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Un amore di principe
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Un amore di principe
E-book147 pagine1 ora

Un amore di principe

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Info su questo ebook

Quando il principe Alexandros Sancho scopre di dover portare all'altare la principessa Eva, originariamente promessa in sposa al fratello maggiore, la sua reazione non è proprio regale. Eva è sicuramente bellissima, ma lui non è tagliato per il matrimonio, non per nulla lo chiamano il Principe Playboy. Purtroppo, però, non può ignorare la ragione di Stato: queste nozze sono fondamentali per il regno di Xaviera. La sua sola possibilità sarebbe che fosse Eva a tirarsi indietro, ma non appena la incontra conquistarla diventa invece il suo unico desiderio!
LinguaItaliano
Data di uscita10 feb 2021
ISBN9788830525450
Un amore di principe
Autore

Susan Meier

Americana dell'Iowa, riesce a conciliare i suoi interessi con la famiglia e l'attività di scrittrice.

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    Anteprima del libro

    Un amore di principe - Susan Meier

    978-88-3052-545-0

    1

    Il Principe Alexandros Sancho lanciò il cavallo lungo il sentiero che saliva serpeggiando attraverso il bosco di proprietà della sua famiglia. Il galoppo serrato di Thor creò un tunnel di vento nella vegetazione, che fece sollevare i rami e le foglie attorno a loro.

    Normalmente, a quell'ora Alex sarebbe stato sulla spiaggia per godersi la visuale di giovani donne toniche e abbronzate che fingevano di non accorgersi degli sguardi che attiravano.

    Circondato da un manipolo di guardie vestite come turisti e da un selezionato gruppo di amici, avrebbe nuotato, pranzato, giocato e, dopo un pisolino, avrebbe dato inizio a una lunga, piacevole nottata.

    Per prima cosa sarebbe andato al Casinò, sperando di trovare una compagna di suo gradimento con cui cenare e giocare alla roulette, per poi lasciare che la notte li portasse verso lunghe ore di divertimento senza pensieri.

    Quel giorno, pensò, mentre incitava Thor ad accelerare l'andatura, non avrebbe potuto fare nessuna delle cose che amava. Meno che mai trovare una fanciulla disponibile. Nossignore. Quel giorno ci sarebbe stato l'incontro ufficiale con la donna che doveva sposare.

    La principessa.

    Un'imprecazione rabbiosa gli sfuggì dalle labbra. Aveva visto delle foto che la ritraevano, ovviamente, e durante gli anni di studio nei vari collegi esteri l'aveva incrociata alcune volte, ma non si erano mai interessati l'uno all'altra. Inoltre all'epoca, per sancire un patto tra i loro Paesi, era stata promessa in moglie a suo fratello maggiore Dominic. Per questa ragione i loro incontri erano stati educati ma freddi.

    In seguito le loro strade non si erano più incrociate. Lei si era iscritta in un'università americana e aveva perorato varie cause umanitarie che si occupavano di un po' di tutto, dai bambini affamati ai gatti randagi.

    Sembrava che fosse stato tutto stabilito, e invece...

    Alex imprecò di nuovo, Dominic aveva conosciuto una ragazza, l'aveva messa incinta in una notte di passione ed era stato costretto a sposarla perché il loro bambino sarebbe stato il futuro erede al trono di Xaviera. Quell'evento aveva fatto sì che l'unico principe disponibile per rispettare l'accordo con Grennady fosse lui, Alexandros.

    La Principessa Eva Latavia di Grennady aveva compiuto venticinque anni pochi mesi prima, ed era entrata ufficialmente in età da marito secondo la tradizione. E ciò significava che per lui il tempo delle feste e delle frivolezze era finito.

    A peggiorare la situazione, c'era il fatto che un giorno lei sarebbe diventata la regina di Grennady. Sposare un'idealista convinta che si buttava in tutte le crociate, anche le più strampalate, e che per di più sarebbe diventata una regina era la punizione peggiore per un principe che per tutta la vita aveva evitato le responsabilità.

