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Goal a 4 zampe: giornaliste, wags e i loro amici pelosetti
Goal a 4 zampe: giornaliste, wags e i loro amici pelosetti
Goal a 4 zampe: giornaliste, wags e i loro amici pelosetti
E-book108 pagine1 ora

Goal a 4 zampe: giornaliste, wags e i loro amici pelosetti

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Info su questo ebook

Qual è il rapporto tra gli uomini ed i loro amici a 4 zampe? Cosa c’è dietro l’amore per gli animali domestici? Migliori amici, cani e gatti (ma non solo, anche coniglietti nani, pappagalli, ecc.), oggi vengono amati come figli.
Perché abbiamo tanto bisogno di loro? C’è un’origine biologica nell’amore per il nostro “pelosetto”? E cosa succede nel cervello quando si interagisce col proprio animale domestico? L’autrice l’ha domandato a giornaliste e wags che hanno raccontato aneddoti speciali della loro esperienza di vita vissuta.
Il cane è sempre stato “il migliore amico dell’uomo” e da secoli i gatti fanno parte delle nostre vite: un amore intenso, quasi viscerale, ci raccontano. C’è una base biologico-evoluzionistica: quando siamo con gli animali si attivano le parti del cervello che alimentano la felicità: dopamina e ossitocina. Gli scienziati hanno mostrato che quando si accarezza un cane si attivano le stesse aree del cervello che si attivano quando si accarezza un neonato. Insomma: è un contatto terapeutico, è come se gli animali ci regalassero la felicità.
I pelosetti sono riusciti a colmare anche le nostre infelicità, soprattutto durante il lockdown. Specie quando le relazioni erano sempre più a distanza, sono stati la nostra possibilità di vivere un amore fisico, con quel contatto che con gli umani era sempre più vietato. I dati e le statistiche dicono che durante i periodi di lockdown 3 milioni di italiani hanno fatto entrare in casa un amico a quattro zampe.
Prefazione di Simona Ventura
LinguaItaliano
Data di uscita30 nov 2022
ISBN9788861559448
Goal a 4 zampe: giornaliste, wags e i loro amici pelosetti

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    Goal a 4 zampe - Valentina Cristiani

    Valentina Cristiani

    GOAL A 4 ZAMPE

    Giornaliste, wags e i loro amici pelosetti

    eterno fanciullo

    prefazione di Simona Ventura

    I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche), sono riservati.

    commerciale@giraldieditore.it

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    ISBN 978-88-6155-944-8

    Proprietà letteraria riservata

    © Giraldi Editore, 2022

    Edizione digitale realizzata da Fotoincisa BiCo

    PREFAZIONE

    di Simona Ventura

    Un cane è una presenza, spesso terapeutica e positiva ma anche molto impegnativa.

    Quando arrivò Hugo, il mio meraviglioso amico a quattro zampe che occupa la vita della mia famiglia da oramai quindici anni, era un piccolo cucciolo e ci innamorammo subito tutti della sua bellezza e della sua euforia di stare al mondo.

    In realtà il nome completo di Hugo, un Jack Russell a pelo corto, è the killer dog, il che già racconta il carattere deciso e determinato di questo fantastico personaggio. Posso dire, senza timore di essere smentita, che un cane in casa a Milano in una famiglia già complessa e articolata composta da cinque figli, tre miei e due di Giovanni (il mio compagno), non è cosa da poco, anzi.

    Era allegro e iperattivo da giovinotto, e portava una ventata di aria fresca nella nostra famiglia. Ma Hugo, come spesso tutti i Jack Russel, ha un carattere forte e dominante e, da subito, l’ha mostrato in ogni situazione.

    Un esempio? A Hugo non interessa se davanti a sé c’è un Mastino napoletano o un Pitbull perché lui si relaziona con qualsiasi tipo di cane nello stesso modo: o mostra i denti o si innamora. Ricordo, per esempio, il tentativo di conquistare, ai giardini sotto casa, una femmina di Dogo argentino di nome Clementina, incurante che questa fosse almeno cinque volte più grande.

