Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Scottanti ricordi: Harmony Collezione
Scottanti ricordi: Harmony Collezione
Scottanti ricordi: Harmony Collezione
E-book155 pagine2 ore

Scottanti ricordi: Harmony Collezione

Valutazione: 5 su 5 stelle

5/5

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Nessuno è a conoscenza del suo segreto.



Casimiro, sovrano di Zaffirinthos, cela un terribile segreto: due anni prima un grave incidente gli ha lasciato qualcosa di più profondo della cicatrice che gli solca la fronte. Non è in grado di ricordare il suo passato e ha deciso di abdicare in favore di suo fratello. Tutto cambia però nel momento in cui appare Melissa Maguire, bella ed enigmatica inglese. Non solo Casimiro non riesce a capire perché quella ragazza abbia su di lui un così strano effetto, ma quello che lei gli rivela è destinato a sconvolgere la sua vita. Casimiro ha un erede. Anche se lui non ricorda di averne mai conosciuto la madre...
LinguaItaliano
Data di uscita11 dic 2017
ISBN9788858975404
Scottanti ricordi: Harmony Collezione
Autore

Sharon Kendrick

Autrice inglese, ama le giornate simili ai romanzi che scrive, cioè ricche di colpi di scena.

Leggi altro di Sharon Kendrick

Autori correlati

Correlato a Scottanti ricordi

Ebook correlati

Narrativa romantica per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Scottanti ricordi

Valutazione: 5 su 5 stelle
5/5

1 valutazione0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Scottanti ricordi - Sharon Kendrick

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Royal Baby Revelation

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2010 Sharon Kendrick

    Traduzione di Carla Maria De Bello

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2011 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5897-540-4

    1

    Una soffusa luce dorata filtrava attraverso il soffitto a volte, ma Melissa non vi prestò attenzione. Persino i palazzi perdevano di significato se paragonati alla consapevolezza che il proprio momento fosse arrivato.

    A volte sembrava che la vita intera fosse stata definita da quel momento, e che il futuro dipendesse dal risultato di esso. Un momento che avrebbe potuto far risalire a quando aveva stretto quella striscia di plastica fra le dita tremanti e visto l’inconfondibile riga blu che confermava la sua gravidanza.

    Il mondo che conosceva era cambiato in un istante.

    «Melissa, mi senti?» La voce di Stephen le si insinuò tra i pensieri. «Ho detto che il re vuole vederti il prima possibile.»

    «Sì, sì, ti ho sentito» rispose la ragazza, il cuore palpitante mentre per la prima volta osava guardarsi in uno degli specchi decorati che punteggiavano l’anticamera del palazzo reale di Zaffirinthos. Non era una donna vanitosa, nella sua vita non ci sarebbe stato posto per la vanità neppure se il suo aspetto glielo avesse permesso, ma un incontro con il re...

    Lo stesso con cui lei aveva concepito il proprio bambino!

    Mentre si sistemava i lunghi e folti capelli per l’ennesima volta, Melissa sperò che il proprio aspetto esteriore sembrasse migliore di quanto non fosse quello interiore. Perché doveva apparire al meglio. Far credere a Casimiro di essere degna di aver portato in grembo suo figlio. Si strofinò i palmi madidi sul vestito nuovo, smaniosa di una qualunque forma di rassicurazione da parte di Stephen. «Secondo te... vado bene così?»

    Per tutta risposta l’uomo le rivolse una breve occhiata, quindi tornò a concentrarsi sul taccuino che aveva in mano. «Stai benissimo... Ma non ti rendi conto che non noterà neanche cos’hai addosso? I reali non lo fanno mai. Noi siamo parte dello staff, praticamente dei servitori. E loro non si preoccupano di guardare i servitori. Siamo semplicemente qui, come parte della tappezzeria.»

    «Tappezzeria?» ripeté Melissa con aria assente.

    «Esatto. Parte dello sfondo. Tutto ciò che il re desidera da te è un breve schizzo del programma per il ballo di questa sera. In realtà io gli ho già detto tutto quanto avesse bisogno di sapere, ma dal momento che sei stata tu a occuparti dei fiori e dell’orchestra, preferisce ringraziarti personalmente. Si tratta di un gesto di cortesia. Per cui ricorda: taglia corto e parla solo se sei interpellata.»

