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Baciami, straziami ma... sposami! (eLit): eLit
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E-book142 pagine1 ora

Baciami, straziami ma... sposami! (eLit): eLit

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Info su questo ebook

Qualcosa di prestato, qualcosa di azzurro, qualcosa di vecchio. Le sorelle Benning riusciranno a rispettare le antiche tradizioni nuziali? Secondo la loro cara nonnina no, vista la maledizione che incombe su tutti i matrimoni di famiglia!



Organizzare matrimoni? Marley ancora non ci crede! Visto che sulle donne della sua famiglia pende la famosa maledizione che le vuole tutte zitelle a vita, sua sorella gemella ha pensato bene di aggirare l'ostacolo mettendosi a organizzare i matrimoni degli altri e concedendosi, nel frattempo, alla corte di tutti gli uomini che le ronzano attorno! L'ultimo della serie, un certo Cash Champagne, non è niente male, ma Marley è convinta che nasconda qualcosa. C'è un solo modo per smascherarlo: prendere il posto della sorella e lasciarsi andare con quel fustacchione.
LinguaItaliano
Data di uscita31 lug 2017
ISBN9788858972779
Baciami, straziami ma... sposami! (eLit): eLit
Autore

Jule McBride

When native West Virginian Jule McBride was a preschooler, she kept her books inside her grandmother's carved oak cabinet, to which only she had the key. Everyday, at reading time, she'd unlock the cabinet-and the magical worlds contained in the books inside. Only later did she realize the characters she'd come to love weren't real, and that's when she knew she'd one day be a writer herself. When asked why she usually writes comedy, Jule had this to say, "I've written romantic suspense novels and love them, but I probably love to write humor because laughter truly is the best medicine. Besides, ever since I can remember, funny things happen to me. Once, in first grade, I bundled up in my coat for recess-only to discover the hem hit my ankles, my arms were swallowed and my belt dragged the ground. Doing the logical thing, I fled home, convinced I was shrinking. (Mom's sleuthing-she was a great solver of conundrums-uncovered that I'd donned a sixth grader's identical coat.) Nevertheless to this day, I, like everybody, feel sometimes confused by life's little mysteries. Because of that, I love to create heroines who are in some kind of humorous jam when they meet their prince." A lover of books, Jule graduated from West Virginia State College with honors, then from the University of Pittsburgh where she also taught English. She's worked in libraries and as a book editor in New York City, but in 1993, her own dream to write finally came true with the publication of Wild Card Wedding. It received the Romantic Times Reviewers' Choice Award for Best First Series Romance, and ever since, the author has continued to pen heartwarming love stories that have repeatedly won awards and made appearances on romance bestseller lists. Today, after publishing nearly 30 Harlequin titles, Jule writes full-time, and often finds the inspiration for her stories while on the road, traveling between Pennsylvania, where she makes her home, and her family's farm in West Virginia.

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    Anteprima del libro

    Baciami, straziami ma... sposami! (eLit) - Jule McBride

    successivo.

    Prologo

    La figlia di Sparky Darden, Julia, aveva sprimacciato i cuscini e li aveva allineati contro la testiera del letto, proprio come piaceva al padre. Gli aveva persino lasciato un cioccolatino incartato sul copriletto, secondo la migliore tradizione degli alberghi Darden di tutto il mondo. Sparky scartò il cioccolatino e lasciò che gli si sciogliesse in bocca.

    In quel momento si sentiva un quarantenne, non il sessantottenne che era e il carcinoma in fase di remissione era l'ultimo dei suoi pensieri. Si passò una mano tra le rade ciocche bianche che la chemioterapia aveva risparmiato e affondò l'altra nella tasca della vestaglia da camera in cerca del telecomando. Era stanco di televendite in replica. Azionò il videoregistratore e pigiò play.

    Da quando erano iniziate le minacce contro Julia, aveva guardato quel nastro fino alla nausea. Girato quindici anni prima da una telecamera di sorveglianza nella tenuta di Long Island che era diventata la sua casa, consisteva in una sequenza di sgranati fotogrammi color seppia. La figura che attraversava di volata il prato inglese era appena visibile. L'intruso era stato sveglio. Aveva manomesso l'impianto di allarme, si era annerito il volto e aveva indossato abiti scuri. Localizzati i quadri di comando elettrici, li aveva messi fuori uso e aveva staccato tutte le luci. Telecamere e sensori erano disseminati ovunque e, eccettuata l'area piantonata tra la casa e la provinciale a due corsie, uno steccato correva tutt'intorno al perimetro della proprietà. L'ostacolo non aveva scoraggiato il malintenzionato che lo aveva scavalcato agilmente. Dopo una gimcana tra siepi, aiuole e statue di pietra, aveva guadagnato la veranda con passo felino. All'interno, si era scatenato il putiferio. Tutti gridavano e tentavano invano di riaccendere le luci.

