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Camici alla ribalta
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E-book180 pagine2 ore

Camici alla ribalta

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Info su questo ebook

La dottoressa Jennifer Mills arriva a Las Vegas nella speranza di allontanarsi per un po' dalla luce dei riflettori. Figlia di un senatore, mollata a un passo dall'altare davanti a mezza nazione, Jennifer ha bisogno di rifarsi una vita. Peccato che nell'ospedale dove è stata appena assunta incontri Nick Rousseau, l'uomo con cui ha diviso una notte indimenticabile più di tre anni prima. Lasciarsi coinvolgere da uno come lui sarebbe uno sbaglio imperdonabile. Nick si porta dentro le ferite di un passato difficile da dimenticare, ma l'ardore dei suoi baci e delle sue carezze potrebbero convincere Jennifer che commettere due volte lo stesso sbaglio non solo è umano, ma addirittura... divino!
LinguaItaliano
Data di uscita10 mar 2021
ISBN9788830526761
Camici alla ribalta

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    Anteprima del libro

    Camici alla ribalta - Amy Ruttan

    spiaggia.

    1

    Tre anni dopo

    «Credo che ti troverai bene a dirigere il nostro Pronto Soccorso.»

    Jennifer sorrise al dottor Ramsgate, il primario di Chirurgia, mentre procedevano lungo un corridoio dell'ospedale. «L'All Saints Hospital è uno dei migliori a Las Vegas e presto inaugureremo il nuovo Pronto Soccorso...» continuò il dottor Ramsgate, ma Jennifer smise di ascoltarlo, perché erano stati proprio i pregi dell'All Saints Hospital ad attrarla. Il nuovo reparto di Medicina d'Urgenza sarebbe stato il più all'avanguardia del paese.

    E poi suo padre era contento che fosse tornata in Nevada in tempo per la campagna elettorale.

    Anche se lei non era tornata per suo padre.

    Era tornata per leccarsi le ferite dopo che il suo fidanzato cardiochirurgo l'aveva mollata per sposare un'altra e si era appropriato della ricerca a cui avevano lavorato insieme. Non sarebbe mai potuta restare a Boston nello stesso ospedale con lui, e neanche nello stesso stato.

    Era tornata per stare vicino alla sua famiglia. Per nascondersi dall'umiliazione. Per ricordarsi perché era diventata chirurgo.

    Anche se aveva significato rinunciare a un incarico in una clinica prestigiosa del Minnesota.

    Se non altro a Las Vegas fa più caldo.

    E non era poca cosa. Non le sarebbero mancati gli inverni freddi.

    Jennifer così era tornata alle sue radici, decisa a stare alla larga dagli uomini. Soprattutto dai chirurghi.

    Non avrebbe ripetuto due volte lo stesso errore.

    «Questo è il nostro attuale Pronto Soccorso. Non è granché, ma funziona.» Il dottor Ramsgate s'interruppe un istante pensando che Jennifer avrebbe fatto qualche commento, ma lei non intervenne. «Ovviamente lo chiuderemo appena apriremo quello nuovo.»

    «Magnifico. Mi pare disposto molto bene.» Era una bugia bianca, perché in realtà non l'aveva neanche guardato, tuttavia le bastò una breve occhiata per decidere che non aveva mentito. Era disposto bene. Ma il nuovo reparto sarebbe stato migliore.

    Il Pronto Soccorso era tranquillo in quel momento, anche se era sicura che da un momento all'altro la situazione potesse cambiare, come spesso accadeva in traumatologia.

    Era ansiosa che venisse completata la sua procedura di assunzione per indossare la divisa e il camice giallo e potersi sporcare le mani. In senso figurato, ovviamente.

    E fino a quel momento doveva cercare di essere carina con il primario.

    «Vieni, ti presento il tuo staff di turno prima di andare di sopra a firmare le ultime carte.» Il dottor Ramsgate le indicò una scrivania, dove un chirurgo dava loro le spalle. Jennifer aggrottò la fronte. Quel medico chino a scrivere le ricordava lontanamente qualcuno.

