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Innamorarsi... per caso (eLit): eLit
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E-book146 pagine1 ora

Innamorarsi... per caso (eLit): eLit

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ROMANZO INEDITO

Le bugie hanno le gambe corte!
Tormentata dalla madre che spera di vederla presto accasata, Hayley Parrish s'inventa l'esistenza di un fidanzato. Quando, però, si ritrova a dover organizzare la cerimonia... la situazione precipita. Per fortuna, l'amore a San Valentino è nell'aria...
LinguaItaliano
Data di uscita1 feb 2019
ISBN9788858997666
Innamorarsi... per caso (eLit): eLit
Autore

Heather MacAllister

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Anteprima del libro

    Innamorarsi... per caso (eLit) - Heather MacAllister

    successivo.

    Prologo

    Marzo 1999

    Hayley Parrish si fermò davanti a uno stand e si guardò intorno. La sala Versailles, la più ampia e sfarzosa del Peabody Hotel, era affollatissima. Orde di giovani donne accompagnate dalle loro madri si mescolavano agli operatori del settore, sempre a caccia di pubblicità e di buoni affari.

    L'annuale Fiera della Sposa di Memphis era ormai giunta alla dodicesima edizione, e Hayley non era riuscita a evitarla. Sapeva che, se si fosse rifiutata anche quell'anno, sua madre non glielo avrebbe mai perdonato.

    Alzò gli occhi verso il soffitto, al quale gli organizzatori avevano appeso uno striscione rosa su cui era stampato, a caratteri cubitali rossi, L'amore è nell'aria, lo sentite?, e sospirò. Detestava certe pagliacciate!

    «La vista di questi stupendi abiti da sposa non ti fa desiderare di costringere il tuo fidanzato a fissare una data?»

    «Non siamo ancora pronti, mamma» dichiarò Hayley, mentre osservava Lola che accarezzava, con le sue belle dita dalle unghie perfettamente laccate, alcuni campioni di stoffa.

    «Quante volte ti ho detto che, una volta che il pesce ha abboccato, non bisogna esitare troppo a trascinarlo a riva? Non hai più molto tempo per sposarti in bianco. Hai già venticinque anni!» Prese dello chiffon bianco e lo accostò al viso della figlia. «Forse ho esagerato. L'importante è che ti ricordi di usare ogni giorno una buona crema per il contorno degli occhi. Sai bene che, una volta che saranno comparse le prime rughe, sarai costretta a indossare il color panna... o l'avorio. E io ci terrei che la mia bambina si sposasse in bianco!»

    La giovane annuì, mentre cercava le parole più adatte a smorzare l'eccessiva invadenza della madre. «Sloane dovrà restare a El Bahar per parecchi mesi ancora.»

    La smorfia contrariata di Lola fu più eloquente di mille parole. «Quanti?»

    «Non so. Mi manca molto, ma non devo dimenticare che sta guadagnando il denaro per costruire il nostro nido.»

    «Sei sicura che non sia scappato?» chiese la madre, aggrottando le sopracciglia.

    «Mamma!»

    «Tesoro, non puoi biasimarmi! Se non me lo presenterai al più presto, finirò per credere che te lo sei inventato!»

    Visto che era esattamente ciò che Hayley aveva fatto, prese sua madre per un braccio nel tentativo di distrarla e la condusse verso lo stand delle bomboniere. Centinaia di sacchettini colorati facevano bella mostra sugli scaffali di legno chiaro, per non parlare degli assurdi soprammobili che li accompagnavano. Se mai si fosse sposata, decise Hayley in quell'istante, non avrebbe costretto nessuno dei suoi parenti o dei suoi amici a ricevere quelle piccole mostruosità.

    Mentre Lola sfogliava un catalogo, lei ripensò alla sera in cui la sua mente visionaria aveva partorito Sloane Devereaux. Infrangendo una regola che si era imposta dalla notte dei tempi, aveva accettato di uscire a cena con un uomo che non conosceva: era il cugino di un'amica di una vicina di casa di una delle compagne di bridge di sua madre. Semplice, no?

