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La principessa delle Andamane (eLit): eLit
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E-book147 pagine2 ore

La principessa delle Andamane (eLit): eLit

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Info su questo ebook

Una valigia per... le Andamane - Bisogna evitare lo scandalo. Il re Philippe vieta alla nipote Talay d'incontrare Jase Clendon, uomo d'affari sensibile al fascino delle belle donne. Ma anche le principesse disubbidiscono... E le foto proibite di lui e di lei sono pubblicate dai giornali. La perla dell'India e il playboy...
LinguaItaliano
Data di uscita31 ago 2016
ISBN9788858958858
La principessa delle Andamane (eLit): eLit

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    La principessa delle Andamane (eLit) - Valerie Parv

    successivo.

    1

    Non era facile essere una principessa, pensò tra sé Talay Rasada con un sospiro. «Se fossi una comune Non non era facile essere una principessa, pensò tra sé Talay Rasada con un sospiro. «Se fossi una comune donna del Sapphan, potrei incontrarmi con questo Jase Clendon, e spiegargli a faccia a faccia perché penso che il suo progetto sia del tutto improponibile.»

    La sua amica Allie Martine le rivolse un sorriso carico di comprensione. «Ma tu sei una principessa, Talay. Probabilmente tuo zio ha ragione. Che ne sarebbe della tua reputazione se fossi vista in compagnia di un uomo che ha una fama come quella di Jase in fatto di donne? Cosa credi che ne direbbe Luc Armand, tanto per cominciare?»

    Un lampo nello sguardo di Talay tradì i suoi pensieri. «Luc Armand non è il mio padrone, anche se mio zio sembra trovarlo adatto a me.»

    «L'idea di sposarti non ti va giù, vero?» Talay annuì e l'amica riprese a parlare. «Quando hai perso i tuoi genitori hai sofferto più di quanto potessi sopportare, lo capisco, ma negarti l'amore per il resto della tua vita non potrà cambiare ciò che è accaduto.» Scosse il capo incerta quindi chiese: «Perché non concedi una possibilità a Luc Armand, invece di impegnarti in cause perse fin dall'inizio? Da quanto mi ha detto Michael, Jase Clendon è abituato a fare sempre le cose a modo suo. Anche se dovessi riuscire a incontrarlo, non potresti dissuaderlo.»

    «Ma tu lo incontrerai» ribatté Talay con tono ironico.

    Allie sospirò. «Sì. Ma perché deve venire nel Sapphan proprio quando Michael ha organizzato una seconda luna di miele per noi due?» Sorrise con sguardo sognante. «Pensa, Parigi! Non ci sono mai stata e, con Jase che arriva la settimana prossima, sembra che dovrò aspettare ancora un bel po' prima di poterci andare.» Diede un colpetto affettuoso al proprio ventre morbidamente arrotondato. «Quando Michael junior sarà nato, non avrò più il tempo di pensare a una seconda luna di miele.»

    «È assurdo che tu sia costretta a incontrare Jase Clendon e io non possa. Non possiamo permettergli di costruire uno dei suoi giganteschi complessi alberghieri sulla Pearl Coast. Il suo progetto non è adatto a una delle zone più belle e incontaminate del nostro paese. Assolutamente inadeguato.»

    «Non sono esattamente giganteschi» la corresse l'amica. « È vero, sono pieni di turisti facoltosi, ma solo perché sono costruiti con gusto squisito. Michael mi ha assicurato che Jase esige esclusivamente il meglio di ogni cosa. Sceglie posti come la Pearl Coast perché sono esotici e fuori mano.»

    «Proprio quello che piace alla gente ricca e annoiata, che ha già visto e fatto tutto il possibile. Come lo stesso Jase Clendon, da quanto ho letto!» esclamò Talay con disprezzo. «Da quando ha reso noti i suoi progetti per Crystal Bay, non faccio che trovare sue fotografie sui giornali.» In genere al fianco di qualche splendida donna, aggiunse tra sé.

