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SOS famiglia
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E-book178 pagine2 ore

SOS famiglia

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Info su questo ebook

Quando la passione per la medicina incontra le ragioni del cuore, la famiglia diventa il posto in cui sentirsi a casa.
Candice Lavoie è una pilota di elicotteri e un'operatrice di primo soccorso altamente qualificata, ma nulla di tutto ciò le permette di affrontare la tempesta di emozioni che la investe quando vede Jimmy Liu varcare la soglia del suo ufficio. Candice non vede Jimmy da dieci anni, quando lui l'ha lasciata con il cuore a pezzi per arruolarsi nell'esercito. Ora è tornato, e con un figlio! Quando gli antichi sentimenti riaffiorano, sfociando in un bacio appassionato, a Candice sembra che non sia passato nemmeno un giorno. Ma Jimmy riuscirà a lasciare andare il suo passato permettere loro di creare un futuro insieme come famiglia?
LinguaItaliano
Data di uscita20 lug 2021
ISBN9788830530805
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    Anteprima del libro

    SOS famiglia - Amy Ruttan

    Prologo

    Estate, dieci anni fa.

    Jasper, Alberta.

    Devo mettere un po' di distanza tra me e le buffonate di mio fratello, rifletté Candice Warner. Gli voleva bene, ma in quel momento Logan stava correndo tutto nudo intorno al falò, al chiaro di luna. L'ultimo spettacolo a cui avrebbe desiderato assistere, specialmente nel giorno del suo compleanno.

    Non che non capisse il suo desiderio di lasciarsi andare. Una settimana ancora e Logan e il suo migliore amico Jimmy avrebbero lasciato Jasper per un periodo di addestramento nelle forze armate canadesi.

    Jimmy, il ragazzo di cui era innamorata da sempre.

    Candice sospirò. Stava ancora metabolizzando la partenza di Logan e Jimmy. Non aveva idea di quando li avrebbe rivisti.

    Presto partirai pure tu. Andrai all'università.

    E anche quello era un passo difficile da affrontare. Aveva paura. L'idea di lasciare Jasper l'atterriva. Ci aveva trascorso tutta la vita.

    Si allontanò dalla tenda e si sedette su un tronco in riva al fiume, abbastanza lontano per starsene qualche momento in pace, a riflettere con tranquillità. L'unico problema era che non ci riusciva. La sua mente viaggiava a un miglio al minuto. Era tutto così confuso.

    «Che ci fai qui tutta sola?»

    Candice alzò lo sguardo. Jimmy stava camminando verso di lei. Nel vederlo il suo cuore perse un battito, come sempre. La sua fama di maschio del tipo ti amo e poi ti mollo, con una ragazza sempre nuova tra le braccia, avrebbe dovuto farla desistere, eppure non riusciva a trattenersi. Vedeva Jimmy per quello che era realmente, e lo considerava uno dei suoi migliori amici. Da tempo immemorabile, erano sempre stati loro tre: lei, Logan e Jimmy. Ora, con tutti che partivano, niente sarebbe stato più come prima.

    «Posso unirmi a te?» le chiese lui, interrompendo il flusso dei suoi pensieri, e facendole realizzare di non avere ancora risposto alla sua domanda iniziale.

    «Certo.»

    «Birra?» Le allungò una lattina.

    Candice alzò un sopracciglio. «Ho compiuto diciannove anni appena un'ora fa.»

    «Sì, quindi ora ti è concesso. E ho pensato che ne avessi bisogno, dopo aver visto tuo fratello nudo.»

    Ridendo, Candice prese la lattina, senza aprirla. «Grazie.»

    Jimmy si sedette accanto a lei e guardò il cielo. «Wow, quante stelle! Mi mancherà tutto questo.»

    «Ci scommetto.» Sperando che la voce non le tremasse, Candice sospirò. Avrebbe voluto dire a Jimmy cosa provava, però non riusciva a trovare le parole. Ecco il problema. Non era mai stata in grado di farlo. «Quindi tu e Logan ve ne andate davvero?»

    Jimmy annuì. «Qui non c'è niente che ci trattenga.»

    «Cosa vuoi dire esattamente con qui non c'è niente che ci trattenga?» gli chiese.

    «Esattamente questo. Qual è l'alternativa? Lavorare nel motel dei miei genitori e sacrificare la mia vita per qualche turista ingrato? No, grazie.»

    «I tuoi genitori si sono impegnati duramente per rendere la loro attività un successo.»

    Jimmy emise uno sbuffo sonoro. «Giusto, ed è stato il motivo per cui mi hanno lasciato solo per la maggior parte della mia vita.»

    «E non c'è nient'altro che ti faccia venire voglia di restare qui?» insistette Candice.

    Jimmy ridacchiò. «Su, Candy. Qui cosa c'è?»

    «Io» mormorò lei, tremante, trovando il coraggio di guardarlo dritto negli occhi. «Qui ci sono io.»

    Lui le sorrise, gli occhi scintillanti al chiaro di luna. «Non per molto. Andrai via per diventare un dottore, un chirurgo fenomenale. Non tornerai mai più. Sei troppo speciale per sprecare la tua vita in questo posto.»