    Morris aveva quarantatré anni. Hayley aveva pensato che le erano sempre piaciuti gli uomini maturi.

    Morris era più basso di lei. Hayley aveva pensato che era stufa di portare i tacchi alti.

    Morris amava ballare. Hayley aveva pensato che almeno avevano qualcosa in comune.

    Aveva pensato male.

    L'unico motivo per cui il caro signor Beekman amava danzare era che ciò gli consentiva di fare la piovra con la sua partner.

    Che essere disgustoso! Hayley ricordava ancora la sensazione del capo di lui posato sui suoi seni abbondanti, delle sue mani dappertutto e della vista eccitante della sua incipiente calvizie. Dopo il terzo lento, la sua pazienza si era esaurita. Si era rifugiata in bagno e poi, giurando a se stessa che non avrebbe mai più accettato appuntamenti al buio, era tornata a casa senza degnare la piovra di un saluto.

    Quella sera era nato Sloane Devereaux.

    La decisione più saggia che potessi prendere, rifletté, mentre gettava un'occhiata al palco all'altra estremità della sala. Lola era stata entusiasta della notizia del fidanzamento, e ciò aveva reso madre e figlia più unite.

    Non che prima non andassero d'accordo, ma erano così diverse, sia fisicamente che caratterialmente, che, a volte, lo scontro era inevitabile. Da quando Sloane era entrato a far parte delle loro vite, invece, tutto filava per il meglio.

    Fino al giorno in cui la Fiera della Sposa aveva aperto i battenti.

    All'inizio Hayley aveva accettato di buon grado di sprecare un intero sabato pomeriggio tra fiori, bomboniere e abiti da sposa, ma ora la situazione stava precipitando. Organizzare il matrimonio della sua ultimogenita stava diventando per Lola l'unica ragione di vita.

    «Guarda!» esclamò a un certo punto la madre, alzando gli occhi verso il grande schermo posto dietro il palco. «Fra pochi minuti estrarranno il nome del vincitore del concorso!»

    La pagliacciata finale!, sospirò Hayley tra sé.

    «Vieni con me» continuò Lola, trascinando la figlia per un braccio. «Procuriamoci altri moduli. Più ne compiliamo, più probabilità avrai di vincere un matrimonio da sogno!»

    «Mamma, ti ricordo che ho consegnato il mio coupon non appena abbiamo messo piede al Peabody

    L'immensa sfera di plastica trasparente conteneva svariate centinaia di moduli. Le possibilità che fosse proprio Hayley Parrish ad aggiudicarsi il concorso Sposi felici a San Valentino erano praticamente nulle.

    «Quando sono venuta qui con le tue sorelle, ne abbiamo compilati almeno cento!»

    Loro volevano vincere, pensò Hayley. Io no. Al momento opportuno avrebbe annunciato alla madre e alle sorelle di aver rotto il fidanzamento con Sloane. Naturalmente, non prima di aver trovato un fidanzato in carne e ossa...

    «Mamma, ti andrebbe di bere qualcosa?» Il tavolo del buffet era a pochi metri da loro, e lei ne approfittò per cambiare argomento. «Del punch, magari?»

    «Perché no?» accettò Lola, sorridendo amabilmente al cameriere e fissando con sguardo pensieroso il liquido contenuto nel bicchiere di carta.

    «Succo di mango e spumante» disse dopo averlo sorseggiato. «Non male. Anzi, direi un aperitivo perfetto nel caso tu decidessi di volere le tue damigelle in arancione. Ai matrimoni di Laura Jane e Gloria, gli abiti delle damigelle erano verde acqua e il punch era alla menta. Una trovata che ha fatto schiattare d'invidia tutte le mie amiche!»

    Nel sentir nominare le sorelle, Hayley ebbe un fremito. Bionde e attraenti come la madre, riuscivano sempre a far sentire lei il brutto anatroccolo di casa, per via dei suoi capelli castani e di quella sua statura al di sopra della media, caratteristiche che aveva ereditato dal padre, scomparso nove anni prima.