    Quell’amore naufragò perché ci trasferimmo.

    Così come una volta vide un Alano, maschio, passare per strada e gli mostrò immediatamente i muscoli. Ecco forse Hugo non ha la reale percezione della sua grandezza ma certamente ha una personalità forte tale per cui non teme minimamente qualsiasi tipo di confronto.

    Ora Hugo è invecchiato, ha quindici anni (più di cento dai calcoli umani) e il suo tempo lo passa più a dormire che a fare altro. Spesso lo osservo con attenzione e vedo che inizia a fare un po’ fatica in alcuni suoi gesti tipici. Forse un po’ ha abbassato la guardia e sente un costante bisogno di essere coccolato e accarezzato come se ne sentisse un beneficio importante.

    Alla mattina, quando mi sveglio e scendo in soggiorno, lui mi raggiunge, mi osserva con la sua testa in su mostrandomi i suoi occhi da piccola fiammiferaia, che sono impossibili da dimenticare, per ricercare la prima carezza.

    Oggi Hugo non è più il killer dog ma un meraviglioso smooth dog che tutti noi amiamo.

    Posso garantire che avere un cane, anche di forte personalità come sono i Jack Russell, è una esperienza non solo da fare ma da sostenere se uno ha dei figli piccoli, perché crescere con dei pelosi a quattro zampe sicuramente ti insegna qualcosa che altrimenti non potresti comprendere.

    INTRODUZIONE

    di Francesca Baraghini

    Giornalista, conduttrice Sky Tg24

    Noi siamo l’amore che diamo.

    Il cane che vive con me mi ha insegnato tutto ciò che sapevo, ma che non si manifestava al cento per cento. Perché non ero in grado di percepirlo così. Chi vive quotidianamente questa consapevolezza sa che potrei mettere un punto all’introduzione del bel libro di Valentina. Però, visto che non sarò mai all’altezza di ricambiare tutto quell’amore, ho deciso di scriverlo.

    Almeno su questo, ho un leggero vantaggio su Bruna, così si chiama questo piccolo Bouledogue francese (che ferma tutti, per strada). Io, che prima andavo spedita, sempre di fretta, oggi lascio che Bruna saluti, in ordine: tutti i bambini che incontra lungo il percorso, le persone, senza distinzione, probabilmente anche i ladri, e i cani. Questo significa che ogni volta che mettiamo piede fuori casa, ho l’onore di farmi raccontare qualcosa da ogni bambino, ricevere il saluto di chiunque, accarezzare un altro cane.

    Non è poco in questo mondo che corre tra casa, lavoro, abitudini e faccende. È un privilegio assistere al miracolo dell’amore incondizionato che, giorno dopo giorno, imparo, nonostante abbia avuto accesso al libero arbitrio oltre trent’anni fa. Perché ho capito che non è la mia possibilità di scelta a rendermi migliore, ma questo sapere dare senza aspettarmi nulla in cambio. Come fa lei.

    Che, però, mi dà tutto quello che ha. Compresa la pazienza di attendere, di sopportare, guardandomi come fossi la persona più straordinaria che esista (come nemmeno io sola riuscirò mai a fare, diciamoci la verità). Alla domanda Perché hai scelto di vivere con un cane? La risposta è che sapevo che avrei imparato molto di ciò che siamo chiamati ad apprendere su questo pianeta: noi siamo l’amore che diamo.

    Fatta questa premessa, inizio a leggere questo libro ricordandomi una poesia di Gustavo Rol: "No, nessun cane stava accanto a Gesù quando rimase tutto solo nell’Orto. E neppure che lo seguisse per la strada del Calvario. Ma tutti i cani dell’Universo appartengono a Gesù perché, prima e dopo di allora, essi trottano a fianco degli uomini per ricordare il grande sacrificio. Così Dio volle: che un simbolo rimanesse nel cane, di quella legge d’Amore che gli uomini continuano a

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