    Candice sentì le guance andare in fiamme. «Cosa vuoi dire?»

    Jimmy allungò la mano e le sfiorò il viso. Candice chiuse gli occhi, fremendo per l'anticipazione.

    «Credo che tu lo sappia benissimo, Candy» le rispose con dolcezza. E poi si chinò verso di lei e premette le labbra sulle sue, rubandole il suo primo bacio.

    Candice aveva sempre desiderato che fosse lui. Lui e soltanto lui. E in quell'istante non le importava che suo fratello le avesse ripetuto più e più volte che Jimmy era off-limits.

    Questo era ciò che aveva sempre desiderato. Non avrebbe perso la sua occasione. Non voleva che Jimmy se ne andasse senza conoscere i suoi sentimenti.

    «Ti amo, Jimmy» gli sussurrò contro le labbra.

    «Anche io ti amo, Candy. Da sempre.»

    A quella dichiarazione, le ginocchia le divennero di gelatina, e Candice fu sul punto di scoppiare in lacrime. Si baciarono di nuovo, stavolta con più intensità. Sarebbero partiti entrambi, ma avevano ancora una settimana intera da vivere insieme, e lei l'avrebbe sfruttata fino in fondo.

    «Vieni» gli disse, porgendogli una mano.

    «Dove andiamo?»

    «Nella mia tenda.»

    «Ne sei sicura?» le domandò lui. «Magari è la birra che...»

    «Non ne ho bevuto nemmeno un goccio. Tu?»

    «No.» Jimmy le mostrò la lattina. «È ancora sigillata. Non ho bevuto niente tutta la sera.»

    «E allora perché me ne hai portata una?»

    «Per avere una scusa per venire a parlarti.» Jimmy si alzò in piedi e le prese il viso tra le mani, baciandola di nuovo. «Perché non potevo partire senza dirti cosa provo.»

    «Vieni» gli ripeté lei, conducendolo verso la propria tenda.

    «Sei sicura, Candy?»

    Candice annuì. «Sì.»

    In tutta la sua vita, non era mai stata altrettanto sicura di qualcosa come in quel momento.

    1

    Oggi.

    Jasper, Alberta.

    «Sono così felice che tu sia qui» l'accolse Samantha con calore, mentre Candice si avvicinava al bancone dell'accettazione del soccorso alpino.

    «Anche io sono felice di essere qui» rispose. E lo era. Dopo l'influenza che l'aveva bloccata a letto per due settimane, era bello essere di nuovo al lavoro.

    «Sarai contenta di sapere che, in tua assenza, l'ufficio centrale a Gatineau ha assunto un nuovo paramedico. Inizia oggi e dovrebbe arrivare tra poco.»

    Annuendo, Candice prese la cartella con la documentazione del nuovo dipendente.

    «Gli avevo detto che ci avrei pensato io» mormorò, sorseggiando un goccio del caffè, ormai freddo. Dal suo arrivo, un'ora prima, era stata occupata con quello che detestava di più, le scartoffie burocratiche. Avrebbe preferito stare all'aperto, in mezzo alla natura o sul campo a salvare vite, ma da quando era stata promossa, si era ritrovata costretta dietro alla scrivania molto più spesso di quanto non volesse. Anche se, con l'avvicinarsi dell'impegnativa stagione turistica, sperava di poter uscire di più, proprio come in inverno, quando tutti gli sciatori si davano appuntamento a Jasper e lei si teneva pronta a intervenire con l’elicottero.

    «Lo so, però sono stati contattati da un tizio che ha servito nell'esercito canadese, con delle credenziali fantastiche. Non potevano proprio scartarlo» le spiegò Samantha, comprensiva. «So che avresti preferito scegliere da sola il tuo nuovo paramedico.»

    La frustrazione di Candice si dissolse. Aveva un debole per chiunque avesse prestato servizio nell'esercito, come Logan. Sebbene suo fratello le mancasse terribilmente, sapeva che per lui era stato un onore morire per il proprio Paese ed era fiera di tutto ciò che aveva realizzato. Anche i loro genitori erano stati orgogliosi di lui, prima di andarsene: sua madre un anno dopo che Logan era stato ucciso in azione, cinque anni prima, e suo padre l'estate precedente, per un cancro. Il solo pensare a Logan le fece venire un groppo in gola, ma si impose di trattenere le lacrime. Non piangeva mai sul lavoro.

    Anzi, non piangeva mai davanti a nessuno. Il suo ex-marito, Chad, ripeteva sempre che piangere era una forma di debolezza. Lì al soccorso alpino comandava lei. Non poteva permettersi di mostrarsi fragile.

    «Un ex militare?» chiese, schiarendosi la gola e cercando di recuperare il controllo delle proprie emozioni.

    «Congedato con onore.» Samantha le sorrise. «Non può essere tanto male, giusto?»

    Abbozzando un mezzo sorriso, Candice annuì. «No, hai ragione.»