    Sparky incurvò le labbra in un amaro sorriso. Con tutti i nemici che si era procurato, avrebbe dovuto fare subito due più due. Invece, aveva pensato a una banale interruzione di corrente. «È tutto a posto» aveva dichiarato.

    Ma, quando aveva aperto la porta, il fascio di luce della torcia elettrica era rimbalzato sull'acciaio. Un soffio l'aveva investito all'altezza del collo. Intuendo che a fendere l'aria era stata la lama di un coltello puntata alla sua gola, si era istintivamente ritratto. Era stato allora che aveva incrociato un paio di occhi che lo fissavano dai fori del passamontagna. Erano neri e carichi d'odio, come se quell'uomo avesse pregustato quel confronto per anni.

    Naturalmente, Sparky ne era uscito indenne. Da quando aveva impiantato la Darden Enterprises, era sopravvissuto ad attentati, bancarotta, procedimenti giudiziari per riconoscimenti di paternità e calunnie, per non parlare della propria solitudine. Era come avere dentro di sé fauci eternamente spalancate che né il vino né le donne con cui le aveva nutrite erano riuscite a chiudere. Proiettato costantemente su nuove conquiste, aveva fatto incetta di sesso, denaro ed encomi. Almeno finché non si era imbattuto nel cancro, ma anche a quello aveva dato scacco matto.

    Sparky riavvolse il nastro e lo fece ripartire per rivedere quell'ombra che si portava una mano alla cintura e sfoderava un coltello, prima d'imprimere un paio di sonori colpi al battente di ottone della porta.

    Erano davvero trascorsi oltre quattordici anni da quella notte? Sembravano essersi smarriti in fiumi di champagne, coppe di caviale e corpi femminili che avevano la metà dei suoi anni.

    Gli pareva di rivedersi in abiti griffati sulla scaletta di un aereo privato, o prima di tagliare il nastro inaugurale di un nuovo albergo. Un ennesimo affare nel quale altri ci avevano rimesso le penne. Si era fatto schiere di nemici. Ma l'uomo che aveva tentato di tagliargli la gola quella notte era soltanto uno.

    La figlia che lui aveva avuto dall'unica donna che aveva sposato era la sola luce che brillava in un universo altrimenti avvolto nelle tenebre. Per lei aveva cambiato vita e i suoi nemici lo sapevano. Lo sconosciuto del video gliene voleva ancora?

    Dopo tutti quegli anni, qualcuno aveva scoperto la sua vera identità. Lo avrebbe davvero incastrato prima dell'imminente matrimonio di Julia? Era il caso d'informare Pete Shriver, la guardia del corpo di Julia, dell'esistenza di quel vecchio video o era meglio attendere che l'investigatore facesse il suo lavoro? Lui non moriva certo dalla voglia di lavare in pubblico i propri panni sporchi. La vendetta di quell'uomo era stata una faccenda troppo personale…

    Per questo lo aveva lasciato andare. Ora si malediva per averlo graziato. Il passato era ricomparso a tormentargli il sonno. Quell'uomo era deciso a tornare alla carica, solleticato dal tanto pubblicizzato matrimonio di Julia.

    Sparky si pentiva di aver molto insistito per fare di quell'unione l'evento dell'anno. Julia era così innamorata di Lorenzo Santini che avrebbe volentieri optato per una fuga d'amore. Forse avrebbe dovuto lasciargliela fare.

    «Julia» sospirò. Con quella sua fissa per il matrimonio del secolo aveva trasformato l'adorata figlia in un bersaglio?

    1

    Fermate il matrimonio o la sposa morirà.

    Edie Benning, rampante organizzatrice di matrimoni, staccò gli occhi dal biglietto e guardò prima Emma Goldstein, editorialista di Matrimoni Celebri, poi Julia, promessa sposa di casa Darden. Lei e il fidanzato non brillavano per quoziente intellettivo, ma condividevano una passione che avrebbe sciolto i ghiacci dell'Alaska.

    Edie era sconcertata dall'assoluta indifferenza che entrambi stavano manifestando per quel pericolo che attentava alla loro incolumità. Non che lei ne avrebbe mai fatto cenno con chicchessia. Sparky Darden, padre della sposa, nonché magnate a capo dell'omonimo impero alberghiero, le aveva dato carta bianca per orchestrare il matrimonio più grandioso che New York avesse mai visto, spalancandole così le porte della Manhattan che contava.

    Sarebbe stata sempre e comunque una bella responsabilità, ma alla vista di un altro biglietto che Pete Shriver, la guardia del corpo di Julia, le aveva fatto scivolare sul tavolo, Edie vide i propri sogni di gloria sgretolarsi come un castello di sabbia.

    «Qualcuno vuole impedire questo matrimonio» asserì Pete, «non ci resta che rafforzare le misure di sicurezza.»