    C'era qualcosa di familiare in lui.

    «Rousseau, ti presento la dottoressa Mills, il nuovo primario del Pronto Soccorso.»

    Il medico si voltò e quando lei si trovò faccia a faccia con lui, i ricordi affluirono improvvisamente, come uno tsunami dei sensi. E il cervello improvvisamente si sovraccaricò.

    Il lago Tahoe, la luna argentea, il cielo stellato e una richiesta sussurrata nell'orecchio il cui ricordo, anche dopo quegli anni, la faceva fremere di eccitazione. Un bacio, sotto la luna.

    Erano trascorsi tre anni. Chissà se si ricordava di lei. Era cambiato e anche lei. Non aveva più i capelli a spazzola. Adesso li portava più lunghi, ma ben pettinati. Aveva anche un velo di barba che gli stava molto bene. Più del volto perfettamente rasato.

    Una cicatrice gli segnava la guancia sinistra e lei non poté fare a meno di chiedersi se se l'era procurata in missione. Non portava una fede al dito, ma non significava nulla. Poteva essere appena tornato dalla sala operatoria dove sicuramente la toglieva.

    Lui sbarrò per un istante gli occhi castani e le tese la mano. «È un piacere conoscerti, dottoressa Mills.»

    «Il piacere è tutto mio, dottor Rousseau.»

    Il dottor Ramsgate annuì compiaciuto. «Ti lasciamo al tuo lavoro, Rousseau. Devo mostrarti altre cose, Mills.»

    Jennifer non riusciva a respirare, aveva il polso accelerato e il battito che le martellava nelle orecchie come un treno in corsa. Ed era come se stesse per deragliare, proprio lì in Pronto Soccorso.

    Il dottor Rousseau annuì, ma non distolse lo sguardo da lei finché il dottor Ramsgate non si mise tra loro, interrompendo il contatto. Sempre che un contatto ci fosse. Forse lei stava perdendo la testa.

    Tra loro c'era stato solo un attimo fuggente.

    «Dottoressa Mills, sei pronta? Voglio presentarti gli altri membri del tuo staff» la sollecitò il dottor Ramsgate, notando il suo sguardo assente.

    «Sì, certo» rispose lei e iniziò a seguirlo, ma solo dopo essersi guardata alle spalle e aver visto che il dottor Rousseau era scomparso, evaporato come se fosse stato solo il prodotto della sua immaginazione.

    Ma non lo era.

    Non era un vago ricordo. Uno di quei frammenti a cui si ripensa di tanto in tanto. Con lui aveva trascorso l'avventura più romantica della sua vita. Quel soldato non l'aveva abbandonata sull'altare, non le aveva rubato il lavoro e il bacio che si erano scambiati la faceva ancora fremere. Anche dopo tutto quel tempo.

    Non sarebbe stato facile.

    Non aveva intenzione di riaprire il suo cuore, soprattutto non a un altro chirurgo.

    Avrebbe dovuto cercare di evitare Nick Rousseau, ma non sarebbe stato facile. Soprattutto considerato che lavoravano nello stesso reparto.

    Era in guai seri.

    Nick sistemò la cartella nello schedario. Aveva approfittato dell'attimo in cui il dottor Ramsgate si era infilato tra loro, interrompendo il contatto tra lui e Jennifer, per allontanarsi. La via di fuga che aveva cercato.

    Dall'espressione del suo viso non era sicuro che Jennifer si fosse ricordata di lui. Forse il suo volto le era solo parso familiare, ma non era riuscita a collocarlo.

    Lui non avrebbe mai potuto dimenticarsi di lei. Di quella notte. Era impressa a fuoco nel suo cervello.

    Da quella notte di tre anni prima, ogni volta che chiudeva gli occhi gli pareva di sentire la morbidezza della sua pelle sotto le dita, d'inalare il profumo fruttato dei suoi capelli, di assaporare la dolcezza delle sue

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