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Due cuori in tempesta: Harmony Collezione
Due cuori in tempesta: Harmony Collezione
Due cuori in tempesta: Harmony Collezione
E-book142 pagine2 ore

Due cuori in tempesta: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Una bollente notte di passione può cambiare una vita per sempre. Anche se non necessariamente nel modo che si crede...



Nel cuore della Cornovaglia, l'ultima persona che Jenny Renfrew si aspetta di trovarsi di fronte, nel bel mezzo di una tempesta notturna, è Rodrigo Martinez, il suo ex marito. Jenny ha lottato duramente per conquistare la propria indipendenza dopo la separazione, e ritrovarsi in quella casa sperduta proprio accanto a lui va contro ogni logica.

Rodrigo è attraente e passionale esattamente come un tempo, ma ogni illusione che Jenny coltiva fra le sue braccia è destinata a crollare. O no?
LinguaItaliano
Data di uscita10 nov 2017
ISBN9788858974940
Due cuori in tempesta: Harmony Collezione
Autore

Maggie Cox

Quando non è impegnata a scrivere o a badare ai figli, ama guardare film romantici mangiando cioccolato.

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    Anteprima del libro

    Due cuori in tempesta - Maggie Cox

    1

    Il rumore assordante di un tuono spezzò l’aria, illuminando il corridoio della casa e l’ombra minacciosa che si stagliava dietro il pannello di vetro colorato della porta d’ingresso.

    Jenny si bloccò, un piede già sul primo scalino. Era pronta a salire al piano di sopra, dove l’aspettava un bagno caldo e profumato che prometteva di essere il perfetto antidoto contro lo stress accumulato nel corso della giornata.

    Erano quasi le dieci di sera e non c’erano state telefonate per avvertirla dell’arrivo imminente di un ospite. Non c’era nessun altro lì, a parte lei. E Raven Cottage si trovava in una località remota e selvaggia, lontana parecchi chilometri da tutto.

    Scacciò dalla mente ipotetici scenari da incubo, tuttavia il terrore la paralizzò e le ci vollero diversi secondi prima di riuscire a scrollarselo di dosso.

    Si era trasferita a Raven Cottage, un’affascinante pensione dal tipico tetto di paglia, da circa tre mesi per prendersi cura della casa in assenza dell’amica Lily, che era andata a trovare i suoi genitori in Australia. Fino a quel momento, però, Jenny non aveva mai avuto paura di quell’isolamento.

    Anzi, la vicinanza all’Oceano Atlantico le aveva dato la possibilità di venire a patti con tutto quello che era successo. Un po’ alla volta era anche riuscita a ricostruire la sua autostima.

    I divorzi non sono mai facili, ma il suo era stato particolarmente doloroso. L’affliggeva ancora pensare a come avrebbe potuto essere la sua vita se l’ex marito non le avesse spezzato il cuore, decidendo che non poteva più continuare a stare con lei. Ormai era passato qualche anno, ma di tanto in tanto Jenny stava ancora male. A volte se ne stava sul bagnasciuga a osservare le enormi onde che si frangevano sulla riva e che sembravano simboleggiare il suo turbamento emotivo. E se il divorzio non era stato già abbastanza traumatico, ci aveva pensato poi il destino a infliggerle il colpo finale.

    Forse era colpa di quella tempesta apocalittica se adesso la sua immaginazione la metteva al centro di una scena da film dell’orrore... una di quelle che le aveva sempre fatto dubitare della sanità mentale delle protagoniste.

    L’ombra fuori dalla porta alzò di nuovo il braccio e bussò con forza. Quel rumore sordo le penetrò il cervello come un proiettile.

    Mordendosi il labbro inferiore, Jenny inspirò a fondo e gridò: «Un minuto! Arrivo!».

    Aveva alzato la voce per sovrastare il boato di un tuono, ma la verità era che avrebbe desiderato fingere di non essere in casa. Forse quella persona se ne sarebbe andata e lei sarebbe riuscita a godersi il suo bagno in santa pace. Purtroppo, però, sapendo quanto Lily avesse bisogno di clienti, si stampò un sorriso in faccia e aprì la porta.

    «Dios mío! Non credo che in tutto il mondo esista un posto più inospitale e remoto di questo!»

