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Combatti per me (eLit): eLit
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Combatti per me (eLit): eLit
E-book75 pagine59 minuti

Combatti per me (eLit): eLit

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Ultimate 0.5
Energia. Forza. Mosse spettacolari. Non c'è da meravigliarsi che Harper Gates trovi il lottatore Gage Savage Ringer irresistibile. Lui è stato lontano per diverso tempo, occupato in importanti allenamenti, ed è tornato solo perché si è infortunato e non ha potuto partecipare a una gara. Inutile illudersi che sia il momento giusto per iniziare una qualsiasi relazione.
Durante una serata in compagnia di amici, qualcosa cambia e Gage sembra più concentrato sul corpo di Harper che su alcune gare trasmesse alla televisione. E quando lei ne approfitta per stuzzicarlo quello che sembra un gioco si trasforma in una notte di fuoco...
LinguaItaliano
Data di uscita1 ott 2019
ISBN9788830504721
Combatti per me (eLit): eLit

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    Anteprima del libro

    Combatti per me (eLit) - Lori Foster

    successivo.

    1

    Gage Ringer, più noto come Savage nel mondo dei combattimenti, si aggirava come una belva nel centro ricreativo, camminando a lunghi passi, afflitto da pensieri cupi che però nascondeva dietro un'espressione enigmatica per non mostrare quanto fosse turbato. Non voleva essere lì quella sera, ma a casa, a crogiolarsi da solo nel malumore invece di dissimulare il dispiacere, costretto a fingere che non fosse importante. La sua delusione era una questione privata, dannazione, e non voleva sbandierarla ai quattro venti. Le disgrazie capitavano a tutti.

    E ora era toccata a lui.

    La vita sarebbe continuata. Ci sarebbero stati altri combattimenti, altre occasioni. Solo un pappamolla sarebbe stato seduto in un angolo a frignare su quello che avrebbe potuto avere e non aveva avuto. Non lui. Non in pubblico, almeno.

    Quella sera il centro ricreativo sarebbe stato pieno di corpi di tutte le forme, taglie ed età; tutti sarebbero stati lì per motivi diversi.

    Il proprietario era Cannon Coulter che aveva creato il centro come attività filantropica. Per quanto lui potesse essere famoso nel mondo dei lottatori della SBC, la Supreme Battle Championship, quel luogo avrebbe rivestito sempre un ruolo importante nella sua vita.

    Armie Jacobson, un altro lottatore che aiutava nella gestione quando Cannon era in viaggio di lavoro, aveva in programma una lunga notte di bagordi. Evviva.

    Ma anche no.

    Almeno, non per Gage.

    Avevano organizzato una festicciola anche per i ragazzini, che non avrebbero potuto restare ad assistere all'evento sulla pay tv perché troppo piccoli. Erano state proposte delle attività e dei giochi, e poi offerti degli stuzzichini e la possibilità di combattere con i lottatori che frequentavano il centro.

    Ma quella parentesi stava volgendo al termine e ben presto sarebbero arrivati gli adulti.

    Alla sua apertura, il centro ricreativo era molto spartano. Cannon e alcuni amici si erano offerti volontari per lavorare con gli adolescenti a rischio del quartiere, per dare loro una possibilità di sfogarsi. Avevano cominciato con un sacco pesante, uno a pera veloce, dei tappetini e molto tempo ed energia.

    Il successo, poi, era cresciuto parallelamente a quello di Cannon, che non aveva solo fatto delle migliorie, ma approfittato degli sponsor che erano contenti di fare donazioni con il loro marchio. Perciò ora le dimensioni del centro erano raddoppiate, ed era presente tutta l'attrezzatura necessaria per accogliere non solo i lottatori esperti che volevano allenarsi, ma anche decine di ragazzi di tutte le età, e anche qualche ragazzina.

    Gage udì una risata femminile e spostò automaticamente lo sguardo verso Harper Gates.

    Allora era arrivata.

    Senza volerlo, inspirò a fondo per calmarsi. E sì, Harper gli faceva quell'effetto.

    La osservò mentre aiutava Armie ad aprire le sedie pieghevoli intorno ai tappetini e a sistemarle in ogni spazio disponibile. Alcuni ragazzini correvano e lottavano, sfogandosi sotto l'occhio attento degli adulti; per loro era molto meglio stare lì invece di bighellonare per strada, esposti ai pericoli dei balordi che uscivano di notte come scarafaggi.

    Gage agguantò al volo un bambino che gli passava davanti correndo, gli fece fare una giravolta, poi lo mise a testa in giù, ridacchiando per gli urletti felici del piccolo.

    «Vai proprio come un razzo» gli disse.

    «Sono il più veloce qui dentro!»

    «E anche il più modesto.»

    Il bambino sgranò gli occhioni e gli rivolse un sorrisone, mostrando che gli mancavano due denti. Aveva sei anni, era una vera peste e il centro ricreativo era la sua seconda casa.

    «Vai più piano, mi raccomando. Se vuoi fare la lotta, resta sui tappetini.»

    «Okay, Savage.»

    Gage guardò l'orologio a muro, poi chiese: «Chi ti accompagna a casa?».

    «Viene a prenderci tutti la nonna con il minivan.»

    «Bene.» Per fortuna la nonna era affidabile, perché i genitori di sicuro no. E lui non voleva assolutamente che tornassero a casa a piedi. Il centro era in una zona abbastanza decente, ma dove abitavano i piccoli... Lo rigirò e lo mise con i piedi a terra. Incrociò rapidamente lo sguardo di Harper e, dannazione, avvertì quella scarica elettrica, quel legame che era sempre esistito tra loro. Lei aveva un sorriso leggero che gli metteva il buonumore, malgrado tutto.

    Però, mentre si guardavano, tornò seria di proposito, finse di non averlo notato e si rimise al lavoro.

    Gage grugnì. Non aveva idea di cosa le fosse preso, ma preferì lasciar perdere per il momento.

    Di lì a poco sarebbero arrivati i fan più accaniti della lotta per assistere ai combattimenti preliminari. Quando fosse iniziato l'incontro più importante sarebbero giunti i ragazzi dell'ultimo anno delle superiori, alcuni vicini interessati e gli altri lottatori, tutte le sedie sarebbero state occupate e anche i tappetini, e altri sarebbero stati in piedi, appoggiati al muro.

    Era una serata importante. Uno dei loro avrebbe combattuto quella sera e poi i ragazzi delle superiori aspettavano con ansia quella serata speciale per incontrare i loro idoli.

    E anche qualche donna era ansiosa di fare la loro conoscenza... intima.

    Armie, un vero gaudente, era stato giudizioso a distribuire gli inviti: avrebbero partecipato delle donne sexy che

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