    «Certo, non lo dimenticherò.» Seguì una pausa per lei densa di significato. «Sai che io... ho incontrato il re già una volta» azzardò.

    Stephen si accigliò. «E quando?»

    Perché aveva osato tanto? Forse per preparare la strada al sogno più grande che avesse mai nutrito? Che Casimiro riconoscesse subito Ben come suo unico figlio ed erede? Che lei potesse finalmente parlare del padre del suo bambino con un certo orgoglio, invece di morsicarsi la lingua e conservare il segreto?

    L’unico problema dei sogni, però, era che una volta iniziato a coltivarli, sarebbe stato difficile fermarsi.

    Perché era pressoché impossibile che il re le fosse grato per la bomba che stava per lanciare, specialmente quando la moglie di suo fratello aveva appena dato alla luce un bambino. La stampa mondiale aveva decantato la nascita dell’erede di quel meraviglioso regno del Mediterraneo, ma solo Melissa sapeva quanto si stessero ingannando. Perché era Ben l’erede. Il solo, vero erede.

    Si schiarì la voce. «Quando... quando abbiamo organizzato quel ricevimento al museo di Londra, per l’esibizione internazionale dei marmi di Zaffirinthos. Casimiro era lì, alla festa. Sicuro di non ricordare?»

    «Certo che me ne ricordo. Quella sera mi hai aiutato a distribuire gli antipasti, ma dubito che tu sia riuscita a coinvolgere il re in una qualunque conversazione andasse oltre un: Gradisce un altro antipasto, Maestà? E se credi che lui possa ricordarsi di te da allora, faresti bene a ripensarci.»

    Melissa gli rivolse un breve, nervoso sorriso. Ovviamente il suo capo non si era accorto di nulla, ma in fondo non c’erano stati sguardi particolari né atteggiamenti insoliti fra loro, durante quel ricevimento.

    Tuttavia, cosa avrebbe detto Stephen se avesse saputo cosa il re le aveva detto la notte successiva, quando l’aveva trovata bisognosa di un qualunque conforto umano? Qualcosa a proposito di quanto fosse delittuoso per lei indossare degli slip... e poi glieli aveva sfilati di dosso con un’abilità che, unita al suo bacio appassionato, aveva reso totalmente futile qualunque tentativo di ritrosia.

    Ma Stephen era ovviamente ignaro del fatto che Melissa fosse diventata tanto intima con l’uomo che governava la prospera isola mediterranea di Zaffirinthos. E di certo non aveva idea che Casimiro fosse il padre di Ben. A dire il vero non lo sapeva neppure la zia del piccolo, che in quel momento si occupava di lui in Inghilterra. Non lo sapeva nessuno, neppure lo stesso Casimiro. Era un terribile, doloroso segreto che lei era stata costretta a tenere per sé. Ma si sarebbe liberata presto di quell’insopportabile fardello...

    «E tutti sono ancora molto preoccupati per la salute del re, naturalmente» continuò Stephen pensieroso.

    «Ma... non sarà malato?»

    «Malato? È l’uomo più in forma che io abbia mai visto, il che è un miracolo, considerato quanto gli è successo un paio di anni fa. Ha quasi rischiato di morire... non lo sapevi?»

    Nonostante il tepore di quella sera di fine maggio, Melissa non riuscì a sopprimere il brivido che le parole dell’amico avevano suscitato al ricordo di quel momento terribile. Un momento che si era rivelato un vero inferno. Ovviamente sapeva che Casimiro era quasi morto, lei aveva trascorso ore davanti alla televisione in attesa di una qualche notizia.

    Il re sta lottando per la vita. Quel sinistro annuncio le aveva fatto capire che non poteva più nascondere la testa sotto la sabbia.

    La guarigione di lui, poi, l’aveva finalmente spinta all’azione, facendole comprendere come dovesse confessargli del bambino. Anche se fino a quel momento non era riuscita a contattarlo, i re erano praticamente inavvicinabili da persone come lei, questa volta avrebbe dovuto riuscirci. Perché Ben non era semplicemente uno splendido e adorabile piccolino, ma il discendente di un sovrano, l’erede di un regno.

    Ed entrambi avevano il diritto di saperlo.

    «Era caduto da cavallo, esatto?» chiese come se non ne fosse del tutto sicura.

