Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Baciami, principe: Harmony Jolly
Baciami, principe: Harmony Jolly
Baciami, principe: Harmony Jolly
E-book144 pagine2 ore

Baciami, principe: Harmony Jolly

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Chi, almeno una volta, non ha desiderato di essere una principessa e di sposare il proprio principe azzurro? Che il sogno abbia inizio!

Un conto è avere a che fare con dei bambini e un conto sono gli adulti. Katrina Vicente, tata del piccolo Sammy, ne è sempre più convinta. La gestione del piccolo che le è stato affidato non presenta alcuna difficoltà; il vero problema è lo zio, il principe Julian Alexander, tanto bello e affascinante quanto scontroso e abituato ad avere l'ultima parola su ogni cosa. Katrina non si è mai tirata indietro e certamente non comincerà ora. Il bel principe si accorgerà di che pasta sono fatta.
LinguaItaliano
Data di uscita10 lug 2019
ISBN9788830501416
Baciami, principe: Harmony Jolly
Autore

Teresa Carpenter

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

Leggi altro di Teresa Carpenter

Autori correlati

Correlato a Baciami, principe

Ebook correlati

Narrativa romantica per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Baciami, principe

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Baciami, principe - Teresa Carpenter

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Stolen Kiss From a Prince

    Harlequin Mills & Boon Romance

    © 2014 Teresa Carpenter

    Traduzione di Donella Buonaccorsi

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2015 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-3050-141-6

    1

    L’AEREO DEL PRINCIPE DONAL PRECIPITA DURANTE LA PEGGIORE TEMPESTA DEL SECOLO.

    Oggi tutto il mondo prega mentre infuria la terribile tempesta Allie, impedendo alle squadre di soccorso di raggiungere l’aereo con a bordo Donal ed Helene Ettenburl, il principe e la principessa di Kardana. La coppia reale aveva lasciato il principato di Pasadonia insieme ad altri dignitari di corte per un weekend di sci sulle Alpi francesi. Al momento della partenza nessuno poteva immaginare che le due perturbazioni che avevano portato pioggia e neve su gran parte dell’Europa si sarebbero fuse in una tempesta di ghiaccio. Un SOS è stato lanciato dall’aereo reale sabato mattina e da allora non c’è stato nessun altro segnale di vita. Le migliori squadre di soccorso francesi sono pronte a partire non appena le condizioni meteorologiche lo permetteranno. Il principe Julian Ettenburl ne ha incontrato i capi durante il suo viaggio alla volta di Pasadonia, intrapreso per stare con suo nipote, il principino Samson Alexander Ettenburl, di trentadue mesi, che era rimasto a Pasadonia, ospite della nursery reale. Sull’aereo con Donal e Helene Ettenburl c’erano anche...

    Julian spense bruscamente il computer e ficcò il cellulare nella tasca dei pantaloni. Sapeva molto di più di quello che aveva letto. Per esempio, che alle squadre di ricerca francesi si erano aggiunte quelle di Kardana. Aveva provveduto personalmente a fornire i veicoli migliori, il miglior equipaggiamento e gli uomini più in gamba per ritrovare suo fratello, il futuro re di Kardana.

    La notizia della caduta dell’aereo per poco non aveva ucciso suo padre, che si era appena ripreso dall’infarto che lo aveva colpito l’anno prima. Julian doveva ritrovare l’intera famiglia per riportargliela, ma per il momento doveva accontentarsi del suo nipotino.

    Il viaggio in treno, l’unico consentito dalle condizioni meteorologiche, era stato interminabile, ma gli aveva permesso di organizzare al meglio le ricerche. Anche se il principe Jean Claude l’aveva invitato ad attendere al palazzo la fine della tempesta, Julian aveva deciso di riportare subito Samson a Kardana. Sperava che il personale della nursery lo avesse preparato.

    Non appena ci arrivò, venne accolto con estrema gentilezza dalla responsabile, una sorridente donna di mezz’età.

    «Benvenuto, Sua Altezza» lo salutò. «Mi permetta di dirle che spero con tutto il cuore che suo fratello e tutti coloro che volavano con lui siano ritrovati sani e salvi.»