    Manovrando le redini, Alex indirizzò Thor verso le stalle e rallentò il galoppo solo quando oltrepassò l'ampio cancello di legno del cortile. Balzato a terra, lanciò le redini a una inserviente che si aggirava intorno ai fabbricati. Un paio di jeans scoloriti e una T-shirt bianca delineavano una figura snella e armoniosa, ma furono i suoi capelli neri e gli occhi grigi che fecero salire alle stelle i suoi ormoni.

    Prima avrebbe civettato con lei, fremendo dalla voglia d'immergere le mani nella sua folta chioma nera che probabilmente, se non fosse stata legata in una coda di cavallo, le sarebbe arrivata ai fianchi. Ma quel giorno doveva incontrare la sua futura moglie.

    «Thor deve ricevere un trattamento da star» affermò, togliendosi il casco nero come gli stivali di pelle e i guanti. «Non pensi di evitare di strigliarlo. Questa sera, dopo il ricevimento, verrò a controllare che sia stato accudito come si deve.»

    La donna spalancò gli occhi grigio azzurri, sbalordita.

    Alex sospirò. «Lo so. È un cavallo arabo con le zampe bianche, quindi hai un compito difficile, però mi aspetto comunque che tornino candide.»

    «Ma io sono...»

    «Nuova. Ho capito» replicò lui in fretta. Non voleva intrattenersi con quella bella donna che gli ricordava tutte le rinunce che avrebbe dovuto fare a causa di un inopportuno senso del dovere. «Ora devo andare. Ho molte cose da sbrigare.»

    La Principessa Eva Latavia guardò le redini che teneva in mano e poi la schiena del Principe Alex Sancho che si allontanava. Il sudore gli aveva incollato alla pelle la polo bianca, che aderiva a dei muscoli inaspettatamente poderosi, e aveva inumidito i suoi capelli neri e ricci.

    Se non altro, pensò, prendendo le redini e portando Thor dentro la stalla, i loro figli avrebbero avuto dei buoni geni.

    Ho trovato un bel nome per voi, pensò. Figlio degli dei.

    Il cavallo lanciò un nitrito ed Eva rise. «Tu, mio caro, sei un alieno qui, proprio come me.»

    Thor scosse la testa.

    «Come sei finito in questo palazzo?»

    Uno stalliere corse ad aprire le doppie porte e a toglierle le redini dalle mani. «Mi dispiace tanto, principessa» mormorò, inchinandosi.

    Conscia di doversi comportare da perfetta aristocratica, Eva sollevò regalmente la testa, ma sorrise. «Me lo sono meritato, decidendo di fare una passeggiata invece di prepararmi per il ricevimento.»

    L'anziano stalliere si inchinò e ridacchiò, poi si voltò e portò Thor nel suo box.

    Eva non si sorprese. Aveva sentito dire che i rapporti della famiglia Sancho con la servitù erano meno formali del previsto, e supponeva che il motivo fosse l'arrivo di un bambino in famiglia. Sembrava inoltre che la donna che aveva sposato Dominic, il principe che lei aveva sognato fin da piccola, avesse prodotto un ammorbidimento nel comportamento della famiglia reale.

    Tra poco si sarebbe trovata faccia a faccia con Dom e con la donna che, in pratica, glielo aveva rubato. In un certo senso, il fatto che lui avesse sposato un'altra era positivo. Lei e Dominic erano i primi in linea di successione per i rispettivi troni, e ricoprire tale ruolo avrebbe comportato una vita impegnativa, complicata e di conseguenza un matrimonio difficile. Restava il fatto che lei si era illusa per tanti anni, pensando che avrebbe sposato un bel principe e di guidare insieme a lui i loro paesi.

    Oltre a questo, le recenti azioni compiute da suo padre avevano reso la situazione insopportabile.

    Sospirando, Eva entrò nel palazzo e salì con l'ascensore al quarto piano dove le era stato riservato un appartamento. Entrando nell'elegante salotto dal soffitto altissimo, vide sua madre seduta a gustare uno dei cioccolatini, dono di benvenuto del re. A quanto pareva aveva preferito mangiare che continuare a piangere.