    «Sì. Ha picchiato la testa ed è rimasto in coma per settimane.»

    «Ma adesso sta bene?»

    «Così sembra, anche se un membro dello staff mi ha confessato che l’iniziale sollievo del re per la totale guarigione è poi sfociato in un comportamento talmente gelido da far tremare chiunque gli stia vicino.»

    Questo non era certo quanto Melissa sperava di sentire. Desiderava che Casimiro fosse la persona più solare del mondo, che avrebbe gioito con lei quando gli avesse rivelato la sconvolgente notizia, che le avrebbe assicurato che tutto si sarebbe risolto.

    «Gelido?» echeggiò.

    «Positivamente gelido.» Stephen sorrise. «Per cui, come ti ho detto, Melissa, taglia corto e parla solo se sei interpellata.»

    «Cercherò di ricordarmene. Ci vediamo tra un po’.» E con passi stranamente incerti seguì l’uomo che aspettava di condurla agli uffici del re.

    Era arrivata a palazzo soltanto un giorno prima, sbarcando da un jet privato lontano anni luce dai mezzi di trasporto a cui era abituata. Pronta ad aiutare Stephen con gli ultimi preparativi per il ballo che il re stava organizzando.

    Sarebbe stata una tardiva festa di nozze per il fratello minore di lui, Xaviero, e la moglie Catherine, nonché la celebrazione della nascita del loro primo figlio. E i ricevimenti reali erano la specialità di Stephen.

    Lui e Melissa si erano incontrati quando quest’ultima aveva dovuto lasciare il college perché senza soldi dopo la morte della madre. A dispetto del suo dolore, Stephen ne aveva riconosciuto il talento e fatta sentire importante. L’estroverso organizzatore l’aveva convinta di come il suo occhio artistico fosse per lui impagabile, di come il suo talento nel trasformare la banalità in qualcosa di straordinario fosse ciò che rendeva la propria attività tanto popolare e stimata e, soprattutto, di come il suo lavoro dietro le quinte non fosse secondo a nessuno. Per tutta questa serie di motivi le aveva permesso di gestire le ore di lavoro come meglio credeva, consentendole così di occuparsi del piccolo Ben e guadagnandosi in tal modo la sua gratitudine.

    Persa nei propri pensieri Melissa notò appena lo splendore e le dimensioni del palazzo mentre seguiva l’uomo lungo gli ampi corridoi rivestiti di marmo. I dipinti sulle pareti sembravano confondersi in uno soltanto, le statue degli antichi dei inondate di luce quasi invisibili. Melissa non riusciva a pensare ad altri che a Ben e a come, di lì a poco, la vita del piccolo avrebbe preso una direzione totalmente diversa. Presto avrebbe avuto un padre, un padre che avrebbe imparato a conoscere e ad amare. Qualcuno in grado di arricchire la sua giovane vita di ogni beneficio.

    Finalmente si fermarono davanti a una doppia porta decorata. L’uomo bussò con forza e subito una voce gli rispose dall’interno.

    «Sì?»

    Non ci fu nemmeno il tempo di registrare il roco e sensuale accento di essa, perché la porta si aprì immediatamente. Melissa si ritrovò sospinta dentro la stanza, il corpo intero tremante di apprensione.

    Il più grande desiderio che avesse mai nutrito in vita sua era ormai sul punto di avverarsi e lei non poté non chiedersi se le gambe l’avrebbero sorretta. Eppure doveva restare calma e concentrata. Per forza.

    E poi lo vide.

    Seduto alla scrivania con un’aria assorta mentre analizzava i fogli davanti a sé, Casimiro sembrava essere stato scolpito in un blocco di pietra scura e scintillante. Non si era neppure accorto della sua presenza e per un attimo lei ne approfittò per inebriarsi di quella vista. La corvina lucentezza dei suoi capelli e le spalle ampie le fecero aumentare il battito del cuore.

    Lui poteva anche essere nato per governare con indicibili ricchezze sulla punta delle dita, ma per Melissa era sempre stato l’uomo più perfetto che avesse mai incontrato in vita sua e, da questo punto di vista, nulla era cambiato.

    Improvvisamente lui sollevò lo sguardo e i loro occhi si incrociarono, scatenando in lei un impeto di profondo desiderio. Perché quale donna non si sarebbe sentita emozionata alla

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1