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Notti segrete: Harmony Destiny
Notti segrete: Harmony Destiny
Notti segrete: Harmony Destiny
E-book174 pagine2 ore

Notti segrete: Harmony Destiny

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Info su questo ebook

Scandali a Boston 2/4
Matt Edwards e DJ Winston condividono notti bollenti in camere d'albergo, ma sono incontri esclusivamente all'insegna del puro divertimento. Rappresentano l'uno per l'altra una fuga dalla quotidianità, ed entrambi convengono che non potrebbero essere una coppia nelle rispettive vite reali. Finché Matt non piomba, stravolgendola, in quella di DJ...
Lei, però, non ha spazio per nessun tipo di sentimentalismo e sceglie di interrompere la loro relazione clandestina. Tuttavia, a due amanti appassionati basta un solo bacio per riaccendere il desiderio, e forse l'atmosfera natalizia che li circonda potrebbe far loro cambiare idea su quella calda relazione.
LinguaItaliano
Data di uscita20 dic 2019
ISBN9788830508491
Notti segrete: Harmony Destiny

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    Anteprima del libro

    Notti segrete - Joss Wood

    978-88-3050-849-1

    Prologo

    Natale, un anno prima

    In una zona rurale del Devon, a circa cinquemila chilometri da casa sua a Boston in Massachusetts, DJ Winston si lisciò le mani sull'abito bordeaux e argento e si voltò verso lo schermo del computer.

    Le sue migliori amiche, le gemelle Darby e Jules Brogan, erano comodamente sedute sul divano nell'ufficio di Jules, laggiù in Massachusetts, con una tazza di caffè sul tavolino di fronte a loro. Come di consueto, stavano per chiudere l'attività per le festività natalizie, concludendo l'anno offrendo il pranzo al loro staff.

    «Salutate tutti e dite che auguro loro di trascorrere una buona minivacanza.»

    DJ ignorò l'espressione rassegnata di Darby per il fatto che lei non fosse capace di augurare buon Natale. Ci provava, davvero, ma le parole le rimanevano sempre bloccate in gola. Buon Natale! Buone vacanze! Oh, oh, oh... No, non ci riusciva proprio. Poteva parlare di tassi d'interesse, di condizioni contrattuali, patrimonio netto e rendiconto finanziario ma, quando arrivava dicembre, iniziava a balbettare. Le festività la riportavano a quando aveva otto anni e la facevano sentire sola e spaventata, a domandarsi perché i suoi genitori non le volessero bene.

    DJ sapeva che alle gemelle sarebbe piaciuto discutere della sua idiosincrasia nei confronti del Natale, tuttavia quello era uno dei tanti argomenti off-limits.

    Adorava le gemelle, ma riteneva opportuno mantenere le distanze tra lei e le persone che amava. Era la sua rete di sicurezza, la fune a cui aggrapparsi, il suo giubbotto di salvataggio. In quel modo, si era sempre sentita protetta. E siccome aveva funzionato sia da bambina che da adolescente, perché cambiare strategia?

    Derby inclinò la testa di lato. «Quell'abito è fantastico con i tuoi occhi e capelli, DJ.»

    Jules annuì concorde. «I colori vivaci ti si addicono. Ma con l'altezza e il fisico che hai, ti sta bene qualsiasi cosa, lo sai.»

    In realtà, non se ne rendeva conto.

    Mentre le gemelle la consideravano attraente, lei si vedeva ancora come l'adolescente allampanata con i capelli scuri che imbarazzava la madre bionda e con gli occhi azzurri. DJ era in gamba, ammetteva Fenella con riluttanza quando era di buon umore, ma era troppo alta ed eccessivamente magra.

    Cercò di non ricordare i commenti di Fenella quando era contrariata.

    «Che scarpe metterai?» le chiese Darby.

    «Le Jimmy Choo, quelle che mi hai fatto acquistare la settimana scorsa.» E indicò le provocanti scarpe argentate sul letto.

    «Allora...» proseguì Darby. «Quando arriva Matt?»

    DJ sbuffò irritata. «Non verrà.»

    «Ti ha dato buca? Bel regalo di Natale» commentò Jules sarcastica.

    DJ sospirò. Darby e Jules non comprendevano che tra lei e Matt Edwards esisteva un patto che funzionava in maniera perfetta da sei anni. A seconda dei loro impegni, si incontravano per trascorrere una notte o un weekend insieme. In quelle pause, DJ usciva dalla routine, metteva da parte cifre, margini di profitto, problemi di liquidità e previsioni dei costi. Quando era con Matt, si concedeva la libertà di essere un'altra versione di se stessa: allegra, esuberante e sensuale.

    Nessuno dei due aveva aspettative, e DJ era consapevole del fatto che, nonostante quella inusuale situazione si protraesse da molti anni, la loro era una relazione temporanea.

    Non avevano impegni reciproci, nulla che li legasse tranne il sesso – ottimo sesso – tante risate e momenti di relax. Lei non aveva bisogno d'altro. Un partner, un ragazzo o un amante permanente non facevano per lei. Dopo essere stata abbandonata dal padre e rifiutata da Fenella, non era disposta a porre il cuore nelle mani di qualcuno perché la ferisse di nuovo. Preferiva custodire gelosamente il suo fragile organo.