    Carl Parrish era stato un uomo eccezionale, e lei ne sentiva molto la mancanza. Era sicura che a lui non sarebbe importato sapere che, all'età di venticinque anni, la sua ultimogenita era ancora single. Niente affatto!

    Lola, invece...

    Non pensarci, ora, s'impose. In quel momento le bastava aver reso felice sua madre, anche se solo per un giorno. Al futuro avrebbe pensato in seguito.

    Hayley non era contraria al matrimonio. Semplicemente non aveva ancora incontrato l'uomo giusto. Sapeva che sarebbe arrivato, prima o poi, ma non aveva fretta. Tutto sommato era contenta di come procedevano le cose con il suo adorabile, discreto e lontano signor Devereaux. L'unico neo della faccenda era che, se sua madre avesse scoperto la verità, non l'avrebbe mai perdonata.

    «Mamma, basta con i coupon, ti prego. Non è giusto nei confronti di chi ne ha presentato uno solo. Senza contare che è illegale!»

    «Lascia perdere gli scrupoli morali. Lo stiamo facendo perché tu abbia il matrimonio dei tuoi sogni. In amore e in guerra tutto è permesso!»

    «Sarà» borbottò lei, poco convinta. «Ma mi aspettavo più amore e meno guerra.» L'aggressività con cui madri e figlie stavano prendendo d'assalto le pile di tagliandi, sgomitando e imprecando, la lasciava esterrefatta.

    «Si vede che non hai mai provato a prenotare un rinfresco nel bel mezzo di giugno.»

    Giugno? Hayley aggrottò la fronte. Mancavano soltanto due mesi e mezzo a giugno. Che diavolo stava macchinando sua madre?

    «Le nozze sono il momento più importante della vita di una ragazza» iniziò Lola. «E anche di quella del suo fidanzato. La cerimonia deve essere progettata con cura, perché possa risultare un evento memorabile. Il tuo fidanzato non dovrà avere dubbi sul fatto che starà per diventare un marito, con tutto ciò che questo comporta. Non sei d'accordo con me?»

    Hayley si limitò ad annuire.

    Madre e figlia stavano compilando in fretta un modulo per il concorso, quando una voce proveniente dal palco attirò la loro attenzione e quella di tutte le altre persone in sala. Un'orda di donne dai diciotto ai settant'anni si accalcò sotto il palco decorato di festoni rosa.

    «Gentili signore e signorine» esordì un attempato D.J., impugnando il microfono e rivolgendo al pubblico uno smagliante sorriso. «Avvicinatevi al podio e incrociate le dita! Fra pochi minuti sarà estratto il nome della fortunata vincitrice del primo premio, uno splendido e indimenticabile matrimonio nel giorno più romantico dell'anno. Il giorno di San Valentino!»

    Applausi scroscianti giunsero da ogni angolo della vasta sala. Hayley vide parecchie madri abbracciare o prendere per mano le figlie, e perse immediatamente il conto delle coppie di dita incrociate dietro la schiena. I volti erano tesi, le labbra serrate.

    «Prima di conoscere il nome della fortunata vincitrice, lasciate che vi presenti la coppia che si è aggiudicata il nostro premio lo scorso anno. Signore e signori, Teresa e James Martinez!»

    Due giovani sulla trentina salirono sul palco tenendosi per mano, visibilmente impacciati.

    «Allora, miei cari, com'è la vita matrimoniale?» domandò il presentatore ai due sposini.

    «Bella» rispose laconico l'uomo.

    Sua moglie gli diede una gomitata nel fianco. «Fantastica» si corresse immediatamente lui. «Mai stato così felice.»

    «Se non sbaglio, vi siete sposati un mese fa, il giorno di San Valentino.»

    «Esatto» assentirono all'unisono i due teneri piccioncini.

    «E avete fatto bene!» esclamò il D.J., rivolgendosi al pubblico. «Come ben sapete, se le nozze vengono

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