    Aprì il dossier e fu felice di aver prima appoggiato la tazza. Se l'avesse avuta ancora in mano, senza dubbio l'avrebbe rovesciata sui fogli. Perché davanti ai suoi occhi, scritto nero su bianco, era appena apparso un fantasma del passato.

    «Tutto okay?» si informò Samantha.

    Candice scosse la testa, chiudendo velocemente il documento. «Cosa?»

    Samantha inarcò un sopracciglio. «Ti ho chiesto se va tutto bene. Sembra che tu abbia appena visto uno spettro.»

    Candice tentò di abbozzare un sorriso, che dovette sembrare un po' inquietante, perché Samantha indietreggiò. «Sto bene. Puoi farmi sapere quando arriva?» domandò, sperando che la voce non le tremasse.

    «Certo.»

    Candice si diresse nel suo ufficio, e solo quando la porta si chiuse alle sue spalle si rilassò, sedendosi e aprendo di nuovo il documento per fissare quel nome.

    Jimmy Liu.

    Samantha non si era sbagliata. In quel pezzo di carta c’era davvero un fantasma del suo passato.

    Jimmy era tornato.

    Il suo primo tutto. Il primo bacio. La prima volta. Il primo amore. E il primo cuore infranto. Erano stati insieme una settimana, poi, proprio prima della sua partenza, lui l’aveva lasciata, spezzandole il cuore. Il ricordo di quel momento le tornò in mente in un doloroso flash.

    «Credevo che mi amassi» gli aveva detto lei quel giorno di dieci anni prima. Si sentiva come se le avessero stritolato il cuore. Persino respirare era difficile.

    «No.» Senza nemmeno avere la decenza di guardarla negli occhi, Jimmy si era voltato dall’altra parte.

    «Quindi finisce qui?» gli aveva chiesto Candice, con voce tremante.

    «Sì» aveva risposto lui, gelido.

    Il cuore di Candice si era spezzato una seconda volta due mesi dopo, quando aveva perso il bambino concepito in quella prima e unica notte insieme.

    Jimmy non era mai più tornato a Jasper.

    E lei ne era stata devastata. Logan l'aveva messa in guardia così tante volte su Jimmy... ma non l'aveva ascoltato.

    «Candy, Jimmy è il mio migliore amico, però non va bene per te» le aveva spiegato Logan, cercando di impedirle di correre da lui quell'ultima sera, dopo che l'aveva piantata.

    «Lasciami andare» aveva protestato lei. «Mi ama. Me l'ha detto lui.»

    Logan l'aveva guardata con tristezza, facendole sprofondare il cuore.

    «Per favore, Logan. Devo parlargli.»

    Logan aveva sospirato. «Va bene, ma onestamente, Candy, tu sei troppo per uno come Jimmy. Hai delle grandi aspirazioni e penso che tu debba inseguire i tuoi sogni. Vuoi diventare un dottore. Persone come me e Jimmy... non faremmo altro che esserti d'intralcio.»

    Candice scacciò via quel ricordo, con le lacrime che le bruciavano gli occhi mentre ripensava a Logan. E poi a come era stata rifiutata, al dolore e ai sogni che non aveva realizzato. Al bambino mai nato. Alla famiglia che non aveva più.

    Dopo aver perso Logan e sua madre nel giro di un anno, aveva deciso di restare a Jasper e prendersi cura del padre. Anche se lui aveva insistito perché tornasse all'università, non poteva lasciarlo.

    Così il soccorso alpino era diventato la sua famiglia. Tutto ciò di cui aveva bisogno. Le persone che l'anno prima, alla morte del padre, le erano state accanto. A differenza del suo ex marito. E di Jimmy.

    Jimmy Liu. Dopo tutto questo tempo.

    Con un sospiro, ripose il foglio e si alzò in piedi, legandosi i lunghi capelli castano scuro. Si avvicinò alla finestra che dava sul parcheggio. Un Suv bianco, vecchio e malridotto, era appena arrivato. Lo riconobbe all’istante. Era lo stesso di dieci anni prima.

    Le sue pulsazioni cominciarono ad accelerare, e quando la portiera del fuoristrada si aprì, il cuore inevitabilmente perse un battito, come sempre, quando vedeva Jimmy.

    Sei il capo. Ricordatelo. Stavolta sei tu ad avere il controllo.

    E avrebbe continuato a ripeterselo. Dopo l’addio di Jimmy e il breve e disastroso matrimonio con Chad, ne aveva abbastanza di essere respinta e ferita. Prima o poi tutti la lasciavano, quindi non si sarebbe mai più fidata di nessuno. Non avrebbe mai più messo il proprio cuore nelle mani di un'altra persona.

    Jimmy e Chad l'avevano entrambi indurita nei confronti dell'amore. Ora la sua unica passione era il lavoro.

    Inspirò profondamente per calmare i nervi tesi. Non era così che voleva iniziare il lunedì.

    «Il nuovo paramedico è qui» l'avvertì Samantha, aprendo la porta dell'ufficio.

    «Grazie, Samantha, fallo entrare» le disse,

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