    I weekend occasionali con Matt funzionavano alla grande per lei; il giorno prima, però, lui aveva fatto saltare il loro incontro, spiegandole che, sebbene fosse Natale, doveva rimanere in Olanda per un consulto con un cliente che era nei guai. Poiché lui era un avvocato dei diritti umani di successo, nei guai significava che il suo assistito era un rifugiato politico che rischiava la prigione, o una tribù di aborigeni che erano stati cacciati dalla loro terra e dovevano affrontare l'imminente perdita della loro cultura e del loro stile di vita.

    Il fatto che il suo amante tira-e-molla dovesse sfuggire il Natale non spostava l'ago della sua scala riguardante la violazione delle leggi internazionali.

    DJ aveva considerato di non partecipare al matrimonio della sua amica, ma questo significava trascorrere il Natale a Boston. Per l'amor del cielo! Presenziare a quelle nozze il giorno della Vigilia era il male minore.

    Le amiche sullo schermo stavano ancora attendendo una risposta. Okay, avrebbero parlato del mancato arrivo di Matt. «Abbiamo un accordo: il lavoro viene prima di tutto. È impegnato in una questione terribilmente importante.»

    In realtà non era impegnato con lei.

    Con una smorfia, DJ lanciò un'occhiata all'orologio sull'angolo del display del computer e sospirò. «Meglio che mi trucchi o sarò in ritardo per la messa.»

    Darby aggrottò la fronte e sventolò una mano verso il vestito di DJ. «Togliti quello, prima. Non vorrai macchiarlo.»

    Giusta osservazione. Amiche sin dai tempi dell'asilo, si sentiva a suo agio a spogliarsi davanti a loro. Permettere loro di sbirciare nel suo scombussolato mondo interiore invece era tutt'altra cosa. Si sfilò l'abito e lo pose sul letto.

    Jules emise un fischio. «Reggiseno push-up, perizoma minuscolo, tacchi. Edwards non sa cosa si perde.»

    «Sono d'accordo.»

    Quella voce.

    DJ sollevò la testa di scatto e guardò verso la porta. Il cuore, stupido che non era altro, fece le capriole.

    Appoggiato con una spalla allo stipite della porta, Matt era irresistibile e sexy in maniera del tutto naturale come sempre. Alto, biondo, con profondi occhi verdi e l'abbronzatura di un surfista, poteva fare la pubblicità al sole, al mare e al sesso. Non sembrava affatto un acuto e brillante avvocato internazionale.

    La saliva le si prosciugò in gola e dovette fare appello a tutta la sua forza di volontà per non correre da lui e togliergli gli abiti di dosso. Desiderava disperatamente fargli scivolare la giacca di lino color crema lungo le braccia e strappare la camicia blu. Poi, sarebbe toccato alla cintura di pelle, e finalmente avrebbe messo le mani sui bottoni dei jeans firmati, e lo avrebbe trovato caldo e vigoroso...

    Era sempre stato così. Bastava che Matt la guardasse con quegli incredibili occhi verdi e lei passava dall'essere un pezzo di ghiaccio all'ardente follia in dieci secondi netti. Non lo amava – lo conosceva appena – ma andava dannatamente pazza per la sua bocca e le sue mani che sapevano accendere punti del corpo che lei aveva dimenticato e che erano stati trascurati per lungo tempo.

    Controllati. Per l'amor del cielo, stai calma.

    «Credevo che non saresti riuscito a venire!» esclamò, imbarazzata dalla nota briosa della propria voce. Ecco, l'esatto contrario di calma, Winston.

    Gettò un'occhiata all'abito sul letto, considerando di indossarlo, poi ci ripensò. Perché preoccuparsi? Matt aveva visto tutto, più di una volta.

    Matt entrò nella stanza con un passo aggraziato che pochi uomini possedevano. «Il mio cliente è stato rimandato.»

    Si diresse verso di lei e le sollevò il viso, accarezzandole il labbro inferiore con il pollice. La fissò e lei avvertì la fiamma del suo sguardo sul minuscolo perizoma e l'altrettanto frivolo reggiseno. Venne incantata e, allo stesso tempo, eccitata dalla passione che si leggeva nei suoi occhi. Essere desiderata da un uomo così sexy le scatenò una scossa potente come fuoco liquido nelle vene.

    «Incantevole abbigliamento, Dylan-Jane» osservò con un ruggito cupo quando i loro sguardi si intrecciarono di nuovo.

    Lui era l'unica persona, oltre sua madre, che l'avesse mai chiamata con il nome per esteso, ma sulle labbra di Matt era più una carezza che un insulto.

    «Ciao.»

    DJ fu in grado di pronunciare solo quella singola sillaba.

    «Ciao anche a te.»

    Matt abbassò la bocca sulla sua e, quando si sfiorarono, esitarono entrambi, come sempre. DJ non aveva idea del perché lui indugiasse, tuttavia assaporò il prolungarsi di quell'istante che accresceva la tensione dell'attesa.