    La figura maschile vestita di scuro che sembrava appena uscita dal fiume, nonostante il breve tragitto dall’auto alla pensione, diede libero sfogo a tutta la sua frustrazione.

    Due occhi color della notte trafissero Jenny come due lame appuntite e pericolose.

    Il sorriso le sparì dalle labbra. Perché si è preso il disturbo di bussare alla mia porta, se trova questo posto così inospitale?, fu sul punto di apostrofare secca l’ospite. Ma le parole le morirono in gola, quando si accorse che quel visitatore aveva un che di terribilmente familiare.

    Sgranò gli occhi e si portò le mani al petto.

    «Rodrigo! Che cosa ci fai qui?» Il suo corpo rabbrividì al contatto con l’aria fredda che si era insinuata dalla porta aperta.

    Il suo ex marito entrò, facendola arretrare. Scosse i capelli bagnati e la fissò con uno sguardo che la inondò di un’infinità di ricordi indimenticabili. Quindi si asciugò il volto bagnato con una mano.

    «Potrei farti la stessa domanda.»

    «Mi occupo della pensione di Lily mentre lei è in Australia.»

    Evidentemente trovarsi davanti Jenny era stata una sorpresa anche per Rodrigo. La speranza che lui l’avesse cercata perché voleva riconciliarsi sfumò in maniera crudele e devastante.

    Malgrado il dolore, Jenny si sforzò in qualche modo di proseguire la conversazione.

    «Adesso è il tuo turno. Cosa ti ha portato in questa parte selvaggia della Cornovaglia? Non avrei mai pensato che avesse del fascino... soprattutto in inverno. Mi sembra che il Mediterraneo sia più consono alla tua persona.»

    Rodrigo sospirò, come se gli facesse male persino considerare una replica brillante.

    «Mi trovo da queste parti perché domani ho una riunione d’affari. Hai una stanza? Per l’amor del cielo, non spedirmi di nuovo fuori in quella specie di monsone tropicale.»

    «Proverei pietà per chiunque si trovasse in balia di quel tempo selvaggio... persino per te. C’è un’atmosfera abbastanza sinistra stanotte. Comunque sei fortunato, non siamo al completo. Anzi, a dire la verità in questo momento siamo abbastanza tranquilli.»

    Meglio non fargli sapere che in realtà è l’unico cliente...

    Jenny fece una smorfia, aggirò il suo imponente ex marito e chiuse la porta con forza.

    «Grazie» le disse, allungando una mano e cingendole una spalla. Poi abbozzò un sorriso e proseguì: «È gratificante sapere che non mi odi a tal punto da abbandonarmi al mio destino».

    Lei indietreggiò, contrastando il calore che subito la invase.

    «Immagino che tu voglia salire immediatamente in camera tua. Non vedrai l’ora di levarti quegli abiti zuppi di pioggia.»

    A quella affermazione un’altra ondata di calore sconveniente le si diffuse per tutto il corpo. Ma non c’era da stupirsene, vista l’allusione ai vestiti che presto Rodrigo si sarebbe levato.

    «Eh, già! Ma prima mi toccherà tornare alla macchina per recuperare la valigia.»

    Jenny rimase sulla porta nonostante il freddo e attese che lui tornasse con il bagaglio e una borsa di cuoio che, evidentemente, conteneva un computer portatile.

    «Sarà meglio che mi tu mi dia il cappotto» gli disse, aspettando con pazienza che si togliesse l’indumento bagnato. Avrebbe fatto di tutto pur di mostrarsi calma e disinvolta, anche se dentro di sé imperversava una tempesta di sentimenti pari a quella che si era scatenata fuori.

    Rodrigo sorrise mesto.

    «Non vorrei rovinare il parquet di Lily.»

    Jenny appese il cappotto dietro la porta, ma quando lo vide gocciolare ritmicamente sul pavimento cambiò idea.

    «Penso sia meglio metterlo nella stanza sul retro finché non si sarà asciugato.»

    La colonia speziata che aveva impregnato la stoffa assalì i suoi sensi già tormentati, procurandole una fitta al bassoventre. Corrugò la fronte e incrociò le braccia sul maglione lilla che aveva indossato insieme a un paio di jeans scoloriti.