    La fama di Jase come playboy era la ragione principale per cui suo zio, re Philippe, aveva ritenuto sconveniente per lei farsi vedere in compagnia di quell'uomo. Ma non era necessario apparire in pubblico con lui.

    «Non hai mai incontrato Jase Clendon a faccia a faccia, vero?»

    Allie annuì. «Lui e Michael erano insieme all'università, poi Michael venne qui per una vacanza, mi sposò e non tornò più in Australia. Jase sarebbe dovuto venire al nostro matrimonio, ma fece naufragio nel bel mezzo dell'oceano Pacifico durante una regata, e non poté prendere parte alla cerimonia. Anche a Michael dispiace di non poter andare a Parigi, ma è contento che finalmente io possa conoscere il suo amico.»

    Si avvicinò a una vetrinetta nella quale erano racchiuse numerose fotografie incorniciate. Ne prese una e la porse all'amica. «Questa è stata scattata l'anno scorso, quando Michael e Jase gareggiavano nella regata Sydney Hobart

    La fotografia ritraeva due uomini intenti a tirare una cima sul ponte di uno yacht che veleggiava nell'oceano. Talay sentì un brivido correrle lungo la schiena quando vide l'uomo accanto a Michael. Il marito di Allie era alto quasi un metro e ottanta, ma Jase lo superava almeno di mezza testa. I suoi folti capelli ondulati avevano il caldo colore del pane tostato. Alcune ciocche gli ricadevano sulla fronte.

    Nella fotografia era bagnato fradicio, e la maglietta era incollata a due spalle massicce, che sembravano poter reggere il peso del mondo intero senza neppure sentirlo. L'impressione era enfatizzata ulteriormente da un petto possente e da braccia forti e muscolose.

    Talay notò anche che i suoi occhi avevano il colore del mare in tempesta. Sembravano guardare fuori della fotografia, fissandosi nei suoi e comunicandole una sensazione di familiarità che la sconcertò.

    Era possibile che si fossero già incontrati da qualche parte? Oppure era solo una reazione dovuta all'incontestabile fascino dell'uomo, a quella sensualità che prorompeva con prepotenza perfino da una fotografia?

    Sbatté le palpebre per liberarsi da quell'incantesimo. Quello era l'uomo che voleva devastare la sua adorata Pearl Coast per i suoi meschini interessi finanziari. Eppure non riusciva a staccare lo sguardo da quei magnetici occhi verdi, profondi come il mare. Le mancò il fiato all'idea di incontrarlo in carne e ossa.

    «Pensi che Michael se la prenderebbe molto se Jase Clendon dovesse cambiare idea e arrivasse qui diciamo due settimane più tardi, lasciandovi il tempo di andare a Parigi?»

    Allie scoppiò a ridere. «Immagino che tu stia per esercitare la tua potentissima influenza perché Jase non arrivi qui fino a quando non saremo tornati.»

    Non era esattamente ciò che Talay aveva intenzione di fare, ma era una buona idea, sicuramente meno audace di quella che lei aveva in mente. Rivolse all'amica un sorriso maestoso. «Che gusto c'è a essere un membro della famiglia reale se quando serve non puoi sfruttare la tua posizione a tuo vantaggio?»

    L'amica le parve notevolmente sollevata a quelle parole. «Qualche volta è bello avere conoscenze a corte! Sai che prima di dividere la stanza con te in collegio pensavo che fossi un'antipatica presuntuosa?»

    «E adesso?»

    Allie la abbracciò con trasporto. «Sei una delle persone più dolci e gentili che abbia mai conosciuto. Come fa il Re a non capire che quel progetto edilizio ti preoccupa solo perché hai paura che possa nuocere alla terra cui tieni tanto?»

    Talay rispose seria: «Anche lui ama la sua terra, ma vive nella capitale per la maggior parte del tempo. Andaman è molto lontana dalla Pearl Coast e lo zio non riesce a vedere le cose come le vedo io. Il nostro è un tipo di vita molto semplice, che potrebbe essere distrutto da un turismo selvaggio».