    Sì, desiderava disperatamente il suo tocco; eppure, allo stesso tempo, voleva che quell'istante non finisse mai.

    Il primo bacio, dopo tutto quel tempo l'uno lontano dall'altra, era sempre eccezionale, unico.

    Alla fine, Matt si impadronì delle sue labbra e, come sempre, fu dolce e sensuale. Una piccola riscoperta combinata con una profonda confidenza. I baci che si sarebbero scambiati più tardi sarebbero stati fuori controllo, come un devastante incendio, questo però fu tenero e intimamente provocante, un anticipo di ciò che sarebbe avvenuto dopo.

    A proposito...

    Con tutta la forza di volontà, DJ scostò la bocca dalla sua e allontanò le mani da quel torace forte.

    «Se non ci prepariamo, faremo tardi al matrimonio.»

    «Sì, hai circa quindici minuti per uscire e battere sul tempo la sposa e arrivare in chiesa.»

    DJ strillò al tono secco di Darby. Guardò oltre il braccio di Matt verso lo schermo. Le amiche erano ancora lì che la osservavano con aria preoccupata, e lei ringraziò il cielo che avessero visto solo l'ampia schiena e il magnifico fondoschiena di Matt mentre si baciavano.

    «Ehi, Matt» lo salutò Darby.

    Lui si pizzicò il dorso del naso, scosse la testa e lanciò un'occhiataccia a DJ. Poi si rivolse con un sorriso verso lo schermo. «Signore.»

    «Complimenti per essere arrivato al momento giusto» commentò Jules, secca.

    Matt sollevò un sopracciglio biondo, si avvicinò alla scrivania, si abbassò sullo schermo e sorrise. «Arrivederci, signore.» Chiuse il laptop e si rigirò verso DJ. «Mi sei mancata.»

    DJ rovesciò la testa all'indietro e lo scrutò. Il suo lato cinico si domandò se lo aveva detto per sedurla e portarla a letto. Ma la sua espressione era sincera e i suoi occhi irradiavano onestà. Inoltre, non era il tipo da esercitare pressioni. Se lei non era dell'idea, si faceva indietro, senza lamentarsi, implorarla o costringerla.

    E poi sapevano entrambi che lei sarebbe scivolata tra le sue braccia nel momento in cui era apparso sulla porta. DJ era creta nelle sue mani.

    «Tu, mezza nuda e con della lingerie sexy, sei il mio regalo di Natale in anticipo.» Con una smorfia di biasimo, le allontanò un ricciolo dalla fronte e glielo sistemò dietro l'orecchio. «Mi imbarazza dirti che mi sono precipitato fuori dall'ufficio per riuscire a prendere l'aereo e non ho smesso di correre. Non volevo essere in ritardo, così non mi sono fermato ad acquistare i profilattici. Non è che, per caso, tu ne hai?»

    DJ scosse la testa. Accidenti. Matt non aveva mai e poi mai fatto l'amore con lei senza protezione.

    «Pazienza, niente preservativi. Forse dovremmo andare in chiesa e acquistarne più tardi.»

    Oh, diavolo. No.

    «O potremmo fare dell'altro...» DJ fece scorrere un dito sulla sua evidente erezione per poi armeggiare con la cerniera dei pantaloni.

    Matt ringhiò. «Dylan-Jane, un rapporto orale non è sufficiente. Ho bisogno di affondare dentro di te. Vado a comprare dei profilattici e torno. Perderemo la messa, ma arriveremo in tempo per il ricevimento.»

    Al tono roco della sua voce, DJ si sciolse.

    «Prendo la pillola, Matt, e sono sana. Non c'è stato nessuno dall'ultima volta che siamo stati insieme, e se tu puoi affermare...»

    Annuì. «Sì, sono sano anch'io.» La baciò prima di scostarsi di nuovo. «Posso fidarmi, Dylan-Jane? Non ci saranno sorprese inattese?»

    Se l'avesse conosciuta meglio, non le avrebbe posto quella domanda. Certo, il tempo che trascorrevano insieme era una folle e selvaggia fantasia, ma quella non era la persona che era nella vita reale. A Boston, non si abbandonava a comportamenti imprevedibili, e detestava le sorprese.

    La sua esistenza era programmata e regolata.

    E avere un figlio era il sogno di Darby, non il suo.

    «È tutto sotto controllo, Matt.» DJ gli fece scivolare i pantaloni e i boxer, gli cinse le braccia attorno al collo e premette la bocca sulla sua. «Prendimi» sussurrò. «È passato troppo tempo.»

    Matt non esitò e, scostando di lato i suoi slip, affondò in lei, poi la adagiò sul letto. Stringendola a sé, tentò di trattenersi, di comportarsi da gentiluomo, di muoversi lentamente e con rispetto. Tuttavia non era ciò che DJ desiderava. Smaniava perché fosse ardente e selvaggio.

    «Matt, ho bisogno di bruciare» gli sussurrò con tono torturato.

    Lui si sollevò e mosse i fianchi. Quando la sentì gemere, sorrise.

    Matt possedeva un ampio repertorio di sorrisi, dal distratto al pigro, ma questo era il suo preferito: un po' pirata,

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