    Edie sperò che le contromisure non imponessero una cerimonia privata. La coppia continuava imperterrita a sbaciucchiarsi e, con la vita privata a dir poco catastrofica che Edie si ritrovava, tutte quelle smancerie erano dure da mandar giù. Nell'ultimo mese era uscita con un tipo di New Orleans, un certo Cash Champagne, ma lui non aveva neanche provato a far evolvere il loro rapporto oltre qualche fiacco bacio. Era il genere di sventura amorosa che la rafforzava nel segreto convincimento, condiviso dalle sorelle Marley e Bridget, che nonna Ginny avesse ragione. Le rampolle di casa Benning erano vittime della maledizione nuziale.

    «A partire da questo momento, la musica dovrà cambiare, Edie» aveva ripreso Pete. «Marley dovrà allenare Julia ogni mattina a casa Darden. Lei e Lorenzo erano già in città e hanno potuto unirsi a noi questa sera, ma finché non avremo messo le mani sull'autore di queste lettere minatorie, la ragazza dovrà restare a Long Island. Abbiamo scoperto che le buste sono state imbucate da una cassetta postale della Novantaseiesima, quindi con un po' di fortuna…»

    «Sono certa che Marley non avrà nulla in contrario» si affrettò a rassicurarlo Edie.

    Chi poteva dirlo? Lei ce l'aveva messa tutta per aiutare la gemella a rimettersi in piedi dopo il divorzio. Non ultimo le aveva offerto l'opportunità di fare da personal trainer a Julia Darden, ma la sorellina, resa paurosamente cinica dal recente divorzio, non l'aveva neanche ringraziata del pensiero.

    Il resto della famiglia era coinvolto a tempo pieno nell'organizzazione del grande evento. Suo padre, Joe, si stava occupando del rinfresco, sua madre, Viv, stava cucendo gli abiti e Bridget, la sorella minore che lavorava per Tiffany, stava realizzando i gioielli.

    A dispetto dell'eccitazione generalizzata che avvolgeva i preparativi, Marley si ostinava a ripetere che la fortuna che Edie aveva avuto ad aggiudicarsi la commessa fosse troppo sfacciata per essere vera. Nessun riccone del calibro di Sparky Darden avrebbe scommesso tutto su una perfetta sconosciuta come lei.

    Da quando aveva divorziato, Marley piantava grane su tutto, soprattutto quando doveva accettare l'aiuto di Edie. E non riponeva la benché minima fiducia negli uomini che lei frequentava. Un atteggiamento che Edie comprendeva, dal momento che l'ex marito aveva ripulito le casse del centro benessere che lei dirigeva, lasciandola sul lastrico. Edie non poteva negare che l'epilogo toccato in sorte alla sorella fosse stato oltremodo brutale, anche secondo gli standard di sfortuna di casa Benning. Quando c'era di mezzo un'unione consacrata, la maledizione tornava a farsi sentire.

    Edie spiò con la coda dell'occhio Emma Goldstein che prendeva avidamente appunti e continuò: «Alla Big Apple Brides faremo di tutto per garantire la sicurezza di Julia».

    «Le prime lettere risalgono a ottobre, quando è stato annunciato il matrimonio» la informò Pete.

    Edie corrugò la fronte, perplessa. «E la cosa non vi ha preoccupati sulle prime?»

    «Abbiamo rafforzato le misure di sicurezza, ma con il matrimonio alle porte…»

    Sei mesi non erano sufficienti per mettere in piedi una cerimonia, ma Julia aveva imposto aprile come scadenza e mancavano tre mesi alla data fatidica. Edie era persuasa che l'ereditiera sarebbe volentieri scappata di casa l'indomani e che non l'avesse fatto unicamente per non dare un dispiacere al padre.

    «Continua pure a fare il tuo lavoro secondo i piani» la incoraggiò Pete. «Qualcosa mi dice che il vero bersaglio non sia Julia. Forse, dietro a queste minacce c'è un vecchio rivale in affari del signor Darden, qualcuno che spera di rovinargli la festa, ma che non vuole fare del male a Julia. I veri professionisti del crimine non si muovono con tanta circospezione. E Sparky è il primo a riconoscere di essersi fatto molti nemici. Ma la cautela non è mai troppa.»

    «Non l'ho detto, ma…»

    Gli occhi di Pete divennero due fessure. «Cosa?»

    Edie scosse il capo. Cominciava a diventare paranoica. «Forse sono soltanto un po' nervosa, ma negli ultimi giorni ho avuto come l'impressione che… qualcuno mi spiasse in negozio…»

    «Hudson Street è parecchio trafficata.»

    Edie si girò verso la porta aperta della sala riunioni e guardò oltre le finestre affacciate sulla strada. A dispetto delle circostanze, non poteva fare a

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