    «Allora cos'hai intenzione di fare?»

    Le labbra di Talay si schiusero lentamente in un sorriso. «Tu e Michael pensate alla vostra seconda luna di miele. Io troverò il modo di comunicare al signor Clendon come la penso riguardo al suo progetto.» Poi aggiunse con noncuranza, come se la cosa le fosse appena venuta in mente: «Avrei bisogno di un posto tranquillo per lavorare ai miei nuovi disegni. Ti spiace se mi trasferisco nella vostra villa mentre siete via?».

    2

    Jase Clendon inspirò profondamente, assaporando l'aria profumata di zenzero che contraddistingueva il regno insulare del Sapphan. Era spiacevole che Michael si fosse dovuto assentare proprio all'ultimo momento per un impegno di lavoro, ma ormai era andata così.

    Aveva trovato strano che l'amico gli avesse mandato un messaggio invece di telefonargli direttamente, in ogni modo era stato molto gentile a mettergli a disposizione la sua villa.

    Contemplando la piscina oltre la finestra del salotto, decise di approfittarne e salì in camera per infilarsi il costume da bagno. Una bella nuotata era proprio quello che ci voleva per ritemprarsi dopo il lungo viaggio e il cambio di fuso orario.

    Era avvezzo al lusso, ma in Australia non aveva mai visto nulla di simile. La villa gli ricordava una piccola reggia, con i suoi antichi muri di pietra, la cascata, il giardino tropicale costellato di sculture, le ampie stanze ariose con i pavimenti di ardesia e le pareti coperte di pannelli di legno aromatico d'aloe.

    Su un cassettone al primo piano vide una collezione di fotografie di famiglia. La sua attenzione fu attirata da una foto in particolare, scattata durante una cerimonia di laurea. Doveva trattarsi della moglie di Michael. Sicuramente non l'aveva fatta il suo amico, infatti, a differenza della maggior parte delle sue foto, in questa si poteva distinguere il soggetto. Era la prima volta che Jase poteva vedere bene la moglie del suo amico, Allie.

    Era splendida, sembrava guardare fuori dalla fotografia come se il mondo le appartenesse. C'era in lei qualcosa di... Jase cercò la parola adatta. Ecco. C'era qualcosa di regale in lei.

    I lunghi capelli scuri le ricadevano sulla schiena come un velo di seta. Era alta per essere una donna del Sapphan. Aveva un corpo da modella, la vita sottile e il resto pieno nei punti giusti. Aveva qualcosa di familiare che Jase non riuscì a definire.

    Sorrise, rimproverandosi mentalmente. Se non stava attento avrebbe compromesso la fama di playboy che si era creato con tanta fatica e che gli era troppo utile per potersi permettere di perderla.

    Era riuscito a diventare un ricco uomo di successo, il che lo rendeva una preda ambita per ogni donna nel giro di chilometri. Sarebbe dovuto stare in guardia, se in Sapphan c'erano altre donne affascinanti come Allie Martine.

    Se fosse ritornata in anticipo dalla capitale, un'eventualità che Michael gli aveva prospettato nel suo messaggio, per lui non sarebbe stato facile averla vicino.

    Michael gli aveva assicurato che la presenza di Allie nella villa non lo avrebbe intralciato minimamente, ma Jase prevedeva l'effetto sconvolgente che vederla avrebbe avuto su di lui.

    Lentamente, scese in cucina e si versò un bicchiere della birra locale che Michael apprezzava per il suo sapore marcatamente aromatico. Era strano trovarsi in mezzo a tutto quel lusso senza neppure l'ombra di un domestico. Forse era un costume del Sapphan congedare la servitù quando i padroni erano via.

    All'esterno, dove non c'era l'aria condizionata, l'aria era già afosa. La stagione secca stava finendo, e il livello di umidità stava cominciando a salire. Jase finì la birra, mise il bicchiere sul bancone, quindi spalancò la portafinestra che conduceva alla piscina e alla cascata. Dopo

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