguardo alla situazione. Erano a Las Vegas, dopo tutto. Non doveva essere tanto complicato annullare un matrimonio che non sarebbe mai dovuto essere celebrato. Chissà a quante altre persone era capitato dopo una notte di follia.

    Luke l'attendeva al tavolo a rotelle che era stato portato nella stanza con la colazione. Per fortuna, aveva indossato un paio di jeans e una camicia blu che faceva risaltare la sfumatura più scura dei suoi occhi. Lei aveva solo i vestiti della sera prima e la borsetta. Il cellulare aveva ancora carica sufficiente da permetterle di inviare un messaggio a Drea, tranquillizzandola. Le avrebbe spiegato tutto più tardi. O forse no. Comunque, avrebbe dovuto dire qualcosa alla futura sposa che, la sera prima, l'aveva vista sparire con Lucas.

    «Pronta per la colazione?» Lui stava già sorseggiando il caffè. Il bricco della bevanda bollente era sul tavolo accanto a uova, pancetta, toast e un cestino di dolci freschi.

    Nulla di tutto quel ben di Dio, tuttavia, la stuzzicò. Non sarebbe riuscita a mangiare. «Solo un po' di caffè, grazie.»

    Afferrò il bricco, se ne versò una tazza e si sedette di fronte a lui. Ci tuffò tre zollette di zucchero e Lucas inarcò un sopracciglio. Che dire? Amava il conforto dei cibi dolci, soprattutto in quel frangente. La sua muta disapprovazione le fece aggiungere un quarto cubetto.

    «Non mangi niente?»

    «Non ho fame. Ho ancora la testa annebbiata.»

    «Pensavo che la doccia avesse aiutato.»

    «Mi ha solo fatto capire che se Las Vegas ci ha cacciato in questo pasticcio allora sarà anche in grado di tirarcene fuori, no?»

    Luke la scrutò per un lungo istante, quindi scosse la testa. «Cioè?»

    «Voglio il divorzio. Immediatamente. Ci sarà di sicuro qualcuno che possa aiutarci.»

    «Non credo che sia possibile, Katie.»

    «Come fai a dirlo, se non ci proviamo nemmeno? Senti, non ero in me ieri sera e lo sai. Da quanto ci conosciamo, dieci anni?»

    «Dodici e mezzo.» Scrollò le spalle alla sua espressione stupita. «Ho una buona memoria per le date. Ci siamo incontrati al primo anniversario del Red Barrel Rescue.»

    Katie ricordava quel giorno. Aveva scelto il soccorso come argomento della tesina finale del liceo ed era andata là senza sapere cosa aspettarsi. Aveva osservato le cure prestate ai cavalli sofferenti e menomati, e se ne era innamorata. Lucas era stato una specie di mentore e, tramite lei, aveva conosciuto sua sorella Shelly.

    «In tutti questi dodici anni e mezzo, mi hai mai vista comportarmi in maniera sconsiderata o ubriacarmi?»

    «No, però non ero mai stato con te a Las

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