    «Allora, dov’è questa riunione a cui devi partecipare domani?»

    «Penzance. Mi avevano prenotato un hotel in città, ma con questo tempo le strade erano impraticabili e il mio navigatore ha smesso di funzionare. Mentre guidavo mi sono ricordato che Lily aveva una pensioncina da queste parti. Non l’ho nemmeno dovuta cercare; che tu ci creda o no me la sono trovato davanti. È stata una sorpresa scoprire che eri qui.»

    Rodrigo esitò, come se stesse per aggiungere qualcosa, e Jenny represse la ridicola speranza che fino a quel momento le aveva tenuto il cuore stretto in una morsa.

    «Quindi hai bisogno di una stanza solo per questa notte?»

    «Esattamente. E quello che hai detto prima era vero: il Mediterraneo lo preferisco senza ombra di dubbio a questi posti.»

    «Allora Dio non voglia che tu debba soffrire più del necessario!» rispose Jenny, voltandosi e sobbalzando quando lui le afferrò una mano.

    «Hai intenzione di farmi soffrire, Jenny?» Gli occhi scuri che brillavano.

    Lei si liberò da quella stretta. «Ti posso assicurare che ho cose molto più importanti da fare. La stanza è da questa parte.»

    Lo accompagnò su per le scale, diretta alla camera migliore della pensione. Indipendentemente da quello che era successo tra loro, lei sapeva che Rodrigo aveva un gusto eccellente e non voleva che trovasse delle pecche nella pensione così amata dalla sua amica.

    La mattina seguente Rodrigo si sarebbe trovato di fronte a qualcosa di spettacolare. In assenza di nebbia e pioggia, infatti, davanti a lui si sarebbe aperto un panorama da sconvolgere i sensi, che avrebbe nutrito anche l’anima più arida. E Jenny si augurò che lui potesse apprezzare quella raffinatezza.

    Artisti, scrittori, coppie in luna di miele o anche persone che avevano bisogno di riprendersi da lunghe malattie erano stati in quella camera. Così le aveva raccontato Lily. Con la sua impareggiabile vista sulla bellezza drammatica e imprevedibile dell’Oceano Atlantico era la stanza preferita di tutti gli ospiti che, sul libro dei visitatori, assicuravano di essere stati stregati da quello scenario selvaggio, al punto da essere diventati devoti e legati per sempre a quei luoghi.

    Jenny osservò l’uomo che un tempo era stato suo marito depositare la valigia sul copriletto di patchwork e poi guardarsi attorno senza mostrare sorpresa o gradimento. Forse non gli piaceva la sistemazione? Aveva un’aria disincantata che ricordò a Jenny quanto lui avesse visto e fatto nella vita. Ormai non c’era più nulla che potesse impressionarlo e probabilmente era una perdita di tempo persino provare a stupirlo.

    Si sentì offesa per la sua amica. Quella stanza era splendida, con le tende di velluto e la carta da parati abbinata che era costata a Lily una fortuna, insieme al sontuoso letto matrimoniale con la testata in ferro battuto. Il tutto creava un’atmosfera lussuosa e rilassante, senza però perdere il fascino del classico stile inglese tanto apprezzato dai turisti. E Jenny, che lavorava come arredatrice d’interni, era stata ben felice di dare dei consigli all’amica.

    In seguito alla devastante morte della sorella di Lily e di suo marito in un incidente d’auto, l’amica si era ritrovata a essere l’unica proprietaria di Raven Cottage. Determinata a superare quella terribile tragedia, aveva deciso di dedicarsi anima e corpo alla pensione in loro memoria.

    Al pari di Jenny, Lily non era estranea ai duri colpi della vita, quelli capaci di distruggere emotivamente una persona. Ecco perché l’amicizia tra loro, cominciata sui banchi di scuola, si era fatta ancora più solida negli ultimi due anni.

    Appena entrata in camera Jenny aveva acceso due piccole abat-jour antiche ai lati del letto che avevano illuminato in modo soffuso la camera.

    Mentre la pioggia batteva contro le finestre e i tuoni scuotevano letteralmente le travi del tetto, pensò che sarebbe stato difficile trovare

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