    «Grazie» replicò Julian chinando impercettibilmente il capo. «Posso vedere mio nipote?»

    «Certo. Tuttavia, è mio dovere avvertirla che il principino Samson sta dormendo e non vorrei disturbarlo, visto che è inquieto e agitato per la mancanza dei suoi genitori. Può vederlo senz’altro, ma è meglio che lo lasci dormire.»

    «Sono sicuro che vi siete presi cura di mio nipote nel migliore dei modi, ma intendo riportarlo a Kardana con me il più presto possibile» ribatté Julian con fermezza. «Perciò, la prego di far preparare i suo bagagli e di far venire qui la sua tata.»

    Era molto stupito che Tessa non fosse nei paraggi. Di solito, lo tallonava con l’incoraggiamento di sua cognata. Tessa era una cara amica di Helene e gli era sempre sembrata più una dama di compagnia che una tata. Comunque, aveva sempre cercato di evitarle entrambe.

    Ma adesso pregava per la salvezza di Helene.

    «La cosa migliore per lui in questo momento è tornare a casa» concluse.

    «Senza dubbio» convenne la donna. «Sarà un bene per Samson avere intorno gente che conosce. Tuttavia, è sfinito e si agiterà moltissimo se lo sveglia adesso. Non potreste aspettare un po’? Dopo cena, magari.»

    «Purtroppo, non posso permettermi di perdere nemmeno un minuto. Perciò, la prego di condurmi immediatamente da mio nipote.»

    «Come desidera» sospirò lei, voltandosi e avviandosi verso una porta che conduceva in un’altra stanza rispetto a quella, ampia e piena di giocattoli, in cui si trovavano.

    Samson dormiva in un lettino a forma di automobile da corsa e quando Julian si chinò su di lui, sussultò e corrugò la fronte, come se l’ansia e le preoccupazioni non lo avessero abbandonato nemmeno durante il sonno.

    Era così piccolo!

    Così innocente!

    Così importante!

    Mentre lo guardava, Julian si sentì del tutto inadeguato a prendersi cura di lui. La prospettiva di dover essere lui a trasformare quel bimbo in un re lo terrorizzava. Era scapolo per scelta. Gli piaceva vivere lontano dalle luci della ribalta. Fare il ministro del Tesoro gli si addiceva alla perfezione.

    «Julian, amico mio!» esclamò la principessa Bernadette, una splendida bionda, entrando nella stanza e abbracciandolo. «Mi dispiace tantissimo! Dimmi che mi porti buone notizie di Donal e Helene!»

    Lui scosse la testa, lanciando una rapida occhiata alla donna minuta e con i capelli biondi tagliati a caschetto che aveva seguito la principessa nella stanza. Tessa. Bene.

    «No, purtroppo. Il maltempo ostacola ancora le ricerche.»

    «Non ci resta che sperare, allora. E pregare.»

    «Già.»

    «Povero piccolo!» sospirò la principessa Bernadette chinandosi su Samson. «Ha capito che c’è qualcosa che non va. È un bambino tranquillissimo, ma nelle ultime ore è stato molto irrequieto. Sarà contento di vederti. Ha bisogno di stare con i suoi parenti.»

    Julian annuì, ma rimase in silenzio. Non riusciva a ricordare l’ultima volta che aveva preso in braccio suo nipote. Forse il giorno del Battesimo, quando gli aveva fatto da padrino.

    «Grazie per esservi presi cura di Samson. È stato un sollievo nelle ultime, terribili ore sapere che era in buone mani. Tuttavia, ora abbiamo un treno da prendere. Tessa, per favore...»

    La tata di Samson si avvicinò al lettino e tese le braccia verso il piccolo, che si svegliò di colpo e, dopo aver guardato prima Tessa e poi Julian cacciò un urlo.

    Uno strillo acutissimo svegliò Katrina Vicente. Balzò a sedere sul letto e subito pensò a Sammy. Il piccolo stava reagendo malissimo alla scomparsa dei suoi genitori. Rifiutava completamente la sua tata. Comprensibilmente, perché quella stupida gli aveva detto che i suoi genitori non sarebbero tornati mai più. Non c’era da stupirsi se il bimbo aveva avuto una crisi isterica.