    «Se continuerai a rimpinzarti di cioccolata, non entrerai più nell'abito da cerimonia, mamma.»

    La madre, una donna di bassa statura con i capelli neri come i suoi, le offrì il vassoio. «Sono divini. Dovresti assaggiarli.»

    «Così entrambe dovremo indossare dei vestiti di una taglia più grande.»

    Sua madre posò il cioccolatino sul vassoio. «Hai ragione. Voglio essere in forma e far rimpiangere a quel disgraziato di tuo padre d'avermi lasciata.»

    Eva si sedette sul divano. «Mi fa piacere constatare che stai meglio.»

    «Già» rispose l'altra, distratta. «Scappare con la sua assistente. Che cosa può esserci di più banale?»

    «Però non è banale rinunciare al trono» replicò Eva. Suo padre non aveva deposto ufficialmente la corona, ma fuggire con un'altra donna era causa di divorzio immediato. Sarebbe stato costretto a dimettersi, lasciando il posto a lei.

    A venticinque anni avrebbe avuto sulle spalle il peso di un regno. Non riusciva a credere che suo padre le avesse giocato un tiro simile.

    Per fortuna la famiglia Sancho aveva stabilito di tenere fede alla promessa di farle sposare uno dei figli di Re Ronaldo. Se non altro quel matrimonio le avrebbe attirato la simpatia dei sudditi prima di calzare la corona. Sebbene il principe Alexandros non fosse lo sposo che il suo popolo si era aspettato, lei avrebbe dimostrato d'essere pronta a fare il suo dovere per il bene del regno. Infatti, una volta sancita l'alleanza, le navi contenenti il petrolio avrebbero potuto raggiungere in sicurezza i porti di Grennady.

    «Mi domando se verrà al matrimonio.»

    «Parli di tuo padre?» domandò la madre, trasalendo. «Grazie per avermi ricordato che è capace di farlo. Adesso sono proprio obbligata a rinunciare ai cioccolatini» sbuffò, allontanando il vassoio. «Mentre eri fuori hai saputo per caso quando si celebreranno le nozze?»

    «I domestici di Xaviera sono così soddisfatti del trattamento che ricevono e del loro lavoro che è impossibile sapere da loro qualcosa. Sono ben lieti di tenere la bocca chiusa.»

    Sua madre si alzò. «Immagino che lo scopriremo questa sera.»

    «Lo credo anch'io» convenne Eva, dirigendosi nella sua camera da letto.

    Dopo aver vissuto in America per sette anni, non aveva più bisogno di una cameriera personale, perciò riempì da sola la vasca da bagno e vi versò dei sali profumati. Tuttavia, ricordando che Alexandros l'aveva scambiata per un'inserviente della stalla, chiese che le mandassero una parrucchiera e che le stirassero il vestito.

    Più tardi, quando emerse dalla sua stanza in un abito rosso vivo, senza spalline, sua madre sobbalzò. «Oh, mia cara, sei sicura che mostrare le spalle nude al re e al tuo futuro marito sia una buona idea? Penseranno che sei una donna di facili costumi.»

    Eva approvò con un cenno del capo il vestito azzurro scuro di sua madre che metteva in evidenza la sua figura snella e si accordava bene con i suoi capelli neri. «Alexandros mi ha già scambiata per un'inserviente.»

    «Che cosa?»

    «Quando mi sono spinta fino alle scuderie, mi sono imbattuta in lui» spiegò la figlia. «Il principe mi ha consegnato le redini e mi ha detto di strigliare il suo cavallo.»

    Sua madre trasalì, inorridita.

    «Voglio vedere che faccia farà, quando capirà chi sono.»

    «È questa la ragione per cui hai scelto quel modello, o vuoi ingelosire Dominic?»

    Eva si fermò con il cuore che le batteva in gola. Aveva amato il Principe Dominic da quando aveva visto la sua foto su un giornale e sua madre le aveva detto che si trattava dell'uomo che avrebbe sposato. In seguito, mentre le sue amiche spasimavano per delle

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