Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Non sarà un'avventura
Non sarà un'avventura
Non sarà un'avventura
E-book98 pagine1 ora

Non sarà un'avventura

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Dall’autrice bestseller del New York Times e USA Today

Splendido dubbio Series

Lei mi ha mentito…
Ha infranto l’unica regola su cui non transigo: l’onestà. Onestà completa e totale. Vorrei davvero che fosse un’altra. Vorrei che fosse una donna qualunque per me, una che non mi scuote nel profondo, una che posso scartare facilmente come è accaduto con tante altre prima di lei.
Ma non è così.
Sono attratto da lei come non lo sono mai stato in vita mia: sono del tutto rapito, stregato. Ma purtroppo il mio passato sta lentamente tornando a galla e presto sarà sotto gli occhi di tutti. Dovrò trovare il modo di lasciarla andare.
Non potrà mai essere mia.
Whitney G.
è un’autrice bestseller del New York Times e USA Today, autrice di molti romanzi contemporanei e cofondatrice di The Indie Tea, un blog di consigli per autori indipendenti di rosa. Drogata di viaggi e Starbucks, nelle sue storie predilige eroine forti, maschi alfa, e molto umorismo brillante. Quando non chatta con i lettori su Facebook, potete trovarla sul suo sito whitneygracia.com o su Twitter. Se non è in nessuno di questi posti, probabilmente è chiusa a chiave a lavorare a un’altra delle sue folli storie.
LinguaItaliano
Data di uscita24 mag 2016
ISBN9788854196094
Non sarà un'avventura

Correlato a Non sarà un'avventura

Titoli di questa serie (100)

Visualizza altri

Ebook correlati

Narrativa romantica contemporanea per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Non sarà un'avventura

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Non sarà un'avventura - Whitney G.

    1264

    Titolo originale: Reasonable Doubt

    Copyright © 2014 by Whitney G.

    This work was negotiated by Bookcase Literary Agency

    on behalf of Rebecca Friedman Literary Agency

    Traduzione dall’inglese di Piera Martini

    Prima edizione ebook: maggio 2016

    © 2016 Newton Compton editori s.r.l.

    Roma, Casella postale 6214

    ISBN 978-88-541-9609-4

    www.newtoncompton.com

    Realizzazione a cura di Librofficina

    Whitney G.

    Non sarà un’avventura

    Splendido Dubbio Series

    Prologo

    New York City

    Sei anni prima…

    Andrew

    Per la terza settimana di fila, mi svegliai con una pioggia incessante che cadeva su questa città ripugnante. Le nuvole in alto avevano un alone grigio e i fulmini che attraversavano il cielo a distanza di pochi secondi l’uno dall’altro non stupivano più, erano la norma.

    Riparato sotto l’ombrello, mi diressi al chiosco dei giornali e presi il «New York Times», preparandomi per quello che avrei letto.

    «Quante donne pensa possa farsi un uomo nella sua vita?», mi chiese il giornalaio allungandomi il resto.

    «Non lo so», risposi. «Ho smesso di contare».

    «Ha smesso di contare, eh! Cioè è arrivato a dieci e poi ha deciso di sistemarsi?». Indicò la fascia d’oro che indossavo all’anulare sinistro.

    «No. Prima mi sono sistemato, poi ho cominciato a scopare».

    Aggrottò la fronte, stupito, e si voltò per sistemare l’espositore delle sigarette.

    Un paio di mesi prima, gli avrei dato spago, con una risata allegra gli avrei risposto: «Più di quante ne ammetteremo mai». Ma non ero più capace di ridere.

    La mia vita era diventata una deprimente ripetizione di gesti e situazioni: notti in hotel, sudori freddi, ricordi deturpati, e pioggia.

    Maledetta pioggia.

    M’infilai il giornale sottobraccio e mi allontanai, fissando l’anello che avevo al dito.

    Era da molto tempo che non lo indossavo, e non avevo idea di cosa mi fosse preso quel giorno per spingermi a metterlo.

    Me lo sfilai e lo guardai un’ultima volta, scuotendo la testa di fronte alla sua inutilità.

    Per una frazione di secondo, considerai la possibilità di tenerlo, magari sotto chiave, in ricordo dell’uomo che ero stato. Ma quella versione di me era patetica, ingenua, e volevo dimenticarla il più presto possibile.

    Quando il semaforo scattò attraversai la strada, e appena raggiunto il marciapiede gettai l’anello dove avrei dovuto lanciarlo mesi prima.

    Nella fessura di scolo.

    Prova a discarico (n.)

    Prova indicante che un imputato non ha commesso il reato.

    Presente

    Andrew

    Il caffè bollente che in quel momento filtrava attraverso il tessuto dei miei pantaloni ustionandomi la pelle era l’esatto motivo per cui non scopavo mai due volte con la stessa donna.

    Balzai all’indietro. «Aubrey…».

    «Sei sposato, stronzo».

    Ignorai il suo commento e tornai ad appoggiarmi allo schienale della sedia. «Nell’interesse della tua breve e mediocre carriera a venire nell’ambito legale, sto per farti due immensi favori: primo, mi scuserò per averti scopata una seconda volta e ti informo che non accadrà mai più; secondo, fingerò che tu non mi abbia gettato addosso un maledetto caffè».

    «No devi». Lanciò la tazza sul pavimento riducendola in mille pezzi. «Perché l’ho fatto eccome, e sono tentata di rifarlo».

    «Miss Everhart…».

    «Vaffanculo». Mi fissò con gli occhi socchiusi e aggiunse: «Spero che ti cada l’uccello», uscendo come una furia dall’ufficio.

    «Jessica!». Mi alzai e afferrai un rotolo di carta assorbente. «Jessica?».

    Nessuna risposta.

    Presi la cornetta del telefono per chiamare la sua postazione, ma proprio in quel momento lei entrò nel mio ufficio.

    «Sì, Mr Hamilton?»

    «Chiama la lavanderia a secco e digli di venire a consegnarmi uno dei miei completi. Ho anche bisogno di un’altra tazza di caffè, del documento di Miss Everhart dalle risorse umane, e devi dire a Mr Bach che farò tardi alla riunione delle quattro».

    Attesi di sentire il solito «Certo, signore» o «Me ne occupo subito, Mr Hamilton», invece non disse nulla.

    Rimase in silenzio, con il viso acceso e gli occhi puntati sul cavallo dei miei pantaloni. «Vuole che l’aiuti a pulirsi?». Le labbra si curvarono in un sorriso. «Ho un tovagliolo parecchio assorbente nel cassetto della scrivania. Molto soffice e… delicato».

    «Jessica…».

    «È bello grosso, non è vero?». Puntò lo sguardo nel mio. «Non lo direi a nessuno, davvero. Sarebbe il nostro piccolo segreto».

    «Lavanderia, tazza di caffè, documento di Miss Everhart e messaggio a Mr Bach sul mio ritardo. Ora».

    «Adoro il modo in cui resiste…», e lanciò un’ultima occhiata alla mia patta prima di lasciare la stanza.

    Sospirai e iniziai ad asciugarmi alla bell’e meglio. Avrei dovuto sapere che Aubrey apparteneva al tipo emotivo, avrei dovuto capire che era instabile e incapace di comportarsi in maniera normale nell’istante in cui avevo scoperto che si era inventata un’identità falsa su LawyerChat.

    Mi pentivo anche di averle detto che volevo la sua fica, e mi maledicevo per essere andato al suo appartamento il giorno prima.

    Mai più.

    Mentre strappavo un altro tovagliolo, sentii una familiare voce femminile: «Ma ciao… È bello rivederti».

    Sollevai la testa, sperando che si trattasse di un’allucinazione… che la donna sulla soglia non stesse davvero di fronte a me, sorridente. Che non mi stesse venendo incontro con la mano protesa come se non fosse lei la ragione per cui sei anni prima la mia vita era irrimediabilmente andata a in pezzi.

    «Hai intenzione di stringermi la mano, Mr Hamilton?». Sollevò un sopracciglio. «È questo il nome che usi adesso, no?».

    Rimasi a fissarla a lungo con uno sguardo distaccato, notando che i suoi lunghi capelli neri adesso erano corti, a caschetto. Gli occhi verde chiaro ancora dolci e seducenti come li ricordavo, ma non avevano più lo stesso effetto su di me.

    Tutti i ricordi che mi ero sforzato di cancellare si materializzarono di colpo davanti ai miei occhi e il sangue cominciò a ribollirmi.

    «Mr Hamilton?», chiese di

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1