    Tessa si era subito accorta del suo sbaglio e aveva cercato di porvi rimedio dicendogli che i suoi genitori si erano perduti e che tutti li stavano cercando, ma un bambino di non ancora tre anni non era in grado di cogliere le sfumature della situazione. Tutto quello che sapeva era che voleva la sua mamma e il suo papà e che la sua mamma e il suo papà non c’erano.

    Da quel momento in poi non aveva più voluto avere nulla a che fare con Tessa. Era abbastanza intelligente per capire che se era lei a prendersi cura di lui voleva dire che la sua mamma non era ancora tornata.

    Era per questo che la principessa Bernadette gliel’aveva affidato e sentendolo gridare si precipitò da lui, pronta a dirne quattro all’uomo dai capelli scuri che aveva osato svegliarlo.

    «Mon Dieu!» esclamò. «Mi auguro che abbia una buona ragione per aver strappato al sonno questo povero bambino. Perché, se non ce l’ha, dovrà vedersela con me!»

    «Katina» piagnucolò Samson, voltando la testolina verso di lei e tendendole le braccia.

    «Vieni, tesoro» replicò dolcemente Katrina, ma Julian prese il bimbo in braccio prima che potesse farlo lei e, ignorando i suoi strilli, le chiese in tono minaccioso chi diamine fosse.

    «Sono la persona che era riuscita a farlo addormentare» gli rispose lei in tono sprezzante. Ci aveva impiegato tanto! Disperato com’era, Samson non voleva né mangiare né dormire. Era nel bel mezzo di una crisi isterica quando aveva cominciato a occuparsi di lui il giorno prima. Come tata dei figli del principe Jean Claude e della principessa Bernadette, era abituata ad affrontare situazioni simili. Lo aveva preso in braccio e aveva cominciato a cullarlo cantandogli una dolcissima ninna nanna. Lui aveva continuato per un bel po’ a dimenarsi e a strillare, ma lei era andata avanti a cantare e a cullarlo finché non era crollato ed era riuscito a dormire per un paio d’ore, per il bene suo e del resto della nursery.

    Da quel momento in poi non si era mai staccato da lei e Katrina lo aveva preso molto volentieri sotto le sue ali. Era riuscita a calmarlo un pochino e a fargli mangiare qualcosa, ma raramente riusciva a dormire per più di pochi minuti prima di svegliarsi urlando. Incubi, aveva diagnosticato il dottor Lambert.

    E adesso quell’uomo lo aveva svegliato dal primo sonno decente che faceva!

    «Deve tornare a casa» affermò quel bruto in un tono che non ammetteva repliche.

    «Me lo dia!» gli ingiunse lei, per nulla intimorita dalla sua imponenza e dalla sua espressione.

    Davanti al suo rifiuto, cercò di strapparglielo dalle braccia, ma quando capì che non ce l’avrebbe mai fatta, si limitò ad accarezzare la testolina bionda di Samson mormorandogli nel tentativo di rassicurarlo: «Va tutto bene, piccolo. C’è Katrina qui con te».

    «Mamma!» strillò il bimbo con tutto il fiato che aveva in gola, rovesciando bruscamente la testa all’indietro e urtando con forza la fronte di Katrina.

    La collisione fu tanto violenta che per qualche minuto lei perse i sensi e, quando si riebbe, si ritrovò con immenso piacere con Samson in braccio, ma, con enorme sgomento, fra le braccia dello sconosciuto.

    Le tremavano le gambe, ma non aveva paura di cadere. E, in sottofondo, udiva delle voci.

    «Katrina!»

    «Mio Dio!»

    «Chiamate un dottore!»

    Sammy era avvinghiato a lei e i suoi singhiozzi si erano trasformati in strilli acutissimi. Sconcertata, lei alzò lo sguardo e fissò due occhi color ambra che la scrutavano ansioso.

    «La tengo» le assicurò lo sconosciuto sottovoce e il suo respiro caldo le accarezzò il collo. La condusse al lettino sul quale

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1