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Baci rischiosi: Harmony Collezione
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Baci rischiosi: Harmony Collezione
E-book155 pagine1 ora

Baci rischiosi: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

E'un'idea pericolosa, Bryan Falcon se ne rende conto, ma per mettere a tacere i perfidi pettegolezzi sulla fine della sua ultima love-story non gli è rimasto che proporre alla sorella gemella dell'ex fidanzata di recitare la parte dell'amante. La partenza non è delle migliori, perché Chloe si mostra testarda e ribelle come dicevano, mentre lui non sa come smentirla fama di rampollo viziato. Entrambi sperano che il tempo li aiuti a non tradirsi, in realtà...

LinguaItaliano
Data di uscita10 dic 2015
ISBN9788858941805
Baci rischiosi: Harmony Collezione

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    Anteprima del libro

    Baci rischiosi - Gina Wilkins

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Best Man’s Plan

    Silhouette Special Edition

    © 2002 Gina Wilkins

    Traduzione di Elisabetta Ungaro

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2003 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5894-180-5

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    «Signorina Pennington! Guardi da questa parte!»

    Il lampo di un flash.

    «Un bacio per la stampa!»

    Con un sorriso forzato all’uomo magnifico che aveva vicino, Grace Pennington sibilò fra i denti: «Se mi baci davvero davanti a questi buffoni, ti mordo le labbra a sangue».

    «Tesoro, sai che mi fai impazzire, quando mi parli così sottovoce» rispose lui, con un lampo divertito negli occhi azzurri.

    In un modo o nell’altro, Grace riuscì a sorridere per tutto il tempo.

    Per Chloe, ricordò a se stessa. Lo faceva soltanto per Chloe. Lo faceva soltanto per Chloe.

    Ci furono ancora lampi di luce accecante, prima che lei e Bryan riuscissero a infilarsi nella limousine che li aspettava fuori del teatro. I paparazzi avevano già rivolto l’attenzione a un’altra coppia famosa. Quando l’autista chiuse la portiera, Grace respirò di sollievo. Poi smise di colpo di sorridere.

    «Detesto queste uscite mondane...» sbuffò irritata, «quasi quanto detesto te!» aggiunse, guardando Bryan di traverso, i denti stretti.

    Lui scoppiò a ridere. «So già che non mi puoi soffrire, Grace. Per fortuna adori tua sorella.»

    Con questa affermazione, Bryan le chiuse la bocca. Soltanto un affetto sviscerato per la gemella Chloe aveva convinto Grace a partecipare a quella serata di beneficenza e a sostenere la finzione che lei e Bryan Falcon avevano architettato ormai da quindici giorni.

    Con un gemito, sciolse il prezioso fermaglio che le raccoglieva i capelli e si sfilò i sandali di raso con il tacco a stiletto, che le avevano torturato i piedi per tutta la sera. Poi fu la volta dei pesanti orecchini con diamanti, che finirono nella borsetta di raso, che abbandonò sul sedile.

    Bryan la guardò sorridendo. Era impeccabile nello smoking, con il bel viso scolpito, i folti capelli neri, il fisico perfetto, che lo rendevano uno degli scapoli più ambiti del momento.

    «Ti aiuto a tirare giù la cerniera?» si offrì, in tono allusivo.

    Grace preferì non rispondere, perché non voleva mostrargli la biancheria che indossava sotto l’abito da sera, un nonnulla di pizzo trasparente.

    Dopo qualche attimo di silenzio, Bryan tornò alla carica.

    «Davvero non ti è piaciuto lo spettacolo?» si meravigliò. «Io l’ho trovato notevole.»

    «L’opera non è il mio genere» tagliò corto Grace. «E poi... ero troppo tesa. Non potevo divertirmi. Non capivo le parole, così non sono riuscita a seguire bene la storia. L’ho trovata di una tristezza infinita» rivelò. «L’atmosfera non faceva che peggiorare, e alla fine sono morti tutti.»

    «Hai fatto un riassunto fantastico» si complimentò Bryan, che sembrava aver gradito lo spettacolo, al contrario di lei.

    Grace sospirò. «In effetti per me è stato un supplizio» ammise con una smorfia. «Hai visto come ci guardavano e come spettegolavano alle nostre spalle?» mormorò in tono scandalizzato. «Per non parlare delle guardie del corpo! Non possiamo proprio farne a meno?»

    Il viso di Bryan si indurì.

    «Su questo non posso accontentarti. Non voglio mettere in pericolo la tua sicurezza, Grace.»

    «Non penserai che qualcuno sia così stupido da organizzare un altro rapimento, spero! Soprattutto dopo che l’ultimo è fallito, quei tre sono finiti in prigione, e l’ideatore del piano è ancora ricercato.»

    «Ho saputo che Childers ha già lasciato il paese.» Bryan si rabbuiò. «Secondo le ultime notizie, è stato avvistato in Messico. Vorrà rifugiarsi in Sudamerica...» Serrò la mascella. «Non sarò tranquillo finché non saprò che quel bastardo è in prigione. Non voglio correre rischi, Grace.» La guardò con franchezza. «Finché tu rimarrai la mia fidanzata, anche se per una finzione a beneficio della stampa, dovrai sopportare le guardie del corpo.»

    Bryan Falcon era un uomo di potere e di successo, abituato a comandare e a veder eseguiti i suoi ordini senza protestare. Grace lo trovava insopportabile, ma aveva imparato a capire quando era meglio fare buon viso a cattivo gioco.

    «Soltanto fino al matrimonio di Chloe» concesse, con il gelo nella voce. «Anche se continua a non piacermi affatto.»

    Bryan tornò a sorridere.

    «Sappiamo tutti e due che non durerà per sempre» le ricordò, mentre la limousine si fermava davanti all’albergo di Manhattan, dove avrebbero trascorso la notte.

    Sempre più irritata, Grace provò a infilarsi i sandali. Ma i piedi le facevano talmente male che alla fine decise di rimanere scalza.

    «Al diavolo, li terrò in mano» brontolò.

    Bryan sembrava sempre più divertito.

    Maledizione, un giorno gli avrebbe spazzato via quel sorriso dal volto, giurò Grace a se stessa. Lei non si trovava certo lì per un gioco!

    Quando l’autista aprì la portiera e le porse la mano, lo ignorò. Scese dall’auto tenendo i sandali da una parte e un lembo del vestito da sera dall’altra. Una ciocca ribelle le ricadde sulla guancia, e la rimandò indietro con uno sbuffo, poi gettò un lungo sguardo al suo impeccabile fidanzato, che le era arrivato al fianco.

    Anche con in mano la sua borsettina di raso, appariva virile e... di nuovo divertito!

    «E adesso, che cosa c’è da ridere?»

    Bryan commentò a bassa voce: «Sembri reduce da una corsa in taxi... molto interessante».

    Grace avvampò, avviandosi nell’atrio del lussuoso albergo a testa alta, tra le occhiate ammiccanti dei presenti. Era scalza e scarmigliata, le guance in fiamme, e con un accompagnatore del genere... immaginava benissimo la natura dei commenti!

    Bryan le fu subito accanto e le fece scivolare un braccio intorno alla vita, sollecito e innamorato.

    «Non dobbiamo dare l’impressione di litigare» le ricordò, con la bocca troppo vicina al suo orecchio. Chiunque li avrebbe presi per due innamorati impazienti di ritrovarsi soli. «Fai la tua parte» aggiunse.

    Colpita nell’amor proprio, Grace sfoderò le sue doti di attrice. Sfiorandogli la guancia con le labbra, bisbigliò: «Come reagirebbero tutti quanti, se ti allungassi una gomitata nello stomaco?».

    «Penserebbero che sei tu a dominare me» fu pronto a rispondere lui. Poi la colse alla sprovvista, stampandole un sonoro bacio sulla bocca. «Resisti ancora un po’, da brava» la avvertì, guidandola verso gli ascensori.

    Grace controllò a stento un moto di stizza. Ferma nel corridoio, gli fece notare quasi con disprezzo: «Quel bacio non era necessario».

    «Ho pensato di aggiungere un tocco di romanticismo alla commedia.» Bryan si lisciò la manica della giacca con fare distratto. «Così i pettegolezzi dureranno per qualche giorno.»

    «Bene. Allora possiamo andare di sopra.» Grace lasciò cadere la gonna dell’abito da sera, e premette il pulsante dell’ascensore. «Non resisto più.»

    «Adesso mi ferisci, con questa fretta di sbarazzarti di me.»

    «Bryan, non puoi sempre comportarti come se fossimo sul set di Beautiful» lo prese in giro Grace. Durante il tragitto in ascensore, rimase in silenzio. Poi, una volta nella suite, si avviò verso la sua stanza, tenendo alto il mento e con i sandali in mano. «A domattina» lo salutò, voltando appena la testa.

    «Niente bacio della buonanotte?»

    Lei gli tirò i sandali, che non si curò di recuperare.

    «Dormi bene, tesoro!»

    La voce suadente di quell’uomo bellissimo suonò come un ultimo affronto.

    Sempre più scoraggiata, Grace entrò in camera con decisione e sbatté la porta in faccia a Bryan e all’assurda sceneggiata che stavano interpretando.

    Soltanto dopo essersi infilata una maglietta bianca sui calzoni del pigiama e dopo essersi struccata con cura, Grace cominciò a sentirsi meglio.

    La sveglia sul comodino segnava le dodici e mezzo. C’era un’ora di differenza con l’Arkansas. Forse Chloe era ancora sveglia...

    Di colpo ebbe una gran voglia di sentire la voce della sorella, se non altro per ricordare a sé stessa perché si trovava lì.

    Chloe rispose al secondo squillo.

    «Pronto?»

    «Ciao! Ti ho svegliato?»

    «No, sono qui con Donovan, a leggere il giornale. Allora, come sta andando?» si informò la gemella.

    «Siamo appena tornati da una serata all’opera.» Grace ricacciò indietro le lamentele che le salivano alle labbra. «Ci guardavano tutti. E c’erano un sacco di fotografi» disse invece.

    «Dovrai abituarti, temo. Bryan Falcon è un personaggio famoso. Dovunque vada, la sua presenza fa notizia.»

    Grace lo sapeva fin troppo bene, naturalmente.

    La presunzione, che quell’uomo indossava come un mantello, era l’aspetto più insopportabile di tutta la faccenda.

    «A parte questo, come è andata la serata? Hai visto qualche attrice famosa? E i vestiti da sera, com’erano? Racconta un po’! Ti sei divertita?»

    Poiché in quel momento il suo desiderio più grande era quello di accontentare la sorella, Grace si dilungò con entusiasmo sui particolari della serata.

    «Sono sicura che ti saresti divertita anche tu» concluse. «Invece Donovan si sarebbe annoiato, credo.»

    «Credo anch’io» confermò Chloe, riferendosi al fidanzato. «A ogni modo, lui era disposto ad accompagnarmi, se avessi voluto.»

    Grace non esitava a crederle. Donovan Chance viziava Chloe in modo vergognoso. Devoto e di poche